Video-liberatoria: valida?

[sasmimo]

Ciao a tutti,

avrei una domanda circa le liberatorie. E' davvero necessario farsi firmare un documento in duplice copia, o può essere sufficiente fare un video (ormai con gli smartphone è un attimo), in cui si chiede al soggetto ritratto l'autorizzazione a pubblicare le foto, e se ne registra la risposta?
Se è necessario avere il documento firmato, si dovrebbe addirittura chiedere un documento d'identità per verificare che non siano usati dati non reali?

Grazie in anticipo a chi vorrà rispondere!

[AleZan]

Il vantaggio di un modulo è la sicurezza che tutti i dati richiesti vengano raccolti e che la 'formula' della liberatoria sia completa.
In un video le parole improvvisate possono essere ambigue e incomplete.
A meno che tu non faccia recitare al soggetto un testo scritto da te, dove hai quindi il controllo del contenuto.

[efke25]

[sasmimo]

Grazie ad entrambi per la risposta.
Questo vuol dunque dire che si dovrebbe anche richiedere un documento d'identità. Teoricamente sulla liberatoria il soggetto potrebbe anche scrivere un nome inventato...

[AleZan]

Se dà generalità false commette un reato peggiore della tua eventuale mancanza di liberatoria....
Direi che non gli conviene poi venire a pretendere qualcosa da te che hai in mano il suo falso...

[sasmimo]

Sempre ragionando per assurdo, può sempre dire che la liberatoria non è stata firmata da lui, ed il fotografo non avrebbe come dimostrare che in realtà gli è stata firmata con generalità false...

[AleZan]

Siamo davvero nel ragionamento ipotetico...
Allora potremmo dire che nel caso che citi ci sarebbe comunque corrispondenza tra la "faccia" della persona che hai fotografato e la perizia calligrafica fatta a quella stessa persona che poi ha apposto una firma. Indipendentemente da cosa ha davvero scritto....

Tornando con i piedi per terra...
Io ti posso dire che ho visto (casi statunitensi) modelli di liberatoria scritta con addirittura prevista la firma di un testimone, oltre al fotografo e al soggetto. Così come invece ho visto interviste filmate dove in coda l'operatore ha girato una liberatoria dichiarata dal soggetto in video guardando in macchina. Questa cosa l'ho vista fare anche in Italia.

Certo, la norma vorrebbe che una scrittura privata (come è la liberatoria) fosse appunto una scrittura, un pezzo di carta. Capisci però che diventa molto difficile per il soggetto portarti davanti ad un giudice se esiste una sua dichiarazione filmata che attesta la sua concessione dell'immagine.
Se il video non valesse nulla, allora non ci sarebbe materiale per le innumerevoli querele per diffamazione che nascono a partire da dichiarazioni diffuse pubblicamente a mezzo video. Voglio dire: se io diffamo qualcuno e la mia intervista va al telegiornale, questo qualcuno può senz'altro querelarmi, anche se io la diffamazione non l'ho messa per iscritto e firmata...

Il punto però è un'altro.
Come ti dicevo, un modulo ti dà più certezze che il dichiarante sottoscriva tutto quello che ti serve. Ad esempio se a video si "dimentica" di dire che ti concede l'immagine illimitatamente nel tempo, oppure a titolo gratuito, oppure per la diffusione con qualsiasi mezzo, successivamente potrà rivalersi contro di te perché, ad esempio, non ti ha detto che ti concedeva la sua immagine gratis....
Mentre un modulo sottoscritto, che dice tutto quello che ti serve, non è attaccabile.