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Autore |
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AleZan coordinatore

Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11698 Località: Bologna
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Inviato: Gio 29 Nov, 2012 8:17 am Oggetto: |
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Tieni conto che le tabelle in giro si basano ancora su un ragionamento che è quello della pellicola: più piccolo il negativo, minore la PdC. Per i motivi che ho scritto.
Sul digitale, ripeto, io ho qualche dubbio che si possa semplicemente fare lo stesso discorso. _________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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epasinet utente attivo

Iscritto: 11 Gen 2005 Messaggi: 930 Località: Ve
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Inviato: Gio 29 Nov, 2012 9:29 am Oggetto: |
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AleZan ha scritto: | Tieni conto che le tabelle in giro si basano ancora su un ragionamento che è quello della pellicola: più piccolo il negativo, minore la PdC. Per i motivi che ho scritto.
Sul digitale, ripeto, io ho qualche dubbio che si possa semplicemente fare lo stesso discorso. |
No scusa! Più piccolo è il negativo e maggiore sarà la lunghezza della p.c..
La profondità di campo è determinata da lunghezza focale, apertura diaframma e distanza dal soggetto, quindi da un punto di vista macroscopico, il sensore non determina nulla. Poi come dici tu la dimensione dei singoli fotodiodi ha una relazione con la resa del bokeh in stampa o a video a seconda dei relativi ppi o dpi ma la dimensione del sensore non ha nessuna correlazione con la densità di fotododiodi che puó avere.
Pertanto riformulo la domanda.
A parità di lunghezza focale, diaframma e distanza dal soggetto a fuoco, ha maggior profondita una fotocamera con sensore ff da circa 20Mpxl o una fotocamera con sensore apsc da circa 8 Mpxl? (Ricordo che un ff da 20 e una apsc da 8 han circa gli stessi fotodiodi). _________________ Scatta che ti passa... |
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AleZan coordinatore

Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11698 Località: Bologna
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Inviato: Gio 29 Nov, 2012 10:48 am Oggetto: |
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Allora, riformulo la formula...
La teoria classica della profondità di campo afferma il principio secondo cui più piccolo è il negativo, più questo andrà ingrandito per ottenere una data dimensione di stampa. Conseguentemente anche il circolo di confusione viene ingrandito di più e diviene quindi più visibile.
Per questo motivo, minore è la dimensione del negativo, minore è il c.c. ammissibile e quindi più ridotta è la PdC.
Fin qui nulla di nuovo, siamo a pag. 1 dei manuali base di fotografia...
Sul digitale, per le ragioni che ho già scritto, ho qualche dubbio. Perché mi pare di poter dire che non ci sia una relazione diretta tra dimensione fisica del sensore e ingrandimento di stampa. Come invece evidentemente c'è con la pellicola.
Per questo motivo non c'è più una correlazione diretta fra c.c. sulla superficie sensibile e c.c. osservabile sulla stampa in mano. _________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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