photo4u.it


Una foto perfetta
Vai a 1, 2  Successivo
 
Nuovo argomento   Intervieni in questo argomento    Indice del forum -> Fotografia in Generale
Mostra argomento precedente :: Mostra argomento successivo  
Autore Messaggio
Alice
utente


Iscritto: 21 Giu 2004
Messaggi: 57
Località: Cesena

MessaggioInviato: Ven 25 Giu, 2004 9:45 am    Oggetto: Una foto perfetta Rispondi con citazione

Domanda..

io faccio una foto.
L'idea è buona, ha i presupposti per dirsi venuta bene.
Ma magari il taglio è da perfezionare, e poi ha un particolare sullo sfondo di troppo che posso togliere, e magari metto meglio a fuoco l'oggetto principale e ritocco pure il contrasto per renderla "perfetta".

Il risultato è eccellente.

Ma:

può dirsi questa una bella foto?
può chiamarsi foto?

fotografia significa "disegnare con la luce"
significa racchiudere in un riquadro un angolo di mondo, che esiste, che è lì...
ha senso "dipingerci" sopra e chiamare il tutto, comunque, fotografia?

la foto perfetta non è quella che può dirsi tale semplicemente per ciò che è nella fotogramma impressionato?

Ditemi che ne pensate.. Smile
Vai ad inizio pagina
Vai a fine pagina
Mostra il profilo utente Galleria utente Invia un messaggio privato Bacheca utente
Corto
utente attivo


Iscritto: 02 Mgg 2004
Messaggi: 6781
Località: Napoli

MessaggioInviato: Ven 25 Giu, 2004 10:13 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Volevo risponderti con una domanda: cosa è la perfezione?
Vai ad inizio pagina
Vai a fine pagina
Mostra il profilo utente Galleria utente Invia un messaggio privato Visita il sito di chi scrive Bacheca utente
victor53
utente attivo


Iscritto: 03 Apr 2004
Messaggi: 24845
Località: Lerici (SP) Liguria

MessaggioInviato: Ven 25 Giu, 2004 10:17 am    Oggetto: Re: Una foto perfetta Rispondi con citazione

Alice ha scritto:
Domanda..

io faccio una foto.
L'idea è buona, ha i presupposti per dirsi venuta bene.
Ma magari il taglio è da perfezionare, e poi ha un particolare sullo sfondo di troppo che posso togliere, e magari metto meglio a fuoco l'oggetto principale e ritocco pure il contrasto per renderla "perfetta".

Il risultato è eccellente.

Ma:

può dirsi questa una bella foto?
può chiamarsi foto?

fotografia significa "disegnare con la luce"
significa racchiudere in un riquadro un angolo di mondo, che esiste, che è lì...
ha senso "dipingerci" sopra e chiamare il tutto, comunque, fotografia?

la foto perfetta non è quella che può dirsi tale semplicemente per ciò che è nella fotogramma impressionato?

Ditemi che ne pensate.. Smile


Cosa pensi che fanno anche i grandi fotografi ed anche in camera oscura???

Wink Ciao
Ciao

_________________
° Vittorio ° www.photovictor.it
EOS 7D-5D-40D-20D - 12/24 HSM -Canon 24/105 L f4 - 135 L f2 -70/200 L f4 -
...che meravigliosa opportunità ha un fotografo, con un gesto porta nel futuro un attimo del presente!
Vai ad inizio pagina
Vai a fine pagina
Mostra il profilo utente Galleria utente Invia un messaggio privato Invia email Visita il sito di chi scrive Bacheca utente
Alice
utente


Iscritto: 21 Giu 2004
Messaggi: 57
Località: Cesena

MessaggioInviato: Ven 25 Giu, 2004 10:48 am    Oggetto: Rispondi con citazione

1) cos'è la perfezione? secondo me è ciò che, agli occhi di una persona, rende una data immagine bella - tecnicamente e soggettivamente - come nella propria concezione meglio non potrebbe essere.

2) cosa fanno i grandi fotografi? io spero che esistano ancora professionisti che sanno realizzare immagini meravigliose senza l'ausilio di un computer
Vai ad inizio pagina
Vai a fine pagina
Mostra il profilo utente Galleria utente Invia un messaggio privato Bacheca utente
Andrea Giorgi
supporto tecnico


Iscritto: 13 Dic 2003
Messaggi: 12696
Località: Pavia

MessaggioInviato: Ven 25 Giu, 2004 10:55 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Alice ha scritto:
io spero che esistano ancora professionisti che sanno realizzare immagini meravigliose senza l'ausilio di un computer

...già i grandi del passato manipolavano le foto in camera oscura... col computer ora più semplice e si possono fare ancora più cose ma non illudiamoci che le foto perfette in stile Ansel Adams non siano anche merito di un notevole lavoro in camera oscura... chissà quanti "trucchi" per avere il massimo da ogni fotogramma sono stati utlizzati...

_________________
Andrea Giorgi - www.andreagiorgi.net

LINK UTILI : Regolamento - Come pubblicare le vostre fotografie - Guida alla navigazione del forum - Il breviario del Don
Vai ad inizio pagina
Vai a fine pagina
Mostra il profilo utente Galleria utente Invia un messaggio privato Visita il sito di chi scrive Bacheca utente
Claudio
utente


Iscritto: 31 Gen 2004
Messaggi: 111
Località: Roma

MessaggioInviato: Ven 25 Giu, 2004 10:56 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Quella che poni è una delle questioni più spinose e dibattute nel campo della fotografia e certamente la risposta non può essere né univoca Nè esaustiva del problema.
Certamente interventi di aggiustamento che si limitano al contrasto, alla nitidezza, e cose di questo genere non inficiano il lavoro ma anzi lo esaltano. Si è sempre fatto anche in C.O. cambiando contrasto alla carta o bruciando zone della fotografia o mascherandone altre. L'avvento del fotoritocco ora ha amplificato a dismisura queste possibilità facendo sì che si possa intervenire cancellando o addirittura inventando soggetti che non esistono neanche, per questo nei paesi anglosassoni hanno coniato un neologismo che serve proprio a dividere la fotografia dall'immagine: imaging appunto. Ognuna delle due ha stessa ragion d'essere e stessa dignità ma sono due cose diverse che vengono separate anche nelle mostre e nei concorsi.

_________________
Claudio.
http://www.photo4u.it/album_personal.php?user_id=157
Vai ad inizio pagina
Vai a fine pagina
Mostra il profilo utente Galleria utente Invia un messaggio privato Bacheca utente
Alice
utente


Iscritto: 21 Giu 2004
Messaggi: 57
Località: Cesena

MessaggioInviato: Ven 25 Giu, 2004 11:13 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Il termine "fotografia" significa "disegnare con la luce".
A mio avviso il vero fotografo può usare ogni trucco che vuole per riuscire a trasmettere alla propria pellicola l'immagine - la luce! - che vede nel mondo secondo le proprie emozioni.
In ogni modo, penso che possa dirsi foto solo quell'immagine che si crea in CO, che sia la fotocamera o la stanza buia in cui si sviluppa.
Tutto ciò che viene fatto dopo, è un'altra forma d'arte... non meno valida, ma comunque un'altra forma d'arte.
Vai ad inizio pagina
Vai a fine pagina
Mostra il profilo utente Galleria utente Invia un messaggio privato Bacheca utente
edgar
amministratore


Iscritto: 15 Dic 2003
Messaggi: 6378
Località: Milano

MessaggioInviato: Ven 25 Giu, 2004 11:17 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Si tratta di un argomento molto interessante e già dibattuto su altri thread, sotto l'aspetto più specifico del fotoritocco e della sua liceità.

In realtà sono convinto, considerando come i fotografi hanno realmente operato nel corso della storia, che si tratti di una discussione di pura filosofia, che, comunque si voglia concludere, non porta a nulla di concreto.

Mi spiego meglio.

Storicamente ogni fotografo ha operato nel corso della sua carriera utilizzando, in proporzione alla conoscenza e alle tecniche al momento disponibili, ogni possibile metodo per migliorare al massimo la qualità dell’immagine ripresa, anche DOPO la ripresa.

Il motivo per cui tanti fotografi di paesaggio come Ansel Adams sono diventati dei veri e propri miti a livello mondiale, sta proprio nella loro abilità, una volta impressionato il negativo, di ottimizzare la stampa a tal punto, da ottenere vere e proprie opera d’arte. Che NON erano assolutamente state impressionate come tali nel negativo, per quanto fosse eccellente.

Il motivo per cui si sono sempre osannati i grandi stampatori di Bianco e Nero è proprio perchè essi, ritagliando, mascherando con le mani o con cartoncini e sagome di ogni genere, bruciando, sviluppando a bagno d’acqua, solarizzando, (ecc, ecc, ecc, la lista dei “trucchi di camera oscura è davvero lunga, basta informarsi), in sintesi “barando” rispetto alla “verità” del negativo, riuscivano a produrre delle stampe strabilianti.

Perchè pensi che il sistema zonale preveda, oltre a tutta la parte teorica relativa alla ripresa, anche tutta una serie pesante di interventi in fase di sviluppo e stampa? Perchè è l’unico modo che permette di controllare il risultato dell’immagine,

In realtà nessun bravo fotografo ha mai stampato il negativo così com’è, non per disonestà, ma semplicemente perchè NON è possibile ottenere buoni risultati.

Fotografare vuol dire disegnare con la luce? Sì certo, siamo d’accordo. E infatti è esattamente quello che avviene. Ma la tecnica fotografica PRESUPPONE E COMPRENDE UNA SERIE DI PASSI SUCCESSIVI per arrivare all’immagine finale, di cui la RIPRESA E’ SOLO UNA FASE.

Quindi dobbiamo ristabilire i contorni della realtà: fotografia è una tecnica per produrre immagini con la luce, che necessita di una serie di passi successivi (ripresa, sviluppo, tecniche varie di canera oscura, fotoritocco digitale, ecc) per produrre una immagine. Questa è la regola che va tenuta presente e che spesso ci dimentichiamo.
Spesso, per una serie di motivi di “purezza di approccio” ci dimentichiamo di questo e tendiamo a identificare la fotografia con la RIPRESA dell’immagine. NON è così: la ripresa è una delle fasi, alla quale ne devono succedere altre, per arrivare a produrre una immagine. Si tratta di un fatto tecnico oggettivo, non di un parere opinabile. La perfezione dell’immagine si giudica ALLA FINE DEL CICLO PRODUTTIVO della stessa. NON si può giudicare solo dopo una delle prime fasi.

A questo punto, tenendo conto di questo, ecco che inquadriamo correttamente il valore effettivo delle cosiddette correzioni “impure” che vengono effettuate: NON sono “trucchi illegali”, ma normale procedura operativa.

Il fatto che poi oggi spesso certe tecniche di ottimizzazione dell’immagine siano uscite dalla camera oscura e siano entrate nel Personal Computer, poco cambia nel concetto: restano sempre tecniche di ottimizzazione dell’immagine che fanno parte del ciclo realizzativo della stessa. IL fatto che siano realizzate usando l’elettronica invece delle bacinelle con gli acidi, ovviamente non ne cambia il ruolo.

Pertanto non è corretto parlare di "perfezione" della ripresa fotografica e assegnarle un ruolo determinante, quando la ripresa stessa è solo una fase della produzione fotografica.

Del resto, anche volendo estremizzare il concetto della ripresa COME SE COINCIDESSE CON LA FOTOGRAFIA STESSA (cosa che come abbiamo visto non è) non è così semplice valutare la purezza REALE della ripresa.

Faccio un esempio.

Se io fotografo un paesaggio al lago e, all’interno di una splendida inquadratura, trovo un orrendo cartello pubblicitario che rovina tutto, se lo tolgo con il fotoritocco, qualcuno potrebbe dirmi che “baro” e che ho “venduto” la purezza dell’immagine per il puro risultato.

Ma se nella stessa situazione io, dopo aver constatato quale è la CORRETTA inquadratura per valorizzare al massimo il paesaggio, la MODIFICO APPOSTA per togliere il cartello pubblicitario, non BARO infine ugualmente? Certo, nessuno potrà mai venire a sapere che io ho VOLUTAMENTE scelto una inquadratura peggiore dal punto di vista compositivo, solo per non avere problemi nelle fasi successive, ma ciò non toglie che anche questo sia barare.
Se io fossi stato davero “puro e perfetto” avrei deciso che l’inquadratura giusta era quella originaria e che modificarla sarebbe stato barare. Quindi al limite il fotografo “perfetto e puro” NON SCATTA in quella situazione!!!

Come vedi, ciò che conta, come sempre è il buonsenso, la cui collocazione certo non è precisissima, ma che aiuta a ristabilire l’equilibrio nelle situazioni.

Capisco, e personalmente concordo, che certe esasperazioni nella elaborazione dell’immagine possano anche snaturarne la filosofia e il significato della fotografia, ma non dobbiamo dimenticare anche che la “purezza e la perfezione” in fotografia è un concetto NON applicabile, proprio perchè privo di buonsenso e perchè va in contrasto con la realtà oggettiva della metodologia produttiva fotografica. Al limite possiamo soltanto applicarlo alla fotografia, INTESA COME RISULTATO FINITO di un ciclo produttivo, di cui la ripresa rappresenta solo una fase. Che NON coincide con la fotografia stessa.

Spero di avere espresso chiaramente il mio pensiero.

Se no, rifatti viva.

Ciao EDgar
Vai ad inizio pagina
Vai a fine pagina
Mostra il profilo utente Galleria utente Invia un messaggio privato Bacheca utente
Daniele Carotenuto
utente attivo


Iscritto: 22 Dic 2003
Messaggi: 8396

MessaggioInviato: Ven 25 Giu, 2004 11:50 am    Oggetto: Rispondi con citazione

fotografia come ci ripeti significa disegnare con la luce... e secondo te in camera oscura o con l'ausilio del computer non si disegna con la luce?? Wink
Vai ad inizio pagina
Vai a fine pagina
Mostra il profilo utente Galleria utente Invia un messaggio privato Visita il sito di chi scrive Bacheca utente
Alice
utente


Iscritto: 21 Giu 2004
Messaggi: 57
Località: Cesena

MessaggioInviato: Ven 25 Giu, 2004 12:24 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Edgar, il tuo discorso mi affascina, e mi consente di analizzare meglio il mio punto di vista, che comunque rimane in buona parte distante dal tuo.
Ma tu magari sei un professionista, ed io una persona alle primissime armi.. più avanti potrei ricredermi, chissà Smile

Sicuramente l'arte non deve avere limiti, e la foto come ad esempio la pittura, si evolte nel tempo... e si adatta alle nuove tecniche-tecnologie.
Ma non vedo nei ritocchi a pc, la stessa essenza dei ritocchi in C.O.

E' come dire che un fantastico disegno realizzato a computer ha la stessa fisicità e profondità di un quadro dipinto a mano.

Non parlerei comunque di baro o di purezza. Sono concetti che falsano il mio discorso. Si tratta solo di voler capire fino a che punto una foto può essere considerata foto. E se, più terra a terra, volevo capire se nei miei studi dovevo includere il fotoritocco, e se faccio male a cercare la mia "perfezione" escludendo le magie del computer.
Vai ad inizio pagina
Vai a fine pagina
Mostra il profilo utente Galleria utente Invia un messaggio privato Bacheca utente
edgar
amministratore


Iscritto: 15 Dic 2003
Messaggi: 6378
Località: Milano

MessaggioInviato: Ven 25 Giu, 2004 2:04 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Alice ha scritto:
Edgar, il tuo discorso mi affascina, e mi consente di analizzare meglio il mio punto di vista, che comunque rimane in buona parte distante dal tuo.

Alice,

innanzitutto lasciami dire che è un piacere interloquire con una persona come te, dotata di sensibilità e spessore, su un tema interessante come questo. IL fatto che i nostri punti di vista restino anche molto distanti tra loro non ha importanza. Ciò che conta è che quando ci si parla ognuno esprima con chiarezza il proprio punto di vista, argomentandolo in modo da rendere chiaro e utile a tutti il proprio pensiero.

Alice ha scritto:
Ma tu magari sei un professionista, ed io una persona alle primissime armi.. più avanti potrei ricredermi, chissà Smile


Non so se cambierai parere, come ripeto non è importante. Comunque non sono un professionista (lo si capisce anche dalle mie foto) sono solo un fotoamatore di lunga data. Il fatto che tu sia alle prime armi non è assolutamente significativo: in questo forum ci sono esempi eccellenti di fotografi che praticano da pochi mesi (tra l'altro diversi di loro sono "signore") e fanno mangiare la polvere a parecchi fotografi amatoriali con anni (o - sigh! . decenni) di esperienza.

Alice ha scritto:
Sicuramente l'arte non deve avere limiti, e la foto come ad esempio la pittura, si evolte nel tempo... e si adatta alle nuove tecniche-tecnologie.


Sono assolutamente d'accordo, come è logico che sia. Anche perchè il cammino evolutivo delle arti (di tutte loro) è un fatto storico oggettivo e non un parere opinabile. Proprio per questo, non trovo ragioni razionalmente accettabili (ma solo possibili ragioni "emotive" di idiosicrasia per l'elettronica) per escludere il fotoritocco digitale dal cammino evolutivo della fotografia.

Alice ha scritto:

Ma non vedo nei ritocchi a pc, la stessa essenza dei ritocchi in C.O.


Uno dei motivi per cui viene spesso indicato il fotoritocco come "non accettabile" è il fatto che si presta a stravolgimenti dell'immagine, di tale portata, da snaturarla completamente. E' vero, questo è possibile, ma impostare la questione in questi termini equivale a uno stravolgimento della logica. Non può essere imputata ad uno strumento la colpa che deve invece essere attribuita a chi lo usa: il fotoritocco è uno strumento utile e utilizzable con coscienza e per ottenre risultati impeccabili e perfettamente in linea con un' "etica" fotografica. Se poi qualcuno ne abusa, è corretto prendersela con chi abusa e non con lo strumento che, di per sè, non è ne corretto nè scorretto.
Tra l'altro non dimentichiamoci che effetti "speciali" come la solarizzazione, sono assolutamente stravogimenti dell'immagine. Solo che sono ottenuti accendendo la luce in fase di sviluppo, piuttosto che spostando un cursore con il mouse: ma la logica è sempre quella di offrire una visione "stravolta" della realtà.

Alice ha scritto:
Si tratta solo di voler capire fino a che punto una foto può essere considerata foto.


Sono assolutamente d'accordo con te. Naturalmente è difficilissimo, poichè spesso alcune "foto" sono davvero al confine. Il punto però è un altro: è davvero così importante che tutto ciò che esiste debba rientrare in una classificazione precisa per essere definito valido?
Se un fotografo presenta una immagine strepitosa, utilizzando il fotoritocco al confine tra fotografia e immagine, che cosa è più importante, il fatto di definire con esattezza se si tratta di una fotografia o meno o il fatto che si tratta di una immagine strepitosa?
Perchè dovrebbe essere così essenziale definire con certezza il confine di quell'opera. Non esistono forse incredibli opere d'arte in pittura, scultura, realizzati con tecniche miste? Qualcuno si pone il dubbio se "validarle" solo per questo. Non credo.

Alice ha scritto:
E se, più terra a terra, volevo capire se nei miei studi dovevo includere il fotoritocco, e se faccio male a cercare la mia "perfezione" escludendo le magie del computer.


Onestamente credo che dovresti includerlo. Potresti poi scoprire che non ti piace utilizzarlo e che ti senti più a tuo agio con atri mezzi. Niente di male.
Ma almeno conosceresti e comprenderesti l'evoluzione inevitabile del linguaggio fotografico in tutti i suoi aspetti.

Spero che queste considerazioni possano essere per te spunto di riflessione.

A presto ciao EDgar
Vai ad inizio pagina
Vai a fine pagina
Mostra il profilo utente Galleria utente Invia un messaggio privato Bacheca utente
baita
utente attivo


Iscritto: 17 Mgg 2004
Messaggi: 687
Località: Pavia

MessaggioInviato: Ven 25 Giu, 2004 2:33 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ciao alice...
ciao edgar
ciao a tutti....

allora per prima cosa mi schiero con il mio pensiero dalla parte di alice, nel senso che quello che ha scritto lei, lo penso pure io in ogni dettaglio.
sono un art pubblicitario, e il fotoritocco è come l'aria condizionata in estate nel nostro ambiente,ma lo detesto con tutto il cuore....
mi ritrovo spesso a snatuare foto di fotografi per farle diventare mutevoli come gli umori dei clienti e questo mi rattrista profondamente, mi rattrista profondamente perchè essendo amante dell' arte di disegnare con la luce, per me ogni cosa che si allontana dalla pura e sempilce scansione (sempre luce è) diventa un artefizio che nn parla più di fotografia!
sono estremo in questo, ma è così, non converto nemmeno in bianco e nero...

_________________
leica M6 - leica M7 - Summicron 35/2 6 lenti - Summilux 50/1,4 - Nikon F3hp - Nikon D3 - 35 ais 1.4 - 50 ais 1.2 - 35 afd 2 - 50 afd 1.4 - 85 afd 1.4
Vai ad inizio pagina
Vai a fine pagina
Mostra il profilo utente Galleria utente Invia un messaggio privato Invia email Bacheca utente
Daniele Carotenuto
utente attivo


Iscritto: 22 Dic 2003
Messaggi: 8396

MessaggioInviato: Ven 25 Giu, 2004 2:38 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

scusatemi ma io non capisco come mai i "puristi" amino i ccd di uno scanner (e il suo software interno) e non amino photoshop o un ccd di una digitale... proprio non lo capisco.... sembra + una questione di "sentimento" che una questione ragionata su dei parametri indiscutibili
Vai ad inizio pagina
Vai a fine pagina
Mostra il profilo utente Galleria utente Invia un messaggio privato Visita il sito di chi scrive Bacheca utente
baita
utente attivo


Iscritto: 17 Mgg 2004
Messaggi: 687
Località: Pavia

MessaggioInviato: Ven 25 Giu, 2004 2:50 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

carodani ha scritto:
scusatemi ma io non capisco come mai i "puristi" amino i ccd di uno scanner (e il suo software interno) e non amino photoshop o un ccd di una digitale... proprio non lo capisco.... sembra + una questione di "sentimento" che una questione ragionata su dei parametri indiscutibili


no no ...aspetto, io amo la pellicola, ma non ho nulla contro le digitali ne contro i ccd di uno scanner ecc ecc...

lo scanner o il sensore della digitale sono il passaggio necessario per passare da ana a digi...
io non riesco a sopportare la modifica dell'originale con fotoschiop o checchesia, fino a quando sono i livelli per riportare l'immagine il più vicino alla dia, ok....ma tutto qui!

cioè la mia dia e il mio file devono essere il più simili possibili.

_________________
leica M6 - leica M7 - Summicron 35/2 6 lenti - Summilux 50/1,4 - Nikon F3hp - Nikon D3 - 35 ais 1.4 - 50 ais 1.2 - 35 afd 2 - 50 afd 1.4 - 85 afd 1.4
Vai ad inizio pagina
Vai a fine pagina
Mostra il profilo utente Galleria utente Invia un messaggio privato Invia email Bacheca utente
Antonio C.
utente attivo


Iscritto: 22 Dic 2003
Messaggi: 937
Località: Torino/Milano

MessaggioInviato: Ven 25 Giu, 2004 3:00 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Citazione:
cioè la mia dia e il mio file devono essere il più simili possibili.


Ma...
siamo sicuri che quello che riprende la pellicola sia in qualche modo assimilabile alla realtà?
La fotografia non è semplice riproduzione del reale, ma anche e soprattutto interpretazione.
Ora, un campo di girasoli d'estate ripreso con una Velvia secondo voi è reale? Voi vedete davvero quei colori? Io no.
Due ritratti, uno effettuato con una Astia, l'altro con una Provia, sono diversissimi. Quale dei due è reale?
Lo stesso dicasi per il bianconero filtrato (o non filtrato), cambiando filtro ed emulsione, i risultati saranno agli antipodi. Ha senso parlare di realtà?
Non mi schiero da nessuna delle due parti, nè considero l'imaging una cosa e la fotografia un'altra, però ripropongo quanto affermato una volta, in altra sede. Siamo sicuri che modificare i toni di un'immagine non sia fotografia, mentre usare una pellicola che un ingegnere giapponese ha studiato per amplificare certe parti dello spettro lo sia?
ciao[/quote]

_________________
Flickr
Vai ad inizio pagina
Vai a fine pagina
Mostra il profilo utente Galleria utente Invia un messaggio privato Bacheca utente
baita
utente attivo


Iscritto: 17 Mgg 2004
Messaggi: 687
Località: Pavia

MessaggioInviato: Ven 25 Giu, 2004 3:12 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

cacchio se è complicato questo discorso!

allora: la fotografia fino ad ora conosciuta comprende

un tocco di vetro una scatoletta e una superfice chimica sensibile alla luce
poi
dei prodotti chimici e ancora un macchina che proietta luce e un altra supefice chimica (la camera per sviluppare e stampare)

è tutto un processo di luce e di chimica!

nn sto parlando di nn dover barare, in camera si bara eccome, ma sempre con la luce e con la chimica!
le pellicole sono prodotti chimici che giocano con la luce!


FOTOGRAFIA = DISEGNARE CON LA LUCE SU DELLA CHIMICA

il digitale inteso come modifica di un file è una cosa in più....per me nn è più fotografia.
nn lavori più con la luce e la chimica...

ok ok allora per questo ragionamento anche le digitali nn dovrebbero essere considerate nel mondo della fotografia!?!?

accetto le digitali perchè nonostante, non ci sia più la chimica, è sempre la luce che fa quello che deve fare, è solo cambiato il rapporto
luce/bit

_________________
leica M6 - leica M7 - Summicron 35/2 6 lenti - Summilux 50/1,4 - Nikon F3hp - Nikon D3 - 35 ais 1.4 - 50 ais 1.2 - 35 afd 2 - 50 afd 1.4 - 85 afd 1.4
Vai ad inizio pagina
Vai a fine pagina
Mostra il profilo utente Galleria utente Invia un messaggio privato Invia email Bacheca utente
Antonio C.
utente attivo


Iscritto: 22 Dic 2003
Messaggi: 937
Località: Torino/Milano

MessaggioInviato: Ven 25 Giu, 2004 3:20 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

baita ha scritto:
la fotografia fino ad ora conosciuta


E' questo il bello. Che sia stata così fino ad ora non implica che sia l'unico modo.
Oltretutto, l'incorporazione della chimica nel processo è dovuta solo al fatto che non c'erano altri metodi nel secolo scorso (anzi, nell'800), ma di per sè la chimica è solo un mezzo, non dovrebbe aver posto nella definizione, a scapito di altri mezzi disponibili oggi. Un fotone arriva, colpisce un atomo di silicio e fa passare alcuni elettroni nella banda di conduzione (processo fisico, base del CCD). Un fotone arriva, colpisce un atomo di bromuro d'argento e lo rende "riducibile" chimicamente (processo chimico-fisico, base dell'analogico).
Non vedo un processo come migliore dell'altro, o più puro.
IMHO, ovviamente Wink

_________________
Flickr
Vai ad inizio pagina
Vai a fine pagina
Mostra il profilo utente Galleria utente Invia un messaggio privato Bacheca utente
edgar
amministratore


Iscritto: 15 Dic 2003
Messaggi: 6378
Località: Milano

MessaggioInviato: Ven 25 Giu, 2004 3:29 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

baita ha scritto:

...io non riesco a sopportare la modifica dell'originale con fotoschiop o checchesia, fino a quando sono i livelli per riportare l'immagine il più vicino alla dia, ok....ma tutto qui!

cioè la mia dia e il mio file devono essere il più simili possibili.


Nel tuo post fai due affermazioni molto interessanti.

Dici ad esempio di non sopportare alterazioni e regolazioni con software di fotoritocco. Ciò naturalmente è sacrosanto dal punto di vista del tuo gusto personale. Però non spieghi le ragioni per cui, a parte l'emotività, sei contro a questo tipo di utilizzo. Sarebbe invece interessante conoscere le tue argomentazioni logiche, per dare un contributo all'approfondimento del tema, che è interessantissimo.

Infine manifesti l'esigenza che la scena ripresa e digitalizzata, corrisponda il più possibile a quella impressionata su pellicola.
Qui il discorso si complica parecchio, per diverse ragioni. Tra cui il fatto ad esempio che le implicazioni sono molto diverse tra diapositiva e negativo (colore o BN). Infatti la diapositiva è una immagine "finita" e che può essere comparata con un file visualizzato a video (a patto però che si tratti di un video calibrato con opportuno tool hardware e software), mentre il negativo "NON ESISTE" come immagine finita e quindi quando hai scansito il file, a che cosa lo paragoni? A una stampa. Come sappiamo questo non è univoco, perchè in fase di stampa (anche di stampa chimica tradizionale) posso variare di molto i parametri di luminosità, contrasto e bilanciamento colore, in modo da produrre molte diverse foto. A quale paragonerò il file?
Allora non mi resta che il paragone con la realtà che ho ripreso. Ma qui si si impongono due serie di considerazioni:

* Il confronto con la realtà è molto complesso e difficile. Nella pratica è possibile solo nella fotografia che avviene in condizioni controllate, come ad esempio nello still life e nel food. E' chiaro che se devo produrre la fotografia di un gelato con accanto la sua scatola, il committente pretenderà un'assoluta adeguatezza tra i colori reali del gelato e delle scritte (espresse in gradi pantone e quindi oggettivi) e il risultato in stampa. E ciò viene realizzato preofessionalmente con luce controllata, fltra tura di correzione, taratura del bianco ecc.
In tutti i casi invece in cui non lavoro in condizioni controllate NON ho la possibilità oggettiva di paragonare la stampa finale o l'immagine a monitor (anche se calibrato) con la realtà.

* Ma è davvero questa la fotografia??? Riprodurre fedelmente la realtà?Francamente non credo, sarebbe davvero svilirla completamente, e negarne l'interpretazione, che invece ne è l'essenza stessa.
Del resto, i grandi fotografi, per loro stessa ammissione (compreso il solito supercitato Ansel Adams) NON riproducevano la realtà, ma facevano di tutto per renderla secondo laloro personale visualizzazione. Affermazione che per altro è assolutamente coerente con l'attitudine di un artista che NON è banale riproduttore.

Resto allora dell'idea che, a spiegare la tua avversione per il ritocco, manchino degli elementi che non ci hai ancora esposto. Elementi che potrebbero farci comprendere megli le ragioni razionali che stanno dietro al tuo rifiuto. E che potrebbero essere per noi fonte di ulteriore riflessione.

Perciò ti invito a inviarcele, per condividerle con noi.

Ciao e grazie per l'intervento.

EDGar
Vai ad inizio pagina
Vai a fine pagina
Mostra il profilo utente Galleria utente Invia un messaggio privato Bacheca utente
chinchillart
utente attivo


Iscritto: 15 Apr 2004
Messaggi: 5227
Località: Ravenna

MessaggioInviato: Ven 25 Giu, 2004 3:33 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Credo che si debbano distinguere due linee in questo discorso:
- se e fino a che punto la fotografia in senso lato è esatta rappresentazione della realtà

- se e fino a che punto la fotografia in quanto tale debba considerarsi puramente forma "analogica", e quindi "inviiolabile" se non in camera oscura, e forse nemmeno lì..

Direi che il primo punto è abbastanza facile, la fotografia non vuole prendere la realtà e inscatolarla, è una pura utopia, perchè la realtà è innanzitutto percezione, e con la foto noi prendiamo un pezzettino di realtà, che riguarda solo uno dei 5 sensi,e lo proiettiamo su un "foglio" bidimensionale..

E' il secondo il punto da approfondire:
Credo che non ci possa essere una linea di confine tra cosa è ammissibile e cosa no. Non ci deve nemmeno essere, perchè l'approccio dualistico si sta dimostrando errato in tutti i campi del pensiero.. Il problema non è la corrispondenza con la realtà fotografata, bensì la rispondenza alla volontà del fotografo. Se io vedo una immagine, elaboro al contempo un pensiero, quasi come un componimento. Poi lo butto nella pellicola. Ma se alcuni ostacoli mi impediscono di realizzare al meglio la mia poesia, e ho i mezzi per rimuoverli, cosa mi impedisce di farlo? Certo se facessi un servizio pei National Geographic non potrei togliere i fili della luce da un paesaggio, perchè non sarebbe etico.. ma se si parla di assecondare solamente il mio senso artistico, i fili della luce li tolgo anche volentieri..

Rob

_________________
"The single biggest problem in communication, is the illusion that it has taken place." ~ George Bernard Shaw
Vai ad inizio pagina
Vai a fine pagina
Mostra il profilo utente Galleria utente Invia un messaggio privato Visita il sito di chi scrive Bacheca utente
chinchillart
utente attivo


Iscritto: 15 Apr 2004
Messaggi: 5227
Località: Ravenna

MessaggioInviato: Ven 25 Giu, 2004 3:35 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

..beh sono arrivato tardi Smile Grande Don Smile

Rob

_________________
"The single biggest problem in communication, is the illusion that it has taken place." ~ George Bernard Shaw
Vai ad inizio pagina
Vai a fine pagina
Mostra il profilo utente Galleria utente Invia un messaggio privato Visita il sito di chi scrive Bacheca utente
Mostra i messaggi a partire da:   
Nuovo argomento   Intervieni in questo argomento    Indice del forum -> Fotografia in Generale Tutti gli orari del forum sono CET (Europa)
Vai a 1, 2  Successivo
Pag. 1 di 2

 
Vai a:  
Non puoi iniziare nuovi argomenti
Non puoi rispondere ai messaggi
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi votare nei sondaggi
Non puoi allegare files in questo forum
Non puoi scaricare gli allegati in questo forum



Tutti i contenuti presenti sul sito sono di proprieta' esclusiva degli autori, sono vietate la riproduzione e la distribuzione degli stessi senza previa esplicita autorizzazione.

Visualizza la policy con cui vengono gestiti i cookie.

© 2003, 2016 photo4u.it - contatti - based on phpBB - Andrea Giorgi