x I termini di utilizzo di photo4u.it sono stati aggiornati in base alle attuali leggi europee per la privacy e protezione dei dati (GDPR). Puoi leggere la nuova versione nella pagina Termini di utilizzo e Privacy.
photo4u.it
Menù
Home Home
Forum Forum
Fotografie Fotografie
Le tue Preferite Le tue Preferite
Foto della settimana Foto della Settimana
Foto in Vetrina Foto in Vetrina
i Contest di photo4u.it Contest 4u
Taccuino fotografico Taccuino fotografico
Grandi Memo Grandi Memo
Articoli Articoli
Interviste Interviste
Le recensioni degli utenti Recensioni
Tutorial Tutorial
Eventi Eventi
Libri Libri
Segnalazione concorsi Concorsi
Donazioni Donazioni
utileFutile utileFutile
Lo staff di photo4u.it Lo staff
Contatti Contatti
Privacy policy Privacy policy
Benvenuto!
Login
Utente:

Password:

Login automatico
 
photo4u.it - News
... di ankelitonero

Mi aggiungo (e con piacere) al coro di approvazione.
Non ci vedo alcuna volontà documentaristica, didattica o descrittiva, più una poesia che riflette allegramente e malinconicamente lo sguardo dell'autore in un rapporto conflittuale con quello che ci circonda (belgarath legge bene il fotografo prigioniero), la foto sembra parlarci per raccontarci la convivenza, non sempre riuscita, tra l'uomo e le sue passioni (in questo caso la fotografia), utilizzi l'ironia, la rapidità, la brevità, e un'apparente semplicità. E' una narrazione leggera, ed era facile cadere nel banale, nel già visto, nel descrivere solo uno scorcio urbano, invece trovo la composizione ben fatta, secondo me più che l'omino alla sinistra come sottolinea Sweet trovo ''fastidioso'' le due figure dietro il cartellone.
E' un fotogramma che di suo suggerisce all'osservatore come deve essere letto senza forzature.
Complimenti per la capacità di rendere interessante una scena che nella realtà un occhio distratto, difficilmente avrebbe visto.
(ueda)


Asti, 28-09-08 (3) di Malko

Ci racconta un’attenzione misurata e profonda questo ritratto che reca con sé i ritmi di una vita intera, attraverso quella gestualità densa di esperienza e passione.
Un intero universo si rievoca attraverso lo sguardo concentrato sopra le labbra strette, un intero universo di vita personale ma anche d’antichi mestieri, d’atmosfere sospese che paiono sottrarsi allo scorrere del tempo.
Sorprende e affascina il compiersi in silenzio e lentamente di quel gesto che da solo sostiene il ritmo emozionale del registro narrativo dello scatto.
E’ li che il nostro Malko condensa tutta la nostra attenzione attraverso la sapiente ed abile composizione di un’inquadratura stretta sul soggetto che strizza l’occhio alla regola dei terzi nel collocare il gesto delle mani all’incrocio del terzo in basso e di quello a sinistra.
Gli elementi significanti del ritratto sono consapevolmente disposti lungo la diagonale del campo verticale e questo permette allo sguardo che s’emana dal viso in ombra di “scivolare” insieme al nostro verso il basso e concentrarsi sulle mani, sull’operosità di quelle dita dai gesti misurati e precisi. Agli estremi della stessa diagonale la grafia asciutta e nervosa dei rametti completa la composizione e inquadra il soggetto.
Ma la dinamica espressiva del ritratto si completa anche attraverso la tensione creata dall’altra diagonale, quella lungo la quale si dispongono la manica di tessuto chiaro a destra, le mani, e i polloni più esterni. Proprio questo controbilanciarsi ricco di tensioni rende il ritratto estremamente vibrante nonostante la sua silenziosa atmosfera sospesa: avvertiamo insomma tutta l’intensa operosità di quelle mani, la tensione di una gestualità misurata che contralta con la concentrazione del viso.
Il bianco nero è splendido: una gamma ampia e ricca, di grandissima morbidezza nella sostanza dei toni medi, eppure capace di dettagli dal sapore grafico e secco nei particolari del vestito, nella geografia tormentata delle mani, nel disegno dell’intreccio dei polloni.
Anche una rapida occhiata all’istogramma conferma la ricchezza di questa gamma ben distesa sull’intervallo: dai neri densi e nitidi, capaci di una grafia ora leggera ora più decisa, ai toni medi: finalmente di spessore e sostanza, ai bianchi che paiono sussurrarsi come prezioso ricamo nella trama del tessuto chiarissimo ma mai accecante.
(aerre)


Primo HDR... di AlexKC

Decisamente una nitidezza esemplare che è esattamente quello che si sposa al meglio con le tue particolari cromie, per rendere affascinante un susseguirsi di luminosità particolari su di un fondale scandito da penombre e toni densi.
Qui la composizione è a mio parere perfetta, il piccolo imbarcadero si slancia all'incontro della V creata dalla discesa delle montagne in lontananza e poi la L naturale della struttura si allarga ad accompagnare lo sguardo fino alla villa distante immersa fra le chiome autunnali.
Un HDR gestito benissimo, dimostrazione che questa tecnica, se usata con discrezione, può portare ad ottenere un risultato che si affianca a quello che forse avresti potuto raggiungere anche con una doppia esposizione o una sapiente apertura delle ombre, il tutto allo scopo di esaltare location e punti di interesse.
(Clara Ravaglia)
Autore: redazione4u - Inviato: Mar 06 Gen, 2009 12:36 pm
I giganti di Stefano Genuardi

Nelle foto d'architettura entrano di diritto tutte quelle immagini in cui linee, volumi, elementi, sono ripresi in maniera tale da creare notevoli giochi prospettici e di fughe visive. In tali considerazioni, ben si piazza l'immagine dell nostro amico Stefano Genuardi che riesce ad appoggiarsi anche ad una notevolissima atmosfera, data dalle condizioni climatiche in cui tale scatto è stato realizzato. Potrebbero sembrare pochissimi elementi, quasi a rendere vuota gran parte della scena, ma è da un'osservazione un po' più attenta che tutto trova una sua notevole collocazione.
Una tavolozza dal gradiente leggero, verso il grigio soffice e delicato, fa da sfondo con il suo bianco leggero e neutro. Su tale distesa di nebbiolina un'abile mano decisa ha tracciato tralicci e linee, e un volatile nella parte centrale. Tutto ha il suo preciso posto, tutto ha la sua giusta collocazione. Niente è lasciato al caso: incredibilmente ben scelta quella metà di traliccio che si affaccia dalla parte destra (attenzione alla parte più in alta, dove se ne allontana un po' dalla metà perfetta)
Una bellissima immagine, semplice, essenziale, decisa, graffiante. Abili linee nere su un bellissimo sfondo che vive di un gradiente leggero.
(ZioMauri29)


Spazio, ultima frontiera... di olad

Nel genere architettonico, rientrano anche quelle scene in cui un solo singolo elemento riesce a riempire e a rimanere coprotagonista della scena stessa con colori, superfici e luci che riescono ad amalgamarsi e a creare una scena particolare. In questo caso la gestione della luce fa grande parte della riuscita della stessa inquadratura, così come la resa del metallo sulla parte sinistra e la resa della facciata della struttura stessa.
Ottima la vignettatura ottenuta che chiude la scena a sinistra e la lancia, proiettandola, verso l'esplosione di luce che si ha nel cielo sulla destra, dove la leggera bruciatura non dà assolutamente fastidio ma diventa funzionale al 'viaggio' stesso della struttura, che si proietta verso quella direzione.
Semplice, essenziale, rigida prospettiva catturata in maniera pulita, belle le linee che corrono verso quel punto di fuga là nel cielo.
(ZioMauri29)


Cylindromyia brassicaria di matty

La caratteristica principale di questa foto è la semplicità che sempre si rivela essere un ottimo strumento compositivo, in quanto pone un singolo centro d'interesse che tende a dare unità all'immagine.
Qui inoltre la disposizione è dinamica e veramente interessante con l'insetto posizionato in un punto nodale di un'ideale griglia a complemento delle due brattee.
Questo scatto, come molti altri dell'autore, ha sopratutto pregi estetici che si evidenziano nella disposizione, nei colori, nella leggerezza degli elementi e nello sfondo policromo.
Giusta la scelta della sottoesposizione per il controllo della luce.
(lilian)
Autore: redazione4u - Inviato: Mar 06 Gen, 2009 12:50 pm
Contra... Lux di fabzioi

E' una foto che evidenzia la bravura dell'autore sia per le competenze tecniche che per quelle estetiche. I dettagli sono resi ben leggibili pur trovandosi su un soggetto in controluce. La composizione tra il posatoio-fiore e la colias è ben equilibrata. Il perfetto parallelismo tra fotocamera e soggetto uniti ad una precisa messa a fuoco restituiscono un'immagine molto nitida. Lo sfondo con il suoi colori variegati ma tenui è il giusto corollario ai soggetti. Ultimo ma non meno insignificante è l'occhio simile ad una gemma incastonata. Peccato per l'antenna che va a toccare i petali.
(lilian)


Assisi di UMB

Bella nei colori ma specialmente nella cura della composizione: le diagonali s'incrociano, si intercettano e finiscono esattamente negli angoli del fotogramma a bloccare in quella precisa posizione ogni elemento.
Un ottimo esempio di come poter sfuttare ogni linea a nostro favore, di come curare una composizione architettonica, di come ricavare da un dettaglio un buon soggetto.
I pieni di tutta l'immagine sono controbilanciati dall'angolo di sinistra, svuotato totalmente, e dai pezzetti di cielo azzurro che man mano gli archi intercettano lungo la loro sequenza.
Buona la nitidezza che ci fa toccare con mano la muratura dal colore delicato il quale ben si sposa con l'intensità del cielo.
(Eruyomë)


l'albero di nino67

Compositivamente trovo l'immagine molto ben realizzata: il soggetto lo si identifica immediatamente grazie ad una pulizia eccezionale del fotogramma, la sua posizione in un punto forte a tutto rispetto della regola dei terzi aumenta la sensazione di lavoro accurato e dall'impatto deciso e forte sull'osservatore. I toni restituiti, essendo complementari uno all'altro, offron,o un effetto molto piacevole. L'essenzialità permea lo scatto: pochi elementi, un soggetto forte e immediatamente riconoscibile, uno sfondo delicato e pulito; di meglio non si potrebbe pretendere e anzi, a dirla tutta, una rinvigorita al verde non ci sarebbe stata per niente male
(td.1867)
Autore: redazione4u - Inviato: Mar 06 Gen, 2009 1:05 pm
Bocconi di UMB

Una foto d'architettura a colori: il tuo è un ottimo esempio da cui prendere spunto.
Nelle tue immagini trovo sempre una certa precisione tecnica ed una naturale attenzione verso linee ed angoli anche quando l'inquadratura è estrema e pericolosa.
Oltretutto hai anche buon occhio per quanto riguarda i colori, insomma, è il caso di dire che sai sfruttare molto bene a tuo vantaggio quello che vedi.
Quella che ci presenti è un'ottima immagine, equilibrata e calibrata: geometricamente bella. Tutto è gestito al meglio, luci ed ombre. La precisione per questo tipo di fotografia è fondamentale, e tu ne hai fatto buon uso.
(Eruyomë)


... di marlowe

Bella, precisa e rigorosa. Bianca e nera. Ordinata e caotica. Indisturbatamente geometrica.
Curiosa quella finestra in basso: l'unica a riflettere quel qualcosa che nelle altre diventa nero assoluto e profondo. Unico riflesso del mondo che altrove diventa cupo e buio.
Un bn gestito davvero molto bene, dove i bianchi gradualmente diventano grigi, ed i neri restano assolutamente netti e precisi. Anche questa gestita molto bene, bravo!
Peccato solo avere troppo poco spazio tra la cornice e l'edificio a sinistra.
(Eruyomë)


Come una rete da pesca... di josthekey

Immagine ottimamente composta: gli spazi compositivi appaiono dosati coerentemente al racconto proposto, la costruzione su palafitta e la rete raccontano molto bene la vita di questi pescatori stanziali e il mare, l'ambiente dove questa vita si svolge. Aver dedicato così tanto spazio proprio al mare mette il punto su quello che è l'elemento importante nella vita di queste persone: non solo contestualizzazione esasperata, ma più precisamente racconto del dove e del come la vita si sviluppa. Molto buono il taglio, la gestione della luce e la resa dei toni data la calda luce presente al momento dello scatto.
(td.1867)
Autore: redazione4u - Inviato: Mar 06 Gen, 2009 2:10 pm
Cabine di hulk

Dinamismo eccezionale offerto dal contrasto emozionale. Le cabine che ovviamente rimandano all'estate, al caldo, al mare, ai giochi in acqua e al divertimento spensierato delle vacanze si scontrano con il cielo plumbeo e minaccioso di una giornata dal chiaro richiamo autunnale. Piacevole composizione dal sapore descrittivo che trova il giusto sbilanciamento non tanto nella differenza degli spazi quanto più nel peso che questi spazi hanno: la parte inferiore ripiena di elementi e per alcuni versi ferma ad aspettare il futuro e la parte superiore in movimento e artefice proprio di quel futuro atteso.
Piacevole l'illuminazione a "chiazze" tipica dei raggi filtrati dalle nubi e piacevole la conseguente resa dei toni.
Una bella immagine che ben racconta un paesaggio fuori stagione.
(td.1867)


street 1 di surgeon

Ogni parametro per definirla street per me è al top: colpo d'occhio, ironia, composizione, l'uso dei chiaro/scuri e sopratutto la sua storia narrante: escluso l'effetto candid (che è notevole) mi piace perchè riesce a rafforzare e a chiarire il significato della comunicazione.
Tre generazioni, la più vecchia che guarda quella più giovane nello sfondo, in mezzo nel piano intermedio, un muro che divide i due opposti rende difficile qualsiasi contatto fra di loro, facendo in modo che la generazione più anziana veda quella più giovane con curiosità senza poter, in nessun modo, aver la possibilità di interagire con loro, a mantenere le distanze fra di loro c'è la generazione pensante, quella che comanda, che decide modi e luoghi di comportamento.
Andrea non vede un'analogia nel fotogramma (infatti non c'è), ma l'analogia è un aspetto quasi esclusivamente per evidenziare due ''cose'' uguali o che facciano un'accoppiata, questa può essere letta come un'antitesi: due realtà contrapposte a ricevere forza proprio dal fatto di essere in posizione antitetica, a bilanciare il tutto quei manichini, senza testa, senza emotività, come un j'accuse verso la frenesia e incomunicanilità del mondo moderno.
E un'immagine che trovo molto funzionale.
(ueda)


acqua dolce di sweet

Dicono che il colore non aggiunga nulla a una foto, che la renda documentativa... ma quando il colore, o meglio, il rapporto tra i colori all'interno di una foto è il centro d'interesse, allora non se ne deve fare a meno!
Qui vivono giochi di cromie languide e forme che impreziosiscono l'impatto visivo.
Una foto del reale, ma assai distante dall'essere realistica per le sensazioni che suscita.
Ecco cos'ha di eccezionale l'occhio di un fotografo: il vedere non è più un'azione passiva, ma diventa creatività e dura 24 ore al giorno!
(cius)
Autore: redazione4u - Inviato: Mar 06 Gen, 2009 2:31 pm
Cincie di lavarello

Chi si è cimentato in foto naturalistica sa quant'è difficile portare a casa buoni risultati.
Francesco Renzi ci mostra spesso la natura nei suoi aspetti più veri e raramente ci ha proposto immagini banali o meramente descrittive.
questa foto vive grazie a quel guizzo arancione che è un autentico tesoro per quei piccoli passeriformi; il suo colore caldo contrasta con il gelo della neve, fa vibrare l'immagine e ne fa leggere chiaro il messaggio, leggibile altresì nello sguardo delle due cincie.
Foto del genere sono il "riassunto" della natura.
(cius)


la festa di Tabaski di marcopavani

Sempre in linea con l'alto livello della produzione dell'autore, anche questo volto ci parla, ci racconta, entra con noi in contatto attraverso il calore comunicativo e la liquidità espressiva dello sguardo.
Lo sfumato dello sfondo, l'ambiente indistinto che avvolge il viso come un morbido guscio, contribuisce ad accentuare questa sensazione di vicinanza.
B e N che rende giustizia ai toni contrastanti del drappo a turbante che circonda il capo, e regala al viso una nobiltà quasi regale.
(Clara Ravaglia)


Anna di Gino Quattrocchi

Lo considero un poco un regalo di Natale personale, in confezione beige anziché rosso acceso, tornare a vedere qui i tuoi colori e le tue illuminazioni improvvise, spesso scaturite nel tepore intimo e un po' pigro di un interno.
Un ritratto che gioca con grazia con un postwork importante, il simbolo romantico di quell'ombrellino pastello, appositamente studiato a sbarrare il cammino visivo, a frapporsi con impudenza, a interrogarci, a restringerci il campo visivo su questo volto di donna che si svela parzialmente all'indietro.
Non sono mai completamente consegnate, arrese, le rappresentazioni femminili di Gino Quattrocchi, talvolta intercalate ad oggetti simbolo che visitano il passato e fanno barriera.
Restano davanti a noi delle visioni frontali che fanno della indeterminatezza un vezzo e finiscono per acquisite il misterioso fascino di profili essenziali, ma senza esserlo nè possederne la statica immobilità.
Al contrario c'è sempre una vortice emotivo, un malinconico quid che sfugge, che si può afferrare solo per interposto ostacolo.
Ombre morbide ma evidenti tagliano come cicatrici il biancore quasi lunare della guancia e segnano il braccio.
Concordano felicemente con ombre gemelle nel triangolo superiore, là dove il giallo della luce che entra lateralmente nell'immagine ha una qualità che ci confonde, sembra un raggio di luna improbabile, ne ha la intensità suadente, mentre, forse, è solo quel che resta di un regalo di bianco filtrato da un tendaggio.
Rimane il luccicare accennato di innumerevoli perline, una cascata ondulata di biondo e qualche accenno scherzoso di pizzo leggero, quasi un citazione di seduzioni antiche, oggi svanite.
Sempre affascinante il suo concetto di donna, la sua visione sempre riconsiderata dell'altra metà del tuo cielo, che potrebbe parere superficialmente nostalgica, analizzando gli strumenti di espressione visiva, ma per me è invece coraggiosa e moderna nel suo viaggio all'indietro, come nel tempo intimo di una memoria personale in cui non si ha paura di perdersi; passa tutto poi, sempre, per la variabile trasparenza di uno sguardo, una portale introspettivo di cui solo l'osservatore può modulare l'approfondimento.
Splendida proprio per le sue piccole ma consapevoli trasgressioni estetiche che, non vogliatemene, ma non è snobismo negli altrui confronti, permettono a Quattrocchi di trasmettere sempre, attraverso il simbolo femminile, la sua peculiare idea di bellezza.
(Clara Ravaglia)


... di olad

Solitamente, una immagine dal sapore squisitamente architettonico, dovrebbe puntare diretta alla rappresentazione più chiara e possibile della struttura stessa inquadrata per dare visione della maggior quantità possibile di elementi e particolari stessi. In questo caso, tutto ruota invece nella direzione opposta, con ottimi risultati dal punto di vista compositivo, e dell'atmosfera finale.
E' davvero bella questa immagine, così cupa e minacciosa: aver scurito così tanto la scena la carica di mistero e di atmosfera e la brillantezza del bianco la rende ancora più particolare. Il tutto è ben confezionato, ben fatta la scelta del taglio non troppo alto, per tenere nell'inquadratura le persone che con il loro movimento ben si contrappongono alla staticità e all'imponenza della stessa struttura.
Una piccola imprecisione c'è, e si nota. L'inquadratura, per ovvi motivi, non poteva essere precisissima: vedi la gente presente e la mano libera, in pw forse si poteva sistemare qualche imprecisione. Ma tolto questo, davvero notevole come atmosfera.
(ZioMauri29)


//|| di cius

Spesso bisogna pensare come potrebbe essere vista una qualunque architettura, una parte di un edificio, una copertura di vetro, in modo tale da poterla rendere meno banale, meno diretta, ma ancor più accattivante e interessante dal punto di vista della composizione finale e del gioco di linee e di forme. Spesso si gira a lungo intorno alle strutture, come se si andasse alla ricerca di qualche difetto, invece l'occhio va quasi inconsapevolmente alla ricerca dello spiraglio meno banale e forse più accattivante. Nel caso dell'immagine di Morgan, ogni particolare è stato sfruttato e gestito in maniera attenta; sfruttata ottimamente anche la luce presente, che crea un gradiente verso il buio nella zona bassa, spegnendo man mano in questo verde bottiglia ogni cosa.
Forme, linee, curve: tutto ha il suo posto in questo squarcio che riesce a fondere architettura e luce nel cielo, tutto supporato dal gioco di linee che fa da canovaccio e da sostegno. Ecco come pochi elementi, pochi materiali e una luce giusta possono creare una immagine molto particolare e ben fatta.
(ZioMauri29)

posting.php?mode=reply&t=346767&sid=12fcaa920c61eac30f7be59240984a2a

Tutti i contenuti presenti sul sito sono di proprieta' esclusiva degli autori, sono vietate la riproduzione e la distribuzione degli stessi senza previa esplicita autorizzazione.

Visualizza la policy con cui vengono gestiti i cookie.

© 2003, 2015 photo4u.it - contatti - based on phpBB - Andrea Giorgi