Chiarimenti diframma x ritrattistica

[thomasss]

Da poco ho acquistato un 50mm f.1.8 Canon, il calssico cinquantino per intenderci.

Premettendo che uso l'auto-focus volevo chiarimenti su come utilizzare al meglio l'obbiettivo per scene ritrattistiche.

Fino ad adesso ho fatto due uscite con questo obbiettivo sperimentandolo sulla mia ragazza.
Purtroppo non tutti i miei scatti vanno precisamente a fuoco come vorrei, ma solo una piccola parte.
La cosa mi sembra strana perchè, nonostante stia ben fermo e abbia messo a fuoco il soggetto ,quando vado a fare quei due o tre scatti (non ripetuti ma comunque eseguiti dalla solita posizione e con brevi pause) noto che magari a fuco effettivo ne risulta uno solo.
Inoltre volevo sapere fino a che punto posso spingermi col diaframma.
Ho notato che a 1.8 è quasi impossibile, si incomincia a vedere definizione a partire da 2.8 - 3.

Sto incominciando comunque con l'avere seri dubbi se la cosa dipende da me o se magari sia un difetto dell'obbiettivo.
Da mirino ho a fuco gli occhi .... scatto! Ma poi rivedendo le foto al dettaglio sul monitor del mio pc mi accorgo che sono fuori fuoco (a tempi anche veloci).

Se devo postare qualche scatto ditemelo pure.

Grazie

[_Alex_]

Possono esserci vari motivi per i quali non vengono a fuoco gli occhi come avevi deciso tu.

Anzitutto se la fotocamera ha il passaggio automatico da fuoco singolo a continuo potrebbe darsi che mentre ricomponi l'immagine lei rimetta a fuoco un altro punto.

Poi potresti essere tu a muoverti prima di scattare.

Poi potrebbe esserci il problema del back-front focus.

Prova con la focus chart (la trovi gratis online) col treppiede così escludiamo l'ultima e più grave ipotesi.

Infine, non fidarti del mirino delle moderne digireflex, sono buchi delle serrature troppo piccoli per poter essere affidabili e non hai ausili come stigmometro e microprismi, hai solo un approssimativo ok sul punto di messa a fuoco, ma è troppo poco, inoltre la nitidezza delle ottiche luminose raramente è al top a tutta apertura, ma questo nel ritratto è un vantaggio, liscia la pelle ed attenua i difetti (ed acuisce i problemi di fuoco )

Facci sapere.

[il signor mario]

Potrebbe anche essere che metti a fuoco usando un determinato punto, esempio quello centrale, poi ricomponi l'immagine e così facendo perdi la corretta messa a fuoco sull'occhio.

[albatros_la]

Scatti a tutta apertura? Se sì, dubito che sia il valore di apertura che ti dà la maggiore nitidezza. La massima apertura in una lente così serve per foto piuttosto... artistiche, anche perché se non sei distante dal soggetto la profondità di campo è infima. Per intenderci: a f/1.8 col 50ino se metti a fuoco a un metro hai 3cm di profondità di campo (e la foto è un po' morbida, sicuramente non ultra-definita). Pochetti per un ritratto, anche se dovresti mantenere a fuoco l'occhio a meno di movimenti macroscopici. Tieni conto che alla minima distanza di messa a fuoco (sul mio Nikkor è sotto il mezzo metro) scendi anche sotto il centimetro di profondità di campo. Quindi il consiglio è di chiudere un po'; ne guadagni in nitidezza e non è mica un delitto: altrimenti l'avrebbero venduto col diaframma fisso

[Pasi]

Mah, col mio la nitidezza è buona già chiudendo a 2 - 2.2, almeno per i miei standard... in che condizioni scatti? Con che tempi? Poi mi associo alle domande di Alex...