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E' giusto fotoritoccare uno scatto?
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Autore Messaggio
roiter
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Iscritto: 05 Feb 2004
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Località: Brianza

MessaggioInviato: Lun 24 Mgg, 2004 11:36 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

bodle ha scritto:
non comprendo le fotografie ritoccate per puro scopo estetico, il fondo sfuocato, si ottiene aprendo il diaframma, un palo piuttosto che una persona fanno parte della scena ripresa sia nel bene che nel male, le scenografie umane oppure architettoniche, hanno un loro punto di ripresa, basta guardare i grandi maestri..


Mah, non capisco tanto 'astio' nei confronti di una foto ritoccata. Il ragionare su una propria immagine al PC, con calma e a mente fredda, secondo me è uno dei migliori modi per riconoscere i propri errori e, quindi, migliorarsi.
Riguardo il fondo sfuocato, prova ad aprire il diaframma di una macchina come la mia... che non ce l'ha Wink

In sostanza, io guardo il risultato. Se il ritocco lascia la foto 'naturale', o se è funzionale al linguaggio della foto stessa, allora per me è ok.
Se trovo il ritocco visibile o eccessivo lo dico, in modo che il 'ritoccatore folle' possa capire il proprio errore.

Ciao
Paolo

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bodle
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Iscritto: 28 Gen 2004
Messaggi: 556
Località: Roma

MessaggioInviato: Mar 25 Mgg, 2004 8:15 am    Oggetto: Rispondi con citazione

roiter ha scritto:
bodle ha scritto:
non comprendo le fotografie ritoccate per puro scopo estetico, il fondo sfuocato, si ottiene aprendo il diaframma, un palo piuttosto che una persona fanno parte della scena ripresa sia nel bene che nel male, le scenografie umane oppure architettoniche, hanno un loro punto di ripresa, basta guardare i grandi maestri..


Mah, non capisco tanto 'astio' nei confronti di una foto ritoccata. Il ragionare su una propria immagine al PC, con calma e a mente fredda, secondo me è uno dei migliori modi per riconoscere i propri errori e, quindi, migliorarsi.
Riguardo il fondo sfuocato, prova ad aprire il diaframma di una macchina come la mia... che non ce l'ha Wink

In sostanza, io guardo il risultato. Se il ritocco lascia la foto 'naturale', o se è funzionale al linguaggio della foto stessa, allora per me è ok.

Se trovo il ritocco visibile o eccessivo lo dico, in modo che il 'ritoccatore folle' possa capire il proprio errore.

Ciao
Paolo


Il mio astio, viene dal fatto che mi sono accorto di molte fotografie ritoccate, e non dichiarate, anchio guardo al risultato ma non mi piace essere preso in giro, sopratutto con fotografie di street, spacciate per tali con palesi modifiche, la verra street deve essere naturale assolutamente naturale non credi?

ciao ciao

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JK.plt
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MessaggioInviato: Mar 25 Mgg, 2004 9:05 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Io penso che una fotografia resti tale fino a quando è "disegnata dalla luce" come dice il nome stesso e quindi che tutti gli interventi su livelli, saturazione ecc.ecc. ne lascino inalterato il senso......quando però nel "disegno" nella -grafia si interviene con uno strumento, quale che sia, diventa un foto-ritocco.

Quoto Bodle sulla necessità che le street siano sincere al massimo.

Ciao Smile

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mike1964
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Iscritto: 09 Feb 2004
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Località: Salerno

MessaggioInviato: Mar 25 Mgg, 2004 10:38 am    Oggetto: Rispondi con citazione

JK.plt ha scritto:
Io penso che una fotografia resti tale fino a quando è "disegnata dalla luce" come dice il nome stesso e quindi che tutti gli interventi su livelli, saturazione ecc.ecc. ne lascino inalterato il senso......quando però nel "disegno" nella -grafia si interviene con uno strumento, quale che sia, diventa un foto-ritocco.


Io mi spingo un poco oltre; ritengo siano ammissibili anche quelle correzioni che superano alcuni limiti tecnici della macchina fotografica; così, ad esempio, se correggo la distorsione a barilotto o le linee cadenti.
Certo, se avessi un banco ottico potrei fare a meno di tali correzioni, ma visto che non ce l'ho... Smile

Insomma: il concetto è quello espresso mirabilmente da JK, con solo questa precisazione.

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edgar
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Iscritto: 15 Dic 2003
Messaggi: 6378
Località: Milano

MessaggioInviato: Ven 28 Mgg, 2004 1:33 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ritengo sia un argomento di estremo interesse e attualità e proprio per questo ci tengo ad esporre il mio punto di vista.

Penso tra l’altro che il mio intervento susciterà polemiche e reazioni di sorpresa, perchè, contrariamente a quanto la maggior parte di voi si aspetteranno da un “vescovo” del forum, ho opinioni piuttosto “elastiche” sul fotoritocco. Almeno in certi ambiti.

Mi spiego meglio. Sento spesso parlare, anche su P4U di “onestà” e di “correttezza” nel proporre immagini ritoccate elettronicamente, e leggo spesso pareri di appassionati che chiedono a chi invia immagini ritoccate in modo “importante” almeno di dichiararlo.

Mi sono sempre chiesto, e francamente non ho trovato mai una risposta oggettivamente definitiva, perchè si invochi l’onestà e la correttezza, su un tema, come quello dell’immagine, che per sua natura è un ambito creativo, dove la valorizzazione dell’immagine stessa dovrebbe essere un fine ben più che onesto da ottenere con qualsiasi mezzo. Onestà rispetto a chi e a che cosa, rispetto a quali regole? Dove sta scritta la regola che dice che una foto in cui è stato eliminato un personaggio con il timbro clone è una foto “disonesta”? Disonesta rispetto a chi? A chi non sa utilizzare il timbro clone? O a chi non VUOLE utilizzarlo per problemi “psicologici” suoi e quindi è invidioso di chi lo sa usare e per ripicca chiede la “par condicio” e pone il veto al fotoritocco?

Credo che sia sempre necessario, quando si approfondisce un tema, essere coerenti con le premesse, evitando di dare per scontati concetti quali l’onestà e la correttezza, che naturalmente non sono concetti assoluti, ma sempre relativi ad un riferimento, un codice, una situazione. Certamente se stiamo parlando di un reportage fotografico relativo ad un avvenimento pubblicato sulla stampa e trasmesso in TV, dove, grazie ad una foto falsificata, si costruiscono e si sostengono fatti non veri, questa CERTAMENTE E’ DISONESTA’ E FALSITA’ GRAVE.!! Ma dove la falsificazione fotografica è solo un tassello di una falsificazione più generale e ben più grave della verità storica e/o politica. Allora sì che bisogna scendere in piazza a difendere la verità e l’onesta e non bisogna accettare nemmeno il più “banale” fotoritocco! Ma in questo caso il problema della fotografia falsificata è tutto sommato il male minore, perchè è semplicemente lo strumento di un complotto che invece è il problema vero.

Ma se in un ambito ludico e amatoriale, per il puro piacere hobbistico di proporre a un salotto di fotoamatori alcune immagini, io opero anche con pesanti interventi di fotoritocco, stravolgo la fotografia e ottengo un eccellente risultato artistico, espressivo e creativo, quale disonestà compio? Certo se accompagno la foto con un commento che garantisce l’assenza di ritocchi (e poi invece non è così) allora il mio comportamento è effettivamente non trasparente e condivido che gli altri si possano sentire presi in giro. Ma se io mando nel forum la famosa foto pesantemente ritoccata senza alcun commento, dopo di che nessuno mi chiede alcunchè e alla fine io mi sono semplicemente goduto i giudizi dei soci sulla foto, a chi ho mancato di rispetto?

L’impressione è che chi esamina una fotografia abbia la presunzione che essa debba obbligatoriamente essere realizzata secondo determinate regole (che naturalmente escludano l’uso pesante del fotoritocco), e che di conseguenza chiunque non le segua, automaticamente bari e sia disonesto. Beh, peccato che queste regole e questa presunzione non abbiano alcuna base reale.

Ripeto: non esiste un codice univoco che stabilisca come deve essere prodotta una fotografia. Esistono solo regole e leggi che dicono che non bisogna dichiarare il falso e se una foto falsificata serve a questo scopo ovviamente sarà una foto da condannare come disonesta.

Ma IN ASSOLUTO, dal punto di vista espressivo ed artistico, una fotografia va giudicata secondo parametri estetici e tecnici PER QUELLO CHE E’ POSSIBILE VEDERE. Non per le filosofie che stanno dietro all’immagine e che francamente non sono mai state “vidimate” da nessuno.

In realtà ciò su cui spesso ci si basa quando si parla di onestà, non sono altro che vecchie consuetudini che ci portiamo dietro da decenni o più, senza nemmeno riflettere sul loro contenuto, sulla loro sensatezza e sulla loro corenza e goustizia, e senza nemmeno domandarci mai che senso abbiano ancora oggi, quando la fotografia ha più di un secolo e mezzo. Continuiamo senza riflettere a comportarci da fotografi “puristi”, come se il dagherrotipo fosse stato inventato pochi mesi fa! E’ evidente che il costume dei fotografi deve progressivamente aggiornarsi e tener conto delle nuove possibilità tecniche, perchè questo si chiama evoluzione, succede in ogni campo dell’attività umana e non esiste alcuna ragione logica e oggettiva per rifiutarla. Gli strumenti di lavoro che sono a disposizione e che dipendono dall’evoluzione della tecnologia, non sono nè buoni nè cattivi, ne onesti nè disonesti. Così può essere disonesto un fotomontaggio “classico” in camera oscura, come può non esserlo un fotoritocco usato per eliminare un antiestetico palo della luce. Sono le intenzioni disoneste ad essere rilevanti, non lo strumento utilizzato.

Lo sapevate che già nel 1600 esistevano le famose “lanterne magiche”, camere oscure all’interno delle quali veniva proiettata una immagine, grazie ad un foro praticato su una parete? E lo sapevate che ABITUALMENTE I PITTORI usavano la lanterna magica per proiettare su tela una immagine che poi ricalcavano a matita per relizzare la base del dipinto???!!! Sapevate che il famoso CANALETTO, che ci ha regalato splendide viste di Venezia, osannate dagli appassionati di pittura di tutto il mondo utlizzava ABITUALMENTE la lanterna magica per meglio disegnare (sarebbe meglio dire “ricalcare” !!) i paesaggi che lo resero tanto famoso? E allora che cosa dovremmo concludere: che il Canaletto e come lui moltissimi altri grandi pittori in realtà erano un bluff, erano disonesti perchè “baravano” e usavano una sorta di fotoritocco ante litteram?? Screditeremo le loro opere per questo?

Per favore non scherziamo. L’arte è arte se ne possiede intrinsecamente le qualità, grazie a doti espressive ed estetiche, non in funzione del fatto che ho usato una emulsione, un insieme di fotodiodi, piuttosto che una lastra di rame o una stampante a getto d’inchiostro. L’arte è espressione, questo ce lo ripetiamo continuamente quando commentiamo le fotografie dei soci del sito, e l’espressività non è limitata in alcun modo da alcuna tecnica: come potrebbe del resto accadere ciò?

Vorrei citare ancora qualcuno che rappresenta per la fotografia un nome sacro: Ansel Adams. Se leggete i suoi libri, apprenderete che egli considerava la fotografia NON una copia della realtà, ma una sua libera interpretazione a fini artistici ed espressivi. Egli afferma che praticamente mai riproduceva le scene che vedeva così com’erano, ma sempre secondo ciò che la sua estetica e la sua interpretazione gli suggerivano. Per meglio ottenere ciò, egli INVENTO’ IL SISTEMA ZONALE, che non è altro che un sistema SCIENTIFICO PER MODIFICARE IN MODO PROGRAMMATO LA SCALA TONALE DI UNA IMMAGINE E quindi offrire qualcosa di diverso dalla realtà. E per questo suo “barare” è diventato il fotografo più famoso del mondo!!! E’ incredibile, ma la maggior parte della gente giudica l’onestà sulla base dello strumento usato (che di per sè è uno strumento appunto, cioè nè onesto nè disonesto) piuttosto che in base alle intenzioni. Se ragionassimo in base alle intenzioni, la filosofia dell’immagine di Ansel Adams sarebbe da considerare molto disonesta, perchè usava veri e propri trucchi per ottenere i suoi scopi. Signori, i trucchi sono trucchi, che siano analogici o digitali!!

Inoltre non dimentichiamo che, da quando è nata, la fotografia si è evoluta molte volte, utilizzando tecniche sempre diverse, sempre più complesse ed evolute: non c’è ragione per considerare “disonesto” ciò che è semplicemente cammino espressivo verso ciò che vogliamo trasmettere. E del resto, in una tale complessità di tecniche possibili, chi potrebbe mai stabilire delle regole “oggettive” che regolino il comportamento dei fotografi?

L’unica situazione – ripeto – dove possiamo a buon titolo parlare di disonestà è quando una fotografia modificata ad arte viene usata per mentire sulla veridicità di un fatto accaduto. Questo certo è inaccettabile, ma per considerazioni che tutto sommato esulano dal tema della fotografia e vanno a toccare l’onestà dell’informazione e il codice penale.

Per il resto quando guardo una foto giudico ciò che vedo. E se ciò che vedo è di alto livello, lo è e basta. Il resto è dietrologia che serve spesso solo a dare, a chi non è capace di produrre buone immagini, il pretesto per svilire quelle valide degli altri.

Questo è il pensiero del Don.

Provocatorio, ma meditato

Ciao a tutti EDgar
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eels
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MessaggioInviato: Ven 28 Mgg, 2004 2:16 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ti conosco appena ma so che mi sei simpatico.

Approvo pienamente le tue riflessioni. Un'opera artistica, creativa (commerciale o no) è da godersi per quello che offre ai nostri occhi in primis. La 'finzione' fotografica è arrivata giustamente a livelli impensabili (come anche nel cinema): la premessa stessa dell'opera è importante. Quando è documentaristica, di reportage, ha delle premesse di onestà e veridicità che un ritratto per la copertina di vogue non ha e non deve avere a mio parere.

Grazie Don

P.s. ti saluta watanabe Smile

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JK.plt
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MessaggioInviato: Sab 29 Mgg, 2004 6:24 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

edgar ha scritto:
.......
Ma se in un ambito ludico e amatoriale, per il puro piacere hobbistico di proporre a un salotto di fotoamatori alcune immagini, io opero anche con pesanti interventi di fotoritocco, stravolgo la fotografia e ottengo un eccellente risultato artistico, espressivo e creativo, quale disonestà compio? Certo se accompagno la foto con un commento che garantisce l’assenza di ritocchi (e poi invece non è così) allora il mio comportamento è effettivamente non trasparente e condivido che gli altri si possano sentire presi in giro. Ma se io mando nel forum la famosa foto pesantemente ritoccata senza alcun commento, dopo di che nessuno mi chiede alcunchè e alla fine io mi sono semplicemente goduto i giudizi dei soci sulla foto, a chi ho mancato di rispetto?
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Ciao a tutti EDgar


Sono il gran mago di Photoshop, così mago che neanche 1pixel mi stana, scansiono un libro di foto su Cuba (!) , taglio copio incollo clono....produco una serie di street apprezzabili, ottime direi, le posto con una faccina simpatica Wink , non dico nulla, in fondo sono foto, e.... mi godo i commenti!
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Ciao jk

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mike1964
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MessaggioInviato: Sab 29 Mgg, 2004 7:42 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

edgar ha scritto:
...Sento spesso parlare, anche su P4U di ?onestà? e di ?correttezza? nel proporre immagini ritoccate elettronicamente...


Visto che di onestà intellettuale in questo 3D ho parlato io, mi sento un po' chiamato in causa.

Forse sono stato troppo sintetico nel mio intervento, ma in effetti volevo dire più o meno le cose che, più ampiamente, ha detto Edgar.
L'onestà intellettuale che io richiedevo, infatti, non consiste nel dichiarare in quale modo l'immagine sia stata ritoccata ma semplicemente nel far capire che si tratta di foto artistica e non documentaristica (che ha quale sua caratteristica, appunto, quella di documentare, lasciando tutto com'è).
Per le foto artistiche io parlerei più di "immagini fotografiche" o di "opere fotografiche", mentre per la foto documentaristica il termine "fotografia" nudo e crudo può meglio identificarsi con il concetto comune che normalmente la gente ne ha.
Infatti non va dimenticato che se sorge un problema identificativo è proprio perchè, nell'idea generale e comune della gente, la foto è normalmente documentaristica; milioni di persone fanno fotografie per ricordare e documentare momenti della vita (compleanni, feste, gite, viaggi, stati dei luoghi, etc.) e guardano foto sui giornali che illustrano e documentano fatti realmente accaduti.
La foto artistica si spinge oltre, diviene strumento di espressività del fotografo e, oltre certi limiti, non è più "fotografia" nel senso che comunemente viene attribuito al termine; diventa qualcosa di più: è arte, ricerca, cammino personale di maturazione artistica.
Troppo poco (e forse anche un po' fuorviante rispetto all'accezione comune) chiamarla semplicemente "fotografia".
Ciao

PS: ora capisco perchè Max qualche giorno fa diceva che tra Mod e Admin si stava "amichevolmente" discutendo di potwork... Very Happy )

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victor53
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MessaggioInviato: Sab 29 Mgg, 2004 9:20 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

JK.plt ha scritto:
edgar ha scritto:
.......
Ma se in un ambito ludico e amatoriale, per il puro piacere hobbistico di proporre a un salotto di fotoamatori alcune immagini, io opero anche con pesanti interventi di fotoritocco, stravolgo la fotografia e ottengo un eccellente risultato artistico, espressivo e creativo, quale disonestà compio? Certo se accompagno la foto con un commento che garantisce l’assenza di ritocchi (e poi invece non è così) allora il mio comportamento è effettivamente non trasparente e condivido che gli altri si possano sentire presi in giro. Ma se io mando nel forum la famosa foto pesantemente ritoccata senza alcun commento, dopo di che nessuno mi chiede alcunchè e alla fine io mi sono semplicemente goduto i giudizi dei soci sulla foto, a chi ho mancato di rispetto?
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Questo è il pensiero del Don.

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Ciao a tutti EDgar


Sono il gran mago di Photoshop, così mago che neanche 1pixel mi stana, scansiono un libro di foto su Cuba (!) , taglio copio incollo clono....produco una serie di street apprezzabili, ottime direi, le posto con una faccina simpatica Wink , non dico nulla, in fondo sono foto, e.... mi godo i commenti!
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Ciao jk


Mi sa, ma forse sbaglio, che tu non abbia capito quello che intendeva il nostro Don.
Quello che hai sopra scritto, non fa altro che avvalare le perole de Vescovo.
La foto deve essere fatta dal fotografo, anche formata da 10 foto messe insieme ma sempre fatte dal fotografo in questione.
Se tu scansioni delle foto altrui e ci metti sopra qualcosa di tuo, non hai fatto altro che rubare l'opera dell'ingegno di qualcun altro, se poi, oltrettutto, non lo dichiari neppure, allora si, sei un falso, un ulteriore ed ancora di più, disonesto!

Ciao

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° Vittorio ° www.photovictor.it
EOS 7D-5D-40D-20D - 12/24 HSM -Canon 24/105 L f4 - 135 L f2 -70/200 L f4 -
...che meravigliosa opportunità ha un fotografo, con un gesto porta nel futuro un attimo del presente!
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cosimo cortese
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MessaggioInviato: Dom 30 Mgg, 2004 12:30 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Non posso far altro che quotare il don.. e non perchè è il don.. o perchè ha scritto tante righe... solo perchè mentre leggevo mi si anticipava nella mente ogni sua frase successiva.

Vi dirò di più.. ho una grave fisima mentale che mi impone la coerenza.. e per questo motivo ho più volte detto che il limite tra il postwork e il non postwork è molto labile e vago... senza mai osare definirlo.. proprio per non dovermi prima o poi smentire.

Ma ora mi date l'occasione di esplicitare il mio pensiero:
Postwork alla lettera vuol dire elaborazione successiva.. ma successiva a cosa?

... al momento dello scatto?
se è così lo sviluppo della pellicola o la creazione del jpg è già postwork.

... al momento dello sviluppo pellicola o del primo salvataggio?
dunque la stampa della foto è postwork.

... alla stampa della foto?
allora finche non si stampa non esiste il postwork.

... si vuol forse riferire a ciò che andrebbe oltre ciò che è fattibile nel tradizionale processo fotografico analogico che si può svolgere in camera oscura?
rimarreste sorpresi dalle cose che mani esperte possono fare in quello stanzino.. che tra l'altro praticamente non esiste più.

... ma a cosa allora?

Forse non è questo il punto di vista da cui esaminare la questione: forse non è il tempo.. o non solo.. forse è la realtà delle cose vista in più dimensioni...

.. forse è postwork ciò che rende l'immagine difforme dalla realtà che si voleva rappresentare?
allora la pellicola bn genera postwork, allora un grandangolo genera postwork, allora il lens-flare è postwork, allora la profondità del diaframma f/22 è postwork, allora la posa B è postwork... ma anke 1/125 è postwork.. la fotografia tutta è il postwork della realtà!

Ok.. nemmeno questa è la giusta analisi... forse postwork è quel che si può fare dopo il processo fotografico normalmente consentito dalla relativa tecnologia.. quindi diverso per l'ana e per il digi.. e da modificare nei parametri di valutazione man mano che l'evoluzione tecnologica ne segna il tempo... un pò come il paniere degli indici istat per calcolare l'inflazione o la svalutazione monetaria.. si, probabilmente questa è l'accezione più logica.. ma mi pare un pò una masturbazione fine a se stessa, che allontana dall'arte.

Beh.. a mio avviso quel post può riferirsi solo ai nostri schemi mentali: ciò che va oltre quel che accettiamo è postwork.

Facciamo così.. tagliamo la testa al toro e non chiamiamole più fotografie. Chiamiamole immagini ed eliminiamo la sezione postwork.
Carodani si trasferisce con elau e me.

Concludo sintetizzando il mio pensiero in 4 parole...

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cosimo cortese
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Iscritto: 23 Dic 2003
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MessaggioInviato: Dom 30 Mgg, 2004 12:25 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Dunque vi chiedo:
.. la foto è meno bella?
.. avrò barato?
.. l'autostoppista è stata eliminata in postwork nelle ultime 2 immagini ... o aggiunta alle prime due?
.. e chi vi dece a questo punto che il ciclista era davvero lì?
.. e se tutta la foto fosse stata costruita abilmente un filo d'erba per volta?

D'altronde non ho mai detto di non essere intervenuto in postwork.
A mio avviso la fotografia NON E' MAI la riproduzione della realtà... e non può esserlo nemmeno in un servizio documentaristico... e non è una questione di postwork: pochi secondi prima di fare click ho rimosso una bottiglietta dal ciglio della strada.. e ho evitato nell'inquadratura un piccolo cartello stradale puntando qualche centimetro più a lato di quel che avrei voluto.
Insomma.. la fotografia è solo un punto di vista sulle cose.. è ciò che l'okkio del fotografo sa vedere o vuol vedere.. è ciò che la sua mente sa o può elaborare (ante, durante e post).
Benvengano le dichiarazioni sul metodo impiegato.. perchè comprendere il processo che porta alla realizzazione di un qualsiasi prodotto è un giusto desiderio di chi osserva e può solo accrescere la sua conoscenza.
Anke a me può dar fastidio scoprire che in quel processo alcuni passaggi mi colgono di sorpresa.. impreparato e ignorante. Ma faccio attenzione a non confondere la pretesa di onestà intellettuale con il desiderio di rivalsa.
Se ben ricordate, avevo già espresso lo stesso pensiero approfittando della bella immagine di fotoquid, balletto.
Naturalmente, se (e solo se) l'intervento in fotoritocco è strumentale e ingannatorio o viene spacciato per documento della realtà, avrà la mia solenne condanna!

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gerarcone
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MessaggioInviato: Dom 30 Mgg, 2004 1:12 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Se posso dire la mia, visto che si parla di opinioni, io credo che l'autore di un fotoritocco che non dice quello che ha fatto all'atto di pubblicare l'immagine, in fondo è un po' stupido. Mah E spiego subito il perchè. Oramai, parliamoci chiaro, la tecnologia offre strumenti meravigliosi a chi lavora con l'immagine, tanto che ci sono veri e propri artisti in questo campo (e non da poco tempo); sia che si facciano foto in analogico, sia in digitale, in fin dei conti si perviene a risultati simili, quindi si possono considerare un tutt'uno le due categorie. L'immagine che si è ottenuta da uno scatto, che nel caso dell'analogico riterrò la stampa finale, e nel caso del digitale il jpg, in entrambi i casi non è che ha subito poi tante modifiche. Il fotoritocco invece, è in grado di cambiare considerevolmente i connotati ad un'opera. Per questo, se io sono l'autore di un bel postwork, ho interesse a far notare che il risultato finale (l'immagine) è stato raggiunto in due tempi: fotografia e fotoritocco; ciascuna delle due azioni in sé è una forma d'arte. Un bel fotoritocco insomma, è una marcia in più al giudizio positivo di un artista, e secondo me va sempre dichiarato (in tal modo ci guadagnano pure quelli che vogliono imparare). Tutto questo senza nulla togliere a coloro i quali concentrano tutti i loro sforzi esclusivamente nel momento della "fotografia", o comunque si limitano a piccolissime modifiche del file digitale per renderlo conforme alla realtà analogica. In mezzo ci sono tutte quelle opere che hanno subito cambiamenti intermedi e non sostanziali al fine di abbellire il risultato finale, come un fiocco su un pacco regalo, per intenderci. In ogni caso, essendo tutti prodotti dell'ingegno umano (non a caso godono di copyright) vanno apprezzati per quello che sono in sé. Il fatto è che questo, correggetemi se sbaglio, più che essere un sito dove ognuno si fa la propria galleria personale, è una comunità dove si discute e si migliora insieme; è solo per questo, che io ritengo sia doveroso da parte di untente comunicare, anche se sommariamente, come è pervenuto ad una immagine, in modo che tutti possano usufruire della sua conoscenza. Spero che condividiate le mie opinioni! Smile
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JK.plt
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MessaggioInviato: Dom 30 Mgg, 2004 2:23 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

victor53 ha scritto:
JK.plt ha scritto:
edgar ha scritto:
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Ma se in un ambito ludico e amatoriale, per il puro piacere hobbistico di proporre a un salotto di fotoamatori alcune immagini, io opero anche con pesanti interventi di fotoritocco, stravolgo la fotografia e ottengo un eccellente risultato artistico, espressivo e creativo, quale disonestà compio? Certo se accompagno la foto con un commento che garantisce l’assenza di ritocchi (e poi invece non è così) allora il mio comportamento è effettivamente non trasparente e condivido che gli altri si possano sentire presi in giro. Ma se io mando nel forum la famosa foto pesantemente ritoccata senza alcun commento, dopo di che nessuno mi chiede alcunchè e alla fine io mi sono semplicemente goduto i giudizi dei soci sulla foto, a chi ho mancato di rispetto?
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Questo è il pensiero del Don.

Provocatorio, ma meditato

Ciao a tutti EDgar


Sono il gran mago di Photoshop, così mago che neanche 1pixel mi stana, scansiono un libro di foto su Cuba (!) , taglio copio incollo clono....produco una serie di street apprezzabili, ottime direi, le posto con una faccina simpatica Wink , non dico nulla, in fondo sono foto, e.... mi godo i commenti!
Rolling Eyes
Ciao jk


Mi sa, ma forse sbaglio, che tu non abbia capito quello che intendeva il nostro Don.
Quello che hai sopra scritto, non fa altro che avvalare le perole de Vescovo.
La foto deve essere fatta dal fotografo, anche formata da 10 foto messe insieme ma sempre fatte dal fotografo in questione.
Se tu scansioni delle foto altrui e ci metti sopra qualcosa di tuo, non hai fatto altro che rubare l'opera dell'ingegno di qualcun altro, se poi, oltrettutto, non lo dichiari neppure, allora si, sei un falso, un ulteriore ed ancora di più, disonesto!

Ciao


No, ho inteso benissimo e sono anche daccordo volevo solo esasperare un pò il concetto Very Happy

Non sono sicuro però che la sezione postwork debba essere eliminata.

Ciao Smile

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Canon Eos 350D - EF-S 18-55mm f/3.5-5.6 - Sigma APO 70-300mm f/4-5.6 DG MACRO - Sigma 15-30 EX DG Asph.
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roiter
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Iscritto: 05 Feb 2004
Messaggi: 13523
Località: Brianza

MessaggioInviato: Dom 30 Mgg, 2004 6:47 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Complimenti a Ed, a mio parere un intervento da standing ovation. Interpreta alla lettera quello che ho sempre pensato del fotoritocco, analogico o digitale che sia.

E sono anche d'accordo con gli interventi di 1pixel e gerarcone: la foto senza postwork non esiste ed il postwork è una delle 'armi' tecniche a disposizione del fotografo per ottenere il risultato prefissato.

Cio' non toglie che i limiti morali all'elaborazione di una immagine esistano, e come.

Riguardo la foto del ciclista... credo che l'autostoppista sia molto più facile da mettere che non da togliere, in quella foto. Wink
Inoltre, credo proprio che avresti (giustamente) strombazzato ai quattro venti una foto così sensazionale ed ironica, ed invece... Very Happy

Ciao
Paolo

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mike1964
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Località: Salerno

MessaggioInviato: Dom 30 Mgg, 2004 9:09 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

...qualcuno mi spiega perchè questa è stata spostata in postwork?

http://www.photo4u.it/viewtopic.php?t=1286

Ripeto: ha ragione chi mette l'accento sulla creatività del fotografo, anche con l'utilizzo delle tecniche di fotoritocco.
Il problema nasce unicamente dall'accezione COMUNE del termine "fotografia"; normalmente chi dice "fotografia" intende qualcosa di diverso da una immagine manipolata oltre gli usuali ritocchi di livelli e contrasto. Che poi non possa ridursi il discorso sulla fotografia solo a quello siamo più che d'accordo; che sia una forma d'arte anche; che possa definirsi la mia nave ritoccata semplicemente "fotografia", non so... Grat Grat Grat Grat Grat Grat

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victor53
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Messaggi: 24845
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MessaggioInviato: Dom 30 Mgg, 2004 9:41 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

mike1964 ha scritto:
...qualcuno mi spiega perchè questa è stata spostata in postwork?

http://www.photo4u.it/viewtopic.php?t=1286

Ripeto: ha ragione chi mette l'accento sulla creatività del fotografo, anche con l'utilizzo delle tecniche di fotoritocco.
Il problema nasce unicamente dall'accezione COMUNE del termine "fotografia"; normalmente chi dice "fotografia" intende qualcosa di diverso da una immagine manipolata oltre gli usuali ritocchi di livelli e contrasto. Che poi non possa ridursi il discorso sulla fotografia solo a quello siamo più che d'accordo; che sia una forma d'arte anche; che possa definirsi la mia nave ritoccata semplicemente "fotografia", non so... Grat Grat Grat Grat Grat Grat


Effettivamente, la sudetta immagine, per quello che comunemente viene considerato, è a tutti gli effetti un codidetto PW e non una foto ritoccata, a mio avviso, forse, anzi sicuramente estremizzo, comunque rimane una foto o meglio un'immagine nata da una fotografia e quindi pur sempre una foto!

Ciao

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° Vittorio ° www.photovictor.it
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...che meravigliosa opportunità ha un fotografo, con un gesto porta nel futuro un attimo del presente!
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diavoletto
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Località: Marsala

MessaggioInviato: Lun 31 Mgg, 2004 12:03 am    Oggetto: Rispondi con citazione

roiter ha scritto:
Complimenti a Ed, a mio parere un intervento da standing ovation. Interpreta alla lettera quello che ho sempre pensato del fotoritocco, analogico o digitale che sia.

E sono anche d'accordo con gli interventi di 1pixel e gerarcone: la foto senza postwork non esiste ed il postwork è una delle 'armi' tecniche a disposizione del fotografo per ottenere il risultato prefissato.

Cio' non toglie che i limiti morali all'elaborazione di una immagine esistano, e come.

Riguardo la foto del ciclista... credo che l'autostoppista sia molto più facile da mettere che non da togliere, in quella foto. Wink
Inoltre, credo proprio che avresti (giustamente) strombazzato ai quattro venti una foto così sensazionale ed ironica, ed invece... Very Happy

Ciao
Paolo


secondo me l'autostoppista c'era!!
il ciclista guarda verso di lei
a terra dove c'era l'obra non c'è più la crepa nell'asfalto e il tutto dove manca lei è un po sfocato, merito del timbro clone e forse anche della toppa! anche tra le nuvole nello sfondo manca qualcosa!!!
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danielthejoker
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MessaggioInviato: Lun 31 Mgg, 2004 11:47 am    Oggetto: Rispondi con citazione

X 1pixel: secondo me l'autostoppista c'era, è il ciclista che non c'era nell'originale! Rolling Eyes

Potrebbe diventare un nuovo giochino... ma alla fine ci dici la verità però! Pallonaro

HO VINTO QUALCHE COSA?!?!?!? Ops
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Izutsu
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Iscritto: 28 Dic 2003
Messaggi: 9922

MessaggioInviato: Lun 31 Mgg, 2004 12:06 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Premetto di non aver letto tutti gli interventi, dico solo la mia sull'argomento.

E' giusto fotoritoccare uno scatto? Dipende. Dipende dal fine dello scatto.

E' assolutamente scorretto nel caso si debba documentare la realtà come nel recente caso delle torture in Iraq, costato il posto al direttore di un noto giornale inglese.

E' assolutamente corretto per raggiungere l'espressività che l'artista vuole ottenere. Perchè la fotografia è arte, non dimentichiamolo. E' il punto di vista del fotografo sul mondo, sulla realtà che lo circonda.

Tra questi due casi limite ci sono mille e mille sfumature diverse che rendono impossibile dare un giudizio a priori senza conoscere il fine dell'immagine prodotta.

Il "postwork" esiste da sempre, da quando i pittori dipingevano, attenuandone i difetti, i loro committenti. Esisteva in camera oscura, esiste ancora e si possono fare tante di quelle cose che molti rimarrebbero a bocca aperta.
D'altra parte i fotomontaggi sono nati prima di photoshop.

Noi produciamo immagini, sta a noi decidere quanto modificarle.
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melarossa
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MessaggioInviato: Lun 31 Mgg, 2004 3:32 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

uff..finito di leggere...che fatica Wink
interessante sapere tutti i vostri pareri...io personalmente li condivido tutti e nessuno... Pallonaro
no..no...scherzo Wink
Fondamentalmente credo che valga la libertà di espressione anche per la fotografia...quindi tutti i mezzi sono validi per poter esprimere al meglio l'intenzione di chi fotografa Ok!

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