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UnoPerUno utente attivo

Iscritto: 02 Mgg 2005 Messaggi: 689
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Inviato: Ven 24 Ago, 2007 6:50 pm Oggetto: |
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Gregzz, hai creato un mostro... _________________ "Brillava nel suo volto quell'intelligenza così libera da pregiudizi e barriere ideologiche da sembrare molto simile a un ottundimento" da Baol - Stefano Benni |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Ven 24 Ago, 2007 7:01 pm Oggetto: |
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Un Frankenstein, vuoi dire? Effettivamente è una splendida metafora della cultura odierna...  _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Sab 25 Ago, 2007 10:06 am Oggetto: |
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C'è la possibilità di diversi modi di rispondere alla questione sollevata dall'argomento e in generale da ogni argomento affrontato.
Ci sono persone che tendono a concludere il ragionamento al punto dove si sentono appagate, altre che continuano lo scavo, spesso non convinte che fermarsi ad un certo "strato" significhi aver raggiunto le fondamenta.
Un po' lo si fa per abito mentale naturale, un po' perchè indotti dall'ambiente.
Le mie poche considerazioni nascono dallo scavare fino alla roccia sotto la casa, se son capace e se non sbaglio direzione.
ciao claudiom
ps per Nico: le righe tracciate sulla porta, la sezione aurea mi erano già chiare prima, ma non sono il fondo dello scavo.  |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Sab 25 Ago, 2007 11:26 am Oggetto: |
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claudiom ha scritto: | ps per Nico: le righe tracciate sulla porta, la sezione aurea mi erano già chiare prima, ma non sono il fondo dello scavo.  |
Se vogliamo proseguire la metafora, possiamo dire che corrispondono al terreno dissodato e arato. Se si semina, il raccolto sarà più copioso. Ma bisogna vedere SE e COSA si semina. Potrebbe restare solo un campo arato: tante belle righe, ma niente messi...  _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Sab 25 Ago, 2007 11:35 am Oggetto: |
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Anche stavolta ho l'impressione che seduti intorno a un tavolo saremmo quasi subito concordi.
ciao claudiom |
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gregzz utente attivo

Iscritto: 20 Nov 2006 Messaggi: 4040 Località: macerata
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Inviato: Sab 25 Ago, 2007 1:41 pm Oggetto: |
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penso anch'io che derivi tutto dallo studio della natura,...sono proprorzioni costantemente presenti nel mondo naturale,...pensiamo per esempio al cosiddetto nemero phi:
"il numero phi, 1,618 è un numero molto importante per l'arte, ma applicabile anche in altri ambiti: esso si
riferisce alla proporzione divina. Questo numero deriva dalla sequenza di
Fibonacci, matematico medievale, il quale aveva individuato una progressione nella quale la somma di due termini adiacenti è uguale al termine successivo e nella quale il quoziente di due numeri adiacenti tende sorprendentemente a 1,618 phi (0-1-1-2-3-5-8-13-21). Nonostante l'origine matematica di phi esso sembra avere un ruolo fondamentale in natura; i primi scienziati lo chiamarono proporzione divina. Se si divide il numero delle femmine di un qualsiasi alveare per il numero dei maschi si ottiene il numero phi; il nautilus, il mollusco che
galleggia nella sua conchiglia ha il rapporto del diametro di ogni spira con la successiva di 1,618; le spirali dei semi di girasole, le spirali delle pigne, la disposizione delle foglie sui rami sono altri esempi.
Per arrivare
all'arte: architettura, scultura e pittura. L'equilibrio armonico che si
percepisce nelle opere dell'arte classica e rinascimentale è il risultato di
un'impostazione che si realizza in alcuni principi compositivi come l'utilizzo
della sezione aurea. Riconosciuta come un rapporto esteticamente piacevole, la sezione aurea è stata utilizzata come base per la composizione di elementi pittorici o architettonici. In realtà vari esperimenti suggeriscono che la percezione umana mostra una naturale preferenza per le proporzioni in accordo con la sezione aurea. Gli artisti, quindi, tenderebbero quasi inconsciamente a disporre gli elementi di una composizione in base a tali rapporti". _________________ ..ma cmq... |
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Cejes utente attivo

Iscritto: 04 Lug 2006 Messaggi: 3320
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Inviato: Sab 25 Ago, 2007 2:59 pm Oggetto: Re: sulle regole compositive.... |
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gregzz ha scritto: | Cejes ha scritto: | gregzz ha scritto: | ..secondo Voi,...una foto di questo tipo,..che nn rispetta 2 delle piu importanti regole compositive (soggetto al centro e orizzonte a metà) nn puo essere consiedrata una bella foto??? |
Fra... One question un po' OT, ma dove hai scattato? PSE? |
...civitanova marche,...è il mare piu vicino che ho,...  |
Ma porc...
Non ho riconosciuto il mio MARE!!!  |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Sab 25 Ago, 2007 9:55 pm Oggetto: |
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gregzz ha scritto: | "... Questo numero deriva dalla sequenza di
Fibonacci, matematico medievale, il quale aveva individuato una progressione nella quale la somma di due termini adiacenti è uguale al termine successivo e nella quale il quoziente di due numeri adiacenti tende sorprendentemente a 1,618 phi (0-1-1-2-3-5-8-13-21)..." |
Gregzz, l'autore che citi rovescia i termini della questione: lavorando sulla serie di Fibonacci s'è scoperto che s'approssima incredibilmente alla sezione aurea. Ma nella serie di Fibonacci si tratta d'approssimazione, e il rapporto migliore è il 55:89, che dà proprio 1,618. Ma il numero della sezione aurea è infinito, e c'è anche chi ha tentato di trovarne la fine, senza risultati. Quindi, quando scriviamo 1,618 -riferendoci alla sezione aurea- dovremmo aggiungere i puntini...
Comunque proprio la serie di Fibonacci ci segnala che i formati fotografici nascono dalle proporzioni armoniche e non dalla sezione aurea: se si fosse voluto un formato aureo, cioè prossimo a 1,618:1, sarebbe bastato pensare a un formato 8:5 (6° e 5° numero della serie), che dà come risultato 1,6. Non è 1,618..., ma ci si avvicina.
claudiom ha scritto: | Anche stavolta ho l'impressione che seduti intorno a un tavolo saremmo quasi subito concordi.
ciao claudiom |
Penso anch'io...  _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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gregzz utente attivo

Iscritto: 20 Nov 2006 Messaggi: 4040 Località: macerata
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Inviato: Lun 27 Ago, 2007 2:22 pm Oggetto: |
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si si,...approssimazione per cio che riguarda i formati fotografici,...che altro nn sono che tendenza della percezione umana all'armonico,...suggeritoci dalla perfezione della natura.... _________________ ..ma cmq... |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Mar 28 Ago, 2007 11:40 am Oggetto: |
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gregzz ha scritto: | si si,...approssimazione per cio che riguarda i formati fotografici,... |
Nei formati fotografici non c'è approssimazione: sono proporzioni armoniche esatte, in genere o 2:3 (mm. 24x36, cm. 6x9) o 3:4 (cm. 4,5x6, cm. 6x8) o, per i formati superiori, 4:5 (4x5, 8x10 pollici).
Nulla vieta di trovare all'interno di questi formati la sezione aurea. Per fare un esempio col 24x36, la scansione geometrica dei 2:3 cade o a 12 o a 24 mm., mentre la sezione aurea a 22 mm. _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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gregzz utente attivo

Iscritto: 20 Nov 2006 Messaggi: 4040 Località: macerata
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Inviato: Mar 28 Ago, 2007 11:55 am Oggetto: |
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24 x 36 = 1,0786 x 1,618....
come nn vederci approssimazione nel formato piu classico della fotografia??.. _________________ ..ma cmq... |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Mar 28 Ago, 2007 12:28 pm Oggetto: |
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36:24 = 1,5; 3:2 = 1,5
Nell'aritmetica e nella geometria le approssimazioni non sono previste...
Ti cito qui uno studio d'una studentessa di conservatorio, che ben riassume la questione delle proporzioni (armoniche e no): Citazione: | Premesse matematiche
La teoria delle proporzioni alla base dei tracciati armonici dell'architettura, ha radici molto profonde, che affondano probabilmente nei contatti con l'antica civiltà egizia, ma è nella Grecia del VI secolo a.C. che ne viene definita la base dottrinale, con l'introduzione da parte di Pitagora della filosofia matematica.
In greco il concetto di relazione si esprimeva in termini matematici come rapporto a:b. Dalla combinazione di due o più relazioni si originava la proporzione, espressa dall'equazione generale a:b=c:d (proporzione disgiunta), oppure, nel caso in cui le due grandezze intermedie b e c fossero state uguali, a:b=b:c (proporzione continua).
Pitagora e i suoi discepoli stabilirono tre tipi principali di proporzione:
- la proporzione aritmetica c-b=b-a (es: 1, 2, 3),;
- la proporzione geometrica a/b=b/c (es: 1, 2, 4),;
- la proporzione armonica (b-a)/a=(c-b)/c (es: 2, 3, 6),.
A queste tre proporzioni corrispondono, rispettivamente, la medietà (o media) aritmetica b=(a+c)/2, la medietà geometrica b=÷ac, e la medietà armonica b=2ac/(a+c). Questa interpretazione trovava delle incoraggianti conferme nello studio della musica; infatti considerando i due toni che definiscono l'intervallo di ottava (do grave e do acuto) come termini estremi a e c di una proporzione, risulta che, essendo essi in rapporto di 1/2, la loro media aritmetica è b = (2+1)/2 = 3/2 mentre la loro media armonica è b = 2(2¥ 1)/(2+1) = 4/3.
L'intervallo di quinta è quindi la media aritmetica tra due toni distanti di un’ottava, mentre quello di quarta ne è la media armonica. Quanto alla proporzione geometrica, essa mette in relazione le due medie, essendo 2 : 4/3 = 3/2 : 1. |
_________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Mar 28 Ago, 2007 12:45 pm Oggetto: |
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Della musica abbiamo già parlato in altra occasione, apprezzo che tu abbia la testa più dura della mia nel ribadire le tue idee.
ciao claudiom |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Mar 28 Ago, 2007 1:12 pm Oggetto: |
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Claudio, non si tratta di mie idee, ma di fatti...
Quando si stabilirono i formati fotografici nel 1899, in occasione del congresso internazionale di fotografia (durante l'esposizione universale di Parigi...), si partì dalla lastra di Daguerre, che era in proporzioni 3:4: misurava infatti 18x24. Dividendo, o moltiplicando, si ottennero tutti formati 3:4 o 2:3, com'era ovvio:
18x24 (3:4)
12x18 (2:3)
9x12 (3:4)
6x9 (2:3
Si concepì anche un multiplo del 18x24, il 24x36... centimetri.
Da cui tal Barnack ricavò un francobollo, decimando, che ha avuto discreto successo...
Formati in sezione aurea, veri, in cui cioè il rapporto sia 1:1,618, non mi risulta ce ne sia uno solo. E c'è anche una ragione, semplice e pratica...  _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Mar 28 Ago, 2007 2:16 pm Oggetto: |
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Ma veramente, come ho scritto, parlavo di musica....
Forse poi alla fine della fiera ci si deve solo intendere sul significato della parola "regola".
ciao claudiom |
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gregzz utente attivo

Iscritto: 20 Nov 2006 Messaggi: 4040 Località: macerata
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Inviato: Mar 28 Ago, 2007 3:32 pm Oggetto: |
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...
"Il formato 24x36 mm, diffuso specialmente fra gli amatori, così come il formato 6x9 cm, sono caratterizzati da un rapporto fra il lato minore e il lato maggiore di 2 a 3. Il rapporto è pari a 1,5 e si avvicina alle proporzioni del classico rettangolo aureo (1,61803...). I formati 4,5x6 cm, 6x8 cm e 9x12 cm hanno invece un rapporto di 3:4 (1,333...), più simile a quello dello schermo televisivo classico. Proporzioni simili ha anche il formato professionale 5x7" (1,4). Più vicini al formato quadrato sono invece il medio formato 6x7 cm (1,1666..) e i grandi formati 4x5" e 8x10" (1,25). La suddivisione del fotogramma organizza lo spazio interno in modo da dare risalto agli elementi più importanti della composizione. Ciò significa sistemare il soggetto nella posizione più adatta a conferirgli l'importanza che esso richiede. Il principiante di solito sistema il soggetto principale nel centro geometrico del fotogramma: non che questo sia di per se stesso sbagliato, ma semplicemente non è sempre questa la posizione più adatta.
Un soggetto che campeggia in mezzo al fotogramma tende a suggerire una connotazione di staticità, data dalla perfetta simmetria degli spazi che lo circondano. Al contrario, l'asimmetria suggerisce movimento e dinamismo. Di questo erano ben consapevoli gli artisti dell'antichità classica, i quali si posero il problema di regolamentare ed organizzare lo spazio in modo che anche l'asimmetria rispondesse a criteri di armonia e di equilibrio. Occorreva scandire lo spazio in modo da suggerire all'osservatore un ritmo, un andamento quasi musicale.
Si deve probabilmente a Pitagora e alla sua setta mistico-scientifica la prima descrizione della sezione aurea del segmento e la scoperta di tutte le sue interessanti proprietà. Essa è infatti la base per costruire numerose figure geometriche la cui modularità sembrò suggerire significati magici e mistici: la stella a cinque punte (simbolo iniziatico dei pitagorici che contiene in se stesso la formula della sezione aurea), la spirale regolare, ma soprattutto il rettangolo aureo, il divino rettangolo dalle perfette proporzioni che costituì la base di tutta l'arte classica e che affascinò generazioni di architetti lungo l'arco di venticinque secoli: dai costruttori di Nôtre Dame ai pittori del Rinascimento, dagli scenografi barocchi a Le Corbusier. Se si consideravano i lati del rettangolo come segmenti e si tracciavano le perpendicolari passanti per i loro "punti aurei", si ottenevano quattro linee (due verticali e due orizzontali) che si intersecavano in quattro punti. Si constatò che le figure posizionate lungo queste linee ("linee di forza") e ancor più quelle sistemante in corrispondenza di una loro intersezione acquistavano particolare forza espressiva.
Le regole per costruire l'immagine basandosi sul rettangolo aureo perdettero presto le connotazioni magico-matematiche originarie e divennero oggetto di insegnamento nelle accademie di pittura. Quando però a quest'arte si interessarono anche i dilettanti ignari di geometria, divenne necessario semplificare la regola del rettangolo aureo. Alle ricche signore inglesi della fine del Settecento che si divertivano a dipingere i loro giardini e i parchi delle loro ville nei tiepidi pomeriggi d'estate non si poteva chiedere di prendere in mano un compasso e cimentarsi in una costruzione geometrica, per quanto semplice. Fu così che si incominciò a suddividere lo spazio della tela in tre parti uguali, sia orizzontalmente che verticalmente, in modo da ottenere con maggiore semplicità le linee di forza. Le loro intersezioni furono chiamate "incroci dei terzi".
Come già avveniva per il rettangolo aureo, gli elementi figurativi posizionati in prossimità degli incroci dei terzi apparivano particolarmente pregnanti e significativi. La fotografia non fece altro che ereditare dalla pittura questo aspetto del codice, così come ha ereditato quasi tutte le regole della composizione. Purtroppo, come spesso avviene, questo accorgimento nato per dare ritmo e respiro alla composizione divenne anche per i fotografi una regola inderogabile, una ferrea norma da accademia, una legge la cui trasgressione equivaleva ad una confessione di incapacità o - peggio - di devianza"..
..forse la teoria dell'approssimazione nn è del tutto campata in aria Nico,...a volte bisogna partire dalle origini per capire come Daguerre abbia ricavato tali proporzioni... _________________ ..ma cmq...
Ultima modifica effettuata da gregzz il Mer 29 Ago, 2007 12:53 am, modificato 4 volte in totale |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Mar 28 Ago, 2007 11:22 pm Oggetto: |
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gregzz ha scritto: | " Il formato 24x36 mm, diffuso specialmente fra gli amatori, così come il formato 6x9 cm, sono caratterizzati da un rapporto fra il lato minore e il lato maggiore di 2 a 3. Il rapporto è pari a 1,5 e si avvicina alle proporzioni del classico rettangolo aureo (1,61803...). I formati 4,5x6 cm, 6x8 cm e 9x12 cm hanno invece un rapporto di 3:4 (1,333...), più simile a quello dello schermo televisivo classico. |
Ma dove li trovi questi testi?
Dunque Daguerre, quando ha preparato una lastra in 3/4 pensava alla TV?
Il formato 2/3 si "avvicina" alla sezione aurea. Certo, come un tipo di un metro e mezzo si avvicina a uno alto m. 1,61...
Il formato 2/3 si avvicina solo a se stesso, ed è una delle basi di numerazione che abbiamo ereditato. Quando apri una lattina bevi 1/3 di litro, e se vuoi bere di più e prendi una bottigilia di birra bevi 2/3 di litro. Ciò significa, a fare i conti della serva, che se compri tre bottiglie di birra hai due litri nella sportina. Invece le bottiglie di vino sono in 3/4, e ce ne vorrano quattro per far tre litri. Sempre per comodità di calcolo s'è smesso di costruire piscine di 33,3 metri (tre vasche corispondevano a 99,9 metri), e ora le fanno da 1/4 o 2/4, cioè 25 metri o 50, con cui s'arriva a 100 metri esatti, e non approssimati...
Hai idea, se le bottiglie di birra fossero in sezione aurea, cioè di 0,618 cl., di quante bottiglie ci vorrebbero per arrivare a un numero di litri esatto?
Non è solo questione di quantità. I rettangoli in 2/3 o 3/4 possono essere suddivisi in moduli quadrati regolari, e ciò è impossibile con i rettangoli aurei. Questa la ragione più semplice e pratica per il loro uso in architettura, pittura, e infine anche in fotografia.
Quando gli architetti usavano queste proporzioni e le loro derivate erano consapevoli d'usare superfici modulari, e molti di loro -se non tutti- ritenevano di usare le stesse proporzioni su cui si fondava la natura, e li usavano come se componessero un "brano musicale". Qui verrà uno stranguglione a Claudio, ma non è colpa mia se gli architetti del Rinascimento pensavano ciò, lo giuro: non gliel'ho suggerito io...
gregzz ha scritto: | Proporzioni simili ha anche il formato professionale 5x7" (1,4). |
L'autore che citi dice che il 5x7 (ma dove l'ha scovato questo formato?) è "vicino al 3/4. Effettivamente se divido 4:3 ottengo 1,33, e dunque 1,4 è "vicino". ma cambiano completamente le cose. Un formato davvero vicino a 1:1,4 è la radice di 2, che dà 1,4142. Sembran cose astruse, eh?
Invece i rettangoli 1:1,4142 sono diffusissimi. In genere quando prendi un foglio di carta in formato UNI (0, 1, 2 , 3, 4 e così via) è sempre 1,4142. Prova a dividere 29,7:21, cioè il lato maggiore per il lato minore dell'UNI A4...
Eppure per il formato UNI (cioè unificato) non s'è scelto il 3/4, e nemmeno il 5/7, sebbene siano "vicini", anzi "vicinissimi". Ma solo dividendo rettangoli in radice di 2 ottieni formati delle stesse proporzionil, mentre -come abbiamo già visto- se dividi un 3/4 ottieni 2 2/3. Dunque basta uno 0,qualcosa, che a noi profani sembra nulla, e cambia tutto: 7:5 fa 1,4, ma non è un rettangolo che diviso mantiene le proporzioni originarie. Crei un rettangolo in radice di 2 (cioè con i lati in rapporto 1:1,4142), e miracolosamente, dividendolo, genera rettangoli con le proporzioni identiche. Eppure c'è solo una differenza di 0,0142!
Spero ciò ti spieghi che le figure geometriche hanno delle proprietà che il righello è incapace di cogliere, e ancor meno il nostro occhio.
gregzz ha scritto: | ...forse la teoria dell'approssimazione nn è del tutto campata in aria Nico,...a volte bisogna partire dalle origini per capire come Daguerre abbia ricavato tali proporzioni... |
Vabbe', ci rinuncio. No, aspetta!
Forse pensando al formato della TV?  _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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Cosimo M. utente attivo

Iscritto: 03 Gen 2007 Messaggi: 4330 Località: Molfetta (Ba)
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Inviato: Mer 29 Ago, 2007 12:13 am Oggetto: |
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Questa discussione è davvero interessante.
 _________________ Cosimo Marino - La mia galleria su Flickr
"Avere una fotocamera non significa essere un fotografo" |
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gregzz utente attivo

Iscritto: 20 Nov 2006 Messaggi: 4040 Località: macerata
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Inviato: Mer 29 Ago, 2007 12:44 am Oggetto: |
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"I formati 4,5x6 cm, 6x8 cm e 9x12 cm hanno invece un rapporto di 3:4 (1,333...), più simile a quello dello schermo televisivo classico.."
..secondo te cosa significa questa frase?..secondo me è un semplice esempio per far capire al lettore di che tipo di proporzione si tratta attreverso la citazione di uno aggeggio diffuso,....che c'entra Daguerre??...dai su...è ben chiaro nel testo che ho citato la TV nn c'entra nulla,...invece nn vuoi accettare che storicamente ci sia stata un approssimazione delle proprorzioni auree, ottenuta per semplificare e razionalizzare ulteriormente l'armonia di quelle proporzioni irrazzionali,......la scienza e la matematica che continui a citarmi nn nasconde l'origine secondo me,....ne la verità,....ma è indubbio che il tuo pensiero è solo un pensiero e nn ha certo piu valenza del mio,.....come vedi le fonti che citiamo sono differenti,...e nessuno forse puo dire con certezza che cosa si nasconda dietro quel 24x36,..quale fu la scintilla che lo generò...
...ma poi perchè quoti solo alcune frasi,..mi sembra che la parte importante del discorso che ho citato risiedesse nella parte centrale, corsivo e grassetto,....l'inizio era solo un preambolo per arrivare al succo,......forse sono io che ci rinuncio.....
cmq mi fa piacere dibattere e sono sempre piu convinto di avere creato un mostro "interessante",...  _________________ ..ma cmq... |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Mer 29 Ago, 2007 1:16 am Oggetto: |
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gregzz ha scritto: | ...la scienza e la matematica che continui a citarmi nn nasconde l'origine secondo me,....ne la verità,....ma è indubbio che il tuo pensiero è solo un pensiero e nn ha certo piu valenza del mio,.....come vedi le fonti che citiamo sono differenti,...e nessuno forse puo dire con certezza che cosa si nasconda dietro quel 24x36,..quale fu la scintilla che lo generò... |
Caro Gregzz, quello che hai citato è il tipico polpettone che si trova nei manualetti di fotografia. Gli autori si copiano da anni, direi da decenni, e nemmeno sanno più qual è la fonte del loro discorso. Inevitabile che a furia di copiarsi gli strafalcioni aumentino.
Se vuoi imparae qualcosa di serio, dai un'occhiata alle ultime quattro pagine di R. Wittkower, Principi architettonici nell'età dell'Umanesimo, edito da Einaudi. In quelle quattro pagine non trovi sunti come quello che hai citato, ma solo una bibliografia sulla teoria della proporzione. Quella recente, eh?, a partire dal 1945...
Se te lo trovi tra le mani, dai un'occhiata a tutto il libro, e soprattutto la parte quarta, Il problema della proporzione armonica in architettura. In questa parte leggerai un testo strano, in cui un frate veneziano spiega come costruire la chiesa di San francesco della Vigna: rigorosamente secondo canoni armonici. La navata sarà di 9:27, e unisce -dice- diapason e diapente, cioè le proporzioni di 1:2 e 2:3 (probabilmente vi adombra la trinità...). La progressione esatta, spiega, è 9:18 = 1:2 un'ottava, e 18:27 = 2:3, una quinta. Wittkower aiuta il lettore a districarsi in questo programma numerico armonico che risale a Platone, al suo lambdoma. Astruso? Per i più sicuramente...
Ma questo prospetto per la costruzione della chiesa venne presentato a tre persone, che lo approvarono incondizionatamente. Uno era tal sebastiano Serlio, che ci ha annoiato con la sua porta in 2:3, l'altro era un pittore discretamente famoso ancor oggi, tal Tiziano. C'era anche un umanista, ma è inutile citarlo...
S'imparano diverse cosette dal libro, più solide e documentate di quelle in cui stai ramazzando ora...
gregzz ha scritto: | "I formati 4,5x6 cm, 6x8 cm e 9x12 cm hanno invece un rapporto di 3:4 (1,333...), più simile a quello dello schermo televisivo classico.." |
Il soggetto che citi è talmente esperto di ciò di cui parla, da affermare che i tre formati hanno un rapporto "più simile". Sì, vuole spiegare all'inclita, ma quel formato non è "più simile". È uguale: TV, 4,5x6, 6x8 e 9x12 hanno lo stesso identico formato in 3:4. Questione ben differente. _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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