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Raffaele Capasso utente attivo

Iscritto: 06 Mgg 2004 Messaggi: 1063 Località: Napoli
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Inviato: Gio 08 Lug, 2004 9:28 pm Oggetto: Heartfull |
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Unaltra foto ripescata da un viaggio in Belgio...
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yareth utente attivo

Iscritto: 08 Apr 2004 Messaggi: 1229 Località: Venezia
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Inviato: Gio 08 Lug, 2004 9:39 pm Oggetto: |
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ma...è finto? sembra di cera!
_________________ BLOG :www.alessiodezotti.net/blog |
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janchan utente attivo

Iscritto: 24 Mgg 2004 Messaggi: 2218 Località: Roma
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Inviato: Gio 08 Lug, 2004 9:45 pm Oggetto: |
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difficile da commentare..........
.............une petite aide............ basterebbe poco...
_________________ i documentari
i viaggi
la galleria su P4u |
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massimiliano ingrosso utente attivo

Iscritto: 05 Feb 2004 Messaggi: 15267 Località: da Brindisi a Torino
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Inviato: Ven 09 Lug, 2004 1:46 pm Oggetto: |
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L'argomento ti ha sempre incuriosito, ma ti mancava l'approfondimento compositivo: il soggetto e' al centro con pochissimo spazio per il cuore, che e' molto importante nel racconto e diverso spazio inutile alle spalle
Son sicuro che oggi la composizione sarebbe un po' piu' bilanciata con il giusto spazio intorno ai vari elementi
Ciao
Max
_________________
Le foto del raduno
e i commenti alle giornate |
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Hoffi utente
Iscritto: 25 Mgg 2004 Messaggi: 193 Località: Roma
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Inviato: Ven 09 Lug, 2004 2:12 pm Oggetto: |
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Posso chiederti che tipo di approccio usi quando decidi di scattare foto a queste persone?
Comunque fai bene ad interessarti ad un tema e a svilupparlo a fondo!
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Raffaele Capasso utente attivo

Iscritto: 06 Mgg 2004 Messaggi: 1063 Località: Napoli
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Inviato: Ven 09 Lug, 2004 7:37 pm Oggetto: |
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Grazie max , era proprio il giudizio che cercavo riproponendomi-vi queste foto...e ho notato le tue stesse cose, si vede che e' uno scatto rubato e anche poco appassionato...(guarda lo spazio tra la testa e la cornice)
grazie
Hoffi, non ho ben capito se intendi l'approccio motorio o psicologico...in ogni modo entrambi si influenzano l'uno con l'altro.
Riassumere in un pensiero il "ballo" del fotografo(bresson) e' impossibile nonche' sbagliato.
Ogni soggetto ha bisogno di un metodo appropriato rispetto a chi si ritrare e come si vuole ritrarlo...
inoltre occorrono particolari ( a mio avviso) capacita' intuitive e relazionali.(mi e' piaciuto molto cio' che ha scritto edgar riguardo al fatto ch euno strephers deve innanzitutto amare la vita in tutte le sue forme)
E si tratta principalmente di questo, Sensibilita'..come tutte le arti visive e non del resto.
Sono una persoa curiosa e aperta fondamentalmente,quindi ho piacere a stare con le persone ed ascoltare molto.Ecco credo che la piu' grande caratterisica di un fotografo dovrebbe essere come avere piacere nell'ascoltare...rapportato all'immagine..che e' piu che avere piacere nel guardare.
Riguardo alla pratica, beh interpreto la situazione..cosa che da buon Napoletano mi riesce bene cerco di prevedere un'azione o un comportamento rispetto anche al profilo che stilo di una persona..c'e' una foto a mio avviso molto rappresentativa..o meglio una serie di foto..di Elliott, che mostrano due bagnanti che si incrociano passeggiano sulla riva, elliot sapeva in anticipo (vista la bellezza del corpo della ragazza) che una volta superatala (non certo prima) si sarebbe girato per osserverle il sedere...ed e' esattamente cio che e' successo e cio' che spesso riscontro per strada..provateci
Questo mi prota quindi a spiegare il mio approccio, che e' quello di lettura sensibile della situazione e poi decidere se farne parte o osservarla dall'esterno (alal faccia di Heisenberg).
Chiudo con due esempi a mio parere esplicativi:
1) in questa situazione, la drammaticita' e fortissima, non c'e' alcun motivo che ne entri a far parte irrispettosamente facendomi vedere..infatti la seconda foto perde palesemente di estemporaneita' dramammatica.
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Raffaele Capasso utente attivo

Iscritto: 06 Mgg 2004 Messaggi: 1063 Località: Napoli
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Inviato: Ven 09 Lug, 2004 7:40 pm Oggetto: |
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2) Viceversa qui e' proprio la reazione che ho cercato, rendendomi visibile e parlando con i soggetti in lingua napoletana ovviamente (siamo a napoli) e scherzando e sorridendo dando sicurezza attraverso script familioari ma non mi addentro nei meandri della psicologia cognitiva...
ps ovviamente la vita e la fotografia sono piene di compromessi e situazioni da saper cogliere ad esempio quel ritratto a un giovane disoccupato che ho fatto era frutto di una discussione su quanti soldi si sarebbe riuscito a fare vendendo la mia macchina e io scherzando gli ho mostrato le caratteristiche ( in quel caso la previsualizzazione ) dicendo: si infatti con questa prendi molto, ad esempio guarda mettiti in posa ti faccio vedere.....vedi, te le fa vedere anche appena hai scattato)..bisogna saper leggerele e fondersi nelle vivendole...ma questo non solo in fotografia...
COncludo questo lungo reply (avevo voglia di scrivere un po' ) ricordando una cosa che ho scoperto nel breve tempo che mi sono appassionato in fotografia....e cioe' che essa non e' solo un arte ma e' principalmente un modo di vivere.
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melarossa utente attivo

Iscritto: 09 Feb 2004 Messaggi: 9236 Località: Salento
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Inviato: Sab 10 Lug, 2004 12:37 am Oggetto: |
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belle parole faffo..belle veramente, e belle le tue foto che trasmettono questa tua sensibilità per tutto ciò che ti circonda
_________________
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Hoffi utente
Iscritto: 25 Mgg 2004 Messaggi: 193 Località: Roma
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Inviato: Sab 10 Lug, 2004 2:17 am Oggetto: |
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Beh... nonostante io non sia stato chiaro nella mia domanda hai saputo rispondermi perfettamente.
Mi fa piacere notare la tua maturità di pensiero "da fotografo".
Tu hai in testa un filo logico che segui con sicurezza, io ancora non ci sono arrivato a questo e le conseguenze si vedono.
Oggi sono andato in giro per Roma per scattare qualche foto.
Ho voluto portare con me solo il 28 mm, per una questione di autoformazione.
Quando si vuole fotografare una persona in primo piano con un 28mm però bisogna avvicinarvisi molto...
Beh, oggi mi sono reso conto di quanti limiti psicologi ho dentro di me: avvicinarmi alle persone per fotografarle mi riesce molto difficile, mi si bloccano le braccia...
Oppure tendo a far finta di fotografare qualcos'altro, poi mi giro ed eseguo lo scatto... ma tutta questa titubanza mi fa stare quasi male...
Per questo ti ho fatto la domanda di prima, per sapere in che modo affrontavi la situazione.
Domani ho intenzione di uscire di nuovo e sono indeciso se portare il 50 o no...
Da una parte sono tentato di insistere su questa mia debolezza, dall'altra sono tentato dalla voglia di andare sul sicuro (con il 50mm).
Inoltre c'è un'ultima considerazione che faccio: se mi abituo ad avvicinarmi a soggetti vicini con il 28 sarà più facile utilizzare in seguito il 50...
Forse mi faccio troppe seghe!
Ultima cosa:
Citazione: | Riassumere in un pensiero il "ballo" del fotografo(bresson) e' impossibile nonche' sbagliato |
Conosco il mitico HCB ma che intendi quando parli di "ballo"?
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Giuseppe Di Capua utente attivo

Iscritto: 05 Giu 2004 Messaggi: 2501 Località: Castellammare di Stabia
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Inviato: Sab 10 Lug, 2004 7:48 am Oggetto: |
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quello che più mi appassiona della fotografia è senza dubbio la street, ne sono attratto ed incuriosito fino all'inverosimile (da buon napoletano anche io ) ma purtroppo quando mi trovo davanti a scene come quelle ritratte da te nella prima foto mi sento fortemente in colpa per lo stato in cui versano alcune persone, private di dignità e chissà di cos'altro ancora; quindi il dito sullo scatto mi si atrofizza e finisco per fare l'elemosina (per altro inutile) ed andarmene con un groppo in gola, se avessi scattato, mi chiedo, cosa avrei fatto? usato lo stato di sofferenza di una persona per il mio "hobby"? cosi non ci riesco, chiedo lumi e voi, ad edgar in particolare...o quanto meno un'opinione in merito.
grazie.
_________________ "dove il soggetto sembra proiettarsi fuori dall’immagine, dove noi al contrario sembriamo spinti dentro" - EDgar
Nikon D600 + Nikkor 105micro VR
Nikon D70 + Nikkor 18/70 |
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Raffaele Capasso utente attivo

Iscritto: 06 Mgg 2004 Messaggi: 1063 Località: Napoli
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Inviato: Sab 10 Lug, 2004 9:42 am Oggetto: |
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Allora, Hoffi, conosco bene quella sensazione che provi, credo tutti noi l'abbiamo provata e la proviamo sempre...
In tuta franchezza a me non dispiace, o meglio il fatto che qualcosa mi emozioni cosi' tanto mi eccita e mi spinge a migliorarmi sempre di piu'...
Per la tecnica, io scatto sempre con grandangoli, difficilmente con tele o medi, la maggior parte delle foto che ho fatto non sono mai piu' lontano di 4 metri...(spesso in luoghi chiusi ..vedi il reportage dormiveglia in treno dove la persona grazie alal vicinanza e il rumore della macchina poteva aprirmi gli occhi d'avanti in ogni momento)
e questo perche mi piace cavalcare quell'emozione che hai descritto prima...proprio come fanno i surfisti per le onde...i calciatori pe ril gol ecc... quindi non spaventarti
Una terapia? Scatta scatta scatta! Ad ogni scatto impari qualcosa (e' vero!) da usare nella situazione successiva...e piano piano ti emozionerai per cose sempre maggiori aumentando i risultati qualitativamente e quantitativamente...
E se vuoi quando risalgo a Roma, usciamo insieme e ci faccciamo coraggio a vicenda ti va?
Dreamer apprezzo la tua sensibilita' etica, ma non commettere l'errore di sentirti in colpa per cose di cui non sei responsabile...tu ritrai la realta' niente di piu'..
c''e una sorta di "complesso del fotografo" quando si pensa che scattare uan fotografia sia solo per mettersela nell'astuccio di casa, o ricordare sempre belle esperienze come un oggettino piacevole...(il classico cinesino che scatta foto di qua e di la) beh non e' cosi' la foto e' qualcosa di piu potente e si avverte immediatamente tanto da metterci noi stessi paura della realta' che abbiamo incorniciato , ma se anche solo appendiamo quella foto nella stanza di casa, chiunque passi e la vede , sara' stimolato al pensiero nella maniera piu diretta e veloce...e questo e motlo bello...e sviluppare un tema col tempo e l'esperienza e' sicuramente un'azione piena di merito...
se mccullin e tanti altri non avessero scattao delle foto , non sapremmo e sentiremmo molte delle cose che sono realmente avvenute e questo sarebbe gravisismo...se il fotografo ad abu grahib non avesse scattato forse molte persone avrebbero continuato a supportare la guerra in iraq...cosa voglio dire? che la foto ha una vita propria...e come tanti hanno detto...e' sicuramente superiore allo stesso fotografo che l'ha fatta...perche lo e' la realta' stessa.
Non mi dilungo su questioni epistemologiche perche non e' il luogo adatto, invito solo a chi ne abbia voglia e abitudine , a leggere il saggio di Roland Barthes " La camera chiara"...per sciogliere alcune domande essenziali...
grazie dell'attenzione
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Hoffi utente
Iscritto: 25 Mgg 2004 Messaggi: 193 Località: Roma
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Inviato: Lun 19 Lug, 2004 9:54 am Oggetto: |
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Citazione: | E se vuoi quando risalgo a Roma, usciamo insieme e ci faccciamo coraggio a vicenda ti va? |
Avoglia!
Mi farebbe molto piacere, potremmo fare due chiacchiere passeggiando con la macchina in mano.
_________________ alcuni miei scatti! |
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