Ho visto un fotolibro che .....

[Mario Zacchi]

...... che mi ha dato da pensare

Tempo fa un gruppo di conoscenti mi mostra le foto al grezzo (provinature) scattate durante un evento che li vede protagonisti. L' impressione a pelle è di foto in parte accettabili, ma anche in parte (non piccola) non curate come ci si aspetterebbe da un professionista (inquadratura, profonddità di campo, esposizione, mossi, mancato uso del flash in certe situazioni, bruciature, sottoesposizioni ... ) Insomma una serie (numerosissima, tra l' altro) di scatti che onestamente, nel complesso, non si può dire deponga a favore dell' autore.

Passa qualche mese e ritrovo i conoscenti in questione che mi mostrano una selezione corposa di quelle immagini riunite in bel fotolibro e ..... sorpresa: le foto così-così che avevo visto tempo addietro, sotto la regia di un abile grafico (taglia, scontorna, sovrapponi, tira, gratta, sfoca, pennella, pasticcia, scrivi, sfuma ......) danno corpo ad un bel risultato editoriale di cui i conoscenti sono soddisfati.

Morale ???

[caracol]

Non so se sia una morale, nè se resto proprio in topic: ho visto comunque che, già solo mettendo qualche pixel di passepartout a foto mie che non mi convincevano molto, queste acquistavano un'aria molto più "indubitabile", credo per "effetto cartolina". Nel senso che, impaginate al minimo, diventavano affermazioni, perché simili nell'aspetto a migliaia di altre già viste e riconosciute come "foto".
Forse è abitudine, pigrizia dell'occhio: tutto quel che è scritto sul giornale è vero, tutto quel che dice la tv è verità, le foto in un libro hanno già un "di più" che non viste singolarmente.
Amp,

[Mario Zacchi]

A me, invece, questo episodio ha indotto due pensieri.

Il primo: se ti ritrovi una bella foto per le mani, montarla in quel modo è un delitto.
Il secondo: evidentemente anche le foto non buone si possono usare con profitto

[Nicola Giani]

[palmerino]

L' unico delitto sarebbe non stampare le foto.
L' album libro permette di meglio conservare ed esaltare le nostre foto.
Meglio di un hard disk.
Poi se il grafico fosse un mago...meglio.
Oggi il fotoritocco permette di migliorare molto i nostri scatti, sapendoci fare.
Io ci so poco fare (mio limite) e cerco quindi di dare il meglio di me in ripresa.

[Mario Zacchi]

[alepacca]

La morale?

Il risultato è quello che conta!

[Nicola Giani]

[Mario Zacchi]

Ho l' impressione che stiamo parliamo di due cose diverse: le foto cui alludevo io (una discreta parte) avevano, diciamo ... "minor pregi" che sono "spariti" o sotto a pezzi di altre foto scontornate, o sotto efettini di vario genere (fiorellini, sfumature, scritte ...). Insomma: non roba semplicemente da stampare bene per essere apprezzata, ma roba che pure stampata bene e mostrata da sola sarebbe discutibile.

Ha fatto male l' autore? Come si fa a dire di no? Lui lo deve vendere a gente che apprezza la rilegatura, la copertina, la carta, i caratteri più della trama e della narrazione del romanzo ... che gli frega?! L' unico problema sta nel fatto che chi lavora così (in qualsiasi ambito) si abitua, quando non si educa, cioè non si forma fin dall' inizio, a produrre robetta da quattro soldi (quanto a valore intrinseco, non quanto a ricavi d vendita).

[palmerino]

Io ho compreso: del resto anche una ripresa video deve essere sapientemente "montata".
Non basta saper riprendere.

Il montaggio di un libro fotografico, se eseguito da un fotografo che sa mascherare difetti molto evidenti (agli occhi solo dei più esperti) certamente è un lavoro aggiunto da non sottovalutare.
Per il fotografo che deve portare avanti uno studio fotografico aperto al pubblico potrebbe essere una risorsa importante (impaginare gli album libri altrui) ed anche valorizzare il suo lavoro professionale.
Senza star lì a giudicare male la qualità delle fotografie ricevute...

[roiter]

La mia esperienza a riguardo: avevo inizialmente promesso di scattare le foto al matrimonio di un carissimo amico, ma poi lui mi ha chiesto di fargli da testimone... quindi ha incaricato un conoscente con l'accordo che poi il libro glielo avrei comunque impaginato io.
Lo pseudofotografo gli ha fatto delle foto da far drizzare i capelli: ombre di flash pazzesche, inquadrature sbilenche, con vagonate di elementi di disturbo (compreso il classico lampione che esce dalla testa della sposa) e scattate alla fantastica risoluzione di 3MP
Con questo materiale mi sono confrontato per un mesetto per tirarne fuori qualcosa che perlomeno conservasse il ricordo della giornata... nonostante non sia certo un mago di photoshop, alla fine il risultato è stato comunque accettabile, quasi miracoloso pensando al materiale di partenza... tra tira molla taglia e impasta il mio amico ha comunque qualcosa di decente da fare vedere agli amici.

Morale: in un fotolibro in realtà sono riunite tre parti: una parte fotografica, una di fotoritocco e una grafica... se due di queste sono fatte bene, la terza si nota meno.

[Mario Zacchi]

"se due di queste sono fatte bene, la terza si nota meno" .... e il tutto si vende