Erik Ravelo "gli intoccabili"

[Senzaspecchio]

Lavoro di denuncia del creativo fotografo cubano erik ravelo ( lo stesso che ha curato la campagna di Benetton dove c'erano i personaggi più influenti al mondo che si baciavano in bocca).
In questo lavoro vuole denunciare la violenza e gli abusi sui bambini.
Partendo dal'iconografia della croce, rappresentata in questo caso dal carnefice rivolto di spalle, con il bambino ,novello gesù, crocifisso nella sua sofferenza e impotenza.
Foto di grande impatto, tocca temi delicatissimi in maniera diretta e cruda (simboli religiosi, pedofilia, abusi, violenza guerra).
Personalmente le trovo di impatto e secondo me l'arte e la fotografia devo essere usate anche per questo, non solo per abbellire una parete.
Quindi abbiamo la denuncia della pedofilia nel clero, del turismo sessuale, degli esperimenti nucleari, della conseguenza della vendita di armi in america, della guerra in siria, del mercato nero di organi in brasile, e del problema dell'obesità infantile.

[Senzaspecchio]

segue

[Sisto Perina]

Personalmente poco mi convincono questo tipo di denunce...
Le trovo poco rappresentative del problema toccato ed invece molto sponsorizzanti e l'artista e il brand per cui lavora.
Spesso si rischia di far di tutta l'erba un fascio e di colpevolizzare un'intera categoria quando il reato è invece compiuto da pochi singoli...
Certamente va dato merito che egli sa come giocare con il forte impatto psicologico legato all'attualità ma è il fine economico ed il ritorno d'immagine che mi inquietano non meno delle foto esposte.
Parere personale ovviamente

[Senzaspecchio]

Si può' essere, anzi senza dubbio lo è, ma tutto o quasi nella vita ha un ritorno economico, se è il tuo lavoro. Se poi riesci anche a sensibilizzare ( molto spesso ci vogliono immagini un po forti). Queste foto comunque hanno ricevuto molte più critiche che favori.
Il discorso non è colpevolizzare una categoria, ma è non mettere la testa sotto la sabbia.
Comunque per precisazione dello stesso artista, questo è un suo lavoro personale che non c'entra niente con Benetton. Non è una campagna di Benetton, come lo era invece "Unhated."

[Sisto Perina]

[Santiago81]

Provocazioni del genere possono produrre diversi risultati.
Quello sperato è di accendere i riflettori - o almeno delle riflessioni - su un problema.
In realtà questo risultato lo si ottiene su un target che è già sensibilizzato e che ha solo bisogno di spostare la propria indignazione da un problema all'altro.
Altri vedranno la cosa come una "piazzata artistica", un po' sguaiata ma utilissima per incrementare il valore dell'artista.
Ci sarà poi chi, disturbato dalla violenza del messaggio e dalla generalizzazione dell'attacco, respingerà in toto la provocazione chiudendosi completamente a qualsiasi riflessione. E non sono persone ottuse o ignoranti ma solo gente che è disponibile ad ascoltare finché si parla ma lo è meno se si urla.
Poi ci saranno altri, come me, che ormai assuefatti a qualsiasi trovata, potrebbero vedere una scultura di Papa Francesco mentre violenta un neonato e non andrebbero oltre un'alzata di sopracciglio.

[Senzaspecchio]

[Santiago81]

Intendiamoci, a me arriva ma non smuove.
In parte, anche perché a forza di Papi schiacciati da meoteoriti ed eiaculazioni spalmate sul volto sereno di visi comuni qualsiasi nuova trovata diventa ordinaria.
È un po' come vedere continuamente gente con le budella di fuori, corpi maciullati da mine o neonati ridotti a marmellata dalle ruote di un camion: ne esci pazzo o vaccinato.
Così come chi le vive.
Quindi mi chiedo quanto queste cose vengano fatte per lanciare davvero un messaggio e quanto per altri meno nobili (ma comunque degnissimi) motivi.

Non so, la mia impostazione è sempre un po' quella per cui il mago può anche essere un truffatore ma il truffato è complice.
(Che non significa che tutte le truffe seguano questo schema).

[Senzaspecchio]

ma come ti ripeto credo che da un lato ci sia veramente un intento sociale( queste foto che sono state ampiamente criticate fanno parte di un progetto artistico, non pubblicitario, quindi il ritorno economico è la vendita al dettaglio della singola opera e che quindi può esserci come no) dall'altro c'è tutto il suo ragionamento artistico ed economico che credo vada rispettato in quanto professionista. io poi personalmente sono sensibile all'argomento abuso sui bambini e se avessi i soldi me la comprerei l'opera...però mi sa che costerà non poco...