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Il colore esiste?

 
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Filippo Secciani
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MessaggioInviato: Dom 10 Nov, 2013 8:55 am    Oggetto: Il colore esiste? Rispondi con citazione

http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html#ch=31&day=2013-11-09&v=288872&vd=2013-11-09&vc=31
E con questo dico solo due cose:
1) ecco perché nei miei budelli c'è da sempre pa preferenza per il bianco e nero.
2) Spero che la Fiorentina cambi il colore della maglia.

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Tanti mettono in firma la propria attrezzatura. A me piacerebbe metterci la mia voglia di far belle fotografie. Forse non mi basterebbe il posto.
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_Alex_
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MessaggioInviato: Dom 10 Nov, 2013 11:57 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Non lo vedo perché non ho installato quella fogna di Silverlight, me lo riassumi?
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Filippo Secciani
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MessaggioInviato: Dom 10 Nov, 2013 3:53 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

...Se mi chiedevi un metro di trina per la tovaglia ero più contento.
Mi serve di rivederlo... anche perché è interessantissimo...

Si tratta di una serie di esperimenti sul colore, sugli effetti che esso ha sulle persone basato su statistiche, esami ormonali e quant'altro, ma soprattutto se il colore è uguale per tutti o si tratta di una cosa soggettiva.
I risultati sono sorprendenti. Pare che la percezione del colore vari di persona in persona e che anche la lingua e il linguaggio influiscano e non poco su questo aspetto. Forse un inglese ha una differente percezione dello stesso colore di un francese. Gli stessi studi ci portano a verificare che anche l'estrazione sociale influisce. Interessantissimo quanto viene fuori dallo studio della popolazione Himba e come loro riescano a distinguere chiaramente sfumature di due tipi di verde molto simili per noi, con una differenza appena percettibile, ma stentano riescono a distinguere un particolare verde da un azzurrino del cielo, che per noi sono chiaramente differenti!!! Francamente ancora non ho inteso se alcuni colori sono uguali per tutti, magari qualcuno base come il rosso, il blu e il verde, ma quando un popolo intero, ti dicono che il cielo è nero... Ma soprattutto, a parte la fotografia, che diammine insegno a mia figlia che ha 2 anni e mezzo e età imparando adesso i colori?
Se riesco in serata ti scrivo qualcosa di più completo, ma francamente ti consiglio di aggiornare Silverlight.

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_Alex_
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MessaggioInviato: Dom 10 Nov, 2013 4:58 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Le insegni il punto di vista della cultura del tuo popolo, è evidente.

La stessa cosa che hai descritto avviene con la musica e con tutte le altre forme d'arte, mentre studiandola scientificamente tutto diventa numeri e sterile.

Se escludi la realtà scientifica delle cose tutto il resto è sempre soggetto ad interpretazioni, cultura, umore, opinioni, convinzioni consolidate e non hai nessun punto di riferimento.

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Filippo Secciani
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MessaggioInviato: Dom 10 Nov, 2013 5:32 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ma in realtà la cosa non è poi così come hai detto. Manca che tu non abbia visto il programma... o meglio il resoconto un po' spettacolarizzato della ricerca. D'altronde la TV ha i suoi meccanismi e una certa drammaticità e spettacolarizzazione è necessaria.

Però alla base di tutto ci sta che non sono stato ben chiaro. Il messaggio è che conta molto la cultura e determinate convinzioni personali. Detto così pare ovvio, ma siamo abituati a pensare che il colore sia oggettivo, ma a un certo punto ti dicono che invece è solo soggettivo e non stiamo parlando di gusti. Si mettono in dubbio tante cose e francamente ipotizzare che il mio rosso non è come il tuo, oppure il mio azzurro si confonde con un verde degli Himba, mi pare veramente interessante e degno di nota.

Di fatto ci sta che finalmente ho trovato la spiegazione alla risposta che davo sempre a tutti: "Perché preferisci il bianco e nero?". Risposta: "Perché è più reale".

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SlowFlyer
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MessaggioInviato: Dom 10 Nov, 2013 6:37 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Io guarderò appena ho un attimo perché è interessante. Nel filmato si distingue tra percezione dei colori e nomi utilizzati per chiamarli? Perché è un dettaglio non indifferente.
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_Alex_
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MessaggioInviato: Dom 10 Nov, 2013 9:54 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Aspè stiamo dicendo le stesse cose, cioè che certe cose sono soggettive perché la nostra percezione può essere influenzata, mentre la loro realtà fisica misurabile è oggettiva.

Questo non è scontato, per la stragrande maggioranza delle persone, lo è solo per chi, facendo un mestiere da tecnico, si trova a scontrarsi con l'oggettività fisica di certe cose e scopre quanto è facile influenzare l'essere umano sotto mille aspetti.

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Filippo Secciani
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MessaggioInviato: Lun 11 Nov, 2013 12:17 am    Oggetto: Rispondi con citazione

_Alex_ ha scritto:
Aspè stiamo dicendo le stesse cose, cioè che certe cose sono soggettive perché la nostra percezione può essere influenzata, mentre la loro realtà fisica misurabile è oggettiva.

Questo non è scontato, per la stragrande maggioranza delle persone, lo è solo per chi, facendo un mestiere da tecnico, si trova a scontrarsi con l'oggettività fisica di certe cose e scopre quanto è facile influenzare l'essere umano sotto mille aspetti.

Mi pare di capire che non hai ancora visto il documentario, perché altrimenti non avresti fatto un'intervento così… attaccato all'oggettività dei colori che qui viene messa in dubbio. Non si parla tanto di frequenze luminose, ma di come i colori vengono interpretati dai nostri cervelli i moltissimi contesti e alla fine anche di come vediamo i colori. E' qui che vengono le sorprese! A un certo punto pare che sia più importante quello che un colore rappresenta nel proprio vissuto, piuttosto di come effettivamente è.

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_Alex_
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MessaggioInviato: Lun 11 Nov, 2013 7:05 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Non l'ho visto e non lo vedrò perché non voglio reinstallarmi silverlight, ma io non ho messo in dubbio il fatto che le persone lo vedano in maniera differente, anzi, sono pienamente daccordo.

Il punto è che il colore è un fenomeno fisico misurabile, con strumenti adeguati ovviamente.

Quello che intendo con realtà oggettiva è la misura, che è completamente indipendente dalle nostre sensazioni e dipende esclusivamente dalla precisione dello strumento e dall'accuratezza con cui essa viene effettuata.

Mi spiego meglio, se io metto accanto 2 colori con poca differenza di tonalità, ad esempio 2 rossi uno da 630nm (circa 470THz) ed uno da 610nm, gli esseri umani possono percepirla o no e se la percepiscono possono attribuire alla cosa diversi significati.

Inoltre possono anche dire che tale colore non è rosso, sostenendo che ne sia un altro e mille altre cose.

Ma lo strumento di misura non sbaglia, mi dice 630nm e 610nm (più o meno la tolleranza).

L'essere umano non è uno strumento di misura, è impreciso ed è troppo facilmente influenzabile, come evidentemente mostra questo video, ma ciò non vuol dire che i colori non esistono.

Non farti influenzare anche tu da una cosa creata ad hoc, è un tranello noto da secoli.
Ammone per gli egiziani era un dio buono, per i babilonesi ed i cristiani Amon sta all'inferno, il 13 negli Usa porta sfiga, in Italia fortuna, mentre in Italia è jellato il 17 ed in Giappone il 4.

A proposito di colori, hai fatto caso che quelli che consideriamo colori caldi (come il rosso, il giallo ecc) hanno invece temperatura di colore minore?
Il rosso va da circa 2500°K a 3000°K, mentre il blu, considerato freddo, va da 7500°K fino agli ultravioletti oltre i 10000°K Wink

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Filippo Secciani
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MessaggioInviato: Lun 11 Nov, 2013 8:54 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ho capito quello che dici tu. Lo condivido e questa trasmissione mi ha dato altri elementi interessanti ampliando il mio modo di vedere questo argomento. Tra l'altro ogni tasto da te toccato viene ampliamento affrontato in maniera seria professionale, ma al tempo stesso digeribile al grande pubblico, anche se in modo differente da come siamo abituati a parlare tra fotografi.
Ti ripeto che la prospettiva diversa non è il non riconoscere la differente frequenza di luce che riflettono gli oggetti. Di tutta quella ricerca questo è forse l'unico punto fermo. Sono stati chiaramente usati strumenti di misura e fatte ricerche di laboratorio che non danno adito a dubbi in questo. Ma la cosa interessante è come l'uomo riesce a percepire i colori. L'hai detto anche tu, ma questo particolare non è così ininfluente o marginale! Ci sono ipotesi anche piuttosto spiazzanti.

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MessaggioInviato: Lun 11 Nov, 2013 5:14 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Per ridere un po' a questo proposito: http://4.bp.blogspot.com/-CWM1zDcmWXs/TroD0VsX4WI/AAAAAAAAAVA/Jc5bN5xSTkc/s1600/ch930919.gif
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MessaggioInviato: Lun 11 Nov, 2013 7:34 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ma c'è un link a youtube o qualcosa di simile?

Magari stasera provo a scaricarlo di peso dal mulo, vediamo se lo trovo Smile

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capellimario
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MessaggioInviato: Lun 11 Nov, 2013 8:28 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

non mi pare incredibile, pensandoci bene, che gente di varia estrazione possa aver sviluppato, nei secoli, gli occhi in maniera tale da reagire in modo leggermente diverso alle radiazioni. no?
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Filippo Secciani
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MessaggioInviato: Mar 12 Nov, 2013 12:08 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

E' chiaro il fatto che ci sono occhi più allenati di altri a carpire sfumature e differenze all'interno delle varie tonalità di colore. Probabilmete tipografi, fotografi e pittori sono quelli più abituati e che hanno occhi più allenati a verificare le varie sfumature e a coglere le differenze su tutte le frequenze. Magari altri sono più abituati a vedere le differenze nello specifico di quello che fanno e basta. Ma non è tutto qui...

Io intantomi convinco di fare il bianconero, che è più vero. Adesso ho il materiale per poter spiegare il perché. Spero solo diindividuare un softwer economico, efficiente e soprattutto veloce (!) perché a me la p.p. mi sta sulle scatole.

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MessaggioInviato: Mar 12 Nov, 2013 3:06 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Filippo Secciani ha scritto:
E' chiaro il fatto che ci sono occhi più allenati di altri a carpire sfumature e differenze all'interno delle varie tonalità di colore. Probabilmete tipografi, fotografi e pittori sono quelli più abituati e che hanno occhi più allenati a verificare le varie sfumature e a coglere le differenze su tutte le frequenze. Magari altri sono più abituati a vedere le differenze nello specifico di quello che fanno e basta. Ma non è tutto qui...

Io intantomi convinco di fare il bianconero, che è più vero. Adesso ho il materiale per poter spiegare il perché. Spero solo diindividuare un softwer economico, efficiente e soprattutto veloce (!) perché a me la p.p. mi sta sulle scatole.


non parlavo di pittori e fotografi, ma proprio di genetica e adattamento. come i francesi che mangiano vino e formaggio ma hanno valori di colesterolo bassi dati dall'adattamento nei secoli del popolo francese.

prendo un fattore a caso: l'inquinamento dell'aria e la diffrazione che ne consegue.
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Filippo Secciani
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MessaggioInviato: Mar 12 Nov, 2013 5:50 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Beh, non pare che la cosa dipenda da adattamenti genetici. O quantomeno, nella trasmissione non se ne fa menzione. Forse la ricerca non è arrivata a tanto. In tutta sincerità questa cosa la troverei ancor più interessante.

Adesso voi dovete pensare che io sono uno che ha sempre pensato che il colore sia una cosa oggettiva, tale e quale a _Alex_. Questi ti dicono che non è una questione solo di attitudine e abitudini a certe cose e mestiere, ma che invece è soggettiva! Anche fisiologica, (che non è genetica, anzi: è molto diverso). C'è quella ragazza che non distingue i colori perché ha un difetto agli occhi e non ha i coni. Non distingue i colori ma percepisce più luce, tanto che è in grado di guidare una persona in un bosco di notte! Adesso mi viene da dire che forse anche io ho meno coni di mia moglie, perché riesco a distinguere le cose con un livello di illuminazione più basso. Quindi anche io potrei percepire i colori in maniera meno forte e più... slavata? Forse per me un colore equilibrato è saturo per qualcun'altro? E se voglio un colore saturo e elaboro una fotografia con colori saturi: che può vedere qualcun'altro? I fuochi d'artificio!
Tuttavia ripeto che la cosa più interessante è quella legata all'educazione e alla quantità di vocaboli per definire i colori.

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capellimario
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MessaggioInviato: Mar 12 Nov, 2013 10:42 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Filippo Secciani ha scritto:
Beh, non pare che la cosa dipenda da adattamenti genetici. O quantomeno, nella trasmissione non se ne fa menzione. Forse la ricerca non è arrivata a tanto. In tutta sincerità questa cosa la troverei ancor più interessante.

Adesso voi dovete pensare che io sono uno che ha sempre pensato che il colore sia una cosa oggettiva, tale e quale a _Alex_. Questi ti dicono che non è una questione solo di attitudine e abitudini a certe cose e mestiere, ma che invece è soggettiva! Anche fisiologica, (che non è genetica, anzi: è molto diverso). C'è quella ragazza che non distingue i colori perché ha un difetto agli occhi e non ha i coni. Non distingue i colori ma percepisce più luce, tanto che è in grado di guidare una persona in un bosco di notte! Adesso mi viene da dire che forse anche io ho meno coni di mia moglie, perché riesco a distinguere le cose con un livello di illuminazione più basso. Quindi anche io potrei percepire i colori in maniera meno forte e più... slavata? Forse per me un colore equilibrato è saturo per qualcun'altro? E se voglio un colore saturo e elaboro una fotografia con colori saturi: che può vedere qualcun'altro? I fuochi d'artificio!
Tuttavia ripeto che la cosa più interessante è quella legata all'educazione e alla quantità di vocaboli per definire i colori.


forse nella trasmissione non se ne fa menzione perchè è un discorso un po' palloso dal punto di vista dell'intrattenimento e forse è anche poco supportato da basi scientifiche. non a caso, i nutrizionisti definiscono quella storia sui francesi e il colesterolo che ho scritto prima come "paradosso francese": un fatto che è suffragato dalle prove empiriche ma non spiegato se non con l'adattamento fisiologico nei secoli.

la diversità dei coni di cui si parla, è un segno delle differenze (forti) fisiologiche che distinguono individuo e individuo, ma potrebbe essere anche segno di adattamento. per spiegarti quello che intendo: in italia ci sono persone alte anche 2 metri, l'altezza media è circa 175 cm (uomini) . un individuo di 185 è considerato abbastanza alto. gli slavi, hanno 185 di altezza media circa. non è un caso, ovviamente.
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elerum
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MessaggioInviato: Mer 13 Nov, 2013 3:54 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Condivido a pieno le Vostre discussioni (Filippo e Mario specialmente). Anche se questo dubbio che ognuno ha il Suo modo di percepire i colori c'è l'avevo da tempo questo articolo mi ha chiarito ulteriormente le idee, specialmente nel tratto dove spiegavano che l'assimilazione della percezione dei colori avviene assieme alla assimilazione delle lettere/parole e mi e venuto subito in mente il fatto che ci sono linguaggi dove nel alfabeto ci sono più lettere che nei altri, oppure che certe lettere si sentono anche singolarmente (foneticamente parlando) ed in altri linguaggi no, un po come la "H" che si sente nel bergamasco giusto per dare un esempio; o per andare più a fondo nel alfabeto rumeno dove esistono (foneticamente parlando) due vocali e due consonanti in più, ovvero le vocali ă ed â (oppure î, si usa una o altra dipende dove e messa) che sono vocali che si trovano spesso sempre nel Bergamasco, e poi le consonanti ș (che in lingua italiana e il gruppo di lettere sc di scienza per esempio con la sola differenza che in italiano per mantenere la fonetica deve essere seguito da i od e ) diversamente dal altra parte dove a volte precede anche un altra consonante, esempio: școlar caso in quale mantiene la fonetica; poi altra consonante e la ț che sarebbe la z di Grazia, anche essa mantiene la fonetica a prescindere se la prima lettera di una parola o no. Scusate l'OT ma come ho detto prima il dubbio c'è l'avevo e pensavo sempre che alcuni interpretano i colori diversamente dai altri cosi come alcuni riesco a pronunciare certe lettere singolarmente che per altri sono inconcepibili o ci vuole de tempo per assimilarle o pronunciarle con facilità, per questo il paragone con la linguistica l'ho trovato azzeccato.
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Michele
un pensiero diventa parola, una parola diventa azione, un azione diventa abitudine, un abitudine diventa carattere, eh beh, il carattere diventa destino; perciò pensiamo bene e scegliamo noi la strada da prendere.
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vLuca
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Iscritto: 17 Gen 2009
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MessaggioInviato: Mer 13 Nov, 2013 8:46 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ciao ragazzi.
Gli studi di cui parlate in realta' non sono frutto di ricerche rivoluzionarie, ma si basano su idee ormai piuttosto consolidate. Un esempio tipico che si trova sui libri classici e' la percezione del bianco nelle popolazioni
Si tratta di psicologia della percezione.
Il punto e' che la percezione dei colori e' soggettiva (oltre che dal dato oggettivo della lunghezza d'onda della luce, essa dipende dall'osservatore, ovvero dal suo occhio e dal suo cervello, che, come molti sapranno, non sono identici per ogni esemplare della specie umana), ma diventa poi una questione intersoggettiva, mediata dal linguaggio e come tale (e come molte altre questioni relative alla conoscenza del mondo che ci circonda) e' influenzata dall'ambiente in cui viviamo.
Non si tratta di gusti od opinioni (del tipo questo colore e' piu' bello di un altro oppure questo colore lo associo a qualcosa di gioioso e quest'altro a qualcosa di infelice). A questo tipo di soggettivita' siamo forse piu' preparati e ci stupisce di meno. (Era quella a cui forse pensava inizialmente Alex). Si tratta proprio di percezione ( del tipo questi due colori sono uguali oppure diversi) e poi di classificazione intersoggettiva (del tipo: dati 6 lunghezze d'onda diverse, in quali popoli e' probabile che chiedendo ad una persona, ella vi associ 6 nomi diversi? in quali popoli e' piu' probabile che vi associ solo tre nomi, raggruppando le tonalita' a due a due? e tra le popolazioni che raggruppano in quali i raggruppamenti avvengono probabilmente in maniera analoga e in quali diversa?, ecc...)
Ora vado a vedermi l filmato per soprire se ci sono cose nuove.
Ciao

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Luca

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