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Difficoltà di stampare toni chiari

 
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davIvad
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Iscritto: 24 Giu 2009
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MessaggioInviato: Mer 23 Giu, 2010 7:45 pm    Oggetto: Difficoltà di stampare toni chiari Rispondi con citazione

Vi propongo un problema che ho notato nelle mie (ancora poche) sessioni di stampa. Supponiamo di fotografare un soggetto (un paesaggio per esempio) con un'ampiezza tonale abbastanza estesa ma comunque in gran parte controllata in fase di scatto. Per chiarezza faccio un esempio pratico, ho un paesaggio con primo piano scuro e con il cielo più chiaro (controluce), mettendo il pp più o meno in zona 4, misurando il cielo trovo che cade in zona 7-8 e sono contento perché penso di bilanciare in seguito le due cose in fase di stampa schermando leggermente il pp e bruciando un po' il cielo
Di seguito posto la scansione (scanner piano) del negativo in questione, con tutti i settaggi neutrali:


Adesso la stampa, mi aspetterei che se la facessi senza interventi con filtro di contrasto 2 (filtri ilford) otterrei qualcosa di simile al negativo. Faccio quindi i provini per cercare l'esposizione, curando di posizionare il foglietto in modo tale da avere sia i fiori che la collina che anche un po' di cielo. Con il formato 15x24 (un 24x30 tagliato a metà Very Happy ) a f/8 e con il filtro 1.5 trovo che sono necessari 15'' per avere un esposizione corretta sulla collina. La cosa strana è che, con lo stesso tempo, la nuvola che c'è subito sopra viene completamente bianca.. Facendo un altro po' di provini concentrandomi sul cielo vedo che c'è bisogno di quasi un minuto (!!) per avere l'esposizione che volevo: tipo quella del negativo, un pelo più scura.
Alla fin fine decido di dare un'esposizione a tutta la foto con il filtro 1.5 con 15'' di esposizione (schermando per 4 secondi i fiori) e quindi fare 50'' (!!!) di bruciatura sul cielo muovendo il cartoncino su e giù (sagomato come la collina). Il risultato finale è questo (in caso, è in critica nella sezione paesaggio):



A parte la bruciatura che ha lasciato degli aloni attorno la collina e al paese, prendete proprio la zona di cielo subito sopra Castelluccio: il contrasto con la luminosità del paese è molto molto maggiore di quello che si nota dal negativo. Perché mai?
Il filtro 1.5 non dovrebbe dare un contrasto poco più basso del neutro neutro? Perché sembra che mi dia invece un contrasto altissimo?

Ho riportato questa foto perché qui la cosa è evidente, però l'ho riscontrata anche in moli altri scatti, dove una zona chiara (in genere il cielo), leggibile dal negativo, in stampa prende valori troppo chiari - a parità di esposizione per i valori medi.

L'ingranditore è un Lucky 60M a condensatore, oltre il filtro di contrasto Ilford che scelgo io c'è solamente il filtro di calore che protegge il negativo dal troppo calore della lampada (che mi pare un normale pezzo di vetro trasparente neutro..) Il negativo è un Ilford FP4+ @125ISO sviluppato in ID11 come da bugiardino.

Sapete spiegarmi l'arcano? Succede anche a voi, è normale? È una banalità? Very Happy

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NY0
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MessaggioInviato: Gio 24 Giu, 2010 8:11 am    Oggetto: Rispondi con citazione

qualsiasi cosa sia, ed aspettiamo i veri esperti, secondo il mio parere di neofita ai massimi livelli, sei gia bravissimo ad arrangiarti a fare questi conti. Complimenti!
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efke25
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MessaggioInviato: Gio 24 Giu, 2010 9:05 am    Oggetto: Rispondi con citazione

la stampa comprime di molto i toni e occorre mascherare molto. Se tra la terra e il cielo ci fosse anche solo uno stop, il tempo all'ingranditore sul cielo dovrebbe raddoppiare rispetto alla terra. E normalmente la differenza di stop è ben maggiore: fai due conti...
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Tomash
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MessaggioInviato: Gio 24 Giu, 2010 9:07 am    Oggetto: Re: Difficoltà di stampare toni chiari Rispondi con citazione

davIvad ha scritto:
...Adesso la stampa, mi aspetterei che se la facessi senza interventi con filtro di contrasto 2 (filtri ilford) otterrei qualcosa di simile al negativo...

...Facendo un altro po' di provini concentrandomi sul cielo vedo che c'è bisogno di quasi un minuto (!!) per avere l'esposizione che volevo: tipo quella del negativo, un pelo più scura....

...Ho riportato questa foto perché qui la cosa è evidente, però l'ho riscontrata anche in moli altri scatti, dove una zona chiara (in genere il cielo), leggibile dal negativo, in stampa prende valori troppo chiari - a parità di esposizione per i valori medi...


In realtà sei sulla strada giusta, devi solo trovare il giusto bilanciamento nelle mascherature e bruciature.
Quando cielo e terra magari in ombra sono sullo stesso fotogramma non è che ci siano molte alternative.

Ho riportato alcuni passaggi, tu dici "come sul negativo", ebbene sì, hai scoperto l'arcano, sul negativo ci sta molta più gamma dinamica che sulla carta.
Con un esposizione avresti il cielo stampato correttamente, con un altra la terra sarebbe giusta, tutte e due con la stessa esposizione non ci stanno, e non c'è contrasto che tenga.
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davIvad
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Località: Roma

MessaggioInviato: Gio 24 Giu, 2010 11:07 am    Oggetto: Re: Difficoltà di stampare toni chiari Rispondi con citazione

Tomash ha scritto:
In realtà sei sulla strada giusta, devi solo trovare il giusto bilanciamento nelle mascherature e bruciature.
Quando cielo e terra magari in ombra sono sullo stesso fotogramma non è che ci siano molte alternative.

Ho riportato alcuni passaggi, tu dici "come sul negativo", ebbene sì, hai scoperto l'arcano, sul negativo ci sta molta più gamma dinamica che sulla carta.
Con un esposizione avresti il cielo stampato correttamente, con un altra la terra sarebbe giusta, tutte e due con la stessa esposizione non ci stanno, e non c'è contrasto che tenga.

Però, scusa, da quello che ho capito leggendo "il negativo" di A.A. avrei detto che, fissata una certa esposizione in fase di scatto scatto e dato uno sviluppo normale (N), una volta trovata l'esposizione corretta per la stampa con contrasto 2 (per una esposizione tale che una zona 5 del negativo diventi una zona 5 in stampa, senza interventi di brucia/scherma), quello che cade in zona 7-8 in fase di esposizione dovrebbe venire un bianco leggibile mentre quello che cade in zona 3 rimane un nero leggibile.

Cioè, non mi quadra questa cosa che in stampa i toni si allarghino così tanto.. A.A. dice che rimangono fissi (con carta a contrasto 2). Mi aspetterei invece che questo succeda usando un filtro di contrasto maggiore, che appunto espande i toni..
Evidentemente sto sbagliando da qualche parte, perché i risultati lo mostrano Very Happy , è che non capisco dove..

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efke25
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MessaggioInviato: Gio 24 Giu, 2010 11:27 am    Oggetto: Re: Difficoltà di stampare toni chiari Rispondi con citazione

davIvad ha scritto:
Mi aspetterei invece che questo succeda usando un filtro di contrasto maggiore, che appunto espande i toni..
Evidentemente sto sbagliando da qualche parte, perché i risultati lo mostrano Very Happy , è che non capisco dove..


Se aumenti il contrasto i toni diminuiscono

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Tomash
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MessaggioInviato: Gio 24 Giu, 2010 12:58 pm    Oggetto: Re: Difficoltà di stampare toni chiari Rispondi con citazione

davIvad ha scritto:
Però, scusa, da quello che ho capito leggendo "il negativo" di A.A. avrei detto che, fissata una certa esposizione in fase di scatto scatto e dato uno sviluppo normale (N), una volta trovata l'esposizione corretta per la stampa con contrasto 2 (per una esposizione tale che una zona 5 del negativo diventi una zona 5 in stampa, senza interventi di brucia/scherma), quello che cade in zona 7-8 in fase di esposizione dovrebbe venire un bianco leggibile mentre quello che cade in zona 3 rimane un nero leggibile.

Cioè, non mi quadra questa cosa che in stampa i toni si allarghino così tanto.. A.A. dice che rimangono fissi (con carta a contrasto 2). Mi aspetterei invece che questo succeda usando un filtro di contrasto maggiore, che appunto espande i toni..
Evidentemente sto sbagliando da qualche parte, perché i risultati lo mostrano Very Happy , è che non capisco dove..


AA era un "bruto" della stampa e aveva una schiera di assistenti che facevano un sacco di test sui materiali e le varie combinazioni.
Inoltre scattava spesso in grande formato e questo aiuta molto.
Inoltre il libro "La Stampa" contiene molta teoria, ma quello che conta sono i risultati che riusciamo ad ottenere nella nostra "cameretta oscura".

Se aumenti il contrasto, come dice giustamente efke25, comprimi i toni, dovresti diminuirlo per fare stare più toni possibile sulla carta.
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Giorgio23
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MessaggioInviato: Gio 24 Giu, 2010 7:41 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

L'arcano è molto semplice, il tuo sviluppo non è N. Con la stesso pellicola fai 10 foto a una parete uniforme e scatta per tutte le zone: (quindi prendi l'esposizione giusta che è la zona 5 e poi scatta dalla 1 alla 10).
Se la zona 1, la zona 5 e la zona 8 (che sono un po i termometri ma controllale tutte) al densitometro danno la densità che Adams suggerisce, allora quello è uno sviluppo N.
Per eseperienza gli sviluppi da bugiardino quasi mai danno uno sviluppo N, anche perchè la sensibilità della pellicola dichiarata non è mai quella effettiva, quindi è come se si tirasse sempre un po la pellicola ottenendo nella maggior parte dei casi N+1 all'incirca. Esempio: con il rivelatore che uso io lo sviluppo N della Tri-x si ha esponendola a 250iso e sviluppandola a una certa diluzione e per un certo tempo.
In soldoni: test test test.

p.s. poi probabilmente c'è da dire che le carte a contrasto fisso che usava admas non hanno niente a che fare con le multigrade di oggi... nel senso che un grado 2 di una fissa quasi sicuramente non corrisponde ad un grado 2 di una multigrade.
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davIvad
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MessaggioInviato: Gio 24 Giu, 2010 8:25 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Giorgio23 ha scritto:
L'arcano è molto semplice, il tuo sviluppo non è N. Con la stesso pellicola fai 10 foto a una parete uniforme e scatta per tutte le zone: (quindi prendi l'esposizione giusta che è la zona 5 e poi scatta dalla 1 alla 10).
Se la zona 1, la zona 5 e la zona 8 (che sono un po i termometri ma controllale tutte) al densitometro danno la densità che Adams suggerisce, allora quello è uno sviluppo N.
Per eseperienza gli sviluppi da bugiardino quasi mai danno uno sviluppo N, anche perchè la sensibilità della pellicola dichiarata non è mai quella effettiva, quindi è come se si tirasse sempre un po la pellicola ottenendo nella maggior parte dei casi N+1 all'incirca. Esempio: con il rivelatore che uso io lo sviluppo N della Tri-x si ha esponendola a 250iso e sviluppandola a una certa diluzione e per un certo tempo.
In soldoni: test test test.

p.s. poi probabilmente c'è da dire che le carte a contrasto fisso che usava admas non hanno niente a che fare con le multigrade di oggi... nel senso che un grado 2 di una fissa quasi sicuramente non corrisponde ad un grado 2 di una multigrade.

Grazie dell'intervento, Giorgio.. è chiaro e spiega il perché in stampa mi trovo un contrasto più alto di quello che ho misurato in fase di scatto Wink

Quei bei test di cui parli e che AA descrive in fondo al negativo e alla stampa sono sicuramente interessantissimi e andrebbero fatti.. il problema è che già è tanto se riesco a trovare del tempo libero da dedicare a fotografare, sviluppare e stampare (attività che comunque prendono più tempo della fotografia digitale).. Sono conscio del fatto che per essere padroni al 100% di quello che sta accadendo in C.O. sia necessario investire del tempo (e del materiale) in questi test, però magari li pospono a tra qualche decina di rulli più avanti, quando avrò anche più esperienza per valutarne il risultato Smile

L'unico punto che ancora non mi torna è che la prima immagine che ho postato è una scansione del negativo... quindi fatta DOPO lo sviluppo... e la differenza di contrasto tra quella scansione e la stampa è evidente (cielo attorno a Castelluccio). È anche però possibile che, nonostante io abbia messo tutti i settaggi neutrali, il programma di scansione applichi delle regolazioni in automatico, quindi forse non c'è da fidarsi più di tanto.. boh Very Happy

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Tomash
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MessaggioInviato: Gio 24 Giu, 2010 9:07 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

davIvad ha scritto:
L'unico punto che ancora non mi torna è che la prima immagine che ho postato è una scansione del negativo... quindi fatta DOPO lo sviluppo... e la differenza di contrasto tra quella scansione e la stampa è evidente (cielo attorno a Castelluccio). È anche però possibile che, nonostante io abbia messo tutti i settaggi neutrali, il programma di scansione applichi delle regolazioni in automatico, quindi forse non c'è da fidarsi più di tanto.. boh Very Happy


Questo è una verità assoluta.
E' da anni che scansiono i miei negativi, cosa utile per vedere le foto, per condividerle su web ecc.
Ma la scansione non dà alcuna indicazione sulla stampa fatta in CO, anzi, è forviante.
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