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PietroF utente attivo

Iscritto: 15 Apr 2005 Messaggi: 5205 Località: Palermo
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Inviato: Mar 11 Apr, 2006 2:49 pm Oggetto: Medio formato: solo fatto in casa? |
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Il bianco e nero del medio formato mi tenta... Comincerei sicuramente con un apprecchio economico, tipo una Zeiss Ikon Nettar.
Ma avrebbe senso, se tanto sono costretto ad affidare il negativo ad un lab per la stampa?
Mi sa proprio di no  _________________ "This is not Vietnam. This is bowling. There are rules."
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scavenger73 utente attivo

Iscritto: 15 Dic 2003 Messaggi: 3059 Località: Palermo/Catania
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Inviato: Mar 11 Apr, 2006 4:34 pm Oggetto: |
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No, non ha molto senso; non so se tu sviluppi in casa ma tieni conto che qui a Palermo anche i lab fotografici che sono definiti più 'pro' si occupano solo della stampa e non dello sviluppo delle pellicole BN...Se pero' prevedi di non potere affatto stampare in nessun caso i tuoi negativi bè allora se proprio ti vuoi togliere lo sfizio del medio formato fallo comunque...e vedrai che prima o poi ti occuperai anche delle stampe....  _________________ "...nullum fuit ingegnum magnum sine mixtura dementiae..." (Seneca)
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Tomash utente attivo

Iscritto: 21 Giu 2005 Messaggi: 11774 Località: Bologna
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Inviato: Mar 11 Apr, 2006 4:57 pm Oggetto: |
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Solo ed esclusivamente pellicole C-41, ovvero Ilford XP-2 e Kodak CN400BW, e per la stampa preparati a litigare, te le restituiranno virate simil finto vecchiume.
Far sviluppare invece una BN tradizionale a un lab...
...tanto vale usare una compattina tutta jpeg ! |
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Giaco utente attivo

Iscritto: 29 Gen 2006 Messaggi: 1045 Località: Trieste
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Inviato: Mar 11 Apr, 2006 5:02 pm Oggetto: |
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Per avere una buona stampa da un laboratorio dovresti rivolgerti ad un laboratorio professionale e la cosa non sarebbe proprio economica! Magari prova a fare delle prove a colori con delle dia per provare il formato, quelle almeno non occorre svilupparle, poi se la cosa ti prende... è il momento di una bella camera oscura no?  _________________ Il mio ultimo reportage Marocco --> http://www.photo4u.it/viewcomment.php?t=304310 |
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PietroF utente attivo

Iscritto: 15 Apr 2005 Messaggi: 5205 Località: Palermo
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Inviato: Mar 11 Apr, 2006 5:40 pm Oggetto: |
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Ragazzi, fosse per me, la camera oscura ce l'avrei già. Ma vivo con i miei, e non avendo una stanza cui poter dedicare l'attrezzatura del caso, posso solamente sviluppare i negativi. E per di più, soltanto sporadicamente
Quindi mi sa che rimanderò il tutto... scansionare i negativi bn non mi soddisfa proprio per niente...
@scavenger73: mi daresti in pvt il nome di un lab decente, almeno per la stampa? _________________ "This is not Vietnam. This is bowling. There are rules."
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scavenger73 utente attivo

Iscritto: 15 Dic 2003 Messaggi: 3059 Località: Palermo/Catania
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Inviato: Lun 24 Apr, 2006 8:38 pm Oggetto: |
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Quando vuoi stampare qualcosa, sempre se ti va, e se sono libero dal lavoro....casa mia potrebbe essere una alternativa....
sempre se il casino non ti fa impressione....  _________________ "...nullum fuit ingegnum magnum sine mixtura dementiae..." (Seneca)
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edgar amministratore

Iscritto: 15 Dic 2003 Messaggi: 6378 Località: Milano
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Inviato: Mar 23 Mgg, 2006 8:10 pm Oggetto: |
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Dato che il Medio Formato ha una qualità ancora irraggiungibile (quando voglio il massimo di qualità uso ancora la vecchia cara Rolleicord) prova a valutare anche la seguente ipotesi:
1) Ti compri una medio formato economica, tipo una Rolleicord.
2) Scatti solo negativi a colori e fai fare lo sviluppo a un laboratorio professionale serio
3) Compri un onesto scanner tipo un Epson 4990
4) Usi il Miscelatore di canale di Photoshop per convertire il colore in BN.
5) Stampi con una Epson R2400, che usa 3 neri.
I risultati assoluti sono molto ma molto superiori a quanto si potrebbe mai immaginare.
A disposizione per qualsiasi prova.
EDgar _________________
Edgar
Perchè "Primi Scatti" è diverso: il progetto ° Primi passi: 1 Diaframmi e Tempi ° 2 L'Esposizione
3 La Significatività ° 4 La Semplicità °5 L'inquadratura ° 6 La composizione
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Mer 24 Mgg, 2006 8:28 am Oggetto: |
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Pietro convinci i tuoi a lasciarti il bagno per due ore, o se hai la fortuna di avere camera tua non ti preoccupare dell'acqua che manca e stampa chimico.
Cioè fai come me e tanti altri per tanti anni.
Lascia perdere le stampanti che da lì idee nuove non ne vengono e la qualità è quella delle pubblicità di Chanel nelle vetrine delle profumerie, qando va bene.
ciao, Claudio. |
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edgar amministratore

Iscritto: 15 Dic 2003 Messaggi: 6378 Località: Milano
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Inviato: Mer 24 Mgg, 2006 9:45 am Oggetto: |
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claudiom ha scritto: | Pietro convinci i tuoi a lasciarti il bagno per due ore, o se hai la fortuna di avere camera tua non ti preoccupare dell'acqua che manca e stampa chimico.
Cioè fai come me e tanti altri per tanti anni.
Lascia perdere le stampanti che da lì idee nuove non ne vengono e la qualità è quella delle pubblicità di Chanel nelle vetrine delle profumerie, qando va bene.
ciao, Claudio. |
claudiom,
credo sia abbastanza chiaro a tutti che ami la camera oscura. Fatto più che legittimo e condiviso da molti, ma è anche piuttosto evidente che il tuo entusiasmo è privo di obiettività nei confronti di sistemi alternativi che, ti piaccia o no, oggi hanno raggiunto livelli molto elevati. E per molto elevati intendo utilizzabili anche per la stampa di fotografie per esposizioni.
Per altro non ho mai affermato, né credo nessuno lo abbia fatto, che la stampa digitale sia meglio di quella chimica. Che quest’ultima abbia ancora un margine di vantaggio è un fatto oggettivo: il punto è che questo vantaggio ormai è davvero piccolo e non è sempre significativo. Tu parli sempre come se ogni stampa che un appassionato produce fosse una sfida alla tecnica zonale di Adams: in realtà situazioni in cui la perfezione assoluta della scala tonale è davvero determinante sono la minoranza per la stragrande maggioranza degli appassionati. E tendenzialmente solo per chi, all’interno del mondo del BN, si dedica specificamente al Fine Art. Per tutti gli altri generi (reportage, street, sport, etnografia, ecc) l’esasperazione della qualità di stampa non incide sulla significatività o meno dello scatto. Una foto di reportage, quando è stampata correttamente, è più che sufficiente; a questo punto se è significativa, bene, se non lo è non è certo grazie alla perfezione esasperata della scala tonale che lo diventa.
Inoltre, credo che sarebbe utile ritarare un po’ i parametri sulla realtà effettiva. Queste discussioni alla fine dovrebbero soprattutto servire – più che a cercare di far trionfare il proprio parere – a dare indicazioni ragionevolmente utili a chi si sta orientando,. Intendo dire che tutti i bei discorsi che facciamo sulla perfezione della scala tonale e sulle meraviglie delle stampe all’argento presuppongono nello stampatore esperienza decennale, doti e dedizione quotidiana e praticamente esclusiva. Se no la qualità di stampa te la sogni. Altro che stampa digitale! Oggi su 1.000 praticanti la Camera Oscura forse 1 è davvero in grado di esplorare appieno le potenzialità della stampa all’argento. Gli altri 999 sarà già un miracolo se riusciranno (ogni tanto) a esplorare i limiti di quella digitale!! Pensi davvero che il normale appassionato sia in grado di produrre abitualmente stampe perfette, certamente superiori a quelle di una Epson di ultima generazione? Beh, non è così, mi spiace.
La stampa chimica ha certamente un grande fascino. Anche per questo gli appassionati la amano. E’ magico vedere l’immagine che si forma nella bacinella, è una tecnica antica, romantica, che già in sé stessa può essere fonte di divertimento per l’appassionato. E visto che la maggior parte di noi fotografa per pura passione, anche questa componente è importante. La fotografia digitale non è affascinante: assomiglia molto di più alla navigazione su internet o al disegno con il CAD. Però un conto è la magia e il fascino che emanano da antiche tecniche, un conto è dire che quelle moderne danno risultati deludenti solo perché ci stanno antipatiche.
claudiom, hai tutto il diritto di detestare la stampa digitale, ciò non toglie che se offre buoni risultati (anzi ottimi) questo sia un fatto. Che a te piaccia o no.
E poi quando affermi: “Lascia perdere le stampanti che da lì idee nuove non ne vengono” che intendi dire scusa? che le idee al fotografo dovrebbero venire mentre stampa? beh scusa meglio non commentare questa tua affermazione!
Vorrei ricordare che per produrre stampe di qualità Fine Art ciò che serve prima di ogni altra cosa è sapere che cosa si vuole ottenere, come maestro Adams insegna. Quando sai dove vuoi arrivare, allora impari a piegare la tecnica ai tuoi scopi e questo lo puoi fare sia col chimico che con il digitale.
E aggiungo una cosa: siccome il punto chiave della stampa perfetta è quello di poter disporre i vari toni di grigio come la tua pre-visualizzazione li richiede, nel processo digitale, il poter utilizzare una scansione a colori che contiene 3 canali monocromatici diversi tra loro, ti offre uno strumento potentissimo. Si chiama miscelatore di canale e permette di miscelare in percentuali a piacere i tre canali: rosso, blu e verde. In pratica è come se per ogni scatto tu disponessi di tre fotogrammi identici, uno scattato con filtro rosso, uno con filtro verde e uno con filtro blu. E tu puoi sovrapporre a tuo piacimento le tre scale di grigio nelle percentuali che vuoi. Immagina quali possano essere le potenzialità di un tale sistema, rispetto a un metodo tradizionale che opera con una sola scala di grigio.
Attenzione però: nulla è gratis. Il miscelatore di canale è uno strumento potentissimo, ma usarlo bene è difficilissimo.
Quindi sfatiamo una volta per tutte un altro luogo comune: che l’uso del computer nella fotografia digitale sia una scorciatoia alla qualità. NON E’ VERO!!! Se non sei bravo, anche in digitale produrrai solo schifezze. Per ottenere risultati degni di nota bisogna studiare e impegnarsi pesantemente e soprattutto avere cultura fotografica e SAPERE CHE COSA VUOI OTTENERE.
Il grande vantaggio è che, quando un fotografo ha appreso a fondo la tecnica di ottimizzazione digitale delle immagini, la produttività del flusso è imparagonabile e praticità e la praticabilità lo sono altrettanto.
Per un appassionato la fotografia è soprattutto divertimento, e in quest’ambito il fascino di antiche tecniche è certamente forte. Chi si diverte a utilizzare la Camera Oscura fa benissimo a farlo. Io l’ho fatto per anni e mi sono divertito molto. Ma per favore non pensiamo che sia la garanzia per ottenere risultati da mostra. E non pensiamo che al di fuori non ci sia altro, perché mi spiace, ma non è così.
Spero più che altro di essere stato utile a chi deve orientarsi sulla scelta.
Ciao a tutti.
EDgar _________________
Edgar
Perchè "Primi Scatti" è diverso: il progetto ° Primi passi: 1 Diaframmi e Tempi ° 2 L'Esposizione
3 La Significatività ° 4 La Semplicità °5 L'inquadratura ° 6 La composizione
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PietroF utente attivo

Iscritto: 15 Apr 2005 Messaggi: 5205 Località: Palermo
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Inviato: Mer 24 Mgg, 2006 10:10 am Oggetto: |
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Che bello, da un topic di disperazione personale si è passati ad affrontare l'annoso problema del digitale vs chimico
In linea di massima, credo che EDgar abbia ragione quando parla di praticità e praticabilità; se poi osserviamo gli ultimi ritrovati della tecnologia, la qualità è alta, soprattutto in rapporto alla praticità.
Ciò non significa che una stampa inkjet sia ai livelli di una chimica: quella chimica probabilmente "può andare più in là", da un punto di vista meramente tecnico-qualitativo. A manovrarla però, deve essere uno stampatore degno di questo nome, se ricerchiamo la qualità assoluta. Non mi pare di aver mai sentito di stampatori inkjet di professione...
Mentre i corsi di CO e gli stampatori professionisti sono all'ordine del giorno: questo significa che la CO può essere uno strumento potente, ma deve essere usato con cognizione di causa. É uno dei motivi che mi ha spinto a rimandare questa pratica, fino a quando non avrò uno spazio mio, e magari il tempo di studiarla decentemente.
C'è da dire inoltre che il valore aggiunto della stampa chimica, è, come in molti sottolineano, il fascino. Deve essere qualcosa di incredibile creare un qualcosa di "unico" (diverso dalla serialità del file pronto per essere stampato), e veder nascere una propria foto.
Secondo me tutti gli appassionati di fotografia dovrebbero, prima o poi, provare certe emozioni. Spero di poterlo fare presto! _________________ "This is not Vietnam. This is bowling. There are rules."
Le mie foto sono qui |
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Mer 24 Mgg, 2006 11:15 am Oggetto: |
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Bisogna sempre, secondo me, non mettere in bocca alle persone cose che non hanno detto.
Non ho mai parlato di fineart, non sono interessato alla fineart.
La questione è sempre la stessa e rimbalza da un td ad un altro:
Equivale il ragionamento che si fa di fronte al pc partendo da un file e usando delle videate piene di parole scritte con quello fatto al buio di una stanza?
Non equivale, non vengono usate le stesse fette del cervello, il risultato non può essere uguale.
Solo questo, nient'altro.
dice Edgar:
"E poi quando affermi: “Lascia perdere le stampanti che da lì idee nuove non ne vengono” che intendi dire scusa? che le idee al fotografo dovrebbero venire mentre stampa? beh scusa meglio non commentare questa tua affermazione!"
Che nella c.o. "vengano delle idee" è fin troppo evidente e difatti non vale la pena discuterne.
ciao, Claudio |
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edgar amministratore

Iscritto: 15 Dic 2003 Messaggi: 6378 Località: Milano
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Inviato: Mer 24 Mgg, 2006 11:53 am Oggetto: |
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claudiom ha scritto: | Bisogna sempre, secondo me, non mettere in bocca alle persone cose che non hanno detto.
Non ho mai parlato di fineart, non sono interessato alla fineart. |
Infatti non ne hai mai parlato. Resta però il fatto che l'unico genere dove la differenza qualitativa che esiste tra un'ottima stampa chimica e un'ottima stampa digitale (differenza reale e che non ho mai negato) è il regno del Fine Art. Regno in cui la perfezione formale dello scatto è parte integrante e inscindibile del valore artistico dello scatto stesso.
Pertanto sostengo che, in altri generi di BN e segnatamente in uno dei più diffusi e praticati, quello reportagistico (ma non solo), la differenza qualitativa tra le due tecniche di stampa non è più realmente significativa. Cioè intendo dire che, pur continuando essa ad esistere in teoria, nella pratica tale differenza non costituisce un vincolo qualitativo in grado di penalizzare la pubblicazioni di opere interessanti. Penalizzazione che invece potrebbe ancora avvenire nel mondo del Fine Art.
Questa affermazione è verificabile da chiunque sia dotato di onestà intellettuale e abbia esaminato senza preconcetti un buon numero di stampe digitali. Di qualità. Semmai il problema è trovare stampe di qualità. Problema per altro identico nel mondo della stampa chimica, dove tanti parlano della qualità possibile con la carta baritata e poi però di solito sfornano immagini di qualità raccapricciante.
claudiom ha scritto: | La questione è sempre la stessa e rimbalza da un td ad un altro:
Equivale il ragionamento che si fa di fronte al pc partendo da un file e usando delle videate piene di parole scritte con quello fatto al buio di una stanza?
Non equivale, non vengono usate le stesse fette del cervello, il risultato non può essere uguale. |
Sono solo in parte d'accordo: i "ragionamenti" che si fanno in CO sono diversi da quelli che si farebbero sulla stessa immagine davanti al PC, solo in relazione al fatto che si utilizzano strumenti diversi: la mano per mascherare invece di un cursore in Photoshop. Ma i "ragionamenti" che stanno dietro alla produzione di una stampa sono sempre gli stessi: da uno scatto, che dovrebbe essere stato fatto pre-visualizzando un certo risultato che abbiamo in mente, dobbiamo ricavare un risultato che si avvicini il più possibile al nostro obiettivo artistico/estetico/espressivo.
Cambia solo la gestione di strumenti diversi.
Magari anche il divertimento e la "poesia", ma questo è strettamente personale e non oggettivabile.
claudiom ha scritto: | Che nella c.o. "vengano delle idee" è fin troppo evidente e difatti non vale la pena discuterne. ciao, Claudio |
Le idee possono venire ovunque, anche sul tram mentre si va al lavoro e si pensa a una foto che si vuole stampare alla sera a casa.
Teniamo però presente che stiamo parlando di STAMPA, argentica o digitale che sia. Quindi parliamo di una foto GIA' SCATTATA e che a questo punto non possiamo far altro che ottimizzare il meglio possibile per ottenerne una stampa di buona qualità. Quindi le idee che ci possono venire sono idee relative all'ottimizzazione di una immagine esistente. E queste possono venire ovunque. L'unica "conditio sine qua non" è che conosciamo bene e sappiamo usare bene gli strumenti per stampare: che siano tradizionali o digitali.
EDgar _________________
Edgar
Perchè "Primi Scatti" è diverso: il progetto ° Primi passi: 1 Diaframmi e Tempi ° 2 L'Esposizione
3 La Significatività ° 4 La Semplicità °5 L'inquadratura ° 6 La composizione
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Mer 24 Mgg, 2006 12:52 pm Oggetto: |
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Il negativo è sempre solo una occasione, non c'è mai da ottimizzare nulla, c'è da vedere, partendo da lì, che cosa se ne può ricavare.
Quando parlo di ragionamento penso proprio a cosa capita nel cervello quando si ragiona: prevalenza dell'emisfero sinistro di fronte al computer, prevalenza dell'emisfero destro in c.o., il problema non sono gli strumenti.
Questa differenza è sostanziale e rimarrà tale anche quando il digitale sarà all'altezza delle migliori stampe chimiche.
Due aurei libretti per pensarci, e con questo chiudo : "Disegnare con la parte destra del cervello", "Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta", se non si vuole andare ai testi sul funzionamento del cervello.
ciao, Claudio. |
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Spinellino utente attivo
Iscritto: 15 Dic 2004 Messaggi: 3907
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Inviato: Ven 26 Mgg, 2006 12:01 am Oggetto: |
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Citazione: | Due aurei libretti per pensarci, e con questo chiudo : "Disegnare con la parte destra del cervello", "Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta", se non si vuole andare ai testi sul funzionamento del cervello. |
Sono pigro. Non è che si riesce a sintetizzare il concetto? Sono curioso. |
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Sab 27 Mgg, 2006 10:59 am Oggetto: |
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Non , non tutti i concetti sono sintetizzabili: che tu sia dotato, ma pigro, già lo sapevo.
Leggiteli, se non ti tremano le vene dei polsi.
ciao, Claudio. |
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palabras utente attivo
Iscritto: 20 Set 2005 Messaggi: 1862 Località: Bergamo
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Gio 01 Giu, 2006 7:25 am Oggetto: |
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La stampa fine art è una invenzione degli USA.
Viene sempre da negativi dal 6x6 in su.
Presenta la più completa possibile gamma di grigi.
E' prodotta seguendo delle regole standard di conservazione (doppio fissaggio / Selenio /oro) e tenuta non incollata tra cartoncini a riserva di ph.
Gli americani includono nelle fineart le stampe al platino, ma non le stampe con le altre antiche tecniche.
Ciao, Claudio. |
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palabras utente attivo
Iscritto: 20 Set 2005 Messaggi: 1862 Località: Bergamo
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Inviato: Gio 01 Giu, 2006 2:38 pm Oggetto: |
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ah!
pensavo fosse un concetto molto più indefinito, invece si parla di tecniche e standard ben precisi...
si impara sempre qualcosa!
grazie! _________________ There is nothing worse than a sharp photograph of a fuzzy idea.
guarda questo topic: http://www.photo4u.it/viewtopic.php?t=145847&highlight= |
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