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kwlit
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Iscritto: 31 Ago 2013
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MessaggioInviato: Mer 25 Nov, 2015 3:27 pm    Oggetto: Decentrabili: costi (molti) e benefici (nulli) Rispondi con citazione

Ai tempi della pellicola gli obbiettivi decentrabili erano appannaggio dei sistemi che usavano pellicole da 4x5" in su. Per meglio dire, non erano obbiettivi decentrabili, ma obbiettivi a grande copertura che potevano essere decentrati dai corpi liberi delle macchine. Qualsiasi obbiettivo ed in particolare quelli a grande copertura (che non è l'angolo di campo) anche se di eccellente qualità, inevitabilmente decadono ai bordi che poi sono quelli che vengono chiamati in causa dal decentramento. A questo aggiungiamo che vengono usati a diaframmi molto chiusi. La conseguente perdità di "qualità" veniva però compensata dal grande formato del negativo che necessitava di pochi ingrandimenti in stampa. Quando le macchine fotografiche a corpo rigido, reflex 35mm e 6x6 e derivate, vollero inseguire le precedenti su questo campo da gioco i problemi di cui sopra divennero evidentissimi. Personalmente ho usato, oltre alla Toyo e l'Horseman, anche i decentrabili Nikon 35mm e Pentax 28mm. Proiettando una sequenza di diapositive nella quale erano presenti qualcuna scattata coi decentrabili la perdita di qualità era evidentissima anche per il profano. Rispetto alle altre queste ultime sembravano riproduzioni da altre diapositive. Con le pellicole era meglio riprendere con obbiettivi non decentrabili ed correggere la prospettiva sotto l'ingranditore.
Credo che il problema si ripresenti pari pari col digitale. Il m.4/3, che uso con grande soddisfazione, ha un formato ridotto di sensore. Di conseguenza la resa di un costosissimo decentrabile dovrebbe essere improponibile a fronte di qualsiasi pretesa di qualità. Credo che come allora sia di gran lunga meglio correggere in post produzione, come faccio attualmente con perdità di qualità inavvertibile. Non credo che con sensori 24x36 sia molto meglio, ma non ho mai usato un decentrabile su questi sensori.
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gplboogie
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Messaggi: 1350

MessaggioInviato: Mer 25 Nov, 2015 5:16 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ingegnandosi un pelo e rinunciando agli automatismi si shifta (e tilta) già da diverso tempo anche su m4/3... Wink


GX7_8-16shift.jpg
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Crocodile
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Iscritto: 28 Apr 2012
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MessaggioInviato: Mer 25 Nov, 2015 7:56 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Déjà Vu ha scritto:
Si vergognano di aver creato il M.Zuiko 17mm f2.8 ?.... io sono uno dei pochi sostenitori di quel pank?


Vergognarsi non credo, è ancora l'obiettivo di riferimento nei manuali Olympus per tarare l'esposimetro, a quanto pare.
Tu che ce l'hai cosa ti piace di quel pancake?
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lordbluto
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Iscritto: 21 Lug 2006
Messaggi: 638
Località: La Spezia

MessaggioInviato: Gio 26 Nov, 2015 1:01 am    Oggetto: Re: Decentrabili: costi (molti) e benefici (nulli) Rispondi con citazione

kwlit ha scritto:
Ai tempi della pellicola gli obbiettivi decentrabili erano appannaggio dei sistemi che usavano pellicole da 4x5" in su. Per meglio dire, non erano obbiettivi decentrabili, ma obbiettivi a grande copertura che potevano essere decentrati dai corpi liberi delle macchine. Qualsiasi obbiettivo ed in particolare quelli a grande copertura (che non è l'angolo di campo) anche se di eccellente qualità, inevitabilmente decadono ai bordi che poi sono quelli che vengono chiamati in causa dal decentramento. A questo aggiungiamo che vengono usati a diaframmi molto chiusi. La conseguente perdità di "qualità" veniva però compensata dal grande formato del negativo che necessitava di pochi ingrandimenti in stampa. Quando le macchine fotografiche a corpo rigido, reflex 35mm e 6x6 e derivate, vollero inseguire le precedenti su questo campo da gioco i problemi di cui sopra divennero evidentissimi. Personalmente ho usato, oltre alla Toyo e l'Horseman, anche i decentrabili Nikon 35mm e Pentax 28mm. Proiettando una sequenza di diapositive nella quale erano presenti qualcuna scattata coi decentrabili la perdita di qualità era evidentissima anche per il profano. Rispetto alle altre queste ultime sembravano riproduzioni da altre diapositive. Con le pellicole era meglio riprendere con obbiettivi non decentrabili ed correggere la prospettiva sotto l'ingranditore.
Credo che il problema si ripresenti pari pari col digitale. Il m.4/3, che uso con grande soddisfazione, ha un formato ridotto di sensore. Di conseguenza la resa di un costosissimo decentrabile dovrebbe essere improponibile a fronte di qualsiasi pretesa di qualità. Credo che come allora sia di gran lunga meglio correggere in post produzione, come faccio attualmente con perdità di qualità inavvertibile. Non credo che con sensori 24x36 sia molto meglio, ma non ho mai usato un decentrabile su questi sensori.

In realtà Olympus aveva due decentrabili nel sistema OM, il 35 f/2.8 e il 24 f/3.5.
Per il secondo non so, costava un paio di spropositi e non l'ho mai utilizzato, mentre il 35 l'ho avuto.
Focale un po' lunga per l'architettura, ma un grande obbiettivo, anche decentrato.
Sul 4/3 dovrebbe essere più facile costruire obbiettivi shiftabili, proprio per il ridotto formato che richiede solo un cerchio di copertura da FF.
Correggere in post può comportare stiramenti inaccettabili proprio dal punto di vista qualitativo.
Ovviamente IMHO.

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Déjà Vu
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MessaggioInviato: Lun 30 Nov, 2015 11:20 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Crocodile ha scritto:
Vergognarsi non credo, è ancora l'obiettivo di riferimento nei manuali Olympus per tarare l'esposimetro, a quanto pare.
Tu che ce l'hai cosa ti piace di quel pancake?

Il peso, la resa morbida molto pellicola e sfuocato nel ritratto molto particolare, angolo praticamente perfetto se non fosse per la sua distorsione, messa a fuoco veloce con le E-P1/2 mentre con E-M10 è più lenta, diciamo che su apparati vecchi, da il suo perchè.

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