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Come realizzare un progetto fotografico

 
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Autore Messaggio
Diego D.T.
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MessaggioInviato: Mar 21 Gen, 2014 4:23 pm    Oggetto: Come realizzare un progetto fotografico Rispondi con citazione

Ho cercato un po' ovunque qui sul forum ma non ho trovato nulla.
Mi piacerebbe capire per gusto e cultura personale, come pianificare un progetto, cosa serve e i vari step o scalette da realizzare capire per esempio cosa è una 'story board', che posso intuire con una traduzione letterale cosa sia ma non mi è chiara in che contesto e come va usata.
Spero non sia una richiesta troppo banale.
Grazie a tutti comunque.

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AleZan
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MessaggioInviato: Mar 21 Gen, 2014 7:20 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Non è una richiesta banale. Anzi.
Però formulata così è un po' generica.

Sarebbe come se io ti chiedessi: mi spieghi cosa mi devo portare in viaggio... Ma vado a Rimini o sull'Everest??

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Diego D.T.
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Iscritto: 16 Gen 2014
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MessaggioInviato: Mar 21 Gen, 2014 11:16 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Oddio non chiedo un esempio pratico su di un progetto specifico ma i punti da seguire per svilupparlo.
Tipo:
Scelta dell'obiettivo
ricerca e sopralluogo
provini
...

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il signor mario
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MessaggioInviato: Mar 21 Gen, 2014 11:30 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Sempre dall'idea parti, altrimenti ti troveresti con una miriade di variabili impossibili da calcolare.
Già solo partendo dall'inizio:
Quale fotocamera?
Pellicola o digitale?
Quale formato?
Bianconero o colore?
ISO
...
E siamo solo all'inizio
E in base a cosa faresti le tue scelte?

Invece partendo da un'ipotesi molto simile all'ultima ricerca che ho fatto.

Ricerca sui viaggiatori di trenitalia
liberatoria
compatta o reflex a seconda delle situazioni
ottiche luminose grandangolari e normale per primi piani
alti iso
no flash
bianconero o colore deciso dal committente
...
Come vedi molto più semplice
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Diego D.T.
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Iscritto: 16 Gen 2014
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Località: Rho

MessaggioInviato: Mer 22 Gen, 2014 12:08 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Mmmm, no, mi sa che non riesco a spiegarmi bene.
Comunque direi che la scelta dell' attrezzatura può rientrare nello step, ipotizzo, n.2 materiali e ricerca. La sparo li eh[/b]

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etereo
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Iscritto: 26 Mar 2012
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MessaggioInviato: Mer 22 Gen, 2014 10:03 am    Oggetto: Rispondi con citazione

La story board appartiene al mondo cinematografico, dei video per meglio dire. In ambito fotografico non so chi ne fa uso.

Parlando di un progetto fotografico in generale, questo nasce dal bisogno di comunicare fotograficamente qualcosa.
Quel "qualcosa" è il cuore del messaggio. Qui entrano in ballo le variabili più personali ed emotive.
Trovato il cuore si va man mano a costruire il progetto realizzativo legato alle proprie esperienze e alla propria maturità emotiva.
I progetti possono essere i più disparati tra loro. Si può andare da un portfolio in bianco e nero sui "barboni" che vivono in città, ad un coloratissimo servizio di mollette per il bucato appese ai balconi.
A volte, per stimolarci, è utile porsi un "auto-progetto" in stile random. Ovvero, vogliamo fotografare ma non sappiamo cosa. E' da molto che non sento nessun tipo di ispirazione.
Allora cerco di usare la fantasia rubacchiando qualche idea da altri contesti, compresi i contest. L'idea può venire da cose anche banali.
In inglese esiste una bella parola: "serendipity". In italiano è traducibile con un concetto: l’arte di imbattersi in qualcosa per caso, o la capacità di collegare fra loro fatti apparentemente insignificanti arrivando a una conclusione preziosa, o più in breve, forse soltanto:”una felice coincidenza".
In altre parole vado in cerca di petrolio ma scopro una miniera di diamanti. Esco di casa per cercare un tipo di farfalla e mi imbatto in una libellula rarissima.
Questo per dire che da un progetto iniziato per caso ne può saltare fuori uno più stimolante in corso d'opera.

A questo punto vale quanto già consigliato più sopra.
Poniamo di voler fotografare le scarpe della gente che cammina per strada. Pensiamo ai tipi di scarpe: in che stagione vogliamo farlo? Facciamolo tutto l'anno per cogliere le differenze, le preferenze.
A questo punto si cercano delle strade specifiche, dove c'è più passaggio. In base alla stagione si individua l'ora migliore per la luce. Si cerca una posizione discreta da cui scattare. Si studiano i dettagli, le variabili, gli imprevisti. Il tutto va annotato da qualche parte. Potrà servire in seguito per vari motivi, magari per un tutorial, una relazione, una mostra.
Definiti i punti strategici si passa agli strumenti come la fotocamera e il tipo di obiettivo.
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AleZan
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MessaggioInviato: Mer 22 Gen, 2014 12:18 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Diego D.T. ha scritto:
Oddio non chiedo un esempio pratico su di un progetto specifico ma i punti da seguire per svilupparlo.
Tipo:
Scelta dell'obiettivo
ricerca e sopralluogo
provini
...

Allora forse non ci intendiamo sul termine "progetto fotografico".
Per te che cos'è ?

Un reportage in zona di guerra?
Un lavoro documentario su una città del mondo?
Una ricerca sull'autoritratto?
Un portfolio per una modella?
La componente visual di una campagna pubblicitaria?
I coleotteri del tuo giardino?
...
Potrei continuare all'infinito...

Dimmi tu quale genere di "progetto" ti interessa.
Ripeto: ogni tipo di lavoro ha necessità differenti. Alcuni aspetti sono comuni, ma spesso le problematiche fondamentali da tenere in considerazione sono completamente diverse.

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Diego D.T.
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MessaggioInviato: Mer 22 Gen, 2014 12:57 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

La parola chiave del mio primo post è pianificare un progetto fotografico, qualunque esso sia. Deve esistere una scaletta da rispettare e solo in seconda battuta perdersi nei dettagli, chi come quando attrezzature dove come, costi ecc ecc.
E come se a scuola il professore di italiano vi dettasse la traccia di un tema e il tema deve essere svolto rispettando determinate fasi(che tutti abbiamo studiato), qualunque sia la traccia!

1. leggere la traccia
2. introduzione
3. svolgimento
4. conclusione
5. scaletta
6. scrittura
7. rilettura
8. correzione
9. scrittura su bella copia
10. rilettura

Ho cercato un po' in rete ed ho trovato una sola fonte che in qualche modo mi da la risposta. Forse ...
La ripropongo secondo una mia organizzazione concettuale personale, se ci sono castronerie o necessita di rettifiche mi piacerebbe sapere dove e come correggerle.

1.Individuare l’obiettivo e decidere “cosa fotografare e perchè"
- Una storia, un luogo, una persona? Oppure qualcosa di molto più personale?
- Mettere per iscritto l'idea ed aggiungere una breve e chiara descrizione.
- Cosa ne vogliamo fare di questo progetto? Portfolio 12scatti, report 24scatti, libro >24scatti oppure lasciarli nel cassetto a maturare.

2.Definire l’obiettivo (dare corpo all’idea)
- studio storico/iconografico o ricerca bibliografica, eventuali scatti realizzati già da altri.
- definire le risorse economiche/umane/strumentali
- foto in bw a colori o tutte e due ...
- tempistiche (grafico Gantt)

3.Provinatura e follow-up
- prima seduta di scatti
- osserviamo gli scatti, quali soggetti, con quale luce, con quale sequenza.

4.Produzione
- scattare le foto vere!

**Il punto 3 e 4 in alcune tipologie di progetti potrebbero coincidere, giornalistico|cronaca.

5.Post-Produzione
- CS5 o camera RAW

6.Fruizione.
- pubblicazione, stampa, upload

che ne dite?

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Ultima modifica effettuata da Diego D.T. il Mer 22 Gen, 2014 11:50 pm, modificato 1 volta in totale
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AleZan
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MessaggioInviato: Mer 22 Gen, 2014 5:33 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Per alcuni tipi di progetti va bene, per altri no.
Ad esempio per il fotogiornalismo, ma anche per una sessione di foto ad un concerto, ovviamente il punto 3 è impraticabile perché gli eventi non si ripetono.
Ma anche se parliamo di un "progetto a lungo termine", come la tua scaletta sembra suggerire, ogni volta vai sul campo a fotografare persone "a reportage" ti devi aspettare che determinate situazioni non si daranno una seconda volta. Devi essere in grado di coglierle subito altrimenti quando (punto 3) "osservi gli scatti" di una "prima sessione" l'unica cosa che puoi fare è rammaricarti di avere perso un'occasione. La "prima sessione" può essere l'unica sessione.


Nello specifico:
il punto 1) mi pare rimandi prima di tutto alla sensibilità individuale di cogliere nella realtà, nelle nostre letture, ecc. lo spunto per un'idea di un racconto fotografico. O comunque di un'interpretazione personale della realtà. Sono "antenne" che puoi tenere attve tutti i giorni.

Anche la finalizzazione è importante. Sia relativamente al prodotto materiale (mostra, libro, web), sia al target (pubblicazione editoriale, news, galleria d'arte).
Per esperienza devo dirti però che in una fase così acerba è molto difficile avere un'idea precisa della finalizzazione. Questa idea si forma nelle fasi del lavoro. E' legata alla piega che prende il lavoro, che non sempre è prevedibile. E' legata ad imprevisti o improvvise opportunità che ti capitano.
Naturalmente tutto cambia se scatti "on assignment". In questo caso sai perfettamente dall'inizio dove finirà il tuo lavoro, che tipo di pubblico avrà, ecc.

2) la fase di "studio" non è mai abbastanza sottolineata. Io la dividerei in storico/iconografica (vedere quello che è già stato fatto fotograficamente sull'argomento), e contenutistica. Questa seconda è particolarmente importante se il tuo progetto è documentaristico/giornalistico. In questo caso, senza conoscenza preventiva di quello che vai a fotografare, in realtà fotografi "a naso" e difficilmente ottieni qualcosa di significativo.

Mi sembra che già ci sia parecchia carne al fuoco... poi proseguiamo.

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MessaggioInviato: Mer 22 Gen, 2014 11:30 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Beh si per studio è inteso nel senso più ampio possibile a secondo dell'argomento da trattare. Apporterò modifica.

Ovvio anche che al punto tre lo step "provini" non va bene per quella categoria di foto legate agli imprevisti, ma per 80% dei casi possiamo dire che è valido?

Per il punto 1 credo che si intenda letteralmente mettere nero su bianco la/le idee e fare una breve ma molto chiara descrizione "la traccia" di ciò che si intende realizzare. Poi anche qui ci può essere il progetto semplice al quale basta un rigo descrittivo e quello complesso dove ne serviranno più di uno, anche per chi segue il progetto stesso, magari si accantona per un Po e ci si scorda il vero obiettivo.

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