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VitOne utente attivo

Iscritto: 13 Feb 2005 Messaggi: 4827 Località: Roma
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Inviato: Mar 01 Feb, 2011 2:42 pm Oggetto: Stampa domestica e "colori giusti": una intro. |
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Dato che sono stato più volte interpellato in materia, vorrei rendere pubblica questa mia breve introduzione alla stampa domestica.
In futuro, su richiesta, potrei aggiornare questo messaggio per renderlo più completo o più chiaro, vi prego quindi di aiutarmi a correggere eventuali errori.
Nel testo si da per scontato che il lettore sappia distinguere tra calibrazione (impostazione di alcuni valori di riferimento sul dispositivo) e profilazione (lettura del comportamento del dispostivio stesso, con conseguente creazione di un profilo, ovvero di una "descrizione" di come il dispositivo si comporta nel riprodurre i colori).
Prima di tutto ricordiamoci che lo scopo della gestione del colore non è quella di avvicinare un dispositivo ad un altro ma di far sì che tutti i dispositivi riproducano, nel modo più accurato possibile, i colori del file originale. Questo significa che non saranno i colori del monitor ad avvicinarsi a quelli della stampante o viceversa, ma saranno i colori riprodotti dalla stampante e dal monitor ad avvicinarsi (e possibilmente ad eguagliare) quelli del file originale.
Per avere colori fedeli all'originale (al file, quindi, e non al monitor) è "sufficiente" (lo metto tra virgolette perché non è sempre un'operazione facile o economica) calibrare e profilare correttamente la stampante. Se il nostro monitor sarà calibrato e profilato correttamente allora i colori del monitor e quelli della stampante si avvicineranno in modo molto convincente tanto da, in alcuni casi, risultare "uguali".
Precisiamo a questo punto che per calibrare e profilare un dispositivo è indispensabile NON affidarsi ai propri occhi ma usare un dispositivo in grado di "leggere i colori" e comunicare con il computer. Perché? Per capire in modo intuitivo questo concetto è sufficiente citare un caso nel quale la mente dell'osservatore si lascia "ingannare" a livello colorimetrico. Chi ha provato una lente "colorata" sa che, dopo un po', l'occhio si abitua e "falsa" i colori. Esempio classico: pista da sci, mascherina rossa. Dopo poco la dominante rossa "sparisce" e, quando togliamo la mascherina, ci sembra di vedere tutto verde. L'occhio umano, quindi, si "adatta" in base al bianco che vede. Non è uno strumento di misurazione del colore affidabile proprio per questa sua adattabilità.
Dato che la stampante viene pilotata da un driver (che la fa "sembrare" un dispositivo RGB e non CYMK) la fase di calibrazione può essere considerata, più o meno correrttamente, l'impostazione del driver stesso (selezione del tipo di supporto e delle impostazioni di stampa in modo congruo).
La fase di profilazione invece può essere "fatta" di più modi:
1) In modo autonomo tramite l'uso di uno spettrofotometro (che si può comprare o noleggiare).
2) Affidandosi ad un serivizio di profilazione (si stampa un campione usando delle impostazioni di stampa precise e lo si fa analizzare ad un laboratorio che si occuperà della creazione del profilo per noi).
3) Si possono usare i profili forniti dal produttore del supporto su cui stiamo stampando (se usiamo gli inchiostri originali); generalmente con l'installazione dei driver della stampante vengono anche installati i profili per svariati tipi di carta forniti dal produttore della stampante (per esempio la stampante di marca X installerà il profilo per la carta Glossy X).
Personalmente sconsiglio di procedere per "prove" andando a modificare le impostazioni dei driver, è una procedura che è contraria alla stragrande maggioranza delle raccomandazioni che vengono date dagli esperti del settore.
Precisiamo a questo punto che un profilo è valido solamente per un insieme determinato di variabili: stampante, impostazioni di stampa, inchisotri e carta utilizzati nella crerazione del profilo devono essere corrispondenti a stampante, impostazioni di stampa, inchisotri e carta del profilo che si usano per la stampa. Quindi se il mio profilo è stato creato con inchiostri originali, e sto usando inchisotri compatibili, è molto probabile che i colori non saranno più corretti.
Generalmente, ma non è una regola assoluta, si riesce ad avere una buona corrispondenza anche se:
1) Il profilo viene usato su una carta simile (per esempio la Glossy della marca X e la Glossy della marca Y, entrambe con caratterstiche simili).
2) Il profilo viene usato con inchistri compatibili di alta qualità (anche se è più difficile che la corrispondenza si buona).
3) La stampante viene usata con impostazioni del driver diverse (per esempio risoluzione di XXXdpi rispetto a YYYdpi).
Per stampare in autonomia può essere molto utile (e forse è indispensabile) avere una buona conoscenza della gestione del colore in informatica (che è sempre utile per un fotografo digitale). Esistono diversi siti di riferimento dedicati a questo argomento, anche in italiano, per esempio colore digitale blog e photoactivity. Se poi si è disposti anche a spendere per un buon libro (purtroppo quasi tutti in inglese) consiglio, tra i vari, l'ottimo "Color Management for Digital Photographers" di Andrew Rodney.
Per concludere una "storia tipo" dell'appssionato di fotografia digitale che inizia a stampare i suoi file. Possiamo trarre qualche spunto per evitare di ripetere gli stessi errori.
Citazione: | La mia esperienza è partita con una Stampante XXX che inizialmente tentavo di "tarare manualmente" giocando con i driver. Mi sono presto accorto che questa non era la strada giusta per due motivi fondamentali:
1) Stavo sprecando un sacco di carta e inchiostro.
2) Usando la stampante con un altro computer mi sono accorto che era tutto sballato perché i monitor dei due computer non riproducevano nello stesso modo i colori.
Ho quindi capito l'importanza di avere un monitor correttamente "tarato" e mi sono fatto prestare dal circolo fotografico di zona un colorimetro con cui ho "registrato" entrambi i monitor. Finalmente si comportavano in modo tra loro simile.
Usando carta e cartuccie originali ho quindi scaricato i profili dal sito del produttore, e finalmente, e in poco tempo, cio che vedevo su carta corrispondeva a ciò che vedevo su monitor.
Volendo usare inchiostri non originali e supporti non forniti dal produttore della stampante, dato che non trovavo nessun profilo soddisfacente su internet (cercando se ne possono trovare diversi) mi sono rivolto ad una ditta esterna che con 50 euro mi ha fatto 2 profili, validi per le due carte che uso di più (una glossy e una semilucida). |
Possiamo dire che, per arrivare ad un voto sulla "qualità di stampa" di 7/10, è sufficiente seguire le indicazioni fornite in questa breve introduzione. Per raggiungere vette qualitative più alte è necessaria esperienza pratica e conoscenza teorica.
Resto disponbile per correzioni, appunti, dubbi e domande su quanto scritto. _________________
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