Lunga esposizione = Maggior qualità?

[Nique]

Mi chiedevo se un'esposizione più lunga (ottenuta grazie all'utilizzo di filtri ND) possa in qualche modo migliorare anche la qualità complessiva dell'immagine.
In questo caso i filtri ND (e GND) sono utilizzati semplicemente per allungare il tempo di scatto e non per ottenere effetti setosi di corsi d'acqua.

Secondo voi è plausibile che il sensore resti meglio "impressionato" con uno scatto prolungato?

Ringrazio in anticipo quanti mi aiuteranno a risolvere questo dubbio.

[ntosta]

[Nique]

Una precisazione, mi riferisco sopratutto a foto paesaggistiche in "stile" Zanve, Mesco e Fortunato... [/i]

[mrgilles]

tecnicamente, con tempi lunghi di scatto in digitale, vai incontro a problemi di rumore termico da surriscaldamento del sensore.

praticamente però, tempi lunghi -> ISO bassi -> meno rumore elettronico

effettivamente, in stampa, cambia niente.
forse, dico forse, a monitor col crop 100% e lentino supplementare, tu che hai fatto la foto qualche differenza la potresti notare...

[davide.bresolin]

Rispetto a quella che otterresti senza filtro ND, mantenendo inalterato diaframma e sensibilità? Direi proprio di no.

[Nique]

[wilduck]

io ricordo d'aver letto da qualche parte che aumentando i tempi di scatto si ha un maggior dettaglio nelle zone d'ombra: prendetelo con le molle

(potrebbe essere qualche reminescenza delle letture su Adams e sistema zonale...quindi un discorso che potrebbe esser valido più per la pellicola)

[valter]

Tuttaltro.
La lunga esposizione genera rumore, come ti hanno spiegato bene,
e non contribuisce affatto alla qualità dello scatto,
semmai il contrario.
Inoltre i filtri ND, anche se buoni, sono sempre dei vetri supplementari che metti davanti all'ottica "sporcando" quindi lo schema ottico.
I filtri ND servono per casi particolari,
come rendere setosa l'acqua o fotografare un eclisse
(o altre cose fantasione che non conosco).
Meno "roba" c'è davanti all' obiettivo e meglio è.

Anche per le ombre, ho fatto diverse prove (ricordo un palazzo a Firenze, mezzo al sole e mezzo in ombra), non cambia niente (almeno con la 40D).

[il signor mario]

Io credo che, come ripeto spesso, non esista il "meglio assoluto" in fotografia, credo anche che, tecnicamente parlando, comunque una perdita di qualità dovuta all'aumento termico del sensore sia inevitabile, però, ad esempio, se avessi in mente una foto con le nuvole "sfilacciate", effetto dato da lunghe esposizioni, l'aumento del sensore potrebbe essere sopportabile. L'influenza ottica dei filtri, se di alta qualità, secondo me, è talmente minima da risultare impercettibile (sempre che l'insieme obiettivo - filtro sia di alta qualità e sapientemente usato). Quindi come al solito se questa "tecnica" ti consente di ottenere le immagini che hai in mente di fatto migliora la "qualità" dell'immagine altrimenti diviene un arzigogolo inutile.