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vittali utente

Iscritto: 02 Lug 2009 Messaggi: 162 Località: milano
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Inviato: Gio 26 Nov, 2009 5:51 pm Oggetto: tridimensionalità e PP |
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Ultimamente mi sto soffermando sul problema di riuscire a rendere una certa tridimensionalità nelle immagini. Cercando di approfondire il problema sono arrivato a concludere che oltre alle condizioni che riguardano la fase di scatto ovviamente molto importanti, altri elementi possono giocare un ruolo per arrivare ad una resa finale soddisfacente. Tra questi elementi mentre l'attrezzatura può darsi che abbia una certa influenza (FF??), ma sembra relativa, pare incidano maggiormente:
-la stampa fatta da un laboratorio di alto livello
-la PP: c'è qualcuno che ha le idee chiare su come è possibile orientare la PP in modo da aumentare la tridimensionalità di un'immagine? Uso CS3 e mi stavo anche chiedendo se conoscete dei plug-in che abbiano questa capacità o se conoscete delle metodiche che agiscano in tal senso "separando" meglio i piani.
Grazie in anticipo se qualcuno vorrà rispondermi.
_________________ www.lorenzovitalifoto.it
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E' un'illusione che le foto si facciano con la macchina... si fanno con gli occhi, con il cuore, con la testa. (HCB) |
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AleZan coordinatore

Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11698 Località: Bologna
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Inviato: Gio 26 Nov, 2009 7:10 pm Oggetto: |
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Direi che preliminarmente occorre definire bene cosa sia questa "tridimensionalità" che periodicamente salta fuori.
Se lo chiedessi a 10 fotografi mi darebbero 5-6 risposte diverse....
Prova a fare qualche esempio con qualche foto.
Abbiamo bisogno di una definizione operativa per potere parlarne. E magari per scoprire che l'80% del lavoro lo si fa in ripresa...
ciao
_________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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vittali utente

Iscritto: 02 Lug 2009 Messaggi: 162 Località: milano
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AleZan coordinatore

Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11698 Località: Bologna
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Inviato: Ven 27 Nov, 2009 1:17 am Oggetto: |
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Proviamo a tradurre in termini operativi quello che tu mostri, lasciando da parte il termine tridimensionalità che forse confonde.
Se Steve McCurry è il tuo punto di riferimento, in termini di puro trattamento dell'immagine (non importa se film o digitale), e tralasciando gli aspetti formali e di contenuto, mi pare di capire che cerchi colori molto saturi, vicini a colori "puri" (i rossi, i blu, i gialli...), un contrasto abbastanza spinto e un filo di sottoesposizione.
Ci sta come descrizione di quello che cerchi?
Poi è chiaro che un bambino nei vicoli di un paese esotico, non è come quello che incontriamo davanti al supermercato sotto casa una mattina nebbiosa, così come i pescatori indiani non sono come i gabbiani sul molo del lago a un'ora di macchina. Ma questo è un altro problema....
Dico questo perché se hai scritto in questa sezione del forum è perché ti interessa parlare di trattamento dell'immagine, giusto?
_________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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wilduck utente attivo

Iscritto: 28 Feb 2006 Messaggi: 2826 Località: Firenze
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Inviato: Ven 27 Nov, 2009 6:28 am Oggetto: |
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Io credo, in maniera un pò semplificicatoria, che un ruolo molto importante, oltre a quanto suggerito da AleZan riguardo al colore e contrasto, sia rivestito dall'uso sapiente dello sfocato e dalle condizioni di luce (e ombre di conseguenza).
In particolare credo che il secondo aspetto sia molto rilevante anche nella fotografia di paesaggio, dove luci e ombre della scena hanno un ruolo importante nella resa della tridimensionalità (fare paesaggio senza ombre è una bella prova!)
Per lo sfocato probabilmente il FF dà qualcosa in più a parità di ottica, ma con obiettivi luminosi puoi ottenere splendidi sfocati anche su APS-C.
In entrambi i casi credo tu possa enfatizzare il tutto in postproduzione, ma il lavoro in fase di scatto credo sia molto più rilevante.
_________________ il mio sito: Photography & Thoughts |
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vittali utente

Iscritto: 02 Lug 2009 Messaggi: 162 Località: milano
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Inviato: Ven 27 Nov, 2009 7:55 am Oggetto: |
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AleZan ha scritto: | Proviamo a tradurre in termini operativi quello che tu mostri, lasciando da parte il termine tridimensionalità che forse confonde.
Se Steve McCurry è il tuo punto di riferimento, in termini di puro trattamento dell'immagine (non importa se film o digitale), e tralasciando gli aspetti formali e di contenuto, mi pare di capire che cerchi colori molto saturi, vicini a colori "puri" (i rossi, i blu, i gialli...), un contrasto abbastanza spinto e un filo di sottoesposizione.
Ci sta come descrizione di quello che cerchi?
Poi è chiaro che un bambino nei vicoli di un paese esotico, non è come quello che incontriamo davanti al supermercato sotto casa una mattina nebbiosa, così come i pescatori indiani non sono come i gabbiani sul molo del lago a un'ora di macchina. Ma questo è un altro problema....
Dico questo perché se hai scritto in questa sezione del forum è perché ti interessa parlare di trattamento dell'immagine, giusto? |
Grazie della risposta. Senz'altro parlo di PP (ne ho accennato nell'apertura del topic). Ho puntato l'attenzione su questo aspetto, tralasciando per un momento la fase di scatto e quella di stampa, senz'altro altrettanto se non più importanti ancora, perchè mi sto chiedendo che cosa in pratica potrei fare con CS3 per ottenere questa profondità o tridimensionalità. Il bambino assume una plasticità sia perchè compie un gesto fisico sia perchè c'è una "sponda" in primo piano che separa i 2 piani che appaiono entrambi a fuoco. I pescatori sono meno dinamici ma che siano su diversi piani appare molto evidente. Steve Mc Curry l'ho preso ad esempio non perchè io desideri particolarmente emularlo (cosa al di fuori dalle mie potenzialità verosimilmente), ma perchè queste sue foto esposte a Milano mi hanno fatto pensare che oltre ad essere state scattate e stampate in modo eccelso hanno subito un trattamento in PP, una volta scannerizzate. Tu descrivi benissimo alcune caratteristiche delle foto proposte (colori saturi, contrasto, lieve sottoesposizione), ma io mi chiedo: sono questi gli elementi che, unitamente ad una notevole profondità di campo (realizzata al momento dello scatto che devo pensare a questo punto eseguito con diaframmi piuttosto chiusi il che di solito non esalta la qualità dell'immagine) spiegano quest'effetto che mi viene di chiamare tridimensionale ma che possiamo anche definire come spiccta separazione dei piani? Sembrano realizzate con un banco ottico a vederle, ma mi sembra poco probabile...
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E' un'illusione che le foto si facciano con la macchina... si fanno con gli occhi, con il cuore, con la testa. (HCB) |
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vittali utente

Iscritto: 02 Lug 2009 Messaggi: 162 Località: milano
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Inviato: Ven 27 Nov, 2009 8:01 am Oggetto: |
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wilduck ha scritto: | Io credo, in maniera un pò semplificicatoria, che un ruolo molto importante, oltre a quanto suggerito da AleZan riguardo al colore e contrasto, sia rivestito dall'uso sapiente dello sfocato e dalle condizioni di luce (e ombre di conseguenza).
In particolare credo che il secondo aspetto sia molto rilevante anche nella fotografia di paesaggio, dove luci e ombre della scena hanno un ruolo importante nella resa della tridimensionalità (fare paesaggio senza ombre è una bella prova!)
Per lo sfocato probabilmente il FF dà qualcosa in più a parità di ottica, ma con obiettivi luminosi puoi ottenere splendidi sfocati anche su APS-C.
In entrambi i casi credo tu possa enfatizzare il tutto in postproduzione, ma il lavoro in fase di scatto credo sia molto più rilevante. |
Grazie della risposta. Senz'altro FF e ottime ottiche possono dare begli sfocati. Ma qui non vedo sfocati, anzi vedo una profondità di campo molto estesa (da diaframma molto chiuso) ed una qualità d'immagine da banco ottico, due cose che faccio fatica a mettere d'accordo. Di qui l'idea che ci sia dietro un grosso lavoro di PP. Diverso il discorso ombre e luci: in effetti una luce calda ed obliqua come verso il tramonto aiuta a creare quest'effetto "drammatico". Tuttavia rimango dell'idea che fare uscire la foto dalla macchina così come la vediamo sia praticamente impossibile.
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brirob utente
Iscritto: 21 Lug 2005 Messaggi: 377 Località: Prato
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Inviato: Ven 27 Nov, 2009 8:32 am Oggetto: |
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A mio parere la tridimensionalità di queste foto è data soprattutto dalle diagonali, vedi le linee dei muri nel primo caso e la posizione dei pescatori nel secondo, oltre che dai chiaroscuri, che possono essere accentuati agevolmente in post produzione. I chiaroscuri sono, sempre secondo me, il metodo più efficace in post per dare profondità all'immagine. Per accentuarli poi ci sono diversi modi, le curve, gli strumenti brucia e scherma ecc.
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b1lly utente
Iscritto: 29 Ott 2006 Messaggi: 387
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Inviato: Ven 27 Nov, 2009 5:55 pm Oggetto: |
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brirob ha scritto: | A mio parere la tridimensionalità di queste foto è data soprattutto dalle diagonali, vedi le linee dei muri nel primo caso e la posizione dei pescatori nel secondo, oltre che dai chiaroscuri, che possono essere accentuati agevolmente in post produzione. I chiaroscuri sono, sempre secondo me, il metodo più efficace in post per dare profondità all'immagine. Per accentuarli poi ci sono diversi modi, le curve, gli strumenti brucia e scherma ecc. |
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è soprattutto questione di linee (in questo un grandangolo aiuta, ad esempio, con buona pace di chi pensa che sia lo sfocato a dare tridimensionalità, io credo sia il contrario), proporzioni, successione dei piani e in ultimo le caratteristiche ottiche della lente (che non vuol dire, nuovamente, sfocato, quanto la capacità di rendere "rotondo" un oggetto, e spesso questo cozza con le lenti troppo definite)
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vittali utente

Iscritto: 02 Lug 2009 Messaggi: 162 Località: milano
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Inviato: Ven 27 Nov, 2009 6:08 pm Oggetto: |
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b1lly ha scritto: | *
è soprattutto questione di linee (in questo un grandangolo aiuta, ad esempio, con buona pace di chi pensa che sia lo sfocato a dare tridimensionalità, io credo sia il contrario), proporzioni, successione dei piani e in ultimo le caratteristiche ottiche della lente (che non vuol dire, nuovamente, sfocato, quanto la capacità di rendere "rotondo" un oggetto, e spesso questo cozza con le lenti troppo definite) |
secondo me hai colto un punto importante
mi chiedo ad esempio quali lenti sarebbero adatte allo scopo....
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vittali utente

Iscritto: 02 Lug 2009 Messaggi: 162 Località: milano
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Inviato: Ven 27 Nov, 2009 6:09 pm Oggetto: |
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brirob ha scritto: | A mio parere la tridimensionalità di queste foto è data soprattutto dalle diagonali, vedi le linee dei muri nel primo caso e la posizione dei pescatori nel secondo, oltre che dai chiaroscuri, che possono essere accentuati agevolmente in post produzione. I chiaroscuri sono, sempre secondo me, il metodo più efficace in post per dare profondità all'immagine. Per accentuarli poi ci sono diversi modi, le curve, gli strumenti brucia e scherma ecc. |
sì penso che aiutino se cadono al posto giusto a separare i piani
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b1lly utente
Iscritto: 29 Ott 2006 Messaggi: 387
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Inviato: Ven 27 Nov, 2009 6:19 pm Oggetto: |
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vittali ha scritto: | secondo me hai colto un punto importante
mi chiedo ad esempio quali lenti sarebbero adatte allo scopo.... |
c' era un articolo su nadir che parlava di questo nelle caratteristiche delle lenti. Parlava di plasticità.
Se ricordo bene, conta in questo più che il contrasto la capacità di rendere il contrasto locale, i toni più vicini.
Questo cozza imho con l' usm, ad esempio, che oggi sembra una cosa da usare "di default".
ti posso dire che tra le lenti che ho provato io quella che più trovo tridimensionale è il sigma 15-30, e la trovo più rotonda del 70-200 2.8 (se le metto a confronto usando chiuso il grandangolo e tutto aperto il tele)
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AleZan coordinatore

Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11698 Località: Bologna
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Inviato: Ven 27 Nov, 2009 7:04 pm Oggetto: |
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Mi trova totalmente d'accordo questo naturale spostamento dell'accento della discussione dal tema del trattamento dell'immagine, che secondo me è complemetare e subordinato, a quello principale che rimanda alle condizioni di ripresa.
Caratteristiche e direzione della luce, composizione della scena, uso consapevole delle diverse lunghezze focali e del diaframma permettono di arrivare ad avere immagini che possiamo definire "tridimensionali".
Su questi basi lavorare sul trattamento (come ricordavo sopra) ha un senso e porta da qualche parte.
Vediamo però che non intendiamo tutti la stessa cosa per "tridimensionalità"... Per questo è un concetto difficile da utilizzare.
Butto lì una provocazione: se è vero quanto detto sulla ripresa, un buon fotografo di paesaggio dovrebbe avere una buona preparazione sulle luci da studio e sullo still-life.
Ciao
_________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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wilduck utente attivo

Iscritto: 28 Feb 2006 Messaggi: 2826 Località: Firenze
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Inviato: Ven 27 Nov, 2009 7:22 pm Oggetto: |
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AleZan ha scritto: | Butto lì una provocazione: se è vero quanto detto sulla ripresa, un buon fotografo di paesaggio dovrebbe avere una buona preparazione sulle luci da studio e sullo still-life. |
ecco perchè non sono un buon fotografo di paesaggio !!!!
non ne so una mazza
seriamente: la provocazione è piuttosto realistica...sicuramente hai menzionato generi in cui la luce è il punto fondamentale, ancor più delle focali/diaframmi utilizzati...sapere addomesticare e sfruttare la luce a proprio vantaggio dovrebbe essere lo scopo di ogni aspirante fotografo
_________________ il mio sito: Photography & Thoughts |
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vittali utente

Iscritto: 02 Lug 2009 Messaggi: 162 Località: milano
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Inviato: Ven 27 Nov, 2009 7:51 pm Oggetto: |
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AleZan ha scritto: |
Butto lì una provocazione: se è vero quanto detto sulla ripresa, un buon fotografo di paesaggio dovrebbe avere una buona preparazione sulle luci da studio e sullo still-life.
Ciao |
Raccolgo, stressandola un po', la provocazione concordando che lo studio della luce è essenziale in tutti i generi fotografici, ma e che stranamente il paesaggio e queste foto non si limitano ad avere in comune lo studio delle luci ma anche la fisica e reale separazione dei piani. Faccio delle ipotesi sulle condizioni di scatto:
-bambino che corre: luce calda raggi appena obliqui, ombre non particolarmente lunghe, manca ancora un bel po' al tramonto, ha usato un grandangolo (...quanto? azzardo un 24 o un 28) con un diaframma molto chiuso. Sarei portato a pensare che ha messo il fuoco sul bambino (io l'avrei fatto è la cosa più ovvia), ma non ne sono certo. Se è vero che certe ottiche meno definite donano più plasticità verrebbe da chiedersi quale ottica ha usato visto che è verosimile che impugnasse una Nikon...
-pescatori: qui la luce sembra decisamente più obliqua, ha sottoesposto un po', ha chiuso molto il diaframma; la focale mi lascia dei dubbi potrebbe comunque essere un 28, ma il fuoco dove l'ha messo? penserei sul pescatore in acqua... Anche qui l'ottica ha donato plasticità.
Così la vedo io. Ma voi siete d'accordo? Ho detto qualche castroneria?
E nel caso pensate che ciò sia sufficiente a produrre questi risultati?
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