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Francesco Catalano utente attivo

Iscritto: 28 Dic 2004 Messaggi: 13771 Località: Benevento - ex Ancona - Bari
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Inviato: Dom 10 Giu, 2007 7:31 pm Oggetto: Marylin |
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mi farebbe piacere analizzare insieme questa foto di Helliot da un punto di vista compositivo e della gestione degli spazi
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_________________ AMORE mio riempivi tutta la mia vita ... te ne sei andata per sempre ....... che culo così almeno ora ho un po di spazio per la mia roba visto che lo pago io l'affitto !!! |
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Lun 11 Giu, 2007 7:13 am Oggetto: |
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rimosso
Ultima modifica effettuata da claudiom il Ven 25 Giu, 2010 7:40 am, modificato 1 volta in totale |
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Alessandro Frione utente attivo

Iscritto: 01 Set 2004 Messaggi: 4890 Località: Genova
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Inviato: Lun 11 Giu, 2007 9:06 am Oggetto: |
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L'ho vista di recente al Forma di Milano(c'è Herwitt in mostra).
Mi pare piuttosto classica come costruzione. Come diceva Claudio la linea dello sguardo e le braccia (e il libro) chiudono la composizione formando un triangolo al centro del quale c'è il bianco. Il taglio che mostri mi pare un pò sbilanciato verso il basso, l'originale è meno tagliato sotto (si vedono le perforazioni della pellicola nella stampa).
claudiom ha scritto: |
Si riesce a prescindere, guardando una foto, dal nome e dalla storia di chi viene ritratto?
Il saperlo condiziona il nostro giudizio?.
Ciao, Claudio |
No, per me. E sì, il giudizio ne viene inevitabilmente condizionato.
La forza del ritratto della Monroe, per esempio, è anche dovuta alla sua non convenzionalità. Erwitt ritrae la persona e non il personaggio che però, inevitabilmente, rientra nella fotografia perchè ne conosciamo la storia.
Un saluto
Alessandro
_________________ La mia foto della settimana
PaP, VaV |
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Francesco Catalano utente attivo

Iscritto: 28 Dic 2004 Messaggi: 13771 Località: Benevento - ex Ancona - Bari
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Inviato: Lun 11 Giu, 2007 6:19 pm Oggetto: |
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bene
quello che mi colpiva e che condivido è il tipo di costruzione della foto che ha evidenziato Claudio
in effetti le mie considerazioni partono da un'analisi di questa foto che ho letto su una rivista in cui oltre a quanto detto da Claudio si evidenziava come l'inclinazione del soggetto e del leggio fosse funzionale al riempimento degli spazi in maniera anche "dinamica"
diciamo che fin qui ci potevo arrivare nella costruzione della foto (ponendomi nei panni di fotografo ) ma quello che poi mi ha lasciato perplesso anche se condivisibile è l'osservazione che veniva fatta della posizione del dito a richiamare il palo
da qui la mia perplessità secondo voi un gesto così naturale può essere frutto di uno studio in fase di scatto ?? o forse ci facciamo delle incredibili masturbazioni mentali nella lettura delle foto cercando delle motivazioni razionali a qualsiasi elemento ???
e di nuovo mi ricollego alla domanda di Claudio ....... se non fosse di un grande fotografo avremo mai pensato che quel dito sia frutto di premeditazione ??
P.S. il tutto spinto dal fatto che quando leggo mi viene normale mettere la mano nella stessa posizione ma con il dito orientato verso l'orecchio ........ quindi se mi volete fare un ritratto cercatevi un palo con forte pendenza
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