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Come usare scala distanze su vecchi obiettivi raccordati

 
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sammy.digital
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MessaggioInviato: Ven 24 Giu, 2011 4:01 pm    Oggetto: Come usare scala distanze su vecchi obiettivi raccordati Rispondi con citazione

Saluto tutti e chiedo:

Focheggiando con vecchi obiettivi (con innesto m42, yashica e contax, etc.) adattati con anello di raccordo su corpo macchina moderno (tipo canon eos), la scala delle distanze rimane fedele o falsa? se si, con quale coefficiente di conversione?

PS: Oltre al punto da focheggiare, qual'è l'altro estremo della distanza? Il vetro frontale dell'ottica, la baionetta, il sensore/pellicola o altro?
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lamb
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MessaggioInviato: Ven 24 Giu, 2011 4:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

La distanza di messa a fuoco è quella misurata tra l'oggetto ed il piano sensibile...
Per la tua prima domanda credo che non sia possibile dare una regola generale, al valore che leggi sulla scala dovrai aggiungere la differenza di tiraggio e se l'adattatore ha una lente sono caschi...

_________________
Ascolta, una volta un giudice come me giudicò chi gli aveva dettato la legge: prima cambiarono il giudice e subito dopo la legge.
Konica AutoReflex, Hexanon 21/4, 28/3.5, 40/1.8, 57/1.2, 85/1.8, 135/2.5.
Nikon D610, D70IR e qualche lente
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sammy.digital
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MessaggioInviato: Ven 24 Giu, 2011 4:49 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

grazie lamb! ma è un pò difficoltoso vedere da fuori dove si colloca il piano sensibile (pellicola o sensore che sia). qualche trucco?
h
mm credo non ci debbano essere differenze di tiraggio perchè dovrebbe essere inclusa nell'anello stesso se è ben progettato. o i valori di scala bisogna riconvertirli comunque?

gli adattatori che uso non hanno lente e mantengono il fuoco all'infinito.
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lamb
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MessaggioInviato: Ven 24 Giu, 2011 5:00 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Beh, l'adattatore serve a compensare le differenze di tiraggio, l'obiettivo non sa se è montato su un corpo o su un adattatore... Ti faccio un esempio.
La mia Nikon ha un tiraggio di 46.5mm (cioè la distanza tra il piano sensibile e la flangia della baionetta è 46.5mm). Gli obiettivi Nikon sono progettati per avere la baionetta a 46.5mm dal piano sensibile.
La mia Konica ha un tiraggio di 40.5mm. Se io voglio montare gli obiettivi Nikon sul corpo Konica devo inserire un adattatore spesso 6mm, cioè la differenza di tiraggio... Se sulla scala delle distanze leggo 20cm la distanza reale (sul corpo Konica) è 20cm + 6mm... E' trascurabile? Solo tu puoi saperlo... Se monti Nikon su Nex la differenza di tiraggio è 46.5-18 mm

L'altra domanda è facile, sul top del corpo dovrebbe essere disegnato il piano sensibile, un tondino tagliato da un segmento... Il segmento rappresenta il piano...

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sammy.digital
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MessaggioInviato: Ven 24 Giu, 2011 5:40 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Dunque, vediamo se ho compreso.

La Konica ha un tiraggio minore.
L'adattatore include la differenza di tiraggio Konica-Nikon
Quindi:
Konica + adattatore = nuovo corpo fittizio con tiraggio Nikon.

Ora però non comprendo questo:
lamb ha scritto:
l'obiettivo non sa se è montato su un corpo o su un adattatore... .

L'obiettivo si crede ormai su un sistema Nikon .. oppure no?
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lamb
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MessaggioInviato: Ven 24 Giu, 2011 5:45 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Esatto....
Ehm, come non detto, hai ragione tu...

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sammy.digital
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MessaggioInviato: Ven 24 Giu, 2011 5:49 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

o magari l'obiettivo, trovandosi quei pochi mm piu avanti rispetto alla sua posizione nativa, falsa la scala appunto di quei mm ?
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lamb
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MessaggioInviato: Ven 24 Giu, 2011 5:53 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

No, non vedo perchè... La scala dell'obiettivo riporta giustamente le distanze dal piano sensore per cui è stato progettato...
L'unico problema puoi averlo se il tuo adattatore ha una lente per permettere la messa a fuoco ad infinito ma hai detto che non è il tuo caso...

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sammy.digital
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MessaggioInviato: Ven 24 Giu, 2011 6:08 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ah bene.. ok allora perfetto!

si ho trovato il simbolo! .. con un metro rigido si potrebbe misurare..
Smile

ah sto notando un problema in un anello per contax/yashica. l'obiettivo è agganciato ma fa un certo "gioco" ovvero un rollio di qualche millimetro. può modificare qualcosa a livello ottico?
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Pasi
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MessaggioInviato: Ven 24 Giu, 2011 10:34 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mi associo a lamb. Se l'adattatore è privo di lenti, la scala delle distanze resta quella. E perché dovrebbe cambiare? Sempre se l'adattamento consente la messa a fuoco all'infinito.

Il sensore all'altezza di una "o" sbarrata disegnata sulla macchina.

Il rollio non dovrebbe dar problemi riguardo la messa a fuoco. Wink

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Marcello Absit iniuria verbis!
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sammy.digital
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MessaggioInviato: Ven 24 Giu, 2011 11:24 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

si si..
la lente comporterebbe una modifica ottica.. che forse cambierebbe il modo di vedere dell'obiettivo.

ma come nella prima analisi, finchè l'accrocco rimane meccanico e il tiraggio viene eguagliato, l'obiettivo si sente sul "suo sistema".
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rasù
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MessaggioInviato: Sab 25 Giu, 2011 12:01 am    Oggetto: Rispondi con citazione

se l'adattatore è del giusto spessore la scala distanze resta esatta.
se l'adattatore è troppo lungo non si riesce più a focheggiare all'infinito e la scala delle distanze risulta sfalsata di una certa misura (bisognerebbe, sperimentalmente o con calcoli ottici, segnare una nuova tacca di riferimento della scala distanze sul barilotto fisso dell'obbiettivo), ovviamente quello che si perde all'infinito si guadagna in ripresa ravvicinata, come se si avesse aggiunto un tubo macro tra obiettivo e corpo
se l'adattatore è troppo corto aumenta la distanza minima di messa a fuoco in ripresa ravvicinata, si mantiene la messa a fuoco all'infinito ma l'obbiettivo riesce ad andare oltre il punto di messa a fuoco all'infinito (è inutile, non si mette a fuoco più nulla). Anche in questo caso, segnando una nuova tacca di riferimento, la scala distanze rimane valida.
Anche aggiungendo una lente non cambia nulla, la lente (di solito divergente) fa lo stesso effetto di una diminuzione dello spessore dell'adattatore.
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lamb
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MessaggioInviato: Sab 25 Giu, 2011 2:10 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

rasù ha scritto:
se l'adattatore è del giusto spessore la scala distanze resta esatta.

Fin qui ci siamo...
rasù ha scritto:
se l'adattatore è troppo lungo non si riesce più a focheggiare all'infinito e la scala delle distanze risulta sfalsata di una certa misura (bisognerebbe, sperimentalmente o con calcoli ottici, segnare una nuova tacca di riferimento della scala distanze sul barilotto fisso dell'obbiettivo), ovviamente quello che si perde all'infinito si guadagna in ripresa ravvicinata, come se si avesse aggiunto un tubo macro tra obiettivo e corpo

Ovviamente anche qui sono d'accordo ma una nuova tacca di riferimento significa riscrivere la scala delle distanze, quindi quella presente sull'obiettivo non è più corretta... Anche se nella maggior parte dei casi la differenza è quasi trascurabile perchè la differenza di tiraggio (nella maggior parte dei casi) sarà molto inferiore alla distanza di messa a fuoco...
rasù ha scritto:
se l'adattatore è troppo corto aumenta la distanza minima di messa a fuoco in ripresa ravvicinata, si mantiene la messa a fuoco all'infinito ma l'obbiettivo riesce ad andare oltre il punto di messa a fuoco all'infinito (è inutile, non si mette a fuoco più nulla). Anche in questo caso, segnando una nuova tacca di riferimento, la scala distanze rimane valida.

Idem come sopra...
rasù ha scritto:
Anche aggiungendo una lente non cambia nulla, la lente (di solito divergente) fa lo stesso effetto di una diminuzione dello spessore dell'adattatore.

Qui non sono tanto d'accordo. La lente aggiuntiva produrrà un'immagine virtuale la cui distanza dall'adattatore sarà quella prevista dal tiraggio del corpo, non da quello dell'obiettivo... Ripeto comunque ancora una volta che la differenza per me è trascurabile...

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rasù
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MessaggioInviato: Sab 25 Giu, 2011 7:25 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

intendevo proprio dire che non c'è bisogno di riscrivere la scala delle distanze perchè il rapporto tra rotazione della ghiera di messa a fuoco e la distanza di focheggiatura non cambia, ad esempio se in un dato obbiettivo per passare da infinito a un metro di distanza di messa a fuoco si deve ruotare la ghiera di messa a fuoco di due centimetri, tale circostanza rimane valida anche montando un qualsiasi anello adattatore, e rimane valida la sua scala delle distanze ma va riferita ad una tacca spostata rispetto a quella incisa sull'ottica.
solo che se l'anello non è della lunghezza giusta non si riesce, per ragioni puramente meccaniche di arrivo a fine corsa della ghiera di messa a fuoco, a focheggiare all'infinito o ad un metro.

ovviamente sto parlando di obbiettivi fissi di tipo tradizionale come indicato nel post di apertura, con un unico gruppo ottico fisso che avanza ed arretra rigidamente durante la focheggiatura, non escludo che ottiche con messa a fuoco interna (IF), gruppi flottanti o moltiplicatori interni abbiano in quest caso comportamenti diversi ed imprevedibili.
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