C’è tempo fino al 28 febbraio per aderire a Visible White, il concorso internazionale per fotografi e videoartisti realizzato da Celeste Network e la Fondazione Studio Marangoni:
in palio 3.000 euro di premi.
Il tema di quest’anno è You see me. Personal Identities in the Digital Age e vuole indagare le nuove derive del ritratto contemporaneo d’artista, portato quotidianamente a confrontarsi con lo scenario visivo e a differenziarsi dal ritratto amatoriale.
«Che valore ha oggi il ritratto fotografico d’artista nell’epoca del digitale e dei social network in cui tutti diventano ritrattisti fai-da-te?»
Le opere devono essere presentate aderendo online entro il 28 febbraio e devono essere elaborate sulla base del tema proposto dai curatori Paul di Felice e Marinella Paderni.
I fotografi e i video artisti possono candidare un'opera singola (20 €) o un progetto (45 €), quest’ultimo può contenere fino a 10 opere in fotografia e/o video, e deve essere corredato da uno statement.
Venti opere finaliste saranno selezionate da un comitato ed esporranno i propri lavori presso la Fondazione Studio Marangoni a Firenze dal 16 maggio al 16 giugno 2014.
Il comitato di selezione è composto da:
Jim Casper, LensCulture, Parigi, Francia
Clare Grafik, Head of exhibitions, Photographers Gallery, Londra, UK
Hripsime Visser, Curator of Photography presso lo Stedelijk Museum, Paesi Bassi
Bas Vroege, Director of Paradox, Amsterdam, Paesi Bassi.
"Che valore ha oggi il ritratto fotografico d’artista nell’epoca del digitale e dei social network in cui tutti diventano ritrattisti “fai-da-te”?
La facilità tecnica con cui le nuove tecnologie (foto e videocamere HD, smartphones, webcams) consentono di ritrarre se stessi e gli altri in tempo reale ha portato in poco tempo all’incremento della fotografia amatoriale in cui la costante delle pose, delle inquadrature, dei comportamenti genera una tassonomia dell’indistinto e dell’indifferenziato che tende ad omologare la rappresentazione dell’identità.
Lo sviluppo del digitale contribuisce in larga misura alla profusione di un’immaginario sociale in cui l’identità personale e la percezione di sé vacillano tra demoltiplicazione della propria immagine e culto ipertrofico del narcisismo, fluttuando in una instabilità dei confini corporei e psicologici e nell’esaltazione della propria immagine pubblica.
Non solo, questo nuovo fenomeno di self-mirroring genera una “comodità” tutta sociale di costruzione della propria identità fondata sullo sguardo degli altri - e non generata attraverso un processo di consapevolezza - che diviene l’ancora esterna per la soggettività.
La consapevolezza di sé nell’immagine fotografica non nasce da uno sguardo mondano, mediatico ma da una visione meditativa, un processo di rispecchiamento e alterità che tiene conto anche della relazione tra chi guarda (il fotografo), chi è guardato (il soggetto ritratto) e lo sguardo futuro del pubblico. Nell’arte il ritratto fotografico ha conservato quella differenza tra privato e pubblico, tra interiorità e esteriorità, distinzione che cade nelle immagini amatoriali esibite sul web e sui social network, dove il privato è abolito ad uso e consumo del proprio “esistere e apparire come immagine”.
Il progetto ‘You see me. Personal Identities in the Digital Age’ indaga le nuove derive del ritratto contemporaneo d’artista, portato quotidianamente a confrontarsi con questo scenario visivo e a differenziarsi dal ritratto amatoriale."
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Bando.
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