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biancospino utente
Iscritto: 12 Gen 2011 Messaggi: 56
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Inviato: Sab 29 Gen, 2011 7:03 pm Oggetto: canon power sho A 480 |
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Gentilmene cercherei una persona che avesse avuto la canon power shot A 480.
In particolare vorrei capire bene l'argomento "profondità di campo" argomento che non posso trattare con chi abbia una reflex ( almeno credo).
Poichè questo aspetto della fotografia influisce in maniera positiva o negativa sull'espressiività dell'immagine, vorrei capire come impostare la corretta se non benedetta apertura del diaframma.
L'apertura del diaframma argomento per me poco chiaro.
Se per esempio voglio fotografare un edificio, una chiesa, un castello in quale punto della terra mi devo posizionare e quale apertura usare?
Se, invece, di quel castello medievale voglio far risaltare un particolare e mantenere una gradevole sfumatura come organizzarmi?
Per esempio ho letto sul sito internet dedicato al mondo della fotografia, che per fotografare gli edifici altissimi bisogna posizionarsi proprio sotto e farsi mandare indietro il capo proprio come quando si va dal parucchiere e per farti lavare i capelli devi assumere quella posizione antipatica sul lavabo, quasi da torcicollo.
si lo so devo fare un corso base di fotografia. intanto provo a chiedere qui.
anche se credo sia difficile spiegare a parole la pratica.
grazie |
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Pasi moderatore

Iscritto: 15 Dic 2007 Messaggi: 11361 Località: Romagna
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Inviato: Dom 30 Gen, 2011 1:37 pm Oggetto: Re: canon power sho A 480 |
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biancospino ha scritto: | Per esempio ho letto sul sito internet dedicato al mondo della fotografia, che per fotografare gli edifici altissimi bisogna [...] |
E chi lo dice, il dottore??
Più che un "bisogna", è un "si può".
Un edificio altissimo posso anche fotografarlo da lontano. Posso andare fuori città e fotografarne la sagoma al tramonto. Posso fotografarne solo una aprte per mettere in risalto un particolare o qualche geometria interessante. Posso!
In fotografia è bello proprio cercare un'inquadratura, e non limitarsi a rivolgere la macchina verso quello che vogliamo fotografare e scattare. Ma girarci intorno, cercare il punto di vista più interessante, dall'alto, dal basso, di fianco o frontalmente, scegliere cosa lasciare nell'inquadratura e cosa escludere, magari avere in mente un effetto o una sensazione e tentare di descriverla o trasmetterla... osservare com'è la luce in quel momento e come illumina/nasconde le cose.
Specialmente se è un edificio che non scappa e non si lamenta se gli facciamo più di una foto per arrivare al risultato!
E su questo, reflex, compatta o cellulare non cambia niente.  _________________
Marcello Absit iniuria verbis!
Tubi Kenko: una recensione - Che manuale prendo? - Adattare vecchi obiettivi su corpi nuovi
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biancospino utente
Iscritto: 12 Gen 2011 Messaggi: 56
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Inviato: Dom 30 Gen, 2011 1:57 pm Oggetto: |
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ma ci vuole una pazienza da certosino, come intendi tu fotografare questo benedetto edificio che sia un castello, una chiesa, un palazzo b
purtroppo non sno munita di pazienza da certosino ma solo di quella pazienza per fronteggiare le avversità di fronte alle quali la vita mi posiziona in maniera inattessa e senza preavviso.
quella da certosino non so come si acquisti e soprattutto se si possa acquistare.
comunque grazie per la risposta. praticamente devo ispezionare ogni particolare dell'edificio.
si si ho afferrato il concetto base |
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Pasi moderatore

Iscritto: 15 Dic 2007 Messaggi: 11361 Località: Romagna
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Inviato: Dom 30 Gen, 2011 2:53 pm Oggetto: |
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Chiedo scusa, preso dall'entusiasmo non mi sono spiegato bene
Non volevo centrare il discorso su "esplorare ogni angolo", quanto sull' "abbattere un po' di preconcetti". Più che di metodologia, parlo di atteggiamento mentale: l'operazione in sè può anche essere velocissima
Se il tal sito/libro/autore dicono che assolutamente si DEVE fare così... mmmm... il bello è poter sperimentare, senza lo schema "quel tipo di foto si fa esattamente così"... ho risposto perché la frase quotata mi aveva colpito in quel senso.
Poi se uno ha un'idea e non sa bene come arrivarci, beh, noi del forum siamo qua apposta.
Ma scusate per l'OT... _________________
Marcello Absit iniuria verbis!
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