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brunn nuovo utente
Iscritto: 29 Dic 2010 Messaggi: 25 Località: Padova
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Inviato: Mer 29 Dic, 2010 5:16 am Oggetto: Durst duomat color |
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Salve, ho la possibiità di aquistare questo ingranditore, vorrei avere qualche informazione a riguardo, se secondo voi è valido ed eventualmente quale può essere il suo valore. Ed inoltre vorrei avere qualche informazione e consiglio sugli obiettivi da montare. Grazie in anticipo |
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california utente

Iscritto: 13 Feb 2008 Messaggi: 171 Località: Milano - Padova
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Inviato: Gio 30 Dic, 2010 4:14 pm Oggetto: Re: Durst duomat color |
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brunn ha scritto: | Salve, ho la possibiità di aquistare questo ingranditore, vorrei avere qualche informazione a riguardo, se secondo voi è valido ed eventualmente quale può essere il suo valore. Ed inoltre vorrei avere
qualche informazione e consiglio sugli obiettivi da montare. Grazie in anticipo |
La storia degli ingranditori della serie "Duomat" di Durst inizia nientemeno che all'inizio del 1938, con la presentazione del primo ingranditore "automatico doppio sincrono" che porta questo nome. Caratteristica fondamentale ed assolutamente unica nel panorama dell'epoca, la presenza di due obiettivi, per il piccolo e per il medio formato, montati stabilmente e contemporaneamente a fuoco in modo automatico.
Il modello successivo, il Duomat IIª serie, arriva poco dopo la fine del conflitto, nei primi mesi del 1946, ma si tratta di una rivisitazione più estetica che tecnica del modello precedente.
La vera novità, il Duomat Color, viene presentato in anteprima alla XXIXª Fiera di Milano nell'Aprile del 1951, ma entra effettivamente in produzione e in distribuzione non prima del Dicembre 1952.
Si tratta come per i modelli precedenti di un ingranditore 6x9 autofocus a doppio obiettivo, differente dal precedente Duomat per avere le camme e le leve della messa a fuoco automatica interne alla testa anzichè all'esterno, per essere dotato di due scale indicatrici del rapporto di ingrandimento per le due focali e per la presenza di un cassettino portafiltri, da cui la denominazione "Color".
Dispone di due obiettivi pretarati in fabbrica montati su torretta scorrevole, uno da 50mm ed uno da 105mm, per gli ingrandimenti da film 35mm e 120 rispettivamente. Gli obiettivi potevano essere forniti da Schneider (Componon o Componar), da Rodenstock o da Galileo. I numeri di serie dei due obiettivi originali sono sempre riportati sulla placca frontale insieme a quello dell'ingranditore stesso, infatti la presenza delle ottiche originali (sulla cui lunghezza focale viene tarato il sistema di messa a fuoco automatica) è condizione essenziale per il corretto funzionamento dell'automatismo.
Portando in posizione di lavoro l'obiettivo da 50mm si inserisce automaticamente un condensatore ausiliario al di sopra di quello standard per l'obiettivo da 105mm.
Alla base della colonna è montato un dispositivo di variazione del piano di messa a fuoco, per mantenere il funzionamento dell'autofocus anche utilizzando un marginatore fino ad uno spessore massimo di 40mm.
L'illuminazione è data da una classica lampada opalina ad incandescenza da 200W di potenza massima, regolabile sui tre assi tramite una manopola esterna del tutto identica a quella del ben noto Durst 609.
Ha un ripiano di base di 50x55 cm ed un'altezza massima con la testa alla massima elevazione di 130 cm. Pesa circa 25Kg.
Resta in produzione senza sostanziali modifiche fino all'Aprile del 1957, quando alla XXXVª Fiera di Milano viene presentato il suo diretto discendente, il Durst Duomat Super Color, che grazie ad una modifica della testa, ora dotata di un coperchio apribile identico a quello dell'U70 e di una presa ausiliaria di corrente, può alloggiare ed alimentare una testa a colori a filtratura continua della Agfa (la stessa del Varioscop), pur sempre però mantenendo il sistema di guida della luce a condensatori.
Il Duomat Super Color darà a sua volta origine dopo meno di due anni produzione al Durst D659, che resta in catalogo fino al 1968 e che conclude la serie dei Duomat "classici", venendo sostituito dal più moderno DA900, che comunque, con la sua torretta scorrevole, ne perpetua in qualche modo le caratteristiche fondamentali.
Questa è la storia.
In pratica, all'epoca era sicuramente uno degli ingranditori migliori sul mercato per il piccolo e medio formato, e ancora oggi, se in perfette condizioni di funzionamento e se non si ha bisogno di una filtratura continua, è una macchina perfettamente utilizzabile e in grado di restituire risultati di assolutà qualità con la stessa facilità d'uso di un ingranditore moderno.
L'unico suo vero limite è l'impossibilità di utilizzare un'illuminazione a luce diffusa, a meno di qualche "arrangismo" artigianale. Esisteva in verità, come accessorio per il Durst U70 ma adattabile anche al Duomat, un sistema di illuminazione a luce fredda, il Ducoli/Ducotra, che si sostituiva al condensatore principale, ma è oggidì veramente introvabile.
Bisogna inoltre tener conto del fatto che per queste macchine non sono più reperibili ricambi di alcun tipo, tranne che qualcosa ogni tanto su ebay, e non esiste nemmeno più un servizio di assistenza tecnica per gli ingranditori Durst, per cui prima dell'acquisto di un simile ingranditore ci si deve sincerare dell'assoluta completezza e della sua perfetta funzionalità in tutte le parti.
Vanno controllati in modo particolare la presenza di tutti gli accessori fondamentali cioè: obiettivi originali (verificare il numero di serie), portanegativi originale (deve avere lo stesso n. di serie dell'ingranditore) coi suoi vetrini o cornicette, condensatore principale (spessissimo danneggiato a causa della facilità con cui si sfila e cade), condensatore ausiliario, e possibilmente una lampada opalina "fresca".
Bisogna poi verificare lo stato degli obiettivi (lenti e diaframmi), quello dei condensatori, la scorrevolezza della testa sulla colonna, l'assenza di evidenti giochi meccanici tra testa e colonna, il corretto movimento della torretta portaobiettivi e l'effettivo funzionamento della messa a fuoco automatica, se ci si tiene ad utilizzarla. Se non ci si tiene, e si ritiene di poter usare l'ingranditore in manuale, allora anche l'originalità degli obiettivi non è più necessaria.
Il valore di un Duomat Color, se in perfetto stato e completo di quanto citato, secondo me non dovrebbe superare i 200 €, anche meno se funzionante ma con qualche pecca estetica, e qualcosa di più se dotato di accessori ausiliari (telaio per riproduzioni, portanegativi aggiuntivo, cuffia di protezione, libretto di istruzioni...)
Che dire ancora? Che secondo me è uno degli ingranditori esteticamente più belli ed eleganti mai costruiti.
E ora, beccati la "galleria storica" della serie Duomat:
Durst Duomat (1938) da una pubblicità su "Corriere Fotografico" del Febbraio 1938:
Durst Duomat IIª serie (1946) da una pubblicità su "Progresso Fotografico" del Marzo 1946:
Durst Duomat IIª serie da una pubblicità su "Progresso Fotografico" del Novembre 1949:
L'annuncio per il Duomat Color da una pubblicità su Progresso Fotografico dell'Ottobre 1952:
Un collage di immagini del Duomat Color (1952), tratto dalla rete:
La testa del Duomat Super Color (1957) in cui si notano le modifiche al coperchio e le istruzioni per la testa colore Agfa:
E infine una pessima foto del mio Duomat D659 in attesa di restauro conservativo:
 _________________ Davide.
Tanta roba, poco tempo... |
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Tomash utente attivo

Iscritto: 21 Giu 2005 Messaggi: 11774 Località: Bologna
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Inviato: Ven 31 Dic, 2010 6:57 am Oggetto: |
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Aggiunto al Grande Memo  |
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brunn nuovo utente
Iscritto: 29 Dic 2010 Messaggi: 25 Località: Padova
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Inviato: Lun 03 Gen, 2011 5:45 pm Oggetto: |
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wow grazie della super risposta.
questo sarebbe l'oggetto in questione: http://www.subito.it/vi/18686931.htm e questo dovrebbe essere l'obiettivo 1:4/5 f 10,5 cm officine galileo poi ce cìè un altro ma non so se è di questo ingranditore Durst Lapla 39 4,5/110
grazie ancora |
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california utente

Iscritto: 13 Feb 2008 Messaggi: 171 Località: Milano - Padova
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Inviato: Mar 04 Gen, 2011 12:46 pm Oggetto: |
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brunn ha scritto: | ...questo sarebbe l'oggetto in questione: http://www.subito.it/vi/18686931.htm e questo dovrebbe essere l'obiettivo 1:4/5 f 10,5 cm officine galileo poi ce cìè un altro ma non so se è di questo ingranditore Durst Lapla 39 4,5/110
grazie ancora |
Bello, ma... il condensatore dov'è? E il portanegativi? Lo vedi quello spazio vuoto sotto il cassettino portafiltri? (confronta le foto che ho postato), bene, lì dovrebbe esserci il condensatore prinicipale, quello che facilmente si sfila, cade e si rompe. Poi, subito sotto, dovrebbe esserci il portanegativi. Informati della loro presenza e del loro stato, prima di fare l'acquisto.
L'altro obiettivo probabilmente proviene da un altro ingranditore, i Duomat non hanno mai montato ottiche da 110mm. Lapla 39 non è il nome dell'obiettivo, ma della rondella portaobiettivo su cui questo è montato. Comunque è compatibile col Duomat, ma non funzionerà in autofocus. _________________ Davide.
Tanta roba, poco tempo... |
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brunn nuovo utente
Iscritto: 29 Dic 2010 Messaggi: 25 Località: Padova
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Inviato: Ven 07 Gen, 2011 7:08 pm Oggetto: |
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è vero, non lo avevo notato. Grazie |
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