Il talento non si compra a fascicoli in edicola.

[Santiago81]

http://store.corriere.it/collaterali/corsi/QYWsEWcVL9IAAAEonQRUIZLL/ct
Giusto quello di cui aveva bisogno il mondo!
Altri illusi convinti di poter essere i novelli Faletti o - perché no? - i J.D. Salinger de' noantri...

I danni collaterali dell'ennesimo talent show (Masterpiece): dopo anni in cui tutti si sono sentiti sommelier a colpi di Barolo e anni in cui tutti sognavano di poter trattare il collega - moglie - marito con le buone maniere di Gordon Ramsey, adesso facciamo credere a qualche anima vergine uscita da Scienze delle Merendine di poter imparare a scrivere con un corso a puntate.

Mi sembra di sentire Manzoni e Verga fare a gara di bestemmie mentre si rivoltano nella tomba.

Del resto, dopo ragazzini che dopo due workshop si mettono il "ph" o vecchi incapaci che dopo 30 anni di ciofeche a pellicola si sentono artisti e sono venerati come maestri, solo perché ancora non sanno accendere un pc, dopo cofane insepressive, svogliate, presuntuose e con velleità a(u)ttoriali che si sentono modelle (model, of course) solo perché qualcuno paga per vederle nude... scrittori... why not?

[ruichiobian]

ahahahahahahahah...
Giusto per condividere parte del disgusto verso le mode tuttologiche che escono a dispense settimanali...

(però dai.. Faletti come obiettivo naaaaaaaaaaaaa, vado a rituffarmi nelle letture dello scoiattolo della penna, il nostrano Calvino )

Buon anno anche a te

[Santiago81]

Ecco, bravo... complimenti... Così Calvino va a fare a gara di bestemmie pure lui...
Sai perché Faletti? Perché il simbolo letterario del "se c'è riuscito lui..."
Buon anno

[Merimange]

Mangiato pesante?

Comunque condivido in toto.

[d.kalle]

I am lusciously eating zampone with lenticchie...

Happy New Year!!!!

[Santiago81]

Lusciously è bellissimo.

[TheWalrus]

Condivido tutto, ma alla fine hai dato una domanda/risposta giusta...perchè no?
Il talento non si compra, e su questo siamo d'accordo, dato per scontato che i workshop dei ragazzini rimangono per un target di ragazzini che nulla pretendono dal docente, dato per scontato che se se non sai cucinare più che Gordon Ramsey ti ci vuole un miracolo, dato per scontate tutte queste cose, ribadisco ...perchè no?

Se da una parte ci lamentiamo che in Italia, ma un po' diffuso in tutto il globo, l'ignoranza regna sovrana, se c'è un modo percui una piccolissima percentuale si può leggermente elevare perchè segue un corso...perchè no?

Io ragazzino di 14 anni per farmi figo con gli amici, faccio il workshop con un ragazzino di 20 che photoshoppa le foto e non sa dire due parole una dietro l'altra...però potrebbe, dico potrebbe instillare in me quella piccola scintilla che potrebbe invece portarmi ad approfondire la fotografia a livello culturale e fuori dagli schemi social...

seguo il corso di cucina della Parodi...potrebbe lei farmi innamorare della cucine e renderla una passione vera...senza aspirare alla guida michelin, certo.

compro il corso di scrittura creativa...magari potrei trovarmi poi a scrivere un diario della mia vita, racconti, o quello che è, senza diventare Manzoni, Calvino o Leopardi, ma magari ho dato un senso artistico alla mia piccola vita...i miei nipoti fra cent'anni lo troveranno e lo leggeranno.

Personalmente sono dell'idea che ..."l'importante è partire", in quale modo è assolutamente relativo e superficiale.

Così per noi e per la fotografia...non siamo eletti della fotografia, e qualcuno, l'amico, lo zio, il papà, il vicino di casa, il libro, il corso, e per qualceh motivo, fare il figo, sentirsi diverso, fare gli artisoidi ci hanno dato lo start up per essere qui.

Se quando ho cominciato qualcuno mi avesse scoraggiato, e mi avesse detto..."eh adesso vedrai Adams come si rivolta nella tomba" non sarei arrivato fino qui, che in reltà non è nulla, ma almeno sono contento.
Per contro tanti amici...hanno preso lo stesso libro, e lì è rimasto.

Insomma per me Leopardi, Calvino e compagnia non stanno bestemmiando, ma forse stanno dicendo, "magari tra tutti quei cerebrolesi che comprano 'sta min.chiata di corso, magari, forse, qualcuno potrebbe prendere la scrittura seriamente."
Ciao

[Luigi T.]

Sono un fotoamatore, ho la passione per la fotografia da quando avevo 10 anni e spero, un giorno, questa passione si possa trasformare in lavoro. Ho una sola piccola paura, cioé che si trasformi in qualcosa di odioso.
Ho "adottato" la sigla ph (photo, NON photographer) per distinguere e "marchiare" le mie foto, per far vedere di cosa son capace e sperando che qualcuno sul web non le rubi - come è già capitato 4 volte.
Purtroppo persone senza alcun - o comunque limitato - fondamento tecnico si spacciano per fotografi quando poi... neppure sanno usare la fotocamera o fanno domande a cui anche il sottoscritto potrebbe rispondere.

Ormai è un mondo basato sull'apparire, più che sull'essere, e su questo dovremo riflettere seriamente e cercare al più presto una "cura".

[Santiago81]

Perché no?

Mettiamola così: l'ignoranza si cura, chi non conosce può sempre imparare se ha la curiosità e l'umiltà per farlo.
La stupidità invece non ha antidoto.
Ecco... un bimbominkia (o cerebroleso, fai tu) che pensa di diventare un artista (scrittore, chef, quellochevipare) non è un ignorante.

Chi vuole scrivere un diario e basta non compra il corso a fascicoli, non gli serve, scrive per sé, non per gli altri.
Chi compra il corso lo fa perché, sotto sotto, pensa di avere qualcosa da dire, di essere speciale, un diamante grezzo, un talento nascosto. Ha una considerazione di sé che fatica a contenere, si sente un genio incompreso e aspetta solo l'illuminazione per rivelarsi al mondo.

Ma in fondo non me la prendo con lui... è solo l'esempio di una generazione cresciuta a pane e autostima, coltivando un ego del tutto smisurato alle proprie reali capacità.
Uno dei sintomi è proprio la domandina che sicuramente inizierà a frullare nel cervello di qualcuno... ma come fai a sapere che magari uno non sia davvero... NO!

"Siate affamati, siate folli" va bene se sei Steve Jobs, al Pinco Pallo si dovrebbe insegnare "chi si accontenta gode".

Questa esplosione dell'ego è così interiorizzata e diffusa che quando a qualcuno dicevo che sto cercando di diventare professionista, mi si rispondeva "eh ma non credere che diventi miliardario!"

Miliardario?!? Sì, perché la realtà è che non concepiamo il lavoro "creativo" staccato da fama, successo e soldi in quantità tali da fare quello che ci piace ed essere così apprezzati che troveremo frotte di clienti pronti a ricoprirci d'oro per farlo.

Guai se la nostra passione trasformata in lavoro diventasse qualcosa di odioso... non siamo mica impiegati del catasto, cassieri alle poste, bidelli... siamo creativi! Photographers e scrittori (writers no, ce l'han fregato gli imbrattamuri), chef (ché cuoco suona male) e chissà cos'altro, verso la nuova frontiera dell'ego.

Possiamo pure illuderci che la moda del momento possa rivelarci qualche talento (perché vorremmo essere noi, quel talento) ma la realtà è un'altra: la banalizzazione.

Ora tutti a scrivere "novels", "pieces" o "short stories", più o meno come siamo diventati "photographers" che scattano "photo". E a me vien da chiedermi: ma quella povera "f" che male vi ha fatto?
Anche qualora si avesse un target internazionale - facciamo un giro sulle gallerie di fotoamatori all'estero, poi andiamo a un distributore, innaffiamoci di benzina e accendiamoci una sigaretta - possiamo star sicuri che qualunque francofono o anglofono con un quoziente intellettivo superiore a Forrest Gump capirebbe che la nostra foto è proprio una photo, una picture (ma photo fa più art gallery).

C'è solo una cosa che frenerà la nascita di una sterminata generazione di imbrattacarte: la benedetta sintassi. Con la penuria di fondi che affligge l'editoria, non si può assumere qualcuno che trasformi una roba illegibile in un testo comprensibile.

"Esistono gli stagisti" - mi dice un'amica...
Giusto, ai laureati trentenni in Scienze delle Merendine bisogna pur trovare un'occupazione... Gratis ma fa taaanto curriculum. Per la pensione, probabilmente.
"Pensione? Cos'era la pensione, papà?"

Il suo curriculum... pardon, romanzo... ci interessa, la ricontatteremo.
Intanto è interessato/a a seguire un corso a pagamento propedeutico al futuro lavoro? Oppure vuole versare un contributo di 150 euro per la pubblicazione del suo romanzo? Glie le restituiremo rinunciando alla nostra quota di diritti sulle future vendite...

Gli illusi da questa parte... piano non spingete... uno alla volta... ci sono sogni per tutti...

[Gabronski]

Spero serva perlomeno ad insegnare il congiuntivo a qualcuno. Sono uno di poche pretese.