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A cosa serve una fotografia?
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Autore Messaggio
Filippo Secciani
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Iscritto: 02 Lug 2006
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Località: Provincia di Siena

MessaggioInviato: Ven 30 Nov, 2012 8:31 am    Oggetto: A cosa serve una fotografia? Rispondi con citazione

Non so se quest'argomento è mai stato trattato. Ma non sono stato in grado di trovare qualcosa del genere nel forum.
Qualcuno può semplicemente dire "per divertirsi", qualcun'altra "per far soldi" o "per portare la pagnotta a casa". Altri hanno fini più artistici.

Mettete la vostra, io ci penso e stanotte metterò la mia. (perdonate ma adesso non posso far altro che lanciare il sasso: sona un po' a corto di parole e tempo)

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Tanti mettono in firma la propria attrezzatura. A me piacerebbe metterci la mia voglia di far belle fotografie. Forse non mi basterebbe il posto.
Parafrasando Andy: "oltre la foto, nulla"
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etereo
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Iscritto: 26 Mar 2012
Messaggi: 1088

MessaggioInviato: Ven 30 Nov, 2012 2:11 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

La prima risposta che mi è venuta in mente "a fermare il tempo". Un qualcosa che servirà per dopo come ricordo, come documento, come pezzo di storia. Un qualcosa che non servirà tanto a me quanto agli altri ed io, fotografo, sono uno strumento in mezzo a questo percorso.

Poi, razionalizzando, la fotografia è tantissime altre cose, la più importante riguarda il processo creativo.
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il signor mario
bannato


Iscritto: 01 Ago 2006
Messaggi: 9653

MessaggioInviato: Ven 30 Nov, 2012 2:33 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

A tutto e a nulla. Una fotografia ha talmente tanti scopi, fra l'altro mutabili a piacere, che è impossibile definirlo o forse si potrebbero riassumere nel "comunicare"
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twinsouls
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Iscritto: 09 Ago 2008
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MessaggioInviato: Ven 30 Nov, 2012 5:10 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Se la domanda è "a cosa serve", allora la mia risposta è "a comunicare". Smile
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Davide Baroni - "Our integrity sells for so little, but it is all we really have. It is the very last inch of us, but within that inch, we are free." (V for Vendetta)
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Filippo Secciani
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Iscritto: 02 Lug 2006
Messaggi: 3680
Località: Provincia di Siena

MessaggioInviato: Sab 01 Dic, 2012 10:12 am    Oggetto: Rispondi con citazione

E' bhe, mi avete anticipato ragazzi! avevo preparato due righe (perché di più sono superflue), che alla fine dicono "comunicare", come parlare, scrivere... hanno lo stesso scopo.
A tal riguardo porto sempre questo esempio: "Se ho sete e parlo di politica, nessuno mi darà mai un bicchiere d'acqua. Ma ancor di più, se continuo a aver sere e non dico niente, nessuno mi risponderà, neppure di politica!"

Francamente in questo momento ho una sete ragionevole, anche se mi sono svegliato da poco:) .

In ogni modo sarebbe interessante sapere se questo punto di vista è condiviso oppure no. Ultimamente mi par di vedere che certe volte la parola d'ordine sia "stupire" e non "comunicare". Sto sbagliando?

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il signor mario
bannato


Iscritto: 01 Ago 2006
Messaggi: 9653

MessaggioInviato: Sab 01 Dic, 2012 10:48 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Alla fine anche stupire è una forma di comunicazione, forma che non appartiene solo alla fotografia o all'arte ma sta permeando tutti i canali comunicativi, in altre parole in assenza di un forte messaggio si sceglie di usare forme comunicative forti.
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Mauroq
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Iscritto: 14 Apr 2006
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Località: Lido di Ostia

MessaggioInviato: Sab 01 Dic, 2012 12:25 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Le immagini sono mediazioni tra l'uomo e il mondo. L'uomo non ha accesso immediato al mondo, le immagini sono destinate a rendere il mondo accessibile ed immaginabile per l'uomo.

Le immagini dovrebbero essere mappe e diventano schermi, invece di presentare il mondo all'uomo, lo rappresentano, mettono se stesse al posto del mondo, sino al punto che l'uomo vive in funzione delle immagini.

L'uomo dimentica di essere lui stesso a produrre immagini per orientarsi nel mondo, ora cerca di orientarsi nelle immagini. Non le decifra più, ma vive in loro funzione. L'immaginazione è diventata allucinazione.

(Vilem flusser)

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efron
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Iscritto: 01 Ott 2012
Messaggi: 284

MessaggioInviato: Dom 02 Dic, 2012 12:53 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Bellissimo questo pensiero di Flusser. Decisamente centrato.
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Luigi T.
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Messaggi: 6205
Località: CAGLIARI

MessaggioInviato: Dom 02 Dic, 2012 7:12 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo un evento e il rigoroso assetto delle forme percepite con lo sguardo che esprimono e significano tale evento. È porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore. È un modo di vivere.

Henri-Cartier Bresson

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Filippo Secciani
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Iscritto: 02 Lug 2006
Messaggi: 3680
Località: Provincia di Siena

MessaggioInviato: Dom 02 Dic, 2012 11:00 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ricordare uno dei più grandi e rappresentativi maestri della fotografia, fa sempre piacere. Tanto più che per me l'opera di H.C. Bresson è spesso considerata come faro di guida. In casa da qualche parte ho tre o quattro interviste pubblicate da riviste varie e guai a chi me le tocca!

E' anche molto interessante e istruttivo ricordare cosa è una fotografia. Per E. Weston, è un modo più potente di vedere le cose e sicuramente tutti questi tasselli aiutano poi a pensare.

La mia domanda è un po' differente, più funzionale al servizio della fotografia stessa e non che cosa è. Ho da fare qualcosa: devo (premetto che nessuno mi ha imposto nulla, me lo sono imposto io...) approfondire questo discorso e veramente mi fa piacere avere più di un punto di vista.

Il signor mario, mi ha aperto la mente affermando che anche stupire in fondo è comunicare. Mauroq, invece è come al solito disarmante: dopo averci stupito con foto in bianco e nero ineccepibili, si sta avventurando nella foto a colore con coraggio, dedizione e ottimi risultati, ma una citazione di questo genere, lascia veramente a bocca aperta!

Che dire, grazie tanto e mi auguro vivamente che la discussione continui a lungo a questo livello!

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bafman
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MessaggioInviato: Lun 03 Dic, 2012 12:17 am    Oggetto: Rispondi con citazione

a me serve a richiamare alla mente schegge di buon vissuto,
serve per capire un briciolo di più l'umanità parlandoci prima alla ricerca di un'empatia,
serve per capire un briciolo di più l'umanità rileggendone occhi e gesti dopo, nello scatto,
e mi serve perchè non ti accorgi di quanto il tempo davvero voli fino a quando non vedi crescere i tuoi figli.
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daniele56
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MessaggioInviato: Lun 03 Dic, 2012 1:53 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

C'è una famosa frase del fotografo americano Garry Winogrand che sintetizza bene l'atto del fotografare e che mi è sempre piaciuta molto: "Fotografo per vedere come le cose appaiono quando sono fotografate"
La fotografia non solo come atto comunicativo ma anche e soprattutto come ricerca di noi stessi, fotografare non per dire qualcosa a qualcuno ma per capire cosa ci attrae in quello che abbiamo visto,la fotografia come conoscenza estetica.
Sicuramente la maggioranza delle persone fotografano per comunicare, oggi tutti portano in tasca una macchina fotografica e moltissimi condividono i loro scatti sul web, è una maniera di sentirsi parte del mondo, un nuovo sistema di comunicazione che ha cambiato anche i costumi della società moderna, una sorta di "fotografo quindi esisto".
Personalmente preferisco ancora fotografare per me stesso più che per apparire agli altri.

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Mauroq
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Iscritto: 14 Apr 2006
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MessaggioInviato: Mar 04 Dic, 2012 12:11 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Poco tempo fa osservavo una mostra di disegni di alcune scuole elementari, classici disegni che tutti noi abbiamo fatto, la casetta il viottolo la mamma gli animali ecc., quello che mi ha colpito (ma che è stato sempre chiaro a parte qualche genio) era la assoluta bidimensionalità e una dichiarata profondità pari a zero.
Confrontando queste esecuzioni con le pitture rupestri del paleolitico o giudilì...ho potuto notare una grande somiglianza nell'aspetto dimensionale.
Come dire che le menti "pure" (bambini-uominipreistorici) rappresentano simboli tratti dalla realtà, senza voler riprodurre quanto piu fedelmente il mondo la fuori.
Forse i bambini fanno la mamma piu grande del papà perchè si tratta della persona piu importante, forse gli uomini della preistoria pensavano che raffigurare il mammut fosse di buon auspicio per altre battute di caccia....(tutto forse)
Certo la pittura non è la fotografia, ma bisognerebbe rivedere il modo di raffigurare.....sempre forse
Very Happy

Ps. credo di essere ot Trattieniti

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daniele56
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MessaggioInviato: Mar 04 Dic, 2012 4:27 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mauro, mi hai fatto ricordare un episodio accaduto la primavera scorsa. Ho visitato una edizione di un festival della fotografia in un paesino dell'Umbria. Esponevano valenti autori anche di risonanza internazionale accanto a mostre di fotoamatori evoluti. Foto anche belle e di impegno sociale accanto ad altre di assoluto disimpegno e normalità.
Collateralmente all'evento in una saletta comunale si poteva anche vedere una piccola mostra organizzata dalla scolaresca delle medie inferiori di un paese vicino sul tema "la mia famiglia", nulladichè, foto normalissime fatte da adolescenti nelle loro abitazioni ed ai loro parenti, l'opportunità di raccontare il loro universo quotidiano, foto con evidenti carenze tecniche ma che per freschezza istintività e interpretazione a mio modo di vedere non sfiguravano certo al confronto almeno con quelle dei fotoamatori evoluti tecnicamente perfette ma banali e ripetitive. Le foto erano per tutte e due le categorie un chiaro esercizio, per gli uni dimostrazione di bravura per gli altri di approccio alla fotografia che però visti i risultati...
Tutto questo mi ha fatto molto ma molto pensare su tutto il modo di intendere la fotografia e su a che cosa serva.

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Mauroq
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MessaggioInviato: Mar 04 Dic, 2012 6:49 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

E' possibile che siamo entrati in una teoria della fotografia costruita, dove l'estetica mena duro come valore, ma non è la nostra estetica, dico quella personale, è l'estetica creata da altri.

La composizione ad esempio è un altro valore, soprattutto per il suddetto effetto estetico, ma io ho visto foto splendide con quelli che si considerano errori, quel tipo di composizione, quella considerata errata, era piu forte, vinceva.

La composizione dell'autore era personale, ma ci sapeva fare, in un certo senso penso sia un punto d'arrivo per un fotografo, un modo di fotografare non facile perchè frutto di anni di pensieri e fotografie.

Piu facile seguire la corrente.

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daniele56
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MessaggioInviato: Mar 04 Dic, 2012 7:50 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mauroq ha scritto:


La composizione ad esempio è un altro valore, soprattutto per il suddetto effetto estetico, ma io ho visto foto splendide con quelli che si considerano errori, quel tipo di composizione, quella considerata errata, era piu forte, vinceva.



Sono pienamente daccordo con te, l'estetica precostituita intesa anche come moda soprattutto in campo paesaggistico, non regge il confronto con la freschezza e l'immediatezza quando vengono da un percorso di ricerca...vero che i cosiddetti errori bisogna anche saperli fare

ma forse stiamo andanto un pò fuori tema.

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Filippo Secciani
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MessaggioInviato: Mer 05 Dic, 2012 8:57 am    Oggetto: Rispondi con citazione

daniele56 ha scritto:
Sono pienamente daccordo con te, l'estetica precostituita intesa anche come moda soprattutto in campo paesaggistico, non regge il confronto con la freschezza e l'immediatezza quando vengono da un percorso di ricerca...vero che i cosiddetti errori bisogna anche saperli fare

ma forse stiamo andanto un pò fuori tema.


Sì, forse, ma è comunque una riflessione pertinente. Ho menzionato in un mio intervento il fatto che si fanno foto solo per stupire. Vero che stupire è in un certo modo comunicare, ma è pur vero che certe volte per stupire si fanno cose non pertinenti, diverse e certe volte anche false. E' un po come gridare per attirare l'attenzione oppure fare un sonoro rutto in una sala convegni per farsi notare. Sicuramente funzionerà, ma magari poi nessuno vi prende sul serio.

Domenica scorsa, sono andato a vedere Foiano Fotografia.
Erano presenti diversi autori, diversi stili e epoche. Qiuesta manifestazione l'adoro perché è vicinissimo a casa mia e perché mi da il modo in un'ora di confrontare più di uno stile, di verificare le tendenze, la storia, ma soprattutto i differenti modi di usare la fotografia stessa.

Assaporandomi la mostra, cercavo di capire e mi figuravo, foto dopo foto, questa domanda: a che cosa serve questa fotografia? A comunicare, mi rispondevo dentro. Poi, sempre davanti alle varie foto mi chiedevo: che mi dice 'sta fotografia? Questa seconda domanda è la diretta conseguenza alla prima.

Ammetto di essere stato fortemente confuso nel ricercare il gusto, l'eleganza, lo stile. Ammetto anche di essere stato colpito fortemente da un particolare autore che è riuscito a coniugare lo stile con una forte risposta in maniera superba. Tuttavia, andando a una mostra, poi rimangono le cose di cui ci si accorge dopo qualche giorno e non solo quelle dell'immediato.

Se quella manifestazione fosse stata in un'altro momento non avrei potuto condividere questa riflessione, quindi grazie e Marcello, a Valerio e agli altri che la hanno curato Foiano Fotografia con tanta dedizione. Penso che la fotografia serva anche e soprattutto a dare delle risposte. Le fotografie e gli autori che a mio avviso non hanno brillato sono quelli che hanno presentato lavori che non erano chiari nelle loro risposte.

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daniele56
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MessaggioInviato: Mer 05 Dic, 2012 2:36 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Se uno decide di partecipare ad un'esposizione fotografica è sottinteso che cerchi di comunicare qualcosa, sia che fotografi il mondo con l'occhio aperto verso l'esterno sia che fotografi in maniera introspettiva, nel momento che esporrà le sue foto vuol dire che le sottoporrà ad un giudizio esterno e quindi farà della comunicazione, fosse solo anche della propria incomunicabilità.
A me interesserebbe più conoscere il pensiero di chi invece tiene le proprie foto nel cassetto solo per se stesso e non fa condivisione in alcun modo ( ma ci saranno ancora?) un pensiero depurato da qualsiasi forma di protagonismo di emulazione o di fenomeni alla moda, ecco che allora mi viene di rilanciare la domanda originaria: a cosa serve la fotografia?

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Mauroq
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MessaggioInviato: Ven 07 Dic, 2012 11:54 am    Oggetto: Rispondi con citazione

.....è il caso di Vivian Maier che fa riflettere..

Vivian Maier ha scattato belle foto tutta la vita e non le ha mai fatte vedere a nessuno. Doveva morire lasciando dei debiti perché le sue cose finissero all’asta e qualcuno se le portasse a casa, scoprendo solo qualche mese dopo che in quella scatola c’era forse una sorpresa. Vivian Maier ha fatto la nunny. Nel tempo libero usciva con una Rolleiflex al collo. New York. Chicago. Se ne è andata lasciando degli scatoloni di pellicole e di rullini.

http://vivianmaier.blogspot.it/

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xisidoro
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MessaggioInviato: Ven 04 Gen, 2013 8:05 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

daniele56 ha scritto:
A me interesserebbe più conoscere il pensiero di chi invece tiene le proprie foto nel cassetto solo per se stesso e non fa condivisione in alcun modo...


Credo che la fotografia sia il primo mezzo di comunicazione non verbale al mondo e nascondendola in un cassetto non sarebbe più comunicazione.
Il caso di Maier è interessante, ma se le foto fossero rimaste nel cassetto avrebbero avuto lo stesso senso? E' come l'albero che cade nella foresta senza nessuno che stia ad ascoltarne il rumore.

Credo che lo scopo della fotografia intesa come espressione propria della persona, giusto per distinguerla dalla fotografia point&click, sia di veicolare un messaggio nella foto, cercare di metterci dentro la realtà dal proprio punto di vista (attraverso la composizione o la postproduzione) e cercando di guidare in questo modo chi poi vedrà la foto per cercare di fargli arrivare al meglio questo messaggio.

Forse mi sono dilungato e sono ot, ma la discussione è veramente interessante.
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