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Della vera Fotografia e dell'Immagine
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Izutsu
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MessaggioInviato: Mer 08 Dic, 2004 2:31 pm    Oggetto: Della vera Fotografia e dell'Immagine Rispondi con citazione

Propongo uno spunto di riflessione sull'annoso dilemma del fotoritocco che spesso ha riscaldato gli animi anche qui, su photo4u.

"Ho constatato che veniamo sempre più "imbrogliati" dalla stampa e dall'editoria con la pubblicazione di una grande quantità di cosiddette "fotografie" che andrebbero invece definite "immagini": perchè alterate, corrette, modificate, addirittura inventate grazie al computer e a programmi come Photoshop, senza però denunciarne la trasformazione.

Pertanto ho deciso che, d'ora in poi, sul retro delle mie fotografie apporrò il timbro: "Vera fotografia. Non corretta, modificata o inventata al computer".

Questo perchè chi le vede sappia che quello che riproducono è ciò che ho visto e non il frutto della mia fantasia.

Gianni Berengo Gardin
Milano"
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Daniele Carotenuto
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MessaggioInviato: Mer 08 Dic, 2004 2:38 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

e non posso che aggiungere un commento stringato...

sono il primo a definire "immagine" un fototoritocco spinto, nei miei commenti l'ho sempre sottolineata questa differenza ma... le macchine meccaniche completamente manuali sono le uniche che producono foto dal punto di vista di mio nonno, tutto il resto li dove entra l'elettronica assistita o meno, si chiama fotografia... si parla di evoluzione... mi spiace per i nostalgici, però anche la mente dell'uomo si evolve
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Izutsu
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Iscritto: 28 Dic 2003
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MessaggioInviato: Mer 08 Dic, 2004 2:39 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Un conto è l'evoluzione del mezzo, un altro è lo spacciare per fotografie delle elaborazioni al computer... Penso che Berengo Gardin non si riferisca al fotoritocco stile camera oscura ma a ritocchi ben più pesanti.
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s0nik0
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Iscritto: 12 Dic 2003
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MessaggioInviato: Mer 08 Dic, 2004 7:29 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Il pericolo sta nella manipolazione delle immagini, e oramai diffice imabattersi in semplici fotografie sia nelle pubblicità sia nei giornali più o meno scandalistici.
Penso che di questo si voglia parlare dell'alterazione della realtà per porre tutto al livello del bello e del perfetto anche dove bello e perfetto non è.

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cosimo cortese
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Iscritto: 23 Dic 2003
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MessaggioInviato: Mer 08 Dic, 2004 10:42 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Al di là del fatto che ne abbiamo parlato talmente tanto da aver ormai sviscerato la faccenda... ma vedi, la questione è che Gardin, con tutto il rispetto che nutro per le sue foto (e che ammiro veramente tantissimo), esprime solo il suo personale parere.
Il mio ad esempio è diverso.

Riporto solo alcune delle tante e lunghe discussioni in cui ne abbiamo parlato...

Ritoccare o no?
E' giusto fotoritoccare uno scatto?
Una foto perfetta


Dalla seconda estraggo giusto un paio di interventi in antitesi con Gardin:

edgar ha scritto:
Ritengo sia un argomento di estremo interesse e attualità e proprio per questo ci tengo ad esporre il mio punto di vista.

Penso tra l’altro che il mio intervento susciterà polemiche e reazioni di sorpresa, perchè, contrariamente a quanto la maggior parte di voi si aspetteranno da un “vescovo” del forum, ho opinioni piuttosto “elastiche” sul fotoritocco. Almeno in certi ambiti.

Mi spiego meglio. Sento spesso parlare, anche su P4U di “onestà” e di “correttezza” nel proporre immagini ritoccate elettronicamente, e leggo spesso pareri di appassionati che chiedono a chi invia immagini ritoccate in modo “importante” almeno di dichiararlo.

Mi sono sempre chiesto, e francamente non ho trovato mai una risposta oggettivamente definitiva, perchè si invochi l’onestà e la correttezza, su un tema, come quello dell’immagine, che per sua natura è un ambito creativo, dove la valorizzazione dell’immagine stessa dovrebbe essere un fine ben più che onesto da ottenere con qualsiasi mezzo. Onestà rispetto a chi e a che cosa, rispetto a quali regole? Dove sta scritta la regola che dice che una foto in cui è stato eliminato un personaggio con il timbro clone è una foto “disonesta”? Disonesta rispetto a chi? A chi non sa utilizzare il timbro clone? O a chi non VUOLE utilizzarlo per problemi “psicologici” suoi e quindi è invidioso di chi lo sa usare e per ripicca chiede la “par condicio” e pone il veto al fotoritocco?

Credo che sia sempre necessario, quando si approfondisce un tema, essere coerenti con le premesse, evitando di dare per scontati concetti quali l’onestà e la correttezza, che naturalmente non sono concetti assoluti, ma sempre relativi ad un riferimento, un codice, una situazione. Certamente se stiamo parlando di un reportage fotografico relativo ad un avvenimento pubblicato sulla stampa e trasmesso in TV, dove, grazie ad una foto falsificata, si costruiscono e si sostengono fatti non veri, questa CERTAMENTE E’ DISONESTA’ E FALSITA’ GRAVE.!! Ma dove la falsificazione fotografica è solo un tassello di una falsificazione più generale e ben più grave della verità storica e/o politica. Allora sì che bisogna scendere in piazza a difendere la verità e l’onesta e non bisogna accettare nemmeno il più “banale” fotoritocco! Ma in questo caso il problema della fotografia falsificata è tutto sommato il male minore, perchè è semplicemente lo strumento di un complotto che invece è il problema vero.

Ma se in un ambito ludico e amatoriale, per il puro piacere hobbistico di proporre a un salotto di fotoamatori alcune immagini, io opero anche con pesanti interventi di fotoritocco, stravolgo la fotografia e ottengo un eccellente risultato artistico, espressivo e creativo, quale disonestà compio? Certo se accompagno la foto con un commento che garantisce l’assenza di ritocchi (e poi invece non è così) allora il mio comportamento è effettivamente non trasparente e condivido che gli altri si possano sentire presi in giro. Ma se io mando nel forum la famosa foto pesantemente ritoccata senza alcun commento, dopo di che nessuno mi chiede alcunchè e alla fine io mi sono semplicemente goduto i giudizi dei soci sulla foto, a chi ho mancato di rispetto?

L’impressione è che chi esamina una fotografia abbia la presunzione che essa debba obbligatoriamente essere realizzata secondo determinate regole (che naturalmente escludano l’uso pesante del fotoritocco), e che di conseguenza chiunque non le segua, automaticamente bari e sia disonesto. Beh, peccato che queste regole e questa presunzione non abbiano alcuna base reale.

Ripeto: non esiste un codice univoco che stabilisca come deve essere prodotta una fotografia. Esistono solo regole e leggi che dicono che non bisogna dichiarare il falso e se una foto falsificata serve a questo scopo ovviamente sarà una foto da condannare come disonesta.

Ma IN ASSOLUTO, dal punto di vista espressivo ed artistico, una fotografia va giudicata secondo parametri estetici e tecnici PER QUELLO CHE E’ POSSIBILE VEDERE. Non per le filosofie che stanno dietro all’immagine e che francamente non sono mai state “vidimate” da nessuno.

In realtà ciò su cui spesso ci si basa quando si parla di onestà, non sono altro che vecchie consuetudini che ci portiamo dietro da decenni o più, senza nemmeno riflettere sul loro contenuto, sulla loro sensatezza e sulla loro corenza e goustizia, e senza nemmeno domandarci mai che senso abbiano ancora oggi, quando la fotografia ha più di un secolo e mezzo. Continuiamo senza riflettere a comportarci da fotografi “puristi”, come se il dagherrotipo fosse stato inventato pochi mesi fa! E’ evidente che il costume dei fotografi deve progressivamente aggiornarsi e tener conto delle nuove possibilità tecniche, perchè questo si chiama evoluzione, succede in ogni campo dell’attività umana e non esiste alcuna ragione logica e oggettiva per rifiutarla. Gli strumenti di lavoro che sono a disposizione e che dipendono dall’evoluzione della tecnologia, non sono nè buoni nè cattivi, ne onesti nè disonesti. Così può essere disonesto un fotomontaggio “classico” in camera oscura, come può non esserlo un fotoritocco usato per eliminare un antiestetico palo della luce. Sono le intenzioni disoneste ad essere rilevanti, non lo strumento utilizzato.

Lo sapevate che già nel 1600 esistevano le famose “lanterne magiche”, camere oscure all’interno delle quali veniva proiettata una immagine, grazie ad un foro praticato su una parete? E lo sapevate che ABITUALMENTE I PITTORI usavano la lanterna magica per proiettare su tela una immagine che poi ricalcavano a matita per relizzare la base del dipinto???!!! Sapevate che il famoso CANALETTO, che ci ha regalato splendide viste di Venezia, osannate dagli appassionati di pittura di tutto il mondo utlizzava ABITUALMENTE la lanterna magica per meglio disegnare (sarebbe meglio dire “ricalcare” !!) i paesaggi che lo resero tanto famoso? E allora che cosa dovremmo concludere: che il Canaletto e come lui moltissimi altri grandi pittori in realtà erano un bluff, erano disonesti perchè “baravano” e usavano una sorta di fotoritocco ante litteram?? Screditeremo le loro opere per questo?

Per favore non scherziamo. L’arte è arte se ne possiede intrinsecamente le qualità, grazie a doti espressive ed estetiche, non in funzione del fatto che ho usato una emulsione, un insieme di fotodiodi, piuttosto che una lastra di rame o una stampante a getto d’inchiostro. L’arte è espressione, questo ce lo ripetiamo continuamente quando commentiamo le fotografie dei soci del sito, e l’espressività non è limitata in alcun modo da alcuna tecnica: come potrebbe del resto accadere ciò?

Vorrei citare ancora qualcuno che rappresenta per la fotografia un nome sacro: Ansel Adams. Se leggete i suoi libri, apprenderete che egli considerava la fotografia NON una copia della realtà, ma una sua libera interpretazione a fini artistici ed espressivi. Egli afferma che praticamente mai riproduceva le scene che vedeva così com’erano, ma sempre secondo ciò che la sua estetica e la sua interpretazione gli suggerivano. Per meglio ottenere ciò, egli INVENTO’ IL SISTEMA ZONALE, che non è altro che un sistema SCIENTIFICO PER MODIFICARE IN MODO PROGRAMMATO LA SCALA TONALE DI UNA IMMAGINE E quindi offrire qualcosa di diverso dalla realtà. E per questo suo “barare” è diventato il fotografo più famoso del mondo!!! E’ incredibile, ma la maggior parte della gente giudica l’onestà sulla base dello strumento usato (che di per sè è uno strumento appunto, cioè nè onesto nè disonesto) piuttosto che in base alle intenzioni. Se ragionassimo in base alle intenzioni, la filosofia dell’immagine di Ansel Adams sarebbe da considerare molto disonesta, perchè usava veri e propri trucchi per ottenere i suoi scopi. Signori, i trucchi sono trucchi, che siano analogici o digitali!!

Inoltre non dimentichiamo che, da quando è nata, la fotografia si è evoluta molte volte, utilizzando tecniche sempre diverse, sempre più complesse ed evolute: non c’è ragione per considerare “disonesto” ciò che è semplicemente cammino espressivo verso ciò che vogliamo trasmettere. E del resto, in una tale complessità di tecniche possibili, chi potrebbe mai stabilire delle regole “oggettive” che regolino il comportamento dei fotografi?

L’unica situazione – ripeto – dove possiamo a buon titolo parlare di disonestà è quando una fotografia modificata ad arte viene usata per mentire sulla veridicità di un fatto accaduto. Questo certo è inaccettabile, ma per considerazioni che tutto sommato esulano dal tema della fotografia e vanno a toccare l’onestà dell’informazione e il codice penale.

Per il resto quando guardo una foto giudico ciò che vedo. E se ciò che vedo è di alto livello, lo è e basta. Il resto è dietrologia che serve spesso solo a dare, a chi non è capace di produrre buone immagini, il pretesto per svilire quelle valide degli altri.

Questo è il pensiero del Don.

Provocatorio, ma meditato

Ciao a tutti EDgar


1pixel ha scritto:
Non posso far altro che quotare il don.. e non perchè è il don.. o perchè ha scritto tante righe... solo perchè mentre leggevo mi si anticipava nella mente ogni sua frase successiva.

Vi dirò di più.. ho una grave fisima mentale che mi impone la coerenza.. e per questo motivo ho più volte detto che il limite tra il postwork e il non postwork è molto labile e vago... senza mai osare definirlo.. proprio per non dovermi prima o poi smentire.

Ma ora mi date l'occasione di esplicitare il mio pensiero:
Postwork alla lettera vuol dire elaborazione successiva.. ma successiva a cosa?

... al momento dello scatto?
se è così lo sviluppo della pellicola o la creazione del jpg è già postwork.

... al momento dello sviluppo pellicola o del primo salvataggio?
dunque la stampa della foto è postwork.

... alla stampa della foto?
allora finche non si stampa non esiste il postwork.

... si vuol forse riferire a ciò che andrebbe oltre ciò che è fattibile nel tradizionale processo fotografico analogico che si può svolgere in camera oscura?
rimarreste sorpresi dalle cose che mani esperte possono fare in quello stanzino.. che tra l'altro praticamente non esiste più.

... ma a cosa allora?

Forse non è questo il punto di vista da cui esaminare la questione: forse non è il tempo.. o non solo.. forse è la realtà delle cose vista in più dimensioni...

.. forse è postwork ciò che rende l'immagine difforme dalla realtà che si voleva rappresentare?
allora la pellicola bn genera postwork, allora un grandangolo genera postwork, allora il lens-flare è postwork, allora la profondità del diaframma f/22 è postwork, allora la posa B è postwork... ma anke 1/125 è postwork.. la fotografia tutta è il postwork della realtà!

Ok.. nemmeno questa è la giusta analisi... forse postwork è quel che si può fare dopo il processo fotografico normalmente consentito dalla relativa tecnologia.. quindi diverso per l'ana e per il digi.. e da modificare nei parametri di valutazione man mano che l'evoluzione tecnologica ne segna il tempo... un pò come il paniere degli indici istat per calcolare l'inflazione o la svalutazione monetaria.. si, probabilmente questa è l'accezione più logica.. ma mi pare un pò una masturbazione fine a se stessa, che allontana dall'arte.

Beh.. a mio avviso quel post può riferirsi solo ai nostri schemi mentali: ciò che va oltre quel che accettiamo è postwork.

Facciamo così.. tagliamo la testa al toro e non chiamiamole più fotografie. Chiamiamole immagini ed eliminiamo la sezione postwork.

Sintetizzando in 4 parole:

scansione
correzione
fotoritocco
finale


Dunque vi chiedo:

.. la foto è meno bella?
.. avrò barato?
.. l'autostoppista è stata eliminata in postwork nelle ultime 2 immagini ... o aggiunta alle prime due?
.. e chi vi dece a questo punto che il ciclista era davvero lì?
.. e se tutta la foto fosse stata costruita abilmente un filo d'erba per volta?

D'altronde non ho mai detto di non essere intervenuto in postwork.
A mio avviso la fotografia NON E' MAI la riproduzione della realtà... e non può esserlo nemmeno in un servizio documentaristico... e non è una questione di postwork: pochi secondi prima di fare click ho rimosso una bottiglietta dal ciglio della strada.. e ho evitato nell'inquadratura un piccolo cartello stradale puntando qualche centimetro più a lato di quel che avrei voluto.
Insomma.. la fotografia è solo un punto di vista sulle cose.. è ciò che l'okkio del fotografo sa vedere o vuol vedere.. è ciò che la sua mente sa o può elaborare (ante, durante e post).
Benvengano le dichiarazioni sul metodo impiegato.. perchè comprendere il processo che porta alla realizzazione di un qualsiasi prodotto è un giusto desiderio di chi osserva e può solo accrescere la sua conoscenza.
Anke a me può dar fastidio scoprire che in quel processo alcuni passaggi mi colgono di sorpresa.. impreparato e ignorante. Ma faccio attenzione a non confondere la pretesa di onestà intellettuale con il desiderio di rivalsa.
Se ben ricordate, avevo già espresso lo stesso pensiero approfittando della bella immagine di fotoquid, balletto.
Naturalmente, se (e solo se) l'intervento in fotoritocco è strumentale e ingannatorio o viene spacciato per documento della realtà, avrà la mia solenne condanna!


Inoltre ricordo che al punto 5 del regolamento abbiamo integrato la seguente dicitura proprio perchè fosse chiara la linea ufficiale di p4u in merito alla questione:

Citazione:
E’ possibile inviare anche immagini elaborate con strumenti di fotoritocco, senza l’obbligo di dichiararlo esplicitamente. Possono essere richieste informazioni da altri utenti circa le modalità di realizzazione di una immagine, ma è facoltà dell’autore mantenere riservate tali modalità. In ogni caso è assolutamente fatto divieto di polemizzare sui metodi di elaborazione eventualmente utilizzati e inviare messaggi mirati a contestare e/o a “svelare” i metodi stessi.

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Giorgio Baruffi
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MessaggioInviato: Mer 08 Dic, 2004 10:48 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

beh, ora capisco perchè il Don è il Don...

complimenti, analisi quanto mai azzeccata, e, per me ovvio, assolutamente condivisibile...Ok!

grazie al Don ed a 1Pixel... Wink

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gb
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Izutsu
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MessaggioInviato: Mer 08 Dic, 2004 10:53 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

La posizione di P4U sul tema, per quanto rispettabile, conta fino ad un certo punto, essendo questo uno spunto di riflessione e non una richiesta di cambiamento di alcuna regola.

D'altra parte la parola di Berengo Gardin non è certo legge, è appunto uno spunto di riflessione (e probabilmente una provocazione) che parte da un noto professionista del settore e quindi meritorio d'attenzione, forse più di altri interventi.

Ovviamente non siamo tutti caproni, l'ipse dixit è morto da tempo... è certo però che il pensiero di uno stimato professionista dovrebbe essere considerato più approfonditamente (senza per questo prenderlo come oro colato).
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Giorgio Baruffi
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MessaggioInviato: Mer 08 Dic, 2004 10:56 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

vero quanto dice anche Izutsu, ma per fortuna possiamo permetterci di non pensarla per forza tutti allo stesso modo ed essere qui a confrontarci serenamente... Wink
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Izutsu
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MessaggioInviato: Mer 08 Dic, 2004 10:58 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Già Smile
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cosimo cortese
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MessaggioInviato: Mer 08 Dic, 2004 11:15 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

certo izu.. le mie non volevano essere assolutamente parole lapidarie (non ne avrebbero cmq la possibilità). Ci tenevo piuttosto a far leggere le vecchie discussioni ai nuovi utenti per far capire perchè su p4u non esistono vincoli al fotoritocco. Smile
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s0nik0
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MessaggioInviato: Gio 09 Dic, 2004 11:17 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Penso che cmq il punto su cui si sta dibattendo è il punto di vista di Berengo Gardin.
Che il fotoritocco sia uno strumento ulite e pratico penso lo ricononoscano tutti.
Il punto ben più complesso è come i media utilizzano questo strumento?
e penso siano tutti daccordo con me quando affermo che vogliamo vedere la realtà in TV sui giornali e sulle riviste,
e non imbrogliati come dice anche Berengo dalla stampa Wink

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Redmondbarry
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MessaggioInviato: Lun 13 Dic, 2004 1:49 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

photoshop riesce a trasformare delle fotografie mediocri in belle immagini. però a mio avviso la fotografia trascende l'immagine fine a se stessa e trova la sua bellezza nel momento. Il momento in cui è stata presa: un'espressione, una luce, una stagione, un movimento.
Quando la si elabora è come se si modificasse un ricordo. L'immagine può risultare più bella, forse i colori modificati sono anche più "veri" di quelli rimasti su pellicola e su carta.
Ma è questa la differenza tra un fotografo normale e un bravo fotografo. Il bravo fotografo usando i suoi strumenti riesce a ottenere quello che vuole ottenere perchè sa esattamente quello che vuole e sa come farlo.

Resta il fatto che io preferisco vedere una bella immagine modificata con PS piuttosto che una discreta fotografia fatta con una analogica manuale. Però per quanto riguarda la SODDISFAZIONE personale non c'è paragone. Una bella foto rimasta impressionata su pellicola o CCD mi rende cento volte più orgoglioso di una foto che è diventata bella DOPO essere passata sotto PS.
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eels
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MessaggioInviato: Lun 13 Dic, 2004 2:12 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Beh Berengo Gardin è un fotografo a cui piace raccontare la realtà, i momenti veri della vita, il quotidiano in tutte le sfaccettature. Fotografo di reportage è indubbiamente riduttivo. Credo che la sua altissima visione della fotografia sia cmq UNA visione, un'idea composta da mille idee ed espressività.

L'onesta è invece un valore che va ben aldilà della fotografia ed è molto vero purtroppo (io che nel mio piccolo lavoro nel campo della pubblicità) si è molto 'disonesti' tra le pagine di riviste, cataloghi, e 'reportage'...

Ed è per soddisfazione personale che tendo a non ritoccare le mie foto, a comprare un polarizzatore piuttosto che lavorare in livelli di ps...

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Antonio C.
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MessaggioInviato: Lun 13 Dic, 2004 5:37 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Berengo è un fotografo "di genere", bravo finchè vogliamo (non il migliore), ma appunto, di genere.
I generi fotografici sono una miniera, di certo per quello che fa lui, se l'intento è rappresentare qualcosa che si avvicina alla realtà (la fotografia non è MAI rappresentazione della realtà), il discorso non fa una grinza.
Se d'altro canto prendete un numero qualunque di Vogue o di Flair, ad esempio, troverete delle fotografie bellissime (chiamatele pure immagini se vi pare), in cui la post-elaborazione gioca un ruolo importantissimo. Restano delle immagini splendide. L'arte se ne frega delle definizioni, o c'è o non c'è. Con tanta pace di chi ama tracciare steccati fra la propria arte fatta di purezza e la contaminazione degli altri. E scusate se il tono sembra aspro, ma l'affermazione virgolettata da cui siamo partiti tutto mi sembra, tranne una riflessione serena. Ha tanto del vorrei ma non posso (più)... insomma, banalotta.
Ognuno ha il suo genere, ma pontificare su quello degli altri, anche se ti chiami Berengo, è quantomeno opinabile.
Per me, poi, ho una certa riluttanza ad accettare il principio di auctoritas... Wink

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Antonio C.
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MessaggioInviato: Lun 13 Dic, 2004 5:42 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Dimenticavo,

secondo il virgolettato del nostro, le opere di un fotografo *immenso* come Giacomelli non sarebbero nobili fotografie ma vili immagini. Beh, facendo i dovuti confronti, viva Giacomelli...

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Tommy Retrò
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MessaggioInviato: Lun 13 Dic, 2004 5:51 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Redmondbarry ha scritto:

Resta il fatto che io preferisco vedere una bella immagine modificata con PS piuttosto che una discreta fotografia fatta con una analogica manuale. Però per quanto riguarda la SODDISFAZIONE personale non c'è paragone. Una bella foto rimasta impressionata su pellicola o CCD mi rende cento volte più orgoglioso di una foto che è diventata bella DOPO essere passata sotto PS.


Sarà xche voglio imparare e nn xche voglio avere bei commenti ma io da sempre nn ritocco nulla nelle immagini che scansiono prima di postarle..
lascio tutto anche peli e tracce di polevere..
ovvio che se usassi fotoschiopette (nn x vantarmi ma lo uso x lavoro da 5 anni) avrei ben altri risultati..che xò nn mi servirebbero a niente x imparare a fare meno errori in fase di scatto e in fase di stampa..
prob sbaglio e sono troppo esigente..
ma quando un anno fa ho rubato dalla cantina di un mio amico la "mia" rolleiflex nn ho fatto nemmeno una stampa in laboratorio.. neppure la prima..
mi son preso un libricino con le nozioni base di stampa e via..
via soldi e tempo.. ma son sicuro che farò + in fretta ad imparare che a passare ogni fotogramma allo scanner e poi sotto con i filtri di fotoschioppete..

ovviamente il mio discorso vale x me..
se uno vuole avere da subito immagini x lo + giuste e belle faccia pure tutti i passaggi + comodi..
Rolling Eyes

se poi il fine è quello del risultato ..allora uno può anche abusare del fotoritocco..
se x quell'idea che aveva in mente nn ci si può arrivare senza l'utilizzo del PC è giusto che lo faccia..
meno giusto..( a mio parere ) utilizzarlo x coprire eventuali errori.. Rolling Eyes
mica è un crimine sbaglaire..la prox volta si farà tesoro dello sbaglio.. Wink

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Izutsu
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MessaggioInviato: Mer 15 Dic, 2004 10:42 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Antonio C. ha scritto:
Restano delle immagini splendide. L'arte se ne frega delle definizioni, o c'è o non c'è.


Converrai con me però che arte è un appellativo generico che deve essere accompagnato da una definizione più specifica.

Se è vero che una statua o una foto di Avedon sono forme d'arte, è anche vero che la prima appartiene alla scultura e la seconda alla fotografia.

Da qui nasce la questione: una foto fatta "al computer" fa parte dell'arte "fotografia" o dell'arte "pittura" o computer grafica o ancora di qualsiasi altro tipo di arte che non sia la Fotografia, con la F maiuscola?

Non si tratta di stabilire se qualcosa sia una nobile fotografia o una vile immagine... è una fotografia o è un'immagine? A prescindere dal lato artistico (che come ben sappiamo può essere visto in tutto).
Secondo me è sbagliata anche la definizione di immagine in antitesi con la fotografia: una fotografia non è forse un'immagine?
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Tommy Retrò
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MessaggioInviato: Mer 15 Dic, 2004 10:56 am    Oggetto: Rispondi con citazione

io la chiamrei "PCgrafia"...
Pallonaro

o magari "CHIPgrafia"..
Very Happy

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Ogni volta, quando una mia foto ha successo, mi chiedo: come ho fatto a fregarli ancora?
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Daniele Carotenuto
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MessaggioInviato: Mer 15 Dic, 2004 11:03 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Izutsu ha scritto:
una fotografia non è forse un'immagine?

senza dubbio, ma non vale il contrario
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Antonio C.
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Iscritto: 22 Dic 2003
Messaggi: 937
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MessaggioInviato: Mer 15 Dic, 2004 11:27 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Può darsi che la mia definizione sia troppo ampia (per me no), ma io chiamo fotografia tutto ciò che è prodotto *a partire* dall'impressione della luce su un determinato supporto.
Che poi si prendano due negativi stampandoli a sandwich, o due foto sovrapponendole a pc, o dei negativi spuntinando i peli, o due foto al pc clonandoli via ecc ecc, per me non c'è nessuna differenza. Scurire il cielo in modo selettiva, bruciare o mascherare, correggere prospettive, aggiungere o togliere dettagli all'occorrenza (generalmente non mi piace farlo, ma a volte è necessario), sono cose che si fanno in tutti e due i modi. Poi non capisco perchè mettere un pezzo di vetro davanti all'obiettivo (es. un pola) per cambiare ciò che viene impressionato si può, farlo dopo è un'imbroglio. Per me assolutamente no. Io mi godo la libertà di stravolgere i colori, conferire viraggi particolari, sfocare o contrastare i dettagli ecc ecc e considero ciò che faccio fotografia. Se poi per Berengo non è così, pace e amen, non è un problema mio Wink .

Ovviamente, è chiaro che se non si parte nemmeno da una foto, ma semplicemente si fa creazione grafica, quella non è fotografia, ma non è questo il caso.

Ciao!

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