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Claudio R. non più registrato
Iscritto: 12 Apr 2011 Messaggi: 4000
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Inviato: Ven 22 Apr, 2011 5:44 am Oggetto: Untitled |
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Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
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Sisto Perina bannato

Iscritto: 16 Giu 2007 Messaggi: 21882
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Inviato: Ven 22 Apr, 2011 8:50 am Oggetto: |
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Una grata davanti ad una distesa di imbarcazioni a secco sembra una preclusione alla navigazione...dovuta al maltempo o a quali altri cause? forse più sottili e importanti di quelle da me espresse e forse collegate a quelle barriere da oltrepassare che hanno caratterizzato i tuoi scatti precedenti...
Questa però mi risulta molto criptica....non facilmente decifrabile...
aiutaci
ciaoo
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caracol utente attivo

Iscritto: 21 Giu 2006 Messaggi: 5532
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Inviato: Ven 22 Apr, 2011 10:00 am Oggetto: |
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Come taglio la vedrei meglio quadrata, a togliere terra sotto e qualcosa di cielo.
La debolezza amp dello scatto è che dietro la grata avresti potuto mettere qualsiasi sfondo mantenendo inalterata la sensazione di separazione: in questi caso, di barche ne bastava una - o anche solo il mare.
_________________ Las penas y las vaquitas / se van por la misma senda |
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Claudio R. non più registrato
Iscritto: 12 Apr 2011 Messaggi: 4000
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Inviato: Ven 22 Apr, 2011 10:47 am Oggetto: |
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thanks!=)
C'era un bimbo che osservava con insistenza davanti a sè attaccato alla rete, immerso nei suoi pensieri e quando il padre è riuscito a fatica a tirarlo via, ho scattato un paio di foto dal suo stesso punto di vista, mi da una sensazione di abbandono, trovo interessanti le varie masse bidimensionali che si susseguono fino all'immensità del mare e del cielo. Il soggetto della fotografia è l'intera immagine e la sua complessa stratificazione, me la rende particolarmente malinconica.
Ma l'interpretazione è soggettiva, la motivazione è nata dopo lo scatto, al momento da spettatore mi incuriosiva la vista del bimbo, la mia era più banalmente quella che aggiungo.
Consapevole che c'è un'alterazione concettuale dela foto da parte mia e che questo non aiuti a renderla più fruibile.
Grazie del tempo staff
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Mario Zacchi utente attivo

Iscritto: 07 Giu 2008 Messaggi: 6655
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Inviato: Ven 22 Apr, 2011 3:32 pm Oggetto: |
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Per me è un bell' esempio di uso della fotocamera per realizzare una visione "oggettiva", non solo perché, come a spiegato l' autore, nasce in definitiva come riproduzione di ciò che grossomodo aveva di fronte un terzo, ma perché, a ben vedere, non traspare una volontà di interpretare. Un po' come se la ripresa venisse da un apparecchio fisso, stranamente sistemato in quel punto.
L'aspetto che trovo invitante di questa foto è una sorta di dinamismo nella percezione di ciò che ce ne viene gurdandola: un' emulazione dell' esperienza diretta dell' osservatore. "Avvicinandosi alla rete" prevale la vista sul paesaggio attraverso di essa; "allontanandosi dalla rete" prevale la vista su quest' ultima come diaframma tra osservatore e paesaggio. Qui basta un po' d' immaginazione ed una zoommata per afferrare l 'effetto; nella realtà servirebbero un adeguato spazio circostante e adeguate dimensioni di stampa (e quindi un originale di qualità).
_________________ Belle foto. O perlomeno belle idee -> |
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Claudio R. non più registrato
Iscritto: 12 Apr 2011 Messaggi: 4000
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Inviato: Sab 23 Apr, 2011 5:53 am Oggetto: |
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Anche la tua Mister Zacchi, è una lettura decisamente interessante.
Grazie di cuore del tempo e di aver condiviso il tuo punto di vista.
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Habrahx non più registrato

Iscritto: 11 Set 2005 Messaggi: 8721
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Inviato: Sab 23 Apr, 2011 4:06 pm Oggetto: |
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Caro Dersu, mi spiace ma devo essere critico.
"Devo" nel senso che voglio rispettare il tuo lavoro, e per questo esprimere ciò che penso anche se in conflitto con pareri positivi, e ho ricevuto apprezzamenti da parte tua su mie fotografie.
Io non riesco a vedere molto in questa fotografia (e nemmeno nella successiva "war", ma eventualmente ne riparliamo in seguito).
Secondo me una grata, un cancello una barriera insomma, separa da sempre due mondi, due mondi spesso contrapposti che possono essere libertà e prigionia, animale pericoloso o di compagnia, una cosa ammessa da una proibita, ecc. ecc.
In questo caso la barriera non separa nulla, se non la tua visione, o quella del bambino, che era più un desiderio di andare che di vedere.
La scelta intelligente del punto di ripresa, per accentuare la geometria della griglia, non è sufficiente da sola a rendere comunicativa questa immagine: ci sarebbe voluto almeno qualche elemento, magari umano, sotto e più vicino che ne giustificasse la funzione di chiusura verso il basso fino all'apertura in altro; come a significare: il mondo terreno fatto di cielo e mare, si libera mano a mano ci si avvicina al cielo, proprio "allargando" le maglie, ma questo elemento manca.
Questa è la mia modesta opinione, ma ammetto di non aver visto bene e di essermi sbagliato
Ciao, giovanni
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Claudio R. non più registrato
Iscritto: 12 Apr 2011 Messaggi: 4000
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Inviato: Sab 23 Apr, 2011 5:29 pm Oggetto: |
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Grazie Giovanni, felicissimo di ricevere il tuo punto di vista
negativo o positivo che sia, mi aiuta a vederla da un'altra prospettiva.
Grazie!
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surgeon utente attivo

Iscritto: 20 Lug 2008 Messaggi: 3002 Località: Pistoia
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Inviato: Lun 25 Apr, 2011 11:22 am Oggetto: |
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Lo scatto si inserisce in un momento di libera sperimentazione dell’autore, privo di obiettivi e senza alcuna velleità. Si intuisce la buona idea che sottende la fotografia: una realizzazione riflessiva che vuole indagare il processo del vedere e del fotografare ancor prima del rappresentare. L’artificio della rete metallica è un ostacolo che si frappone fra l’autore e la rappresentazione o fra lo spettatore e la sua finestra sul mondo. Non possiamo eluderlo ma dobbiamo prenderne coscienza. Prendere consapevolezza dell’ostacolo visivo, del mancato godimento di una visione normale. Questra frustrazione visiva è il pernio intelligente dell’immagine dal quale scaturisce il discorso metafotografico, la riflessione sull’atto del vedere e del fotografare. Tema assai percorso da numerosi fotografi in passato, la frustrazione visiva innesca quello sforzo mentale da cui trae nutrimento e curiosità l’immagine presentata dall’autore e ricorda a tutti che la fotografia e l’atto del vedere è prima di tutto un fatto mentale e non meccanico. Un ostacolo visivo quindi ma cercato in maniera improvvisata ed altrettanto inquadrato e fissato, che aggiunge variabili di interpretazione che allontanano dalla matura strutturazione e dalla fluida comunicazione. La non perfetta perpendicolarità tra rete e piano della macchina, l’inclinazione dall’alto verso il basso del punto di vista, la conseguente messa a fuoco indecisa sull’intera superficie del fotogramma, crea confusione ed allontana dal risultato finale. Si crea un gradiente di struttura delle maglie della rete metallica, evidente dalla parte alta del fotogramma per concentrarsi nell’angolo in basso a destra, rappresentando un motivo di distrazione. Altro punto su cui riflettere è la scelta del paesaggio che fa da sfondo e che attira lo sguardo e dal quale scaturisce il desiderio di vedere e la conseguente e parziale ostruzione. Uno sfondo marino ripreso anch’esso con una forte inclinazione dall’alto verso il basso che connota fortemente di per sé l’immagine, per giunta a colori, dove ogni croma svolge un suo percorso e traccia una propria traiettoria (giallo, blu, bianco, arancione, rosso, etc): ancora ulteriori elementi percettivi che si sommano e creano confusione. Metà di questo denso e stratificato fotogramma coinvolge un cielo piuttosto importante. In fine è da prendere in considerazione la luce piatta e diffusa che dona al fotogramma ulteriore connotazione. Troppi elementi comunicativi tendono a competere su questa fotografia nata per caso da una felice intuizione. Mi permetto di aggiungere in tono amichevole che prima ancora di un modesto Bustamante, caro all'autore, il tema degli ostacoli visivi o l'impronta concettuale, sono stati tracciati in maniera più solida da altri Fotografi e specialmente se fai tua la filosofia del “camminare e cercare immagini nello scorrere della vita quotidiana” ti posso consigliare spassionatamente un geniale Friedlander.
Vorrei che l’autore continuasse a sperimentare ma tenendo ben a mente il risultato.
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Claudio R. non più registrato
Iscritto: 12 Apr 2011 Messaggi: 4000
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Inviato: Mar 26 Apr, 2011 5:13 am Oggetto: |
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Onorato di una lettura cosi dettagliata, sopratutto se arriva dopo aver osservato anche altre fotografie.
Devo dirti che ''Letters from the people'' è nel mio bagaglio da fotoamatore da tanto tempo, ma trovo stimolante inserirci anche idee di autori più giovani come Bustamante, senza neanche provare a fare un confronto fra i due ovviamente.
Grazie del tempo.
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Francesco Ercolano utente attivo

Iscritto: 26 Giu 2008 Messaggi: 13251 Località: Piano di Sorrento (Na)
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Inviato: Gio 28 Apr, 2011 10:11 pm Oggetto: |
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Sempre bello vedere nascere una nuova galleria...prendere forma e contenuti pian piano...
Mi piace questa tua serie con le reti...un genere che mi affascina molto e in cui era bravissima sweet...un genere di foto che riesce a regalare spunti, riflessioni, interpretazioni a svariati livelli...come hai già fatto in "Attention" e nella foto con l'agnellino...anche a me piacerebbe molto vederti cimentare con un piccolo portfolio...
L'unica critica che posso farti in questa è l'esasperazione della distorsione in alto...crea una serie di linee di fuga che allontano lo sguardo dalla marina "imprigionata"...
Mi ha ricordato quando da bambini buttavamo su un plaid beige macchinine, soldatini e animaletti di plastica e inventavamo giochi...
Attraverso la rete il paesaggio assume la grandezza di giocattoli...un piccolo mondo filtrato e interpretato dalla tua fotocamera...
Scusa le chiacchiere...un complimento al bel nick cinefilo...mi ha ricordato un vecchio film del grande Kurosawa...
Benvenuto,
Franco
_________________ Dove Gli Alberi Piangono.. Impressionismi Sulle Orme di Giovannino... Pastelli Marinari
Life is like a chocolate box... |
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Claudio R. non più registrato
Iscritto: 12 Apr 2011 Messaggi: 4000
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Inviato: Ven 29 Apr, 2011 6:59 pm Oggetto: |
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Grazie Francesco del tuo parere su questa foto.
tra l'altro trovo gratificante se in qualche modo riesco a stimolare anche un paragone come altri autori.
E grazie di aver rivalutato il mio nick, si in effetti è parte di un titolo di un film di kurosawa, i nick che avevo scelto per questo circolo virtuale, li ho trovati occupati al momento della registrazione, mi è caduto l'occhio su una vecchia rivista e il nome Dersu mi sembrava simpatico, ma devo ammettere di non aver ancora visto il film, devo rimediare,
grazie delle chiacchiere!!!
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