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salso utente attivo

Iscritto: 20 Mgg 2004 Messaggi: 1953 Località: AQ
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Inviato: Mar 29 Nov, 2011 8:57 am Oggetto: ... |
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Suggerimenti e critiche sempre ben accetti |
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euro84 utente

Iscritto: 11 Dic 2008 Messaggi: 222 Località: Udine
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Inviato: Mar 29 Nov, 2011 10:24 am Oggetto: |
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ottima _________________ Ho la macchina foto... obiettivi... cavalletto... qualcuno mi presta un pò di tempo? |
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DGreportage utente attivo

Iscritto: 09 Nov 2007 Messaggi: 3004
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Inviato: Mar 29 Nov, 2011 11:45 am Oggetto: |
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mi piace.....anche se nn è immediata... ma mi piace _________________ eos 1D MK2 N-eos 5D MK2-eos 5D MK3-eos 300-Canon 20mm f2.8 USM-Canon 28mm f1.8 USM-Canon 35mm f1.4L-Canon 50mm f1.4 USM-CANON 85mm f1.8 USM-
Canon 200mm f2.8 L USM II-flash METZ 50 AF-1 DIGITAL-flash sigma DG500 - FED3-50mm f2.8 industrar - FUJI X100 |
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frank66 utente attivo

Iscritto: 11 Dic 2006 Messaggi: 5726 Località: Milano
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Inviato: Mar 29 Nov, 2011 3:52 pm Oggetto: |
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Come spesso (o quasi sempre) accade quando si sia tentati di fotografare mendicanti o senzatetto, la scelta di un punto di ripresa che mette il fotografo "in sicurezza'', evitando l’interazione diretta con il soggetto, ha come effetto quello di restituire all’osservatore una foto che non comunica molto, se non un mantenuto distacco da una realta’ scomoda che sembra si sia disposti a guardare/fotografare solo dal buco della serratura.
Non ne vorrei fare una questione moralistica; il mio commento attiene all’efficacia comunicativa della foto stessa. Qual é il vero soggetto di questa foto? Il gesto della mendicante di per se’ non é abbastanza forte da “fare” la foto; anzi, considerato il soggetto, direi che si tratta del gesto piú scontato. Rappresentare una persona inquadrandone solo alcune parti del corpo e la gestualitá non é impresa semplice: la foto funziona solo se il gesto e’ realmente significativo, oppure si colgano dei particolari interessanti con una ripresa piú ravvicinata (come ad esempio quando, per fare un “ritratto” di un artigiano, se ne fotografino solo le mani intente al lavoro).
Dal punto di vista di efficacia narrativa, meglio sarebbe stato se si fosse colta una qualche interazione tra il gesto della mendicante ed i passanti. Al contrario, proprio la mancata interazione (in pratica il cliché della ‘’indifferenza”), non direi che riesca comunque a diventare il “soggetto”della foto (se ci pensiamo bene, e’ la situazione piú scontata, quindi, per cosí dire, con poco spunto di interesse).
Se proprio la rappresentazione dell' “indifferenza” fosse stata nelle intenzioni dell’autore, il messsaggio sarebbe quindi debole comunque; poteva funzionare neglio se, ad esempio, si fossero colti un’ espressione o uno sguardo significativo di uno dei passanti rivolto alla mendicante.
A mio parere uno scatto un po’ troppo frettoloso….
Saluti _________________ Franco
Le mie foto su Flickr
Le mie foto su 500px |
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salso utente attivo

Iscritto: 20 Mgg 2004 Messaggi: 1953 Località: AQ
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Inviato: Mar 29 Nov, 2011 4:59 pm Oggetto: |
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frank66 ha scritto: | Come spesso (o quasi sempre) accade quando si sia tentati di fotografare mendicanti o senzatetto, la scelta di un punto di ripresa che mette il fotografo "in sicurezza'', evitando l’interazione diretta con il soggetto, ha come effetto quello di restituire all’osservatore una foto che non comunica molto, se non un mantenuto distacco da una realta’ scomoda che sembra si sia disposti a guardare/fotografare solo dal buco della serratura.
Non ne vorrei fare una questione moralistica; il mio commento attiene all’efficacia comunicativa della foto stessa. Qual é il vero soggetto di questa foto? Il gesto della mendicante di per se’ non é abbastanza forte da “fare” la foto; anzi, considerato il soggetto, direi che si tratta del gesto piú scontato. Rappresentare una persona inquadrandone solo alcune parti del corpo e la gestualitá non é impresa semplice: la foto funziona solo se il gesto e’ realmente significativo, oppure si colgano dei particolari interessanti con una ripresa piú ravvicinata (come ad esempio quando, per fare un “ritratto” di un artigiano, se ne fotografino solo le mani intente al lavoro).
Dal punto di vista di efficacia narrativa, meglio sarebbe stato se si fosse colta una qualche interazione tra il gesto della mendicante ed i passanti. Al contrario, proprio la mancata interazione (in pratica il cliché della ‘’indifferenza”), non direi che riesca comunque a diventare il “soggetto”della foto (se ci pensiamo bene, e’ la situazione piú scontata, quindi, per cosí dire, con poco spunto di interesse).
Se proprio la rappresentazione dell' “indifferenza” fosse stata nelle intenzioni dell’autore, il messsaggio sarebbe quindi debole comunque; poteva funzionare neglio se, ad esempio, si fossero colti un’ espressione o uno sguardo significativo di uno dei passanti rivolto alla mendicante.
A mio parere uno scatto un po’ troppo frettoloso….
Saluti |
Grazie per l'esaustivo commento Franco.
Nelle mie intenzioni però, non c'è mai stata la volontà di comunicare alcunchè. Ho fatto una foto, mi è piaciuta a livello compositivo, estetico se vogliamo, e l'ho pubblicata. Questo è quello che faccio sempre. Nessuna pretesa di raccontare o colpire la sensibilità di nessuno.
Grazie ancora, a presto. |
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surgeon utente attivo

Iscritto: 20 Lug 2008 Messaggi: 3002 Località: Pistoia
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Inviato: Mar 29 Nov, 2011 5:35 pm Oggetto: |
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Citazione: | Nelle mie intenzioni però, non c'è mai stata la volontà di comunicare alcunchè. |
La sezione Street and Life, come del resto tutto il portale di p4u, si basa su di una struttura didattica dove la comunicazione attraverso il linguaggio fotografico rappresenta il fondamento principale. Fotografare vuole dire comunicare. Fotografare vuol dire "fare comune", entrare in sintonia con altre persone per poter avere un arricchimento reciproco. All'interno di questa comunicazione visiva, l'intenzionalità assume a sua volta un ruolo di primo ordine. Prima ci si chiede: cosa voglio comunicare? Solo dopo ci si chiede come. Il fotografo che afferma: io fotografo per esigenze espressive, compositive, estetiche, personali, senza intenzione di "fare comune" non ha voglia di comunicare e di fatto considera la Fotografia qualcosa di diverso da un Linguaggio.
Le riflessioni critiche all'immagine in questione fatte dell'utente frank66 risultano acute e fruttuose. |
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salso utente attivo

Iscritto: 20 Mgg 2004 Messaggi: 1953 Località: AQ
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Inviato: Mar 29 Nov, 2011 9:16 pm Oggetto: |
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surgeon ha scritto: | La sezione Street and Life, come del resto tutto il portale di p4u, si basa su di una struttura didattica dove la comunicazione attraverso il linguaggio fotografico rappresenta il fondamento principale. Fotografare vuole dire comunicare. Fotografare vuol dire "fare comune", entrare in sintonia con altre persone per poter avere un arricchimento reciproco. All'interno di questa comunicazione visiva, l'intenzionalità assume a sua volta un ruolo di primo ordine. Prima ci si chiede: cosa voglio comunicare? Solo dopo ci si chiede come. Il fotografo che afferma: io fotografo per esigenze espressive, compositive, estetiche, personali, senza intenzione di "fare comune" non ha voglia di comunicare e di fatto considera la Fotografia qualcosa di diverso da un Linguaggio.
Le riflessioni critiche all'immagine in questione fatte dell'utente frank66 risultano acute e fruttuose. |
Conosco bene il portale e ciò che si propone di fare, è un bel po' che cortesemente mi ospita.
Hai dei punti ben saldi sui quali formuli le tue considerazioni: "Fotografare vuol dire", "l'intenzionalità assume", "prima ci si chiede".... per carità, rispettabilissime opinioni, ma opinioni.
Fotografo semplicemente perchè mi va di farlo, non mi chiedo mai nulla prima, forse qualcosa dopo. Quando il risultato mi aggrada, a volte lo sottopongo alla critica perchè mi piace vedere altri cosa ne pensano. Cerco di vivere questa passione in libertà e credo che col chiedersi troppe cose prima, si rischia di cercare ciò che piace agli altri.
Grazie per il tempo speso, a presto. |
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