Mostra argomento precedente :: Mostra argomento successivo |
Autore |
Messaggio |
d23 utente attivo

Iscritto: 07 Gen 2006 Messaggi: 1768
|
Inviato: Mar 04 Nov, 2008 12:25 am Oggetto: |
|
|
"esso indica un'arte fondata sull'utilizzo di forme primarie ed elementari sviluppate in sequenze ripetiveanimate da minme variazioni sul tema"
esso è riferito al minimalismo
l'autore gillo dorfles, prenditela con lui
_________________ "Qualsiasi tipo di fallimento ha bisogno della sua claque" F. De Gregori |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
d23 utente attivo

Iscritto: 07 Gen 2006 Messaggi: 1768
|
Inviato: Mar 04 Nov, 2008 12:28 am Oggetto: |
|
|
ps: l'opera di judd corrisponde perfettamente all definizione
pps: le porcellane non mi pare
_________________ "Qualsiasi tipo di fallimento ha bisogno della sua claque" F. De Gregori |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
|
Inviato: Mar 04 Nov, 2008 12:45 am Oggetto: |
|
|
d23 ha scritto: | "esso indica un'arte fondata sull'utilizzo di forme primarie ed elementari sviluppate in sequenze ripetiveanimate da minme variazioni sul tema"
esso è riferito al minimalismo
l'autore gillo dorfles, prenditela con lui  |
Non me la prenderei mai con lui. Longhi lo chiamava il Gillo parlante , ma è un gran vecchio, e abbiamo anche scritto qualcosina insieme una volta. Solo che tu, nel leggere quanto ha scritto il Gillo, ti sei dimenticato due cose:
1) un critico d'arte non è uno scienziato, e quanto scrive non va certo preso come un assioma.
2) Bisogna comunque leggere ciò che il critico ha scritto: forme primarie ed elementari, che non è dissimile quanto ho scritto io: "arte astratta del tutto priva di decorazioni ed elementi espressivi".
La conditio sine qua non per il Minimalismo è proprio questa. Che tutte le definizioni siano limitanti, e che siano talvolta anche poco meditate ce lo ricorda questo lavoro di Serra. Dov'è la ripetizione? Nelle sei facce del cubo?
Quel prisma solitario che ti ho mostrato nella precedente pagina è proprio di Judd. Ti avevo già chiesto dove fosse in quel caso la ripetizione...
Il vero lavoro critico -o solamente il desiderio di conoscere- comincia quando si mette da parte la mappa e si esplora il territorio. I libri -se testi storici, critici e così via- sono utilissimi, ma sono e restano mappe. I territori sono le opere. Conoscere perfettamente la piantina di Londra può certamente risultare utile, ma sarebbe illusorio pensare perciò di conoscere Londra.
_________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
Portfolio Flickr · Flickriver · Locus solus (il mio blogghetto))
Ultima modifica effettuata da _Nico_ il Mar 04 Nov, 2008 12:55 am, modificato 2 volte in totale |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
d23 utente attivo

Iscritto: 07 Gen 2006 Messaggi: 1768
|
Inviato: Mar 04 Nov, 2008 12:47 am Oggetto: |
|
|
nei rettangolini sulla superficie?
_________________ "Qualsiasi tipo di fallimento ha bisogno della sua claque" F. De Gregori |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
|
Inviato: Mar 04 Nov, 2008 1:01 am Oggetto: |
|
|
Hai proprio bisogno che il territorio si adatti a tutti i costi alla mappa! E non deve sgarrare!
E qui dov'è la ripetizione?
Allora: escludiamo l'oggetto perché non corrisponde alla "definizione", o proviamo a correggere la "definizione"?
Eh, come stanno strette le "definizioni" all'arte.
_________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
Portfolio Flickr · Flickriver · Locus solus (il mio blogghetto)) |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
Daniele Nesi non più registrato
Iscritto: 19 Gen 2005 Messaggi: 805
|
Inviato: Mar 04 Nov, 2008 5:48 am Oggetto: |
|
|
OK, basta radici marriane...inutile
e torniamo al vuoto nel paesaggio che è questo che mi interessa, incuriosisce
Assodato che c'è chi organizza la scena nei primi piani per una sua visione limitata del paesaggio, chi si rifà a modelli collaudati per non sbagliare e chi da buon occidentale fugge dal vuoto.... secondo me, ripensandoci, c'è anche chi il vuoto lo riempie, cosi, spontaneamente con quello che desidera
mi spiego....se vedo un bicchiere vuoto penso che è vuoto perchè manca l'acqua ma in realtà questo è pieno d'aria. Non ci fosse un desiderio (vedere il bicchiere pieno d'acqua)diremmo che manca qualcosa?cioè diremmo che è vuoto?
Nella street e nel ritratto, i miei generi, il vuoto...quel vuoto non mi è mai capitato
|
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
d23 utente attivo

Iscritto: 07 Gen 2006 Messaggi: 1768
|
Inviato: Mar 04 Nov, 2008 11:11 am Oggetto: |
|
|
secondo me nella foto dell'opera che hai riproposto c'è comunque una serie di ripetizioni( quadrangoli cmq ripetutie spezi vuoti sempre quadrangolari)
la parola "unità" nel primo dei miei messaggio è indubbiamente poco precisa, non implicando necessariamente la semplicità.
l'idea comunque che sta alla base del movimento, basata sulle conoscenze tecniche e scientifiche del periodo,sia di partire da unita semplici per giungere a opere più complesse( dna, 100010010101000111...). gli sviluppi dei vari artisti del movimento non vedo perchè debbano allargare la definizione. se stella si mette a ricopiare la gioconda, questa diventa minimalista?
la definizione in questo caso è di un aggettivo tuttora usato, spesso per le foto amatoriali, e per dare un punto di orientamento in un periodo x determinati autori. non è certo una definzione che gli artisti si devono portare dietro tutta la vita. a questo servono le definizioni penso, non siamo matematici.
_________________ "Qualsiasi tipo di fallimento ha bisogno della sua claque" F. De Gregori |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
|
Inviato: Mar 04 Nov, 2008 1:15 pm Oggetto: |
|
|
Mi sembra proprio che tu ti stia abbarbicando a tutti i costi a una frase che consideri una "definizione" e tendi a escludere quanto in essa non vien precisato. Visto che ci tieni a considerare "definizione" quanto ha scritto Dorfles, ti cito quanto scrisse in Ultime tendenze dell'arte oggi a proposito della Minimal art (Milano 1978, Feltrinelli, p. 128): Citazione: | si tratta di elementari moduli geometrici, sia isolati che ripetuti e moltiplicati... |
La questione delle "definizioni", che io chiamerei "categorie critiche", è tuttavia utile per il discorso che si cerca di sviluppare. Le categorie critiche sono come etichette che si appongono su un barattolo di vetro: qui c'è senape, qui marmellata. Però alcune indicano un gruppo d'oggetti o fenomeni circoscritti nel tempo, per esempio "cubismo", altre si sono dilatate sino a divenire in certo senso "categorie dello spirito", come per esempio "romantico".
E se vogliamo parlare di "vuoto" e "paesaggio" penso sia il caso di capire che cosa intendiamo con questi termini. Per capire una delle funzioni del paesaggio nell'arte occidentale, mi sembra opportuno partire da quanto ha scritto claudiom:
claudiom ha scritto: | Non confondete il non dipinto con il nulla, una civiltà che ha ritenuto di non inscrivere la rappresentazione in una finestra con una che ha preso possesso del mondo anche tramite la prospettiva. |
Claudio ricorda molto sensatamente che la prospettiva -e il paesaggio, aggiungo io- sono stati alcuni degli strumenti con cui una civiltà ha preso possesso del mondo. Se diamo un'occhiata alla storia del paesaggio in pittura, notiamo che gli snodi cruciali di questo genere sono tre: l'Olanda del '600, l'Inghilterra dell''800 (e bisognerebbe dir Londra), la Parigi di fine secolo. L'Olanda del '600 è un paese che s'è spinto sino all'estremo Oriente, le cui navi solcano tutti i mari e commerciano in tutto il mondo. La Londra dell'800 è la capitale della rivoluzione industriale e dell'impero marittimo più ampio mai esistito, il centro d'una intensissima urbanizzazione. E anche Parigi, nel terzo quarto dell'Ottocento, non è certo un villaggetto secondario.
Non è singolare che tutto questo "anelito di natura", così si pensa abitualmente oggi il paesaggio, abbia epicentro nei paesi più avanzati teconologicamente e in particolare nelle città più avanzate e demograficamente affollate dell'epoca?
_________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
Portfolio Flickr · Flickriver · Locus solus (il mio blogghetto)) |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
|
Inviato: Mar 04 Nov, 2008 4:17 pm Oggetto: |
|
|
Sulla scia di quel che scrive Nico:
ricordo un delirio di Cesco Ciapanna (padrone di Fotografare) che un 30 anni fa se la prendeva con la parola "ambiente" in contrapposizione alla parola "natura": Ambiente è qualcosa che significa che la natura è niente più che la nostra casa, il cortile della nostra casa.
Così direi la parola "paesaggio" inteso come ( ricordate i grandi paesaggisti statunitensi dell' 800) paradiso terrestre a esclusiva misura dell' essere umano.
Secondo me un malinteso idelogico smascherato, ancora una volta mi tocca citarlo, da Robert Adams (e non da Ansel Adams), Gossage, Baltz e famiglia.
Pensate quanto vuoto c'è nelle loro imagini.
ciao claudiom
|
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
Collodio non più registrato
Iscritto: 04 Mar 2008 Messaggi: 67 Località: To
|
Inviato: Mar 04 Nov, 2008 4:55 pm Oggetto: |
|
|
claudiom ha scritto: |
Così direi la parola "paesaggio" inteso come ( ricordate i grandi paesaggisti statunitensi dell' 800) paradiso terrestre a esclusiva misura dell' essere umano.
ciao claudiom |
Secondo me il malinteso è principalmente italiano: in inglese la parola 'landscape' è meno ambigua, e comprende tranquillamente case, strade, tralicci e ogni genere di manufatto umano.
Che poi siano stati per primi R. Adams e la neotopografia ad interessarsi, anche da un punto di vista ideologico, ad un certo tipo di ambiente, è fuori discussione. Nessuno ha però mai messo in dubbio che di paesaggio (landscape) si trattasse, anche se non incontaminato (wilderness).
Ciao,
Lorenzo
|
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
Daniele Nesi non più registrato
Iscritto: 19 Gen 2005 Messaggi: 805
|
Inviato: Mer 05 Nov, 2008 1:29 pm Oggetto: |
|
|
>>>Non confondete il non dipinto con il nulla, una civiltà che ha ritenuto di non inscrivere la rappresentazione in una finestra con una che ha preso possesso del mondo anche tramite la prospettiva.
il nulla?
stiamo parlando di vuoto nel paesaggio...cioè di un vuoto non emozionale, non fisico (assenza di materia) ma compositivo
chi sposta una roccia o mette una radice riempie un vuoto che non accetta.
il nulla nel momento in cui lo percepisco lo riempio immediatamente con la mia percezione
gli orientali hanno deciso che l'arte non doveva essere reale.
la loro arte discende dalla scrittura...dal segno
le ombre le rifiutano perche avvicinano alla realtà, cosi come la profondità suggerita
|
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
|
Inviato: Mer 05 Nov, 2008 2:09 pm Oggetto: |
|
|
Vuoi dire chi sposta una mano o si sposta di mezzo metro mentre è in strada, per parlare di ritratto e street?
Un vuoto che non accetta o che non è funzionale a quel che vuol rappresentare?
Gli orientali hanno deciso che l'arte non doveva essere reale?
La loro arte discende dalla scrittura?
Il segno è la scrittura?
Non suggeriscono profondità?
Differenza tra un vuoto emozionale e compositivo?
claudiom
|
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
Daniele Nesi non più registrato
Iscritto: 19 Gen 2005 Messaggi: 805
|
Inviato: Mer 05 Nov, 2008 4:26 pm Oggetto: |
|
|
>>>>Vuoi dire chi sposta una mano o si sposta di mezzo metro mentre è in strada, per parlare di ritratto e street?
Un vuoto che non accetta o che non è funzionale a quel che vuol rappresentare?
Gli orientali hanno deciso che l'arte non doveva essere reale?
La loro arte discende dalla scrittura?
Il segno è la scrittura?
Non suggeriscono profondità?
Differenza tra un vuoto emozionale e compositivo
adesso capite perchè sta testa dice e pensa che le street sono tutte desolatamente uguali, che le foto di contrasto e magnum sono tutte uguali e che bisogna studiarsi le regole?
auguri gente
|
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
|
Inviato: Mer 05 Nov, 2008 4:45 pm Oggetto: |
|
|
Vedo, guardando con la dovuta attenzione le sezioni ritratto e street che molto di rado gli autori rifuggono dal costruire un ben marcato primo piano (anche in artwork, anche in foto da studio), nel caso dell'autore di questo argomento in tutte le foto delle undici pagine della sua galleria c'è un primo piano sempre ben presente.
C.V.D.
ciao claudiom
|
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
Daniele Nesi non più registrato
Iscritto: 19 Gen 2005 Messaggi: 805
|
Inviato: Mer 05 Nov, 2008 6:53 pm Oggetto: |
|
|
>>>Vedo, guardando con la dovuta attenzione le sezioni ritratto e street che molto di rado gli autori rifuggono dal costruire un ben marcato primo piano (anche in artwork, anche in foto da studio), nel caso dell'autore di questo argomento in tutte le foto delle undici pagine della sua galleria c'è un primo piano sempre ben presente. <<<
è inutile
|
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
|
Inviato: Mer 05 Nov, 2008 9:57 pm Oggetto: |
|
|
Ma allora ditelo che la vera discussione concerne i primi piani di Nesi&Marra...
Buon divertimento...
_________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
Portfolio Flickr · Flickriver · Locus solus (il mio blogghetto)) |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
StefanoR utente
Iscritto: 17 Giu 2005 Messaggi: 407
|
Inviato: Gio 06 Nov, 2008 7:48 am Oggetto: |
|
|
Daniele Nesi ha scritto: |
gli orientali hanno deciso che l'arte non doveva essere reale.
la loro arte discende dalla scrittura...dal segno
le ombre le rifiutano perche avvicinano alla realtà, cosi come la profondità suggerita |
Non sono daccordo. Per chi è interessato consiglio la lettura di un piccolo saggio di Tanizaki che si intitola " Libro d'ombra ". Secondo me c'entra parecchio con anche con un certo approccio fotografico.
ciao
|
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
Daniele Nesi non più registrato
Iscritto: 19 Gen 2005 Messaggi: 805
|
Inviato: Gio 06 Nov, 2008 12:09 pm Oggetto: |
|
|
StefanoR ha scritto: | Daniele Nesi ha scritto: |
gli orientali hanno deciso che l'arte non doveva essere reale.
la loro arte discende dalla scrittura...dal segno
le ombre le rifiutano perche avvicinano alla realtà, cosi come la profondità suggerita |
Non sono daccordo. Per chi è interessato consiglio la lettura di un piccolo saggio di Tanizaki che si intitola " Libro d'ombra ". Secondo me c'entra parecchio con anche con un certo approccio fotografico.
ciao |
pensavo a una toccata e fuga ma vedo che segui le discussioni
;-)nostalgia?
tanizaki non rappresenta la cultura nel senso arte/estetico giapponese, non lo dico solo io,...è un estremista e un po lo riconosce quando parla di gusti personali
è il solito discorso
se vuoi conoscere la fotografia devi conoscere i lavori dei grandi fotografi e non il pensiero degli analisti o peggio ancora il pensiero degli analisti di analisi...e qui c'è ne uno bello grosso
stessa cosa nell'arte
ciao
PS dove sta il palomar? digli farsi un giro
|
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
Daniele Nesi non più registrato
Iscritto: 19 Gen 2005 Messaggi: 805
|
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
|
Inviato: Gio 06 Nov, 2008 2:12 pm Oggetto: |
|
|
Mi pare chiaro che per rispetto al moderatore Nico e a 4U non replico.
Immagino che la cosa andrà avanti ancora parecchio, ma non replico da qui in avanti.
grazie claudiom
|
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
|