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Habrahx non più registrato

Iscritto: 11 Set 2005 Messaggi: 8721
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Inviato: Mar 17 Mgg, 2011 6:39 am Oggetto: |
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Citazione: | twinsouls :probabilmente sì, se l'uso della k riflette semplicemente la propria capacità di utilizzare anche quel tipo di linguaggio. |
Senza tirare in ballo i nominalisti sono perfettmente d'accordo con te: Si comprende attraverso un processo immaginativo (quindi descrittivo) la raltà che possiamo rendere, ovvero riportare alla comprensione di altri, attraverso le parole o le immagini.
Non necessariamente però alla povertà delle parole corrisponde la povertà delle immagini.
Chi dipinse Altamira era sicuramente analfabeta, ma estremamente efficace nella descrizione della sua realtà.
Penso che non sia tanto la ricchezza e la comprensione delle parole quello che fa la differenza, ma il processo imitativo che sottointende l'uso del k o di simili abbreviazioni.
Chi le usa in realtà lo fa per un processo imitativo, ed è proprio questo processo imitativo che qualifica-squalifica la persona.
Essere un bravo fotografo è un termine ambiguo: che significa essere un bravo fotografo?
Senza rischiare di andare ot nel mio stesso argomento, definire il bravo fotografo può essere un'impresa immane e senza soluzione.
Il bravo fotografo è quello che rende con la maggiore efficacia le immagini che riprende (non crea) con un apparecchio fotografico ed in seguito elabora con un processo chimico o elettronico.
Per fare questo non occorre saper leggere e scrivere.
Ma per guardare e interpretare l'immagine si!
Prendiamo un'immagine qualunque che ha fatto la storia della fotografia: la bambina nuda e piangente della guerra del Vietnam
Quella foto ebbe un valore simbolico straordinario, e contribuì alla sconfitta americana.
Ma isolata dal racconto di quella guerra, dalla storia quindi, questa immagine potrebbe essere quasi banale: la ripresa di una delle tante tragedie umane; quasi criticata perché si è approfittato di quella tragedia per fare una fotografia ala fine troppo cruda.
Pertanto non è come si scrive ciò che conta, ma come si legge, e il mio dubbio, per alcuni certezza, è che chi scrive imitando il "modo giovane" di scrivere, alla fine non è interessato a leggere il modo vecchio di scrivere, e questo semplicemente perché gli risulta incomprensibile, e forse fra non molto tempo, brutto e artificioso.
Il problema è che, e qui ha perfettamnte ragione twinsouls, Una lettura abbreviata creerà una realtà abbreviata, ed il rischio alla fine sarà quello di perdere la capacità di leggere in profondità una fotografia, portati come saremo, come saranno i fotografi del futuro, ad abbreviare la lettura della stessa: solo colori e forma. |
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