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Iperfocale
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UnoPerUno
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MessaggioInviato: Mar 23 Ott, 2007 9:25 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Esistono delle regole matematiche per calcolare l'iperfocale, ma in generale sulle macchine a volte c'è il simbolo che indica il programma delle foto di paesaggio, credo che sia logico supporre che lavori in iperfocale. Sulla mia F90x c'è espressamente il programma per l'iperfocale, se non erro.
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"Brillava nel suo volto quell'intelligenza così libera da pregiudizi e barriere ideologiche da sembrare molto simile a un ottundimento" da Baol - Stefano Benni
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Granato
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MessaggioInviato: Dom 02 Dic, 2007 2:40 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

SFRUTTO QUESTO TOPIC PER SOLLEVARE UNA CURIOSITA':

Premesse queste due definizioni,

- La distanza iperfocale è quella distanza di messa a fuoco che permette di estendere la profondità di campo dalla metà di tale distanza iperfocale fino all'infinito.

- In altre parole si dice che essa corrisponde al limite anteriore della profondità di campo quando si mette a fuoco all'infinito.

La mia domanda è:

per avere la max pdc, non bisogna mettere a fuoco all'infinito, ma molto prima, perchè se metto a fuoco all'infinito, ho che il limite anteriore della mia pdc corrisponde esattamente all'iperfocale, mentre noi sappiamo dalla prima definizione, che il limite anteriore della pdc può arretrare ulteriormente avvicinandosi a noi e quindi aumentando la pdc, di un valore pari alla metà dell'iperfocale.



GIUSTO?
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mico1964
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MessaggioInviato: Dom 02 Dic, 2007 4:33 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

La definizione corretta è la prima; la seconda è un'approssimazione.

Tuttavia la differenza tra le distanze ottenute applicando le due definizioni è talmente piccola (è pari alla lunghezza focale dell'obiettivo) che nella pratica si equivalgono.

Pertanto la risposta che ti sei dato è giusta, a condizione che la distanza iperfocale sia molto maggiore della lunghezza focale dell'obiettivo, cosa che nella pratica sempre accade.

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Granato
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MessaggioInviato: Dom 02 Dic, 2007 7:58 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

mico1964 ha scritto:
La definizione corretta è la prima; la seconda è un'approssimazione.

Tuttavia la differenza tra le distanze ottenute applicando le due definizioni è talmente piccola (è pari alla lunghezza focale dell'obiettivo) che nella pratica si equivalgono.

Pertanto la risposta che ti sei dato è giusta, a condizione che la distanza iperfocale sia molto maggiore della lunghezza focale dell'obiettivo, cosa che nella pratica sempre accade.


ok però mi rimane sempre oscura una cosa:

che rapporto c'è tra la iperfocale e la distanza in metri dal soggetto?

mi riferisco ad un confronto incrociato tra i due valori accerchiati in foto....

in quell'esempio la iperfocale è 16.5 e se non ho capito male corrisponde al punto su cui devo mettere a fuoco distante 16.5m da me.

ma se guardi, quei valori di pdc corrispondono a 20m di distanza (immagino sempre tra me e il punto focheggiato).

quindi 20 è diverso da 16.5....quindi ancora non capisco molto.... Triste

le uniche cose che capisco nella tabella sono:

1) che 16.5 e' circa il doppio di 9.04
2) che quando si mette a fuoco all'infinito, 16.5 è uguale al limite anteriore della pdc => 16.5=16.5

Rolling Eyes Rolling Eyes Rolling Eyes Rolling Eyes



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mico1964
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MessaggioInviato: Dom 02 Dic, 2007 10:45 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Granato ha scritto:
ok però mi rimane sempre oscura una cosa:

1. che rapporto c'è tra la iperfocale e la distanza in metri dal soggetto?

mi riferisco ad un confronto incrociato tra i due valori accerchiati in foto....

2. in quell'esempio la iperfocale è 16.5 e se non ho capito male corrisponde al punto su cui devo mettere a fuoco distante 16.5m da me.

3. ma se guardi, quei valori di pdc corrispondono a 20m di distanza (immagino sempre tra me e il punto focheggiato).

quindi 20 è diverso da 16.5....quindi ancora non capisco molto.... Triste

le uniche cose che capisco nella tabella sono:

4. che 16.5 e' circa il doppio di 9.04
5. che quando si mette a fuoco all'infinito, 16.5 è uguale al limite anteriore della pdc => 16.5=16.5

Rolling Eyes Rolling Eyes Rolling Eyes Rolling Eyes


1. Nessuna. La distanza iperfocale è funzione della lunghezza focale, del diaframma e del diametro del cerchio di confusione.

2. Esatto.

3. e 4. No. 16.5/2 = 8.25.

Se quella tabella riportasse una riga relativa alla distanza di messa a fuoco di 16.5m, vedresti che è la minima distanza a cui la messa a fuoco "far" diventa infinito.

5. Esatto, come tu stesso ti eri risposto alla domanda nel post precedente.

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Granato
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MessaggioInviato: Lun 03 Dic, 2007 1:00 am    Oggetto: Rispondi con citazione

grazie ora ci studio un pò Ok! Ok! Ok!
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Granato
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MessaggioInviato: Lun 03 Dic, 2007 9:48 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

mico1964 ha scritto:
Granato ha scritto:
ok però mi rimane sempre oscura una cosa:

1. che rapporto c'è tra la iperfocale e la distanza in metri dal soggetto?

mi riferisco ad un confronto incrociato tra i due valori accerchiati in foto....

2. in quell'esempio la iperfocale è 16.5 e se non ho capito male corrisponde al punto su cui devo mettere a fuoco distante 16.5m da me.

3. ma se guardi, quei valori di pdc corrispondono a 20m di distanza (immagino sempre tra me e il punto focheggiato).

quindi 20 è diverso da 16.5....quindi ancora non capisco molto.... Triste

le uniche cose che capisco nella tabella sono:

4. che 16.5 e' circa il doppio di 9.04
5. che quando si mette a fuoco all'infinito, 16.5 è uguale al limite anteriore della pdc => 16.5=16.5

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3. e 4. No. 16.5/2 = 8.25.

Se quella tabella riportasse una riga relativa alla distanza di messa a fuoco di 16.5m, vedresti che è la minima distanza a cui la messa a fuoco "far" diventa infinito.





allora mico, mi sono studiato un pò la cosa e da quello che ho capito è che se avessi, come distanza dal soggetto nella tabella, anche metri 16,50 avrei che questa risulta essere la distanza più piccola per la quale il fuoco arriva fino ad infinito, e come limite anteriore della pdc, avrei 16,5/2=8,25m dico bene?

quindi ricapitolando:

1) sto a 16,50m dal soggetto

2) 16,50m corrisponde alla distanza più piccola dal soggetto che mi fa iniziare ad avere il limite posteriore della pdc esteso fino ad infinito

3) il limite anteriore della pdc risulterà essere 8,25m

4) con i suddetti valori, esclusa la distanza di 16,50m da me al soggetto (perchè la iperfocale non dipende da tale distanza), se metto a fuoco da me a 16,50m, otterrò la max pdc che posso ottenere a quel diaframma, a quella lunghezza focale e con quel circolo di confusione.


ho detto tutto giusto?

forse ce l'ho fatta LOL Mmmmm

dimmi tu, e grazie ancora Wink
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mico1964
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MessaggioInviato: Mar 04 Dic, 2007 12:36 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Granato, quattro su quattro, meglio di Kobe Bryant Smile

In pratica una delle idee che stanno alla base dell'utilizzo della distanza iperfocale è questa: scelgo l'obbiettivo, imposto il diaframma, regolo la messa a fuoco sulla distanza iperfocale corrispondente a quel diaframma, e per il resto della giornata mi disinteresso della messa a fuoco.

Ogni volta che mi capita di vedere qualcosa di interessante punto la macchina (al limite senza neanche portare all'occhio il mirino) e scatto.

Se la lunghezza focale non è troppo lunga e il soggetto non è proprio a ridosso della macchina ho ottime probabilità di portare a casa molti scatti buoni.

Forse oggi tra motori ultrasonici, sistemi di messa a fuoco multi-zona ultra rapidi a 50 punti e l'irrefrenabile passione per i crop 100% (che obbligano ad adottare cerchi di confusione sempre più minuscoli) è un metodo un pò sorpassato, ma è sempre bene sapere che esiste!

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Granato
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MessaggioInviato: Mar 04 Dic, 2007 8:04 am    Oggetto: Rispondi con citazione

mico1964 ha scritto:
Granato, quattro su quattro, meglio di Kobe Bryant Smile

In pratica una delle idee che stanno alla base dell'utilizzo della distanza iperfocale è questa: scelgo l'obbiettivo, imposto il diaframma, regolo la messa a fuoco sulla distanza iperfocale corrispondente a quel diaframma, e per il resto della giornata mi disinteresso della messa a fuoco.

Ogni volta che mi capita di vedere qualcosa di interessante punto la macchina (al limite senza neanche portare all'occhio il mirino) e scatto.

Se la lunghezza focale non è troppo lunga e il soggetto non è proprio a ridosso della macchina ho ottime probabilità di portare a casa molti scatti buoni.

Forse oggi tra motori ultrasonici, sistemi di messa a fuoco multi-zona ultra rapidi a 50 punti e l'irrefrenabile passione per i crop 100% (che obbligano ad adottare cerchi di confusione sempre più minuscoli) è un metodo un pò sorpassato, ma è sempre bene sapere che esiste!


grazie Boing allora ho capito tutto Wink

si è vero oggi è un concetto un pò obsoleto....anche perchè negli obiettivi non ci sono più le tacche....

e quindi uno dovrebbe andare in giro con le tabelle appresso o con le formule e calcolatrice in mano....

però son contento di aver capito il concetto.... Very Happy
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gianluca.frare
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MessaggioInviato: Mar 13 Mgg, 2008 10:50 am    Oggetto: Rispondi con citazione

però integrare queste cose nel corpo macchina non sarebbe brutto.
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Pasi
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MessaggioInviato: Gio 19 Giu, 2008 10:09 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ho trovato un altro buon link sulla distanza iperfocale, ci sono anche una tabella per il full frame e una per i sensori APS-C.

http://www.fotoup.net/000Tecnica/553/gli-iper-poteri-del-fuoco-manuale

Grazie a tutti gli altri che hanno scritto qualcosa su questo argomento, molto utili. Smile

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Shedar
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MessaggioInviato: Gio 19 Giu, 2008 10:35 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Io uso spesso l'iperfocale.....tutt'altro che obsoleta nei frangenti ove è classicamente utilizzata (non certo per fotine ai compleanni o per scatti durante tour turistici per evitare la fatica di mettere a fuoco ...)

Inoltre la uso spessissimo per i ritratti. La Gioconda docet Smile

P.s: Ritratti a parte... non sempre trovo ragionevole avere il fuoco fino all'infinito. dipende da dove si scatta .....spesso ci sono ambienti ove l'infinito è "impallato" da ostacoli (per strada ad esempio).... o si usano focali con cui, panorami a parte, soggetti troppo lontani son praticamente privi di dettagli (scritte e volti irriconoscibili ecc.).
In questo caso meglio impostare un range di fuoco piu' consono (chesso' ...fino a 10-15-20 metri. Dipende.) e poter avere tempi/diaframmi piu' comodi.

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gianluca.frare
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MessaggioInviato: Ven 20 Giu, 2008 1:17 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

guardate qui!

http://www.dofmaster.com/dofjs.html Ok!

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Nicola Giani
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MessaggioInviato: Ven 20 Giu, 2008 1:49 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

gianluca.frare ha scritto:
però integrare queste cose nel corpo macchina non sarebbe brutto.


Datemi un SDK Canon e metto l'iperfocale al posto del tasto "print Direct"...

Wink

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Nicola Giani
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MessaggioInviato: Ven 20 Giu, 2008 2:11 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Alcune note:

1. La profondità di campo reale è zero. A fuoco c'è sempre e solo una superficie quasi sferica. Il concetto stesso di PdC è una comoda approssimazione, su cui si approssima ulteriormente nelle tabelle.
Nell'esempio di Granato, se a 8,25 m hai un cartello stradale, non è detto che risulti leggibile.

2. L'infinito non è all'infinito. Potrebbe addirittura essere già a 20 metri, specie sui grandangoli...

3. Non è necessario andare in giro con le tabelle stampate. Basta costruirsi un campione di riferimenti mnemonici. Per esempio, su APS-C a 18mm F/10 l'iperfocale è a 1,71m. Il che significa che se non sei il pivot dei Lakers, puoi tranquillamente impostare F/10 metterti a fuoco la punta dei piedi e switchare su MF l'obiettivo. Se sei più alto apri, se sei più basso chiudi.
Facendosi qualche altro riferimento di questo tipo per varie focali (p.e. a F/8 @ 24mm l'iperfocale è la lunghezza di una Peugeot 306), e si può usare tranquillamente anche con le ottiche in kit, senza bisogno di tacche sui barilotti (che non sono certo più precise di occhio e croce...).

4. Per tutto quanto detto sopra, all'atto pratico è molto più utile focheggiare all'infinito e lasciare là, a meno che non si voglia fare foto a soggetti piuttosto vicini.

5. Come il Range dinamico, anche il campo a fuoco può essere esteso con l'aiuto di appositi software che consentono il montaggio di fotografie con punti di MAF diversi. (e qui sento già gli snobbini che pensano quanto sia squallido questo sistema rispetto ad un obiettivo basculante....)

Wink Wink Wink Wink

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Morguez
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MessaggioInviato: Gio 28 Mgg, 2009 10:50 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Riesumo perche' sto smanettando con il programmino di Dofmaster.
Il dubbio o la riflessione e' questa:
-Fatti tutti i dovuti calcoli, a 17mm non avremo mai problemi di diffrazione visto che a f11 metto a fuoco a meno di 1 metro e a f16 praticamente dietro la testa.(f16 dovrebbe essere ancora esente da diffrazione).
Ho capito male?
Ho bisogno di conferme grazie.

PS:bisogna tenere conto del fattore di crop su Aps-c?

Marco
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Nicola Giani
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MessaggioInviato: Ven 29 Mgg, 2009 2:16 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Morguez ha scritto:
Riesumo perche' sto smanettando con il programmino di Dofmaster.
Il dubbio o la riflessione e' questa:
-Fatti tutti i dovuti calcoli, a 17mm non avremo mai problemi di diffrazione visto che a f11 metto a fuoco a meno di 1 metro e a f16 praticamente dietro la testa.(f16 dovrebbe essere ancora esente da diffrazione).
Ho capito male?
Ho bisogno di conferme grazie.

PS:bisogna tenere conto del fattore di crop su Aps-c?

Marco


sì hai capito male.
La diffrazione è un fenomeno fisico totalmente diverso, che dipende dal diaframma, dalla dimensione e dalla densità del sensore.
E non ha nulla a che fare con la messa a fuoco.
La Canon 50D, per fare un esempio, soffre di deterioramento per diffrazione a partire da F/7,1 circa. Altro che F/16.........

Il fattore di crop (o meglio, la dimensione del sensore) è usata per calcolare il circolo di confusione, e quindi le tabelle ne tengono già conto.


Wink

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Morguez
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MessaggioInviato: Ven 29 Mgg, 2009 9:46 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Che la diffrazione non abbia niente a che fare con la messa a fuoco lo avevo capito.
O meglio ho capito che non hanno rapporti diretti, ma essendo entrambe dipendenti dal diaframma una connessione la si puo' trovare.
Se ricerco la maggior profondita' di campo chiudo il diaframma, se chiudo troppo ecco comparire la diffrazione.
In base a quello che ho letto qui ( http://www.aguntherphotography.com/tutorial/diffraction-limits-of-resolution.html), parlando di reflex, diaframmi tra f11 ed f16 sarebbero ancora esenti da diffrazione.
Se poi e' vero quello che dici tu e cioe' che la diffrazione parte molto prima allora quello che ho detto io non vale una cicca. Very Happy
Spero di essermi spiegato. Wink

Marco
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