Fotografia 2.0 - Si stava meglio quando si stava peggio?

[Alessandro Signore]

Cazzeggiando su Facebook mi è capitato di imbattermi nella pagina "Siamo tutti Fotografi", nella quale si trovano alcune simpatiche vignette che ahimè interpretano il trend attuale dei molti (non tutti) appassionati che si avvicinano alla fotografia, spesso accostando al proprio nome l'appellativo di "Ph".

Alcune sono molto divertenti ed eloquenti:










Cosa ne pensate?

[Santiago81]

C'è chi arriva a definirsi "visual artist" o photoartist, chi si fa scrivere la buografia da qualche penna compiacente, chi se la scrive da solo in terza persona e cerca di essere creativo, aggressivo, romantico, ironico, fascinoso...
Chi va ai workshop tette&culi e si sente subito artista.
Chi va ai workshop tette&culi e si sente subito in grado di fare l'insegnante.
Chi osserva le foto dei workshop tette&culi e fa i complimenti all'autore per le scelte operate.
Chi chiama "fashion" le foto fatte all'amica che vuolefarelamodella (alta 1,60) spiaggiata su un muretto al Pincio.
Chi pensa che le foto in discoteca a gente fatta e bevuta siano "portraits" e ci mette sopra il watermark con l'immancabile "ph".
Chi pensa che Photoshop serva per aggiustare le foto sballate, poi la dura realtà dello schifo che produce lo indirizza verso il jpeg della macchina; e poi magari inveisce contro l'uso di Photoshop.
Paraluce al rovescio e conta dei megapixel; feticismo da attrezzatura e i test mtf come riviste porno; i complimenti all'attrezzatura e la morbosità sugli EXIF; bianconero ruffiano e mosso artistico; campi nomadi e tette cadenti; flitro sfocatura e tette rifatte; estetica da drive in e il buon gusto come inutile reliquia.

Però, ancora una volta, il problema non è lo strumento ma la mano che lo impugna.

[4ast]

la tua ultima frase dice tutto Santiago81

[stepp]

Santiago santo subito