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Colorimetro: Spyder3, è affidabile?

 
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VitOne
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MessaggioInviato: Mar 01 Feb, 2011 3:23 pm    Oggetto: Colorimetro: Spyder3, è affidabile? Rispondi con citazione

Domanda: devo scegliere un colorimetro e ho sentito parlare bene dello Spyder3. Mi serve un dispostivo per calibrare il mio monitor. Cosa prendo? Il colorimentro è un dispostivo completo?

Ci sono strumenti sicuramente più completi di un colorimetro, dipende da quanto vuoi spendere. Gli spettrofotometri sono in grado non solo di calibrare il monitor ma anche di calibrare la stampante.

Se la tua necessità è solo quella di calibrare il monitor il colorimentro è la soluzione più indicata. Riporto quanto ho avuto modo di scrivere in passato:
Citazione:
Le due motivazioni principali per cui è bene diffidare dello Spyder3 sono:

1) Come già spiegato e documentato un colorimetro necessita di una "matrice di calibrazione" per funzionare corettamente. Il tuo dispositivo, in pratica, dovrebbe essere a sua volta "calibrato" prima di poter calibrare il monitor correttamente. Ci sono svariati esperti qualificati che hanno affermato quanto è stato già detto. Trovi un link a questo indirizzo in proposito: http://www.argyllcms.com/doc/WideGamutColmters.html

2) Come da questo link: http://lists.apple.com/archives/colorsync-users/2009/Nov/msg00175.html puoi verirficare che lo Spyder 3 (tra l'altro la versione Elite) può presentare un errore piuttosto elevato nella "rilevazione dei colori". Anche dispositivi più "blasonati" e costosi come l'EyeOne pro, come puoi vedere, non sono perfettamente "omogenei" tra loro. La discussione del precendente link inizia qui: http://lists.apple.com/archives/colorsync-users/2009/Nov/msg00147.html

Indipendentemente dal discorso widegamut lo Spyder3 può (e sottolineo può, magari è perfetto, ma personalmente preferisco fare una prova in più per essere sicuro che non esserlo) non essere in grado di rilevare i colori correttamente.

Per le mie personalissime esigenze non adottereri uno Spyder 3 Pro come dispositivo su cui fare affidamento senza aver prima la certezza che funzioni correttamente (quindi confrontandolo con uno spettrofotometro affidabile).

Io stesso ho fatto una prova (che puoi trovare qui: http://www.luminous-landscape.com/forum/index.php?topic=50214.0) in cui ho usato un EyeOne Pro ed un ColorMunki e, nonostante siano tutti e due spettrofotometri, sono anche loro "non perfettamente allineati" nelle misurazioni.

Il mio consiglio è sicuramente quello di valutare l'acquisto (puoi sempre affittarlo o fartelo prestare) di uno spettrofotometro di buona qualità, in particolare se le tue foto sono destinate a far parte di un workflow che non gestisci interamente (le mandi a stampare, le fai vedere ad altre persone su altri monitor e altri casi simili).

Una nota conclusiva: se hai fatto le tue prove e sei soddisfatto allora tutto il discorso non ha senso. Per un fotografo il fine della gestione del colore è quello di avere la maggiore corrispondenza possibile tra vari monitor e varie stampanti. Poi più si va avanti più ci si rende conto di quanto può essere difficile avere questa corrispondenza.


Ora sia lo Spyder3 che l'Eye-One Display 2 sono prodotti ottimi ma purtrorppo spesso (se leggi i link postati) hanno un margine d'errore troppo ampio per poter essere considerati affidabili. Non so quale monitor tu abbia, quanto tu voglia spendere per calibrarlo e profilarlo. In linea di massima io non comprerei uno Spyder3 o un Eye-One Display, perché trovarmi con uno strumento che può dare misurazioni affidabili come non darle (e "mediamente" sbaglia di più di 5 deltaE2000, vale per entrambi gli strumenti) è quasi peggio che non avere nessuno strumento. Ci sono vari modi per superare il problema:

1) Acquisto di un prodotto più affidabile: ColorMunki o i1Pro (entrambi in ogni caso non perfetti).
2) Acquisto su internet di uno Spyder3 o di un Eye-One Display 2 e confronto immediato con uno strumento affidabile (i1Pro) ricevuto in prestito (in modo da poter usare il diritto di recesso in caso di prodotto acquistato non correttamente funzionante).
3) Prestito da parte di un amico/collega/foto club di zona di uno strumento affidabile.
4) Servizio di calibrazione e profilazione a domicilio (da parte di un tecnico specializzato con attrezzatura adeguata).

Attenzione: i colorimetri sono, secondo me, lo strumento migliore per calibrare e profilare il monitor (meglio degli spettrofotometri). Il problema è che vari colorimetri (stessa marca, stesso modello, stesso computer e così via) riportano dati differenti, in modo visibile per l'occhio umano. Ora può capitare un prodotto affidabile come può capitare un prodotto non affidabile. Per quello che ho visto io NON comprerei un colorimetro a scatola chiusa. Ci sono però svariati resoconti di esperienze più che positive con l'uso di colorimetri. Per cui ovviamente se si è in possesso di un colorimetro e si è contenti della corrispondenza monitor-stampa è inutile starsi a preoccupare. Se invece si deve comprare... Ho scritto come farei io.

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TheCONDOR
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MessaggioInviato: Gio 03 Feb, 2011 9:41 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ho calibrato senza problemi un monitor wide gamut e due normali con lo spyder3. Come software pero ho utilizzato coloreyes display pro che viene dato in demo di 10 giorni.
Sul discorso della calibrazione ti consiglio di leggere il topic sul punto di bianco che ho aperto qui, sara una scelta 'nevralgica' che dovrai fare quando inizi il lavoro Smile

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VitOne
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MessaggioInviato: Gio 03 Feb, 2011 9:45 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Come fai a sapere che i monitor che hai calibrato e profilato non hanno problemi? Hai avuto modo di usare un altro strumento per confrontare i risultati?

Il topic è una "domanda comune" con risposta, ben venga la tua esperienza, ma per capire se il monitor calibrato e profilato con Spyder 3 "funziona correttamente" dal punto di vista colorimentrico è necessario fare una "controprova" con un altro dispositivo.

Se ho modo cerco di intervenire sul tuo topic.

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TheCONDOR
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MessaggioInviato: Gio 03 Feb, 2011 10:41 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Il problema comune, soprattutto sui widegamut, è una dominante rossa o verde, cosa che io non riscontro.
Inoltre anche lo spider3 è dato per compatibile con i widegamut.
Un dato assolutamente certo non potrai mai averlo, nonostante la calibrazione serva proprio per questo.
Per come la vedo io il problema non è tanto quello di valutare la calibrazione di una 'sonda' rispetto ad un altra o rispetto ad uno spettrofotometro...
Queste differenze sono irrisorie secondo me a parte casi di oggetti materialmente incompatibili (come lo spyder2 con i widegamut che palesemente sbaglia oppure alcuni monitor richiedono specifici calibratori perché hanno una matrice od una lut specifica come alcuni nec).
Lo spyder3 in se per se funziona, se rimisuri la calibrazione con un eye1 e ti da un delta deviation di 1.2 su un canale chi ti dice sia l'eye1 nel giusto?
Controlla, sempre secondo me, che il tuo monitor non richieda uno specifico calibratore per via di u a LUT avanzata...

Il problema principale è -calibrare rispetto a cosa?!-

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Andrea Giorgi
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MessaggioInviato: Gio 03 Feb, 2011 11:54 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

TheCONDOR ha scritto:
Il problema principale è -calibrare rispetto a cosa?!-


Questa domanda non ha alcun senso. Calibrare un dispositivo significa portarlo ad uno stato conosciuto. La fase di profilazione poi crea un profilo che non fa altro che descrivere il comportamento della periferica. NON si calibra in funzione di un'altra periferica.

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TheCONDOR
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MessaggioInviato: Ven 04 Feb, 2011 9:37 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ma rispetto a cosa lo calibri il punto di bianco ad esempio?! Rispetto alla carta su cui stampi? Rispetto alla temperatura della luce del sole? Rispetto al bianco nativo del pannello?

Lo calibri in funzione di cosa? Otterrai tre risultati completamente differenti perché il primo sta intorno a 5000K il secondo 6500K ed il terzo superiore a 7500K per i monitor comuni (su cui poi la gente visualizzerà il tuo prodotto).

Quindi di nuovo: cosa è per te la fedeltà?! Non esistendo uno standard non può esistere una calibrazione assoluta.

Comunque scusate l'OT.

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Andrea Giorgi
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MessaggioInviato: Ven 04 Feb, 2011 10:12 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ripeto: calibrare un dispositivo significa portarlo ad uno stato conosciuto.

Lo puoi portare al bianco nativo, lo puoi portare a D65 o a D50, l'importante è che sia regolato su di un bianco noto e definito nel profilo che caratterizza il monitor. Saranno poi le varie conversioni tra profili nel flusso di lavoro, se eseguite correttamente, a compensare il bianco tra le varie periferiche.

Di norma comunque il monitor lo si calibra a D65 in quanto è quello che risulta avere maggior corrispondenza visiva con una stampa osservata sotto luce D50.

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TheCONDOR
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MessaggioInviato: Ven 04 Feb, 2011 10:16 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Andrea Giorgi ha scritto:
Ripeto: calibrare un dispositivo significa portarlo ad uno stato conosciuto.

Lo puoi portare al bianco nativo, lo puoi portare a D65 o a D50, l'importante è che sia regolato su di un bianco noto e definito nel profilo che caratterizza il monitor. Saranno poi le varie conversioni tra profili nel flusso di lavoro, se eseguite correttamente, a compensare il bianco tra le varie periferiche.

Di norma comunque il monitor lo si calibra a D65 in quanto è quello che risulta avere maggior corrispondenza visiva con una stampa osservata sotto luce D50.



Ok, ma in questo caso chi vedrà la tua immagine sul web vedrà un risultato differente, spesse volte anche -sostanzialmente- differente.
Inoltre tu dici di portarlo ad uno stato conosciuto, ovvero ad esempio per quanto riguarda il bianco a D65. Ma il bianco del monitor è retroilluminato quindi avrà si la temperatura a 6500K ma con una differente intensità!

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Andrea Giorgi
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MessaggioInviato: Ven 04 Feb, 2011 10:53 am    Oggetto: Rispondi con citazione

TheCONDOR ha scritto:
Ok, ma in questo caso chi vedrà la tua immagine sul web vedrà un risultato differente, spesse volte anche -sostanzialmente- differente.
Inoltre tu dici di portarlo ad uno stato conosciuto, ovvero ad esempio per quanto riguarda il bianco a D65. Ma il bianco del monitor è retroilluminato quindi avrà si la temperatura a 6500K ma con una differente intensità!


Se uno osserva la foto da un monitor baracca con le impostazioni tutte sballate sul quale non è mai stato posato un colorimetro è molto probabile che la vedrà differente. Se invece anche il monitor sul quale si osserva la foto è calibrato la foto verrà vista allo stesso modo.

E' vero che ogni monitor ha una propria varietà di tonalità riproducibili, detta (gamut) ma quando si pubblica una foto sul web si utilizza uno spazio colore abbastanza ristretto (sRGB) ed è difficile che ci siano colori fuori gamut in questo modo. Una volta che una foto ha tutte le tonalità all'interno dei gamut di due monitor differenti la foto verrà vista allo stesso modo sui due monitor se questi sono calibrati correttamente e se si utilizzano programmi che sfruttano il profilo del monitor.

Calibrare un monitor non significa stabilire solo la temperatura del bianco, sono 3 le variabili in gioco: punto del bianco, gamma e luminanza.
Se calibri monitor differenti a D65, gamma 2.2 e 120cd/m2 stai pur certo che le foto sul web in sRGB verranno viste allo stesso modo con programmi che gestiscono i profili.

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MessaggioInviato: Ven 04 Feb, 2011 1:00 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Certo, ma il 99% della gente nel mondo non ha un colorimetro.... quello che io dico è questo: conviene essere fedeli agli standard adobe e srgb, oppure è più conveniente essere piu vicino allo 'standard' del mondo?!


La gamma a 2.2 ed i 120cd/m2 spesso sono più sconvenienti che altro perchè causano posterizzazione.


Forse mi sono spiegato male all'inizio: non voglio dire che la calibrazione è inutile... tutt'altro. Il discorso che io facevo è che le differenze tra calibrazioni fatte con sonde differenti all'atto pratico sono tralasciabili se non addirittura prive di significato di fronte alle differenze tecnico/pratiche che esistono nel 'mondo' della calibrazione. Un delta deviation di 0.5 ad esempio su un canale rosso rilevato in più o in meno da un colorimetro rispetto ad un altro (ripeto tralasciando errori madornali come in alcuni casi ma che sono ben evidenti in quanto il grigio diventa rosa) che differenza può fare rispetto alle immense differenze che si riscontrano poi 'interfacciandosi' col mondo?!

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MessaggioInviato: Ven 04 Feb, 2011 1:43 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Quella della posterizzazione non so da dove l'hai desunta ma è una fesseria bella e buona senza alcuna base reale.

Come puoi chiamare "standard del mondo" quello che è il caos più assoluto? L'esatto contrario di uno "standard".

Io non sono pienamente d'accordo con il punto di vista espresso da VitOne in questo thread, penso che la questione sia un po' più articolata, tuttavia quando stampi non ti rapporti certo col mondo. Se un ragazzo a Honolulu vede le mie foto con i colori ed il contrasto sballati sul suo monitor non mi interessa, quella persona avrà gli stessi problemi anche con tutte le altre foto che guarda e se non ha ancora fatto nulla significa che non gli importa poi molto. Quando stampo però voglio che le foto vengano come voglio io. Anche in internet so che chi guarderà le mie foto con un monitor calibrato a dovere le vedrà secondo le mie aspettative. Non fare nulla, ed adeguarsi quindi allo "standard del mondo" significa affidarsi al caso.

Penso che questo thread nasca fondamentalmente da una questione di cui si è discusso in altre discussioni: il fatto che con i monitor wide gamut molti colorimetri non funzionano più a dovere. Non si parla di differenze di 0.5 dE ma di calibrazioni pesantemente sballate che di fatto diventano inutili.

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VitOne
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MessaggioInviato: Ven 04 Feb, 2011 2:20 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Premetto che non sono un esperto di gestione del colore e che potrei scrivere delle inseattezze. Riporto quella che è la mia esperienza e la mia conoscenza della materia. Invito persone più esperte di me a correggere gli eventuali errori presenti.

Mi dispiace che si stia andando off topic e che si siano scritte così tante insettatezze.

Questa discussione (e spero, TheCONDOR, che non me ne vorrai) è nata per discutere l'affidabilità dei colorimetri (in particolare dello Spyder3) ed è frutto di una serie di discussioni, più o meno amichevoli, tra più persone coninvolte nella gestione del colore in ambito fotografico.

Il punto chiave del problema, che pensavo di aver espresso bene, ma che forse non è stato compreso proprio per una mia mancanza di chiarezza, è il seguente. "Invento" una storiella (che in realtà è quello che ho vissuto più o meno in prima persona) per meglio spiegarmi.

Abbiamo una persona che ha calibrato e profilato il suo monitor (non necessariamente widegamut) con uno Spyder3 e ha portato le foto a stampare in un laboratorio, che ha calibrato e profilato il suo monitor con un i1Pro e stampato le foto con una stampante profilata.

Il cliente ha seguito la procedura della gestione del colore (che, secondo me, TheCONDOR, hai poco chiara, dato che hai scritto una serie di inesattezze "gravi", leggi gli articoli che sono stati suggeriti per chiarirti le idee, non è lo scopo di questa discussione) e ha anche utilizzato il profilo fornito dal laboratorio per fare una softproof.

Tuttavia le stampe hanno una forte discrepanza con quello che è stato visto a monitor dal cliente con la sua softproof, oltre un ragionevole limite di tolleranza. Con una luce "adeguata", magari una semplice GrafiLite Mode, la differenza è marcata, ci sono dei colori che differiscono in modo visibile, anche se tutti i colori da riprodurre erano all'interno del gamut di tutte le periferiche usate nel processo. Intento di rendering usato è quello colorimetrico relativo con BPC richiesto dal cliente.

A questo punto l'intuizione dell'addetto del laboratorio è la seguente: il cliente non ha il monitor calibrato e profilato correttamente. Dopo una verifica a casa del cliente si nota che il suo monitor effettivamente, una volta calibrato e profilato con l'i1Pro, cambia, e finalmente stampa e visione a monitor si avvicinano molto (pur, ovviamente, non risultando assolutamente identiche), risultando finalmente "adeguate" alle esigenze del cliente stesso.

Da questa esperienza (e tante altre simili) e soprattutto da uno "studio" (che è quello già linkato a questo link: http://lists.apple.com/archives/colorsync-users/2009/Nov/msg00175.html) è emerso che tanti, probabilmente troppi, Spyder3 (ma anche altri colorimetri, come si legge nel link) hanno un comportamento prima di tutto diverso tra loro, e poi (argomento fondamentale) si possono discostare molto (ovvero in modo chiaramente visibile da una persona che sta valutando la stampa di una sua fotografia) da quello che dovrebbe essere "il colore corretto".

Ecco quindi che lo scopo di questo messaggio non è tanto quello di parlare dei problemi (noti e discussi) di calibrazione e profilazione di monitor con gamut superiore ad sRGB che alcuni Spyder3 hanno riscontrato ma è quello di avvisare gli utenti di Spyder3 (e di altri colorimetri) che il loro monitor, secondo loro calibrato, profilato e validato con errori DeltaE 2000 tali da risultare "più che adeguato all'uso fotografico" in realtà potrebbe essere lontano da una performance "adeguata al confronto stampa-monitor" (dove il confronto stampa-monitor viene ovviamente fatto seguendo i giusti "criteri", quindi sorgente luminosa adeguata etc).

Il dato è questo:

Discrepanza tra le misurazioni effettuate da più di 20 diversi esemplari di Spyder 3 Elite - max 15 E, mean 7 E.

Questi dati (e tutta la discussione che trovate al link precente, che suggerisco di leggere per comprendere meglio) suggeriscono che, in alcuni casi (e non sempre, non necessariamente) i colorimetri si discostano parecchio tra loro e anche da un valore "fisso e accettabile".

Se userò lo stesso colorimetro per calibrare tutti i monitor della mia postazione di lavoro avrò dei colori "simili ed accettabili" su tutti i monitor (sempre ipotizzanando che i monitor tra loro siano "simili" dal punto di vista hardware e abbiano un gamut compatibile).

Se, al contrario, mi ritrovo a dover confrontare il mio monitor (non necessariamente widegamut, anche se i widegamut sono i monitor dove ci sono più "errori") con un monitor calibrato e profilato con uno Spyder3 diverso dal mio, avrò, mediamente, un errore di DeltaE 2000 = 7 medio per i vari colori. Ovvero colori differenti in modo percepibile.

A questo punto è per me ovvio concludere (ma potrei sbagliare) che mi potrei ritrovare (come è accaduto nel caso precedente) ad avere un colorimetro che, pure se usato correttamente, non mi porta ad avere un risultato "adeguato all'uso". Per questo motivo stampe e monitor non conicideranno in modo "visibile".

Spero di essere stato chiaro.

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