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Paolo1204 utente
Iscritto: 05 Ago 2013 Messaggi: 116
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Inviato: Mar 27 Ago, 2013 1:27 pm Oggetto: ... |
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Suggerimenti e critiche sempre ben accetti |
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frank66 utente attivo

Iscritto: 11 Dic 2006 Messaggi: 5726 Località: Milano
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Inviato: Mar 27 Ago, 2013 9:10 pm Oggetto: |
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L'effetto speculare offerto dall'incrocio dei due cavalli é sporcato dalla sovrapposizione con lo sfondo, eccessivamente nitido e strutturato; in particolare, la chiusura del fotogramma a dx risulta ricca di elementi di disturbo. Viene da chiedersi se non fosse piú efficace un'inquadratura orizzontale, che assecondasse la disposizione dei soggetti, lasciando piú aria davanti ai due musi, e che avrebbe anche evitato il taglio netto di alcuni elementi sullo sfondo. Luce cruda e leggera sovraesposizione non aiutano la resa finale.
Sinceramente non mi sembra una foto molto riuscita. _________________ Franco
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Paolo1204 utente
Iscritto: 05 Ago 2013 Messaggi: 116
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Inviato: Mer 28 Ago, 2013 5:43 pm Oggetto: |
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@frank66 condivido la critica allo sfondo specie alla finestra sopra la testa dell'uomo di faccia, sono questi gli inconvenienti delle istantanee di pancia ma restano queste le mie precise scelte (tutto quello che avevo a disposizione in base all'istante e alla posizione); nessun appostamento. L'inquadratura l'ho fatta verticale di proposito per tagliare fuori numerosi disturbi presenti in quella orizzontale, senza dubbio con minori disturbi presenti l'inquadratura orizzontale "sarebbe" stata più precisa. Due scatti e in questo ho colto l'attimo coerente con l'idea che avevo in testa. Ho preferito decisamente scattare che lasciarmi scappare l'attimo (cavallo bianco nero, posizioni speculari, uomini idem, divise bianche nere, zampe dei cavalli quasi in posizione identica posizione quasi a formare un unico cavallo). Contrasto scelto deciso per aumentare le ambivalenze, il tutto coerente con le mie intenzioni quindi fotografia riuscita.
Per il resto, de gustibus
Paolo |
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frank66 utente attivo

Iscritto: 11 Dic 2006 Messaggi: 5726 Località: Milano
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Inviato: Mer 28 Ago, 2013 6:22 pm Oggetto: |
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Paolo1204 ha scritto: | (...) Due scatti e in questo ho colto l'attimo coerente con l'idea che avevo in testa. Ho preferito decisamente scattare che lasciarmi scappare l'attimo (cavallo bianco nero, posizioni speculari, uomini idem, divise bianche nere, zampe dei cavalli quasi in posizione identica posizione quasi a formare un unico cavallo). (...) |
Capisco che tu sia riuscito a cogliere i due cavalli nella posizione che volevi, tuttavia la foto (qualsiasi foto) non é fatta da un solo elemento (anche se soggetto principale); c'é uno sfondo, ci sono altri elementi che entrano nella composizione, c'é la luce, l'esposizione, la resa tonale, etc. etc. Davvero tutti quest'altri elementi e aspetti non contanto niente nella buona risucita di uno scatto?
Paolo1204 ha scritto: | (...)il tutto coerente con le mie intenzioni quindi fotografia riuscita.
Per il resto, de gustibus |
Secondo questo ragionamento qualsiasi scatto non casuale corrisponderebbe ad una fotografia riuscita? Preferisco non entrare nel merito, ma se per te la fotografia é un attivitá puramente autoreferenziale e non legata alla comunicazione, non capisco a che ti serva sottoporre le foto a commenti. _________________ Franco
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Paolo1204 utente
Iscritto: 05 Ago 2013 Messaggi: 116
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Inviato: Mer 28 Ago, 2013 8:19 pm Oggetto: |
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Citazione: | Capisco che tu sia riuscito a cogliere i due cavalli nella posizione che volevi, tuttavia la foto (qualsiasi foto) non é fatta da un solo elemento (anche se soggetto principale); c'é uno sfondo, ci sono altri elementi che entrano nella composizione, c'é la luce, l'esposizione, la resa tonale, etc. etc. Davvero tutti quest'altri elementi e aspetti non contanto niente nella buona risucita di uno scatto? |
il discorso è relativo alle intenzioni, scelte e idee di ciascuno. Se è mia precisa intenzione e scelta cogliere attimi non preparati ho già in partenza la coscienza che gli sfondi non saranno ovviamente preparati, non credi? Ho questa parte di realtà, punto di ripresa a disposizione nell'istante immediato? Ben venga, non sono in uno studio dove decido il colore dello sfondo e la disposizione degli oggetti. Non sto fotografando una natura morta. L'importante per una "riuscita" di una fotografia è la coerenza con le proprie intenzioni a priori.
Non sto dicendo che devi essere d'accordo con le mie scelte ma le devi prendere in considerazione e rispettare anche se vanno "contro" (o per meglio dire sono diverse) dalle tue. Per il resto del tuo giudizio d'altra parte "de gustibus" come già detto.
Citazione: | Secondo questo ragionamento qualsiasi scatto non casuale corrisponderebbe ad una fotografia riuscita? Preferisco non entrare nel merito, ma se per te la fotografia é un attivitá puramente autoreferenziale e non legata alla comunicazione, non capisco a che ti serva sottoporre le foto a commenti.
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Riuscita nella mia intenzione e coerente con la mia idea non significa che debba piacere per forza a te che la stai criticando. L'importante della critica è non sostituirsi alle scelte altrui ma giudicarle secondo il proprio gusto. Questo è il mio pensiero. Prendendo in considerazione le scelte altrui si mettono in luce punti di vista diversi che possono creare spunti e suggerimenti ma credo fermamente che ognuno ha il suo cammino personale da seguire.
Essere coerenti con le proprie scelte significa essere autoreferenziali? Non lo credo nella maniera più assoluta, sicuramente non nella fotografia in questione per tornare all'argomento.
Se credi che non sia una persona comunicativa puoi ben leggere i miei altri commenti al riguardo;
p.s l'istogramma della fotografia è corretto in ogni sua parte, trovi particolari problemi di lettura nell'immagine? Il contrasto volutamente deciso per separare ulteriormente i toni.
saluti
Paolo |
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frank66 utente attivo

Iscritto: 11 Dic 2006 Messaggi: 5726 Località: Milano
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Inviato: Mer 28 Ago, 2013 9:32 pm Oggetto: |
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Paolo, se il tuo punto di partenza é che tutto sia questione di gusti, ha francamente poco senso continuare la discussione tra noi due, in quanto partiamo da due presupposti inconciliabili, in pratica continueremmo a comunicare parlando due lingue diverse
P.S. Non sei il solo al mondo che fa fotografia street, quindi, quando parli di attimi non preparati o sfondi non da studio, non ci stai raccontando niente di nuovo, ma, guarda caso, ci sono anche (e fortunatamente) fotografie non preparate e con sfondi non preparati dove lo sfondo non disturba e dove non ci sono elementi di disturbo, il che non le rende meno genuine, ma piuttosto le rende migliori. Ma se "migliore" per te é una questione di gusti, siamo da capo (ci sono ricascato). _________________ Franco
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Paolo1204 utente
Iscritto: 05 Ago 2013 Messaggi: 116
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Inviato: Gio 29 Ago, 2013 1:49 am Oggetto: |
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non è il mio punto di vista, le critiche sono sempre basate secondo il proprio gusto personale (e in questo non c'è proprio nulla di male). Mi sono perso da qualche parte la sacra bibbia della fotografia dove esistono riferimenti assoluti, imprescindibili, immutabili e dogmatici che mi hai dato anche dell'autoreferenziale nel messaggio poco sopra?
L'importante è sempre stare nel giudizio e non scadere nell'imposizione delle proprie scelte agli altri (in questo sono piuttosto polemico perché noto che la critica spesso e volentieri si basa su questa, passami il termine, "violenta imposizione" in nome e per conto del ""Sacro Standard"" o in nome di scelte non condivise in barba alle intenzioni personali).
All'occhio lo sfondo pulito rende lo scatto più chiaro e leggibile, certamente se capita nell'ISTANTE ben venga, ma la mia scelta resta ferma sulla questione che nessuno sfondo disturbato mi impedirà di scattare un momento coerente con ciò che mi sono prefissato per il mio scopo sempre nell'ISTANTE.
E bene non lasciarsi ingannare da tanta formalità "pulita" visto che di ""sfondi preparati"" aivoglia se ci sono anche nelle fotografie di "appostamento" in strada (viste poi anche tutte le teorie contro le istantanee), quando ore giorni e decine di prove fanno lo scatto ecco che nasce una specie di natura morta in un set organizzato. Sono scelte di altri che non sto a criticare non mi interessano quei percorsi, so per certo che non è un mio iter preparare le foto attendendo per ore qualcosa che "DEVE" accadere solamente per avere uno sfondo pulito. Si può anche credere che questo dia un risultato ""migliore"", a mio modo di vedere da un altro tipo di risultato che assomiglia di più alla natura morta con persone a posto degli oggetti, o comunque ad un tentativo "temporalmente rilevante" di "organizzare" l'istante da parte del fotografo che non fa parte della mia ricerca.
Saluti
Paolo |
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Sisto Perina bannato

Iscritto: 16 Giu 2007 Messaggi: 21882
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Inviato: Gio 29 Ago, 2013 6:30 am Oggetto: |
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Paolo1204 ha scritto: | ... Mi sono perso da qualche parte la sacra bibbia della fotografia dove esistono riferimenti assoluti, imprescindibili, immutabili e dogmatici che mi hai dato anche dell'autoreferenziale nel messaggio poco sopra?.... |
ti sei dimenticato solo ciò che avevi scritto poco prima:
Citazione: | il tutto coerente con le mie intenzioni quindi fotografia riuscita. |
ovvero, io l'ho vista così e così deve essere....
prendiamo atto che per commentare un tuo scatto bisognerebbe capire solo le tue intenzioni e non il risultato finale....
non trovi impossibile la cosa? |
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Paolo1204 utente
Iscritto: 05 Ago 2013 Messaggi: 116
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Inviato: Gio 29 Ago, 2013 1:54 pm Oggetto: |
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@Sisto cerchiamo di puntualizzare in maniera chiara la questione visti i continui fraintendimenti nonostante cerchi di essere molto chiaro. Ho ampiamente e dettagliatamente spiegato le mie scelte in QUESTA fotografia e più in generale nella mia ricerca fotografica, Ho detto e ribadisco che cerco attimi non preparati e solamente tutto quello che ho a disposizione nell'istante, dal punto di vista e dalla parte di realtà a mia disposizione. Fatte queste premesse ho (e me la tengo) la OVVIA impossibilità di avere controllo su tutti gli oggetti, nella fattispecie lo sfondo (l'attimo del fotogramma in questione durato un paio di secondi). Non torno più su questa questione ampiamente chiarita.
ripeto per l'ennesima volta FOTOGRAFIA RIUSCITA non significa necessariamente bella per TE che la stai giudicando (la questione estetica della fotografia ricordo che ha riempito giusto migliaia di libri). Ma riuscita nelle intenzioni espresse e nel mio approccio fotografico SI.
Non capisco, sembra che sia così strano che qualcuno faccia le proprie scelte e le porti fino in fondo (nonostante qualcuno gli dica arbitrariamente di FARE ALTRO senza prenderne in considerazione la personalità).
Se dovessi dare ascolto ad una ""critica"" che dice (GUARDA che devi appostarti e creare il set, ovvero la natura morta con il giusto sfondo) dovrei cambiare radicalmente il mio approccio e la mia ricerca fotografica. Sulla base di quale ""bibbia"" ripeto, quella standard? quale dogma o quali paletti imprescindibili?
Evviva la libera ricerca fotografica evviva le libere scelte. Per il resto dei giudizi, benvenuti quelli di tutti i gusti. Non sono certo il tipo che per i "pollicioni" cambia il proprio percorso, questo credo sia chiaro quantomeno, resto aperto ad osservazioni che rispettano le decisioni e l'approccio.
p.s. "prendiamo atto".. perché parli al plurale? Non stai esprimendo un parere personale?
Saluti
Paolo |
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Sisto Perina bannato

Iscritto: 16 Giu 2007 Messaggi: 21882
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Inviato: Gio 29 Ago, 2013 3:46 pm Oggetto: |
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abbi pazienza ma se sottoponi uno scatto alla critica devi anche accettare il modo di vedere, pensare e commentare degli altri utenti...
Detto questo:
1-le foto perfette che scaturiscono da atti NON preparati sono botte di c..o
(leggasi: miliziano di Capa)
2-tutte le altre hanno una componente importante e nella preparazione allo scatto, ci si ragiona sempre su uno scatto a meno che non rientri nei punti 1) e 3)
3- vi sono pure quelle sparate nel mucchio ad caxxum che non hanno una preparazione mentale e però sono delle ciofeche
Rispettabilissimo il percorso che ogni utente cerca di costruire ma la resa finale è il giudizio del popolo del forum (preparato o meno che sia il giudizio di ogni singolo è da rispettare)
"Prendiamo atto"; Noi che per certi aspetti la vediamo diversamente da te ma anche io ed il mio inscindibile, martoriato ed indefesso ego che mi impone di cercare un perchè a tutte le cose.... |
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S R bannato
Iscritto: 11 Nov 2006 Messaggi: 17391
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Inviato: Gio 29 Ago, 2013 4:27 pm Oggetto: |
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Visto che non ho il tempo (e nemmeno la voglia) di disquisire per ore come fate voi... può tornare utile per una eventuale "statistica" dire semplicemente che a me la foto non dice nulla nè come contenuto nè come tecnica senza passare per superficiale o, peggio, offensivo?
Per dettagli e approfondimenti, se richiesti, sono disponibile....  |
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Mario Zacchi utente attivo

Iscritto: 07 Giu 2008 Messaggi: 6655
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Inviato: Gio 29 Ago, 2013 10:11 pm Oggetto: |
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Correrò un rischio, ma una domanda bisogna che te la faccia per allargare un po’ i miei orizzonti intellettuali, non necessariamente legati alla fotografia e che qui mi pare si scontrino con un muro che non riesco a superare e invece voglio farlo (in un modo o nell‘ altro).
Ebbene, tu hai deciso di fare esattamente tutto ciò che hai detto; e hai deciso di farlo esattamente come hai detto. Insomma, ti sei dato un progetto, non è che hai inventato la luna, mi pare ovvio. Sei un po’ come un ricercatore che ha un’ idea e ci lavora su. Punto.
La domanda è: ma in funzione di che?
Perché un progetto, soprattutto se così dettagliatamente spiegato, non può non avere un fine ultimo. Ma è proprio qui che non c’ è modo di dare una risposta, per ora. O almeno io non riesco a darmela. Ma mi consolo: è qui che tutti t’ inseguono stupiti (non stupidi) quindi qualcosa che sfugge c’ è anche per loro.
Già, perché se i riscontri sono sempre opinabili (lo sono eh! … capiscimi in che senso vale quell’ opinabili …) è inutile chiederli. La ricerca in questio non ha un valore in funzione del risultato che produce in chi osserva, come ci si aspetterebbe in una situazione del genere, ma solo in funzione di chi la svolge. Si può fare … nessuna legge della natura (fisica o umana) lo vieta.
Altrimenti, se i riscontri non sono sempre opinabili (e mettiamo pure da parte i vari “io l’ avrei fatta così” o cose simili che sarebbero comunque sempre utili, per un vero ricercatore, ma lasciamo stare); se non sono sempre opinabili, dicevo ed hanno quindi un valore, come misura della ricerca condotta, non si può che prenderne atto, magari metterli in una tabella e trarre qualche conclusione.
I riscontri sono dei righelli, ciascuno con la propria unità di misura. In comune hanno l’ essere tutti “umani” vale a dire appartenenti ai destinatari delle immagini per definizione che sono gli umani: non esisto altri destinatari delle immagini che non siano gli esseri umani. Fermo restando che questo, come altri, è un ambito parziale, parzialissimo e quindi in sé non definitivo, a me sembra quasi che tu stia cercando il tipo di righello che s’ adatta al tuo progetto, se non addirittura a te stesso, prima ancora che al tuo progetto. _________________ Belle foto. O perlomeno belle idee -> |
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frank66 utente attivo

Iscritto: 11 Dic 2006 Messaggi: 5726 Località: Milano
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Inviato: Ven 30 Ago, 2013 12:55 am Oggetto: |
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Mario Zacchi ha scritto: | (...)non esistono altri destinatari delle immagini che non siano gli esseri umani. (...) |
A meno che la"ricerca" fotografica in questione non assuma un carattere puramente autoreferenziale. _________________ Franco
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Paolo1204 utente
Iscritto: 05 Ago 2013 Messaggi: 116
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Inviato: Sab 31 Ago, 2013 11:51 am Oggetto: |
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@Sisto quante botte di culo allora hanno avuto i grandi come Scianna Bresson Giacomelli, sicuramente hanno basato il loro percorso fotografico su questo fattore imprescindibile. "Mi Piace" il tuo modo riduzionistico di osservare questo (!!!) con il solito elenco numerale di dogmi imprescindibili. Hai delle granitiche certezze, ti invidio un po' per questo.
Per il popolo del forum ci mancherebbe, ho già scritto che non sono alla ricerca di pollicioni ma di critiche senza sostituzioni personali almeno questo non altro. Se poi arrivano lo stesso, amen.
Se il tuo ego è così inscindibile credo che basterà a parlare solamente per te.
@Silvano ci mancherebbe che tu dica quel che vuoi effettivamente qualche impressione sarebbe interessante da ascoltare, grazie
@Mario il tuo spunto è piuttosto interessante perché rilancia un argomento sicuramente centrale, l'idea e il progetto.
A mio parere l'idea (che reputo temporalmente immediata rispetto al progetto) è qualcosa che nasce nell'istante; in una fotografia singola (che non fa parte di un progetto più ampio che può essere un reportage ad esempio) la sua funzione può e DEVE essere concentrata anche in una frazione di secondo, sempre a mio parere. Nella fotografia in questione il pensiero immediato cosciente che ho avuto è stato quello del richiamo "formale" al quadro di Magritte "La Firma in bianco" essendo un amante del genere e del quadro in particolare inevitabilmente il riflesso si è palesato nell'attimo. Senza meno il richiamo concettuale inevitabile dei due "rovesci" (che fa la netta differenza con il quadro in questione) mi ha attratto ancora di più perché a mio parere ampliava il concetto. In altri "lidi" ad esempio qualcuno ha letto la fotografia come " la vita ti pone di fronte a un'alternativa e devi scegliere in un attimo".
Il mio percorso è complesso come è complessa la mia ricerca nel reale quindi capisco che spesso la mia fotografia risulta inevitabilmente "complessa". Personalmente sono critico all'idea comune che ritiene il fatto che se "i più" non la "capiscono" allora la fotografia non è riuscita: si da arbitrariamente la ragione "sicura" alla moltitudine e questa è una forzatura di non poco conto e che in modo sostanziale contribuisce alla standardizzazione della ricerca fotografica.
Ripeto, non sono (generalmente non in ogni caso ovviamente) attratto dagli estetismi fotografici godibili ai più. Sono alla ricerca di attimi di realtà che assumono significati concettuali profondi di questo sono certo.
LA FUNZIONE come da tua domanda è la riflessione che va sicuramente oltre il senso comune del reale (non è una pretesa). Ciò che sicuramente "non è la sua funzione" è il "pollicione" anche perché sono perfettamente cosciente del fatto che certe letture saranno svolte solamente da chi ha un interesse particolare nel "bucare" la superficie del reale non necessariamente e solamente con la fotografia. |
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S R bannato
Iscritto: 11 Nov 2006 Messaggi: 17391
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Inviato: Sab 31 Ago, 2013 1:18 pm Oggetto: |
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Paolo1204 ha scritto: | Il mio percorso è complesso come è complessa la mia ricerca nel reale quindi capisco che spesso la mia fotografia risulta inevitabilmente "complessa". Personalmente sono critico all'idea comune che ritiene il fatto che se "i più" non la "capiscono" allora la fotografia non è riuscita: si da arbitrariamente la ragione "sicura" alla moltitudine e questa è una forzatura di non poco conto e che in modo sostanziale contribuisce alla standardizzazione della ricerca fotografica. |
Scusandomi in anticipo per essere diretto senza fare salti mortali (con piroette all'indietro) verbali e perchè non si dovrebbe parlare dell'Autore, delle sue idee e delle sue scelte ma solo della fotografia postata (queste almeno sono le "regole" dei forum e di solito le rispetto) ma ho una grossa curiosità... estrapolando (altra cosa che non si dovrebbe fare...) questa parte dei tuoi lunghissimi e comunque articolati discorsi (di cui a tratti sono d'accordo altri no) "intuisco" che a te non interessa minimamente quello che pensano gli altri delle tue fotografie... è innegabile che "gli altri" sono quelli che decretano o meno il successo di un Artista... attento però, non sto dicendo che sia giusto ma solo che così è... ora, se per te l'opinione degli altri non interessa perchè pare che sia tu a stabilire se una foto è riuscita o meno perchè la metti ai commenti? Giuro, non è una critica, vorrei solo capire... questo comportamento mi fa tornare alla mente una mia vecchia amica (preferisco definirla conoscente) che, sempre abbronzata, truccatissima, abiti firmati, cagnetto con "doppio pedigree" eccetera, girava ogni volta che poteva per la città nelle ore di massimo affollamento e preferiva frequentare persone di un certo livello (io ero un'eccezione ); quando gli dicevo che per me lo faceva solo per sentirsi desiderata quasi mi aggrediva verbalmente asserendo che lo faceva solo per se stessa, per sentirsi bene e degli altri non gliene fregava nulla... quando a mia volta gli rispondevo che se quello che asseriva corrispondeva al vero avrebbe dovuto girare per casa, nel giardino etc. tenendo lo stesso comportamento, con gli stessi indumenti, trucchi, gioielli eccetera... bhè.. sai cosa faceva a quel punto? Chiudeva il discorso dicendo che non capivo un accidenti di Donne e che ero ottuso... e se ne andava indispettita... io...
Mi si perdoni l'OT ma è vero, vorrei davvero riuscire a capire quella che per me è un'incongruenza...  |
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Mario Zacchi utente attivo

Iscritto: 07 Giu 2008 Messaggi: 6655
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Inviato: Sab 31 Ago, 2013 8:04 pm Oggetto: |
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Intendendo la fotografia come mezzo/strumento di riflessione personale, qualsiasi risultato si produca non è opinabile, mi pare implicito. Sono anche d’ accordo circa il fatto che una maggioranza concordante non sia necessariamente e sempre sinonimo di definitiva certezza. Il punto opinabile è, per me che una ricerca porti a risultati concreti (quelli visibili) talmente simili per modalità a quelli canonici, eppure mancanti di quella coerenza inevitabilmente necessaria a quel punto, da far sembrare in realtà questi risultati come “canonici difettosi”. Il rischio c’è, mi pare.
L’ altra cosa è questa. Una foto (qualsiasi immagine, in realtà) può benissimo non essere immediata perché chiede a chi guarda di fare uno sforzo maggiore di interpretazione. Esempio contrario: questa di Vittorio è molto carina; ma certo non è un’ immagine dotta: scorre su binari chiarissimi, ben definiti. Ha sicuramente il pregio di non lasciare deluso lo spettatore.
Se l‘ immagine è complessa a vista, oppure, addirittura, ha una complessità intima che necessita di altrettanto complesse elaborazioni mentali fondate su riferimenti non usuali, non facili a trovarsi nelle testa di chi guarda, dovrà poi essere davvero ben spessa per non deludere chi, a quel punto, fatto tanto sforzo ed arrivato al punto, s’ aspetta inevitabilmente che quel punto sia robusto, interessante. E ciò prima di tutto. Ma poi, per quanto complessa, l’ immagine deve essere capace, a modo suo, chiaramente, di prendere lo spettatore e condurlo attraverso un percorso d’ interpretazione che ad ogni passo lo gratifica dello sforzo fatto, cosicché il momento risolutivo sia vissuto con piena soddisfazione.
Insomma si potrebbero inventare a tavolino immagini assai difficili, ricche di molti riferimenti. Ma non è detto che, solo per questo, funzionino poi bene. Guardando una pala d’ altare sembra d’ avere tutto a portata di mano, invece, dietro ogni particolare di quei dipinti, c’ è un mondo di significati che vanno compresi perché tali dipinti possano essere apprezzati a fondo. Hanno anche un pregio visuale notevole che viene inteso anche dal più profano degli spettatori, mentre nello stesso tempo gratificano il più esigente e colto osservatore attraverso i loro altri argomenti. _________________ Belle foto. O perlomeno belle idee -> |
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Paolo1204 utente
Iscritto: 05 Ago 2013 Messaggi: 116
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Inviato: Dom 01 Set, 2013 1:12 pm Oggetto: |
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mi scuso in anticipo per la lunghezza di questa risposta ma inevitabilmente sento il bisogno di argomentare ed esplicitare il mio pensiero generale che va oltre ovviamente alla sola fotografia in questione
@Silvano l'argomento da te sollevato è pertinente e mi permette di tornare a sottolineare (visto che in un medium come questo virtuale, che ha le sue mancanze comunicative inevitabili visto il "non contatto umano") il fatto che i miei interventi NON sono una strenua difesa ad oltranza ad ogni mio scatto, anche visto e considerato che molte critiche sono perfettamente accettabili (quelle emotive, quelle basate solamente sul proprio sentire ed osservare) e aiutano nello scopo che è appunto quello di postare le fotografie e richiedere commenti; in due parole ,la mia "critica" già ampiamente argomentata, è nei confronti di chi attraverso i propri commenti, appellandosi arbitrariamente a "riferimento", chiede un radicale e sostanziale cambiamento al proprio modus operandi.
@Mario è chiaro che chi nella propria vita fa una ricerca particolarmente profonda (non è per ricredersi un "genius" è solamente una scelta di come osservare il reale e sappiamo benissimo che a molti semplicemente non interessa andare oltre, è giusto una questione di impegno, volontà, tempo a disposizione..) la questione si rispecchia inevitabilmente in ogni campo in cui opera. Ad esempio: tutto questo approfondire genera in molti il pensiero del tipo "ma chi te lo fa fare" "troppo pensare fa male" "chiacchiere noiose" e così via...
differenti approcci differenti modi di pensare che inevitabilmente si trasferiscono anche nella ""critica"" fotografica nonché nella "godibilità" personale delle fotografie.
Il punto opinabile è, per me che una ricerca porti a risultati concreti (quelli visibili) talmente simili per modalità a quelli canonici, eppure mancanti di quella coerenza inevitabilmente necessaria a quel punto, da far sembrare in realtà questi risultati come “canonici difettosi”. Il rischio c’è, mi pare.
Qual'è il canone? Se parli della pittura sai bene, almeno questo dicono chi ha scritto molto prima di noi, che i due artifici (fotografia e pittura) sono talmente distanti e differenti da poter essere accomunati solamente da "piccoli dettagli" formali. (lungi da me il semplificare sappiamo quanto inchiostro è scorso per questi argomenti sempre aperti). Se parli di un canone fotografico anche in questo caso """sappiamo""" non esistere una definizione granitica e ideale in tal senso (tantissimo è l'inchiostro e scorso qua comunque per farci capire la vastità della questione).
Tornando alla questione delle critiche che a volte si muovono che spesso suonano del tipo "fai così e basta perché a ME non interessa quel percorso, punto"" cioè un'assurdità totale.
Personalmente NON credo nella "pluralità d'interesse" di una ricerca profonda specie attraverso la fotografia. Per analogia con altri ambiti secondo il mio parere non troppo distanti, non tutti saranno interessati ad andare in un festival di filosofia, molti lo troveranno di una noia mortale a me personalmente e ad altri risulta di un'attrattiva che definirei quasi vitale.
Parliamoci chiaro; gli interessi delle persone sono radicalmente diversi se pur accomunati da una medesima quanto oggettiva natura ovvero quella umana (qui il discorso può andare molto a lungo).
Alla luce di questo ragionamento il tuo dire che lo spettatore "s’ aspetta inevitabilmente che quel punto sia robusto, interessante" o "di prendere lo spettatore e condurlo attraverso un percorso d’ interpretazione che ad ogni passo lo gratifica dello sforzo fatto, cosicché il momento risolutivo sia vissuto con piena soddisfazione." sono indicazioni puramente arbitrarie che mai e poi mai potranno essere agganciate ad un percorso fotografico ""ideale"". E' qui che entra in gioco in un certo senso il "coraggio" di portare avanti il proprio percorso sacrificando parte della "godibilità epidermica" da te citata. Per la "nostra società" (che deve essere necessariamente presa in considerazione visto che è il background di ciascuno di noi che orienta senza dubbio il nostro modo di "percepire" e i fulcri di interesse delle fotografie) in cui le immagini sono concepite per essere ad alto impatto epidermico ed emotivo e a bassa "meditazione" il senso di godibilità delle fotografie sarà inevitabilmente ""corrotto"" . Alla luce di questo ragionamento personalmente "non mi fido" del sentire comune della moltitudine in questo senso e non mi fido altresì del senso "di delusione" che il mio cammino può generare sicuramente non nella misura di farmi desistere dopo aver fatto queste riflessioni. Il tutto senza togliere nulla del "valore di ogni persona" che è un altro piano ovvero quello umano.
Per tornare al tema, la pala d'altare di cui parli è un esempio che implica ben altri tipi di riflessione che aprono decisamente altri ambiti, ad esempio la riflessione spirituale che inevitabilmente avranno ""l'attrattiva intrinseca"" (che definirei quasi obbligata) generata da una riflessione insita in noi per nostra natura (anche qui si può parlare a lungo).
Quando scrivi Insomma si potrebbero inventare a tavolino immagini assai difficili, ricche di molti riferimenti.
essendo questo un mostrare la propria intimità implica ovviamente di AVERE FIDUCIA in chi scrive quando descrive i propri pensieri e le proprie sensazioni durante l'atto fotografico. Altrimenti il tutto si riduce ad una riflessione a posteriori che poco a che vedere con l'idea fotografica istantanea.
Mi premeva capire una contraddizione da te mostrata quando scrivi inizialmente Sono anche d’ accordo circa il fatto che una maggioranza concordante non sia necessariamente e sempre sinonimo di definitiva certezza. per poi concludere con Hanno anche un pregio visuale notevole che viene inteso anche dal più profano degli spettatori, mentre nello stesso tempo gratificano il più esigente e colto osservatore attraverso i loro altri argomenti. dando per scontato un percorso ideale nella ricerca fotografica che metta d'accordo tutti gli "spettatori".
A mio parere ben venga la diversità di ogni percorso a patto che si tenga a mente sempre presente che non esiste NESSUN IDEALE nonché NESSUN RIFERIMENTO CERTO E GRANITICO e in questo deve necessariamente essere basata ogni critica. Qui si gioca la differenza che rispetta i percorsi fotografici di ognuno in modo particolare quando vengono palesati da chi scatta e risultano coerenti con le idee espresse (e qui entra in gioco la FIDUCIA).
O ci si fida a PRENDERLI in considerazione nella loro INTERESSANTE DIVERSITA' o non si può fare molto altro che non sia un continuo impersonarsi in un IPOTETICO quanto ARBITRARIO riferimento assoluto da necessariamente prendere in considerazione pena l'autoreferenzialità o di imbastire una CACCIA all'ERRORE dal tema "PRE-vediamo cosa c'è che non va nello scatto ancor prima di descrivere quello che è il nostro sentire" basando il tutto su SIMPATIA ANTIPATIA CONOSCENZA RICONOSCENZA ECC e tutti le altre questioni che inficiano una sana critica costruttiva personale e rispettosa delle scelte poste in essere. |
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vLuca utente attivo

Iscritto: 17 Gen 2009 Messaggi: 11942
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Inviato: Dom 01 Set, 2013 1:24 pm Oggetto: |
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frank66 ha scritto: | L'effetto speculare offerto dall'incrocio dei due cavalli é sporcato dalla sovrapposizione con lo sfondo, eccessivamente nitido e strutturato; in particolare, la chiusura del fotogramma a dx risulta ricca di elementi di disturbo. Viene da chiedersi se non fosse piú efficace un'inquadratura orizzontale, che assecondasse la disposizione dei soggetti, lasciando piú aria davanti ai due musi, e che avrebbe anche evitato il taglio netto di alcuni elementi sullo sfondo. Luce cruda e leggera sovraesposizione non aiutano la resa finale.
Sinceramente non mi sembra una foto molto riuscita. |
Concordo.
In particolare i tagli ai lati coi cavalli troppo vicino ai bordi e le persone sullo sfondo che si sovrappongono a me sembrano i punti deboli.
Mi piace l'idea dello specchio tra cavalli e cavalieri.
Ciao _________________ Luca
Nokia 5800. Nikon Coolpix L4. Sony RX100. Canon EOS 450D, 10-22 f/3.5-4.5 IS, 18-55 f/3.5-5.6 IS, 50 f/1.8, 55-250 f/4-5.6 IS. |
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frank66 utente attivo

Iscritto: 11 Dic 2006 Messaggi: 5726 Località: Milano
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Inviato: Dom 01 Set, 2013 4:36 pm Oggetto: |
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Tra i fiumi di parole spesi in questo topic è stato più volte ribadito dall'autore il valore dello scatto istantaneo, del rifiuto verso le tecniche di appostamento nelle fotografie si strada, degli sfondi "preparati" (quest'ultimo concetto tra l'altro non applicabile al tema poiché è palese che in fotografia street gli sfondi non siano preparati, al massimo "scelti").
A fronte di questo approccio purista non posso fare a meno di notare che questo scatto riprende di fatto un momento di un'esibizione /spettacolo, ricostruzione storica. Il fatto che i cavalieri siano vestiti con toni speculari, i cavalli siano uno bianco e uno nero e nel corso dell'esibizione ci sia un momento in cui i cavalli si incrociano, non è certo un fatto casuale. L'istantanea in questo caso si limita a catturare un momento del tutto prevedibile in una dinamica e in un contesto controllati da una regia (esterna, ma pur sempre regia).
Quindi trovo un po' fuori luogo questa esaltazione verso lo scatto "di pancia", così come lo scagliarsi contro gli "sfondi preparati" quando, in questo caso, è il soggetto stesso dello scatto ad essere "preparato" (sto usando il virgolettato sperando di prevenire inutili polemiche sul termine ). _________________ Franco
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Mario Zacchi utente attivo

Iscritto: 07 Giu 2008 Messaggi: 6655
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Inviato: Dom 01 Set, 2013 11:01 pm Oggetto: |
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La prima affermazione è un’ osservazione oggettiva, direi di valore assoluto. Che tutti “pensino” è bianco non è la prova oggettiva che sia bianco. Potrebbe essere un’ allucinazione collettiva, per esempio. Vale a dire che esiste la possibilità che l’ opinione non sia vera nonostante sia maggioritaria. Però mi guarderei bene dal l’ usare questo fatto come pretesto per mettere in discussione tutto: la maggioranza dimostra spesso di essere anche attendibile. La seconda affermazione non ha, nelle mie intenzioni, un riferimento comune con la prima. Avrei potuto scrivere meglio, però. E’ un esempio, non raro, in cui si verificano diversi livelli di comprensione e ciascuno pare funzionare anche autonomamente. Non è detto che tutto debba funzionare così, in effetti. Ma anche qui sarei cauto prima di farne un pretesto. _________________ Belle foto. O perlomeno belle idee -> |
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