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Rappresentazione della realtà

 
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Autore Messaggio
mcgavin
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Iscritto: 07 Gen 2006
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MessaggioInviato: Mar 28 Gen, 2014 11:27 am    Oggetto: Rappresentazione della realtà Rispondi con citazione

Ciao a tutti..essendo un amante della fotografia in fase di crescita (o almeno lo spero) riflettevo su una cosa: su internet ci si imbatte molto spesso in fotografie completamente stravolte in pp e che alla fine non hanno nulla a che fare con l'immagine che il fotografo aveva davanti agli occhi al momento dello scatto.
Premetto che ognuno è libero di introdurre in un proprio scatto le emozioni e le sensazioni che ha provato durante la realizzazione dello stesso, e se questo vuol dire stravolgerlo in pp..va bene così.
Io personalmente, leggendo e rileggendo libri, forum e qualunque cosa mi capiti, sono sempre più convinto di ciò che IO voglio dai miei scatti..ovverosia trasmettere, con un immagine quanto più fedele possibile a ciò che i miei occhi vedevano, le sensazioni che ho provato durante la sua realizzazione.
Detto ciò ho una domanda...mettendo ovviamente da parte HDR e robe simili..nel momento in cui mi trovo dinanzi ad una scena con un ampia gamma di tonalità. Espongo per le luci alte e le ombre saranno chiuse, viceversa le alte luci saranno bruciate. Esiste "tecnicamente" un limite "accettabile" per quanto concerne le ombre? (escludendo ovviamente il caso di una silhouette cercata)?

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Nikon D90 - Nikkor 18-105 VR - Nikon 35mm 1.8 - Nikon 70-300 VR -Giottos MT9350
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Santiago81
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Località: Fiano Romano

MessaggioInviato: Mar 28 Gen, 2014 12:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

In teoria, dovresti fare in modo che eventuali texture o dettagli nelle ombre rimangano leggibili.

C'è un problema di fondo con la tua visione della fotografia: non potrà mai essere una rappresentazione fedele della realtà, nè tecnicamente, né concettualmente.

Lasciando da parte il lato concettuale, che magari discuteremo se vorrai, una fotografia non riprodurrà mai quello che vedi per il semplice motivo che tu e la macchina fotografica funzionate e percepite diversamente.

Quello che vede un essere umano è della luce raccolta da un sistema di coni e bastoncini presenti nell'occhio che inviano informazioni su luminosità e colori al cervello. Il cervello elabora queste informazioni in modo assolutamente non fedele; in realtà, non fa che "ingannarci" continuamente per darci un'informazione che cerca di essere utile più che precisa. Così se guardiamo una scena con forti contrasti cercherà di sovrapporre, per esempio, i dati del cielo con quelli delle ombre; magari non rispetterà i valori ma farà di tutto per non farci sbattere contro un palo.
La macchina fotografica, invece, è rigida: se in una scena la differenza fra la zona più scura e quella più chiara rientra nella sua latitudine di posa, bene altrimenti ti darà bianchi sparati se esponi per le ombre o neri bucati se esponi per le luci.
Personalmente, cerco di arrivare appena sotto il limite della bruciatura (mi regolo con l'istogramma). Poi uso il RAW per andare a recuperare quà e là, soprattutto fra le ombre.

L'HDR, in realtà, dovrebbe essere usato per fare il lavoro che fa il nostro cervello. Purtroppo è diventato famoso per essere all'origine di tante immagini dai colori surreali, fumettose. Sebbene questo stile abbia ancora molti estimatori, non sono pochi quelli che storcono la bocca e in una celebre vignetta sull'evoluzione tipica dei fotografi gli era stata dedicata una fase chiamata "il buco nero dell'hdr", cui corrispondeva un crollo verticale della qualità.

Al contrario, se utilizzato semplicemente per recuperare dettaglio e addolcire i contrasti, è un ottimo strumento.
Ovviamente, anche in questo caso, il risultato sarà diverso da quello percepito "a occhio".
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mcgavin
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Iscritto: 07 Gen 2006
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MessaggioInviato: Mar 28 Gen, 2014 1:23 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

grazie innanzitutto per la tua chiara e completa risposta..probabilmente mi sono espresso male..so bene che la visione dell'occhio umano è differente da quella della macchina. Quando parlavo di riprodurre fedelmente la realtá intendevo "nei limiti del possibile" e comunque ottenere un'immagine naturale e non una che richiami l'ultimo episodio di Star Trek Mandrillo
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mcgavin
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Iscritto: 07 Gen 2006
Messaggi: 410

MessaggioInviato: Mar 28 Gen, 2014 5:27 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

proprio questo pomeriggio ho letto il libro "L'esposizione fotografica" di Michael Freeman..sicuramente adesso molte cose mi sono più chiare Wink
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Santiago81
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Iscritto: 09 Apr 2011
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Località: Fiano Romano

MessaggioInviato: Mer 29 Gen, 2014 3:45 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ti consiglio anche i libretti della collana "La biblioteca del fotografo", sono fatti molto bene.
Quando puoi usare un treppiedi, scatta comunque tre foto - una con esposizione mediana, una sovraesposta per le ombre e una sottoesposta per le alte luci - e usa quelle "sbagliate" per recuperare qualche dettaglio. Di fatto è anche quello un hdr ma usato semplicemente per sopperire ai limiti della macchina e non per creare scenari da film fantasy.
Quando non è possibile ottenere tre foto identiche, converti il raw con due o tre valori di esposizione pdifferenti (o usa il pennello direttamente in camera raw) per andare a pescare dettagli nei limiti del possibile.
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mcgavin
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Iscritto: 07 Gen 2006
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MessaggioInviato: Sab 01 Feb, 2014 3:06 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Santiago di quella collana ho letto "Nuovo Corso avanzato di fotografia" e "Guida allo scatto creativo" entrambi di Bryan Peterson (un fotografo che mi piace molto)
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Carcarlo1
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Iscritto: 25 Nov 2013
Messaggi: 180

MessaggioInviato: Lun 10 Feb, 2014 8:28 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ciao,

credo che i limiti dell'aggiustamento delle ombre siano da ricercare nel buon senso.

Se nella foto che hai fatto ci sono evidenti ritocchi, tali da stravolgere sia l'idea che volevi realizzare sia il buon senso che ad un certo punto ti fa dire " si vabbè guarda che salti mortali si fanno con fotosciop ", insomma se l'immagine appare palesemente ritoccata in maniera da diventare irreale o surreale, allora ti devi fermare un passo prima.

Una chiosa: più che parlare di rappresentazione della realtà, la fotografia è più vicina al concetto di interpretazione della realtà.
La fotografia non ha solo i limiti descritti da Santiago81, ma differisce dalla realtà sostanzialmente e principalmente perché la realtà ha TRE dimensioni ( i più pignoli diranno quattro ma qui lasciamo perdere Einstein ), e la fotografia solo due.
Per non parlare poi del bianco e nero, visto che la realtà è a colori !
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Santiago81
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Messaggi: 1866
Località: Fiano Romano

MessaggioInviato: Lun 10 Feb, 2014 11:38 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Carcarlo1 ha scritto:
Una chiosa: più che parlare di rappresentazione della realtà, la fotografia è più vicina al concetto di interpretazione della realtà.
La fotografia non ha solo i limiti descritti da Santiago81, ma differisce dalla realtà sostanzialmente e principalmente perché la realtà ha TRE dimensioni ( i più pignoli diranno quattro ma qui lasciamo perdere Einstein ), e la fotografia solo due.
Per non parlare poi del bianco e nero, visto che la realtà è a colori !

Esattamente, ma non volevo arrivare ai fondamentali teorici. Wink
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kwlit
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Iscritto: 31 Ago 2013
Messaggi: 181

MessaggioInviato: Mar 18 Feb, 2014 5:08 pm    Oggetto: Re: Rappresentazione della realtà Rispondi con citazione

[quote="mcgavin"]Ciao a tutti..essendo un amante della fotografia in fase di crescita (o almeno lo spero) riflettevo su una cosa: su internet ci si imbatte molto spesso in fotografie completamente stravolte in pp e che alla fine non hanno nulla a che fare con l'immagine che il fotografo aveva davanti agli occhi al momento dello scatto.

Come si fa a sapere cosa vedeva il fotografo ?
Se si vuole trasmettere un emozione (si fa per dire) è necessario stravolgere la realtà (quale?) evidenziando le caratteristiche che ci hanno colpito. Quante volte di fronte ad un bel paesaggio scattiamo foto "aderenti alla realtà", cioè senza nessun intervento "creativo" (uso il virgolettato in senso ironico) e poi la foto ottenuta ci delude ?
Se si vuole a rappresentare la realtà la macchina fotografica, mezzo meccanico, supera di gran lunga la visione umana, influenzata dal cervello, come si può constatare quando ogni testimone da una versione differente del fatto al quale ha assistito.
Quando guardiamo un edificio, noi lo vediamo in asse perchè sappiamo che è così ed il nostro cervello corregge la visione: la fotografia mostra le linee cadenti. Ovviamente ha ragione lei, però a noi appare irreale.
In una giornata assolata con cielo sereno le ombre sono azzurre ma a noi sembrano sbagliate e correggiamo la temperatura colore.
la luce in casa è gialla e noi...idem.
Se guardiamo un panorama attraverso una finestra coi vetri verdi, noi vediamo i colori naturali mentre la macchina fotografica riprende il panorama verde così com'è nella realtà, almeno a quanto ne sappiamo.
Io vedo un colore e lo definisco rosso perchè così mi è stato insegnato.
Anche gli altri lo definiscono rosso ma siamo sicuri che vediamo allo stesso modo ?
Quindi....boh...
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