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Enrico Colombotto Rosso è uno degli artisti più straordinari del nostro tempo ed è anche uno degli artisti più misteriosi.

La sua casa a Camino Monferrato è un luogo affascinante e misterioso, creato dalla fantasia stessa del pittore nel corso di innumerevoli anni:
non è solo una casa, ma è anche un maniero antico, un museo, un tempio dell'arte, un luogo di memorie, popolato da centinaia di oggetti, di fotografie, di quadri, di sculture, di libri, di reliquie, di giocattoli antichi, di ricordi.
È la casa-studio di un artista collezionista ed è la casa di un sognatore, dove Enrico Colombotto Rosso ha dipinto innumerevoli capolavori.
Questa casa per la prima volta è stata fotografata ed esplorata da ANTONIO ATTINI che ha anche curato la pubblicazione di un suntuoso libro d'arte che in questa serata verrà presentato al pubblico.
Si tratta di un volume Di 84 pagine Con 70 illustrazioni in bianco e nero Formato 30x30 cm, in tiratura limitata a 1000 copie.

LE PRIME 100 COPIE AVRANNO INCLUSO UN DISEGNO A COLORI ORIGINALE FORMATO 30X30 FIRMATO DA ENRICO COLOMBOTTO ROSSO

Parteciperanno a questo evento, ed a questo incontro amichevole:
- il pittore ENRICO COLOMBOTTO ROSSO
- il dottor ANGELO CAROLI vice presidente dell'Ordine dei Giornalisti
- il fotografo narratore ed editore ANTONIO ATTINI
- il critico JANUS che ha scritto l'introduzione al volume La Casa d'Ombre
- la giornalista VIRGINIA COLACINO redattrice del settimanale Corriere dell'Arte
- la serata sara' accompagnata con una proiezione video sulla casa di Enrico Colombotto Rosso
e dalla musica al piano di Oreste Verazzo.
Siete tutti invitati!

Imprigionato dentro la sua casa Antonio Attini ha aggiunto alla sua narrazione fotografica i suoi personali fantasmi, si è trasformato in un fantasma alla ricerca di un luogo antichissimo: non ha soltanto fotografato con arte magistrale quello che vedeva, non è soltanto entrato dentro lo spirito di quella casa misteriosa, è andato ben oltre, l’ha di nuovo sognata, l’ha di nuovo dipinta, l’ha di nuovo disegnata dentro la sua mente. È stato fedele e scrupoloso nel suo lavoro, ha percorso i molteplici sentieri che ha trovato davanti ai suoi occhi, ma poi ha aggiunto a quelle immagini la sua sensibilità e, naturalmente, anche la sua perizia tecnica, ha combinato perfettamente le ombre con la luce, le forme dentro lo spazio e lo spazio intorno alle forme, ha dato ordine all’apparente disordine delle cose, ha saputo vedere esattamente l’anatomia del luogo e la mutevolezza dell’anima, ha creato intorno agli oggetti che di volta in volta scopriva la giusta atmosfera. È stato un interprete, ha dato movimento alle cose immobili ed ha fermato le cose in movimento dentro il cristallo della sua macchina fotografica.
JANUS

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