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ACR, Bibble, C1, DPP, DxO, Lightroom: impressioni d’uso
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AleZan
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MessaggioInviato: Dom 16 Mgg, 2010 11:10 am    Oggetto: ACR, Bibble, C1, DPP, DxO, Lightroom: impressioni d’uso Rispondi con citazione

ACR, Bibble, C1, DPP, DxO, Lightroom: impressioni d’uso su 6 convertitori RAW commerciali

“Impressioni d’uso” significa che quello che state per leggere non è né una recensione approfondita, né un test scientifico dei sei più noti convertitori RAW commerciali. Purtroppo non ho il tempo e gli strumenti/capacità necessari per permettermi di più.

Nella mia personale parabola “foto-digitale” devo dire che sono quasi subito approdato al formato RAW e, dopo avere provato alcuni software, mi sono rivolto quasi unicamente ad ACR + Photoshop. Questa necessità di concentrarsi davvero sull’approfondimento della conoscenza di pochi strumenti ha ricalcato quel che personalmente mi è capitato a suo tempo con la fotografia chimica, dove alla fine (di alcune decadi) mi sono trovato ad usare una pellicola a colori, una in B/N e uno sviluppo, o poco più.
Notando che ormai da diverso tempo la mia “curva di apprendimento” sul trattamento del RAW era diventata pressoché piatta, ho pensato: su la testa e vediamo cosa c’è d’altro… chissà… Ecco spiegata l’origine di questo mini-test.

I convertitori RAW utilizzati
Adobe Camera RAW v. 4.6 (in PS CS3), Adobe Lightroom v. 3.0 (beta 2), Bibble Labs Bibble 5.0, Canon Digital Photo Professional v. 3.8, Dxo Labs Dxo Optics Pro v. 6.1, Phase One Capture One v. 5.0.
Tranne ACR, tutte le altre sono le ultime versioni (aprile 2010) scaricabili dai siti ufficiali.

Come far tardi (ripetutamente) la notte
Come spesso accade nelle imprese solitarie, si parte da quel che si ha: io ho i miei files RAW prodotti dalla mia Canon 5D mk I.

Per limitare il rischio di parlare a vanvera (mai del tutto eliminato sul web), mi sono imposto prima di tutto un periodo di training sui software che non conoscevo o conoscevo poco – per fortuna solo tre – scegliendo un set di 30 files RAW e passando allegramente (?) diverse serate tentando di capirne vita-morte-e-miracoli, compresa la lettura di buona parte del manuale (cosa che secondo me va sempre fatta).

Successivamente ho progressivamente limitato i RAW ad un set più ridotto (16 poi 12), che ho trattato con tutti i sei Converter in modo sistematico.

Ma cosa vai cercando? E come?
Il set dei RAW presi in esame si è progressivamente ristretto poiché cercavo, non tanto scatti “belli in sé” (se mai ce ne fossero stati…), quanto immagini che fossero indicative di fattori qualitativamente importanti per la valutazione di un Converter, come: rapporto sharpening/rumore, resa del colore e correzione delle dominanti, dinamica e recupero di sovra/sotto esposizioni, conversione in B/N e qualità generale della conversione.

L’analisi di questi fattori, come ho già detto, è avvenuta senza l’uso di strumenti, ma seguendo una valutazione mia soggettiva che si basa sulla mia esperienza individuale in fotografia.
Per questo non “vendo” queste valutazioni come oro colato, anzi invito chi legge a ripetere l’esperienza personalmente, traendo da sé le proprie conclusioni. E magari contribuendo con i propri risultati, in contraddittorio con i miei.

Ecco come ho proceduto. Con ognuno dei sei Converter ho trattato ognuno dei RAW del set ristretto con l’obiettivo di ricavarne il miglior risultato che potessi ottenere, date le caratteristiche della foto e – inevitabilmente – le mie capacità.
Quindi non ho lavorato inizialmente volendo ottenere lo “stesso risultato” con ognuno dei sei software, ma ho trattato ogni coppia RAW+Converter come un caso a sé su cui concentrarsi.
Mi sono comportato insomma come un utilizzatore che possiede un solo convertitore e lo usa mirando al miglior risultato possibile sulla singola foto.

Per ogni coppia RAW+Converter ho salvato un TIFF a 8bit/canale non compresso a piena risoluzione, che poi ho utilizzato per produrre le immagini che vi propongo.

Cosa c’è da vedere e come leggere il test
Prima di perdervi a visionare diverse decine di immagini, vi consiglio di leggere tutto questo articolo fino alla fine.
Di seguito trovate una serie di 12 immagini in anteprima. Cliccando su ogni immagine scaricate un file .zip che contiene sette conversioni di quella foto a pieno formato: la prima conversione mostra sempre il risultato ottenuto con DPP all’apertura del file, cioè senza toccare alcuno dei valori di default, seguono le altre sei conversioni su cui sono intervenuto.

I nomi dei files hanno questa sintassi: numero identificativo della foto, sigla del convertitore, dati di scatto.
Alcune anteprime hanno aree cerchiate con un colore: sono zone particolari a cui faccio riferimento di seguito nel testo.

Non badate alle diverse macchie da polvere sul sensore, perché non mi sono curato di correggerle, data la mole di lavoro.

Un suggerimento per la visualizzazione se usate Photoshop: aprite le sette versioni della foto tutte insieme in PS, selezionate lo strumento “Mano” (H) e barrate la casella in alto a sinistra “Scorri tutte le finestre”, scegliete il comando “Finestra > Ordina > Affianca verticale/orizzontale”, selezionate una foto e scegliete un fattore di zoom (che sia 25%, 50%, 100%), poi il comando “Finestra > Ordina > Corrispondenza zoom e posizione”. Ora con la “manina” potete scorrere le sette immagini in modo sincronizzato.

Commento ai risultati per ogni fattore esaminato
Resa del colore e correzione delle dominanti
In tutte le immagini, tranne in due (nn. 12 e 15), non sono per nulla intervenuto sulla temperatura colore. Lo scopo era quello di valutare e confrontare le diverse interpretazioni del colore operate di default da parte dei sei Converter. Sono invece intervenuto sui valori di saturazione e di contrasto a seconda dei casi.

Come vedete, già da qui si cominciano a cogliere le diverse “personalità” dei convertitori e, soprattutto, si dà concretezza all’affermazione secondo cui il RAW in sé non ha un suo aspetto “normale”, di default, ma ci restituisce un risultato diverso per ogni diverso algoritmo che lo interpreta.

Due considerazioni specifiche:
- i due prodotti della famiglia Adobe si comportano comprensibilmente in modo molto simile;
- Bibble sembra essere quello che più si avvicina all’interpretazione del colore di DPP che, come sappiamo, è il software ufficiale di Canon.

I risultati di default sul colore sono diversi, ma non mostrano differenze radicali. Questo significa che lavorando sui giusti parametri è possibile avvicinare i risultati dei vari Converter fino praticamente a sovrapporli.
Al di là delle singole differenze la qualità del risultato è sempre alta. In particolare la resa dell’incarnato della foto n. 11 è sempre molto naturale.

C1 su questo particolare aspetto mostra una delle sue specialità, avendo a disposizione comandi specifici per trattare la tonalità dell’incarnato. Nelle varianti della foto n. 11 (C1 e C1-bis) si vedono due possibili variazioni di C1 sul colore della pelle che non toccano gli altri colori. Interessante per i ritrattisti.

Su due immagini (nn. 12 e 15) ho voluto invece sperimentare la neutralizzazione delle dominanti mediate lo strumento del contagocce, a disposizione in tutti i convertitori.

La n. 12 è stata ripresa in WB automatico ma in condizioni di luce mista e K° molto bassi. La neutralizzazione è avvenuta cliccando con il contagocce al centro di una stessa mattonella bianca del pavimento, non sovresposta.
Tutti i convertitori hanno fatto bene il loro mestiere, tranne DxO che come si vede ha avuto qualche incertezza.

La foto n.15 è invece stata scattata in pieno sole con un WB manuale volutamente errato, impostato su luce artificiale. Tutti i convertitori hanno risposto abbastanza bene al click del contagocce sul bidone bianco in primo piano, pur con qualche differenza tra i risultati (Bibble e DxO sono più imprecisi).

Rapporto sharpening/rumore
Più che valutare banalmente l’efficacia del comando “sharpening” di ogni convertitore, mi interessava vederne l’effetto in relazione alla gestione/incremento del rumore di luminanza. L’impressione generale è che ci sia stato un buon passo in avanti nell’ultima generazione di prodotti.

In casa Adobe, il nuovo Lr3 si comporta decisamente meglio del mio vecchio ACR. Questi due prodotti hanno dalla loro parte quello che ritengo il miglior controllo sull’applicazione dello sharpening, che può avvenire in maniera mirata grazie all’attivazione di una maschera (cfr. l’articolo su ACR 4 della nostra Guida a Photoshop). Per evitare di dare loro un eccessivo vantaggio, non ho mai usato questa opzione nel test.

Bibble per quanto riguarda la “grana” tira fuori un bell’asso nella manica avendo incorporata una versione basic di Noise Ninja, che come noto è uno dei migliori plug-in di riduzione del rumore oggi esistenti. L’aumento di rumore di uno sharpening non esagerato è sempre compensato dall’ottimo intervento di NN. Chi poi possiede una licenza di questo plug-in trova nell’interfaccia di Bibble una palette dedicata ai suoi parametri avanzati.

DPP di Canon a mio modestissimo parere ha uno dei suoi maggiori punti deboli proprio nel comando “nitidezza” quando applicato a foto riprese ad alti ISO. Bisogna limitarsi davvero ai valori più bassi, pena ritrovarsi con un rumore eccessivo e addirittura con “buchi” che assomigliano a dead pixel (si vedano le zone più scure delle conversioni di “default” di DPP delle foto nn. 6 e 7). Problemi che probabilmente (non ho provato) non arrivano però ad essere visibili su una stampa.

DxO si comporta in modo molto “intelligente”. La coppia sharpening/riduzione rumore che popone di default è quasi sempre il migliore compromesso possibile, in particolare per quanto riguarda il risultato (ottimo) ad alti ISO. DxO legge i dati Exif dello scatto e sostiene di affidarsi automaticamente ad un proprio database di caratteristiche di corpi macchina e di obiettivi (usato anche per applicare correzioni di default alle distorsioni ottiche).

Anche C1 è notevolissimo nei valori che propone di default, in assoluto produce forse i migliori risultati. Purtroppo ho notato un certo aumento del rumore (correggibilissimo) nei miei RAW ad alti ISO. Una piccola cosa utile in C1: esiste un cursore che aumenta selettivamente lo sharpening solo ai bordi estremi del fotogramma, dove c’è maggiore caduta di nitidezza.
Un curioso incidente di percorso che ho avuto con C1 l'ho riscontrato sul dettaglio rosso vivo di un’immagine (che allego: “cappuccetto rosso”), per altro non problematica con gli altri cinque convertitori. Il problema è dovuto all'azione di riduzione del rumore di crominanza che in questo caso è stata stranamente distruttiva sui dettagli, pur essendo impostata al valore di default.

Nelle foto in anteprima ho cerchiato in giallo alcune zone che ho preso in esame in questo paragrafo.

Dinamica e recupero delle sovra/sotto esposizioni
Questo è uno degli aspetti della conversione RAW al quale il fotografo presta più attenzione. Per questo ho inserito le foto nn. 6, 7 e 8.

La foto 6 mostra un rischio di bruciatura sulla camicia bianca. Mi pare che tutti i convertitori consentano di contenere il problema senza arrivare a rendere il contrasto generale innaturale o alla chiusura delle ombre in altre parti dell’immagine.

La foto 7 ha un problema più serio: la guancia dell’attrice in primo piano ce la siamo giocata… Almeno questo è quanto sembra fino a che non proviamo a trattare la sovraesposizione con Bibble 5. Con questo software in quella zona appaiono dettagli che non si vedono negli altri trattamenti della stessa immagine. I due cugini Adobe vanno un po’ meglio degli altri e prendono la sufficienza.

Infine nella foto 8 un problema inverso: un’esposizione che tiene conto delle alte luci sullo sfondo ma sottoespone la montagna in primo piano. Qui apparentemente tutti i Converter tirano fuori un buon risultato. Attenzione però a valutare bene il contrasto locale e il colore verde nelle zone salvate dalla sottoesposizione più in basso.
Nelle anteprime ho cerchiato in blu le zone a cui ho fatto riferimento ora.

Conversione in B/N
Sul bianco/nero non c’è molto da segnalare: ho scelto un’immagine bruttina, mentre la scattavo ho pensato che fosse possibile trovarle un senso in B/N.

Tutti i convertitori si sono comportati a dovere. Alcuni prodotti presentano differenti preset per il B/N, alcuni permettono di aggiungere una pseudo-grana, DxO addirittura ha uno specifico plug-in (acquistabile a parte) che permetterebbe di simulare le caratteristiche di tante pellicole (B/N e colore). Tutte cose che ritengo veramente di scarsa utilità.

I comandi dei software Adobe che permettono di variare le tonalità dei grigi a partire dai colori fondamentali restano a mio giudizio imbattuti dal punto di vista dell’intuitività d’uso.

Qualità della conversione
In generale devo dire che il livello qualitativo della conversione è sempre molto alto per tutti i software. Se non si introducono volutamente degli eccessi (di sharpening, di clarify, di contrasto, di neri, di saturazione, ecc…) e se l’immagine non presenta particolari problemi, il risultato è già buonissimo ai valori di default.

Su alcune foto ho avuto l’idea che Capture One dia qualcosa in più a chi cerca un’immagine fotograficamente più ricca di passaggi morbidi nelle sfumature di colore. Chi ama la pellicola leggerà un suggerimento in queste parole.

Ho voluto comunque andare alla ricerca di “magagne” e le ho trovate.
Come sapete, la rappresentazione tridimensionale di un gamut è fatta “a patata”, cioè nella zona centrale dei valori di luminosità abbiamo un gamut più esteso, se invece ci avviciniamo alle zone più chiare e più scure i colori a disposizione diminuiscono notevolmente. Allora riprendiamo le immagini e andiamo a cercare problemi ad esempio nelle zone più scure.

Nelle foto 1 e 15, osservate le zone cerchiate di rosso. In alcune conversioni (di Bibble in particolare) si possono vedere chiaramente problemi di posterizzazione e anche di perdita di dettaglio. Questo genere di guai può essere determinato da un eccessivo taglio sui neri voluto nel trattamento (è il problema speculare ai bianchi bruciati), ma in questo caso quello che vedete è quanto di meglio sono riuscito tirar fuori da ogni software. Ognuno farà le proprie valutazioni (con lo zoom al 100%).

Alcune considerazioni sparse sui singoli Converter (in ordine alfabetico)
Adobe ACR 4.6
Il plug-in di Photoshop resta secondo il mio modesto parere uno dei prodotti più interessanti. Pur non potendosi dire il migliore in assoluto sotto ogni aspetto, rimane sempre ai primi posti rispetto a tutte le caratteristiche esaminate.

Non va sottovalutata anche l’ergonomia del prodotto: i comandi sono intuitivi, semplici da usare, disposti logicamente. E questo incide non poco sulla “curva di apprendimento” e sulla rapidità nel lavoro.

Un altro punto di forza di ACR è l’essere perfettamente integrato a Photoshop e Bridge, consentendo sinergie notevoli.

Adobe Lightroom 3
La versione testata è la seconda beta rilasciata per Lr3 che soddisfa finalmente le curiosità sollevate attorno al nuovo algoritmo per la riduzione del rumore. Alla prova dei fatti il miglioramento rispetto alle versioni precedenti è evidente.

Anche Lr3, che usa il nuovo “motore” di casa Adobe presente nella nuova suite CS5, ha un’ottima ergonomia e un’interfaccia con palette a scomparsa automatica, molto interessante su monitor di piccole dimensioni come nei portatili.

Insieme a Bibble e alle ultime versioni di ACR, Lightroom ha strumenti per interventi selettivi che permettono di modificare singoli parametri di trattamento su porzioni limitate e specifiche dell’immagine, simulando ciò che si farebbe con un’immagine a più layer in Photoshop.

Va anche detto che tra i prodotti testati è sicuramente il più completo in termini di funzionalità che vanno oltre l’elaborazione del RAW: non solo stampa, ma anche slideshow, web galleries, catalogazione…

Bibble Labs Bibble 5
Tra i convertitori che ho provato, Bibble è quello con cui mi sono trovato più in difficoltà, in particolare per quanto riguarda l’ergonomia dell’interfaccia che ho trovato dal mio punto di vista non proprio soddisfacente.

Peccato, perché in realtà è il prodotto che più si avvicina ad un approccio al trattamento dell’immagine di tipo multi-layer come in Photoshop.
Bibble permette di sovrapporre nuovi Layer di correzione all’immagine di base, a cui applicare singoli o multipli parametri di trattamento. È possibile modificare, eliminare, e addirittura copiare questi Layer su altre immagini a piacimento. Concettualmente è l’approccio più avanzato tra i sei Converter in esame.

Canon DPP 3
Il converter ufficiale di Canon è la scelta preferita di molti fotografi che ne apprezzano la semplicità, la fedeltà dei colori rispetto al Jpeg creato in macchina e visto sul display della reflex, la semplicità nell’applicazione dei vari Pictures Style.

A mio modesto parere resta un applicativo un po’ troppo spartano, soprattutto nell’ergonomia dell’interfaccia non proprio comoda, e con una versatilità non straordinaria. D’altra parte…. è gratuito.

Dxo Labs DxO Optics Pro 6
Devo dire che, tra i prodotti che non conoscevo, questo era quello che ero più curioso di testare. Sarà forse perché nei vari forum di lingua inglese il mondo è ormai diviso in due: fans di DxO e fans di C1.

Sicuramente in mezzo agli altri fa la figura dell’enfant terrible, nato per stupire. La sua “DxO Lighting Technology” interviene sia sulla curva di contrasto, sia attivando un algoritmo basato sul principio del “Local contrast enhancement”, molto ben gestibile, che “droga” i pixel della nostra foto ottenendo in diversi casi risultati molto spettacolari in termini di apparente nitidezza, pulizia dei colori, dettaglio nelle ombre, enfasi complessiva dell’immagine. Risultati che possono diventare mostruosi (in negativo) se ci facciamo prendere da eccessivo entusiasmo… Va tenuto sempre con le briglie corte.

In alcune delle foto che vi propongo convertite con DxO si nota un po’ questa caratteristica “frizzante” che ho voluto mostrare, senza però esagerarla. Per questa sua peculiarità mi pare un prodotto molto più adatto alla fotografia di paesaggio e di natura, piuttosto che al ritratto.

Un’altra caratteristica (questa volta molto più utile), che ho visto solo in questo software, è la possibilità di correggere le distorsioni prodotte soprattutto dagli obiettivi ultragrandangolari mediante una proiezione anamorfica. Nell’esempio che riporto, ricavato da uno scatto con il 16 mm. (su FF), l’effetto è molto evidente e positivamente sorprendente (sul corpo del fonico e sulla “statura” dell’intervistata).

Con DxO non potete stampare. Cosa da tenere in conto.
Sul mio sistema ho notato una certa instabilità del software che è andato in crash diverse volte, mentre altre volte dopo un paio d’ore di lavoro si è rifiutato di visualizzare le immagini, obbligandomi al suo riavvio. Altro neo, la conversione di un RAW in TIFF a 8 bit/canale non compresso (circa 37 Mb) richiede sul mio sistema (PC Intel quad-core 2,4 GHz, 4 Gb RAM, Win Xp Pro) quasi 30 secondi: un’esagerazione.

Phase One Capture One 5
C1 dà immediatamente l’idea di un software molto completo e molto solido. La quantità delle funzioni implementate è impressionante per numero e completezza.

L’interfaccia è altamente personalizzabile e richiede comunque un certo tempo per essere compresa e dominata. Rimando alla lettura del sito di Phase One per un elenco completo delle caratteristiche.
Sembra davvero un software progettato da fotografi per le esigenze concrete dei fotografi, senza tanti spazi a frivolezze ed “effetti speciali”. Una bella sensazione.

In termini di risultato complessivo per me è senza dubbio ai primi posti assoluti, su tutti i fattori presi in esame. È quindi un programma che mi pare adatto a tutti i tipi di fotografia: può soddisfare sia chi cerca un approccio più rigoroso e tradizionale (come nello still-life o nel ritratto), sia chi ama “esagerare” un po’.
Un limite non da poco: con C1 non si stampa.

Conclusioni (aperte)
Come ho detto all’inizio, queste sono impressioni d’uso e non un test rigoroso.
Il primo limite di questo lavoro sta nel fatto di avere usato files RAW provenienti da un unico modello/marca di reflex. D’altra parte non avevo altre possibilità e tempo da dedicare. Questo significa che RAW di altre marche/modelli possono portare a considerazioni diverse.

Non era mio obiettivo trovare un “vincitore assoluto”, ma piuttosto volevo rendermi conto del panorama delle possibilità esistenti oggi nel campo dei RAW Converter commerciali. In questo senso si può dire che nel test effettivamente emergono diverse “personalità”, che rendono i vari prodotti più o meno adatti al nostro stile individuale o al tipo di fotografia che più pratichiamo.

Diventa persino ipotizzabile l’uso di prodotti diversi quando cerchiamo risultati diversi. Non è così in fondo anche nella scelta pellicola+sviluppo?

Mi ha fatto piacere rendervi partecipe delle mie alchimie, ma spero anche che la lettura e la visione delle immagini sia stata di qualche interesse. E che ciò abbia provocato in voi una sana curiosità, che vi spinga ora a scaricare le versioni di prova di qualcuno di questi convertitori e a passare qualche notte insonne… Magari proponendo poi sul forum le vostre impressioni.

ciao
Cliccando su ogni anteprima si può scaricare il file .ZIP che contiene le immagini a pieno formato dei risultati ottenuti con i diversi Converter.
Il significato delle zone cerchiate a colori è illustrato nel testo.

01_anteprima_100-ISO_1_320 sec_f_8,0_16,0 mm

02_anteprima_100-ISO_1_50 sec_f_5,6_35,0 mm

03_anteprima_100-ISO_1_100 sec_f_16,0_35,0 mm

04_anteprima_800-ISO_1_320 sec_f_8,0_24,0 mm

05_anteprima_1600-ISO_1_640 sec_f_22,0_50,0 mm

06_anteprima_1600-ISO_1_160 sec_f_4,5_35,0 mm

07_anteprima_50-ISO_1_400 sec_f_8,0_24,0 mm

08_anteprima_100-ISO_1_100 sec_f_3,2_35,0 mm

09_anteprima_400-ISO_1_50 sec_f_8,0_105,0 mm

10_anteprima_1600-ISO_1_30 sec_f_2,8_16,0 mm

11_anteprima_50-ISO_1_250 sec_f_8,0_105,0 mm

12_anteprima_100-ISO_1_320 sec_f_8,0_16,0 mm



cappuccetto rosso

Correzione Anamorfica DxO

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Ultima modifica effettuata da AleZan il Mer 07 Lug, 2010 3:47 pm, modificato 1 volta in totale
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AleZan
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MessaggioInviato: Dom 30 Mgg, 2010 8:39 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Come sempre i vostri commenti sono feedback molto importanti e graditi.
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bird101
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MessaggioInviato: Lun 31 Mgg, 2010 3:29 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

sei un grande!
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Ciao
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weyes
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MessaggioInviato: Sab 05 Giu, 2010 6:06 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Molto interessante questa comparazione.

Grazie Alessandro.

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kigen
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MessaggioInviato: Sab 05 Giu, 2010 7:41 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Sto provando da giorni Capture one 5 pro e nei test fatti da me confrontando DPP, Camera Raw 6 , risulta eccellente ..
Non sono ancora riuscito a capire come spostare manualmente l'ordine delle singole miniature nel browser per avere un ordine di preferenza, come avviene in adobe bridge.
Qualcuno può darmi una mano? Esiste in questo programma?

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Canon L
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kigen
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MessaggioInviato: Sab 05 Giu, 2010 7:45 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Sul manuale online non ho trovato nulla..
Ho provato anche con vari tasti sulla tastiera ma solo io non riesco??

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MessaggioInviato: Sab 05 Giu, 2010 7:46 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Sul manuale online non ho trovato nulla..
Ho provato anche con vari tasti sulla tastiera ma solo io non riesco??

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MessaggioInviato: Sab 05 Giu, 2010 8:27 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

A memoria non te lo so dire.
Hai scaricato il manuale in italiano in PDF?

Chi si "innamora" di C1, consideri che gli acquisti multilicenza fanno diminuire notevolmente il prezzo.

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MessaggioInviato: Sab 05 Giu, 2010 8:47 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Allora ho letto si il manuale in pdf, ma è stranissima sta cosa.. non appare nessun riferimento a questa semplicissima operazione..
Ho provato a creare un nuovo album per cercare di spostare le immagini manualmente(in lightroom 2.7 creando le raccolte ci riuscivo) ma esito negativo in capture one..
ho provato a creare anche una nuova sessione ma niente da fare.. le trascino e sono ancorate sempre li , si spostano virtualmente e ritornano immediatamente al loro posto solo per farmi vedere il numeretto sotto in rosso della selezione ..
Sta cosa è frustrante perchè mi fa pensare che dovrei sborsare 299 euro per poi farmi la selezione delle miniature e ordinarle in bridge cs5.. mha..
Questo programma ha funzioni importantissime e di livello elevato , ma è possibile che gli manchi questa cosa base??

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AleZan
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MessaggioInviato: Sab 05 Giu, 2010 9:08 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Se pensi che gli manca la stampa...

Comunque appena ho tempo, do un'occhiata.

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kigen
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MessaggioInviato: Sab 05 Giu, 2010 9:14 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

eh si..
grazie.

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pinok
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MessaggioInviato: Dom 13 Giu, 2010 3:07 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

UfRaw, che è gratuito per Linux, Mac e Windows, l'hai per caso provato ?
http://ufraw.sourceforge.net/

Ti premetto che non stampa, ma serve solo per regolare le impostazioni del raw e produrre un jpeg.
A causa del monitor non sto capendo se mi elabora bene o male i colori.
Dovrei calibrare il monitor, ma non sono sicuro di riuscirci e soprattutto che gli LCD mi permettano di riuscirci.
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AleZan
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MessaggioInviato: Dom 13 Giu, 2010 8:47 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

No. Non l'ho mai usato. Non saprei che dirti.

pinok ha scritto:
Dovrei calibrare il monitor, ma non sono sicuro di riuscirci e soprattutto che gli LCD mi permettano di riuscirci.
Un buon colorimetro è un accessorio indispensabile. Ormai credo che questo sia entrato nella consapevolezza di tutti.
Non c'è da spendere moltissimo, e "pensa" a tutto lui.
Smile

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albatros_la
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MessaggioInviato: Dom 13 Giu, 2010 9:50 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

In ambito linux (e non solo in quello), se non si vuole spendere per acquistare Bibble, consiglio vivamente RawTherapee: è davvero un'ottima alternativa ai software commerciali e permette pure di scegliere diversi algoritmi di demosaicizzazione dei file raw.
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pinok
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MessaggioInviato: Lun 14 Giu, 2010 8:32 am    Oggetto: Rispondi con citazione

AleZan ha scritto:

Un buon colorimetro è un accessorio indispensabile. Ormai credo che questo sia entrato nella consapevolezza di tutti.
Non c'è da spendere moltissimo, e "pensa" a tutto lui.
Smile

Non costa moltissimo, ma è spropositato per chi non ne fa un uso professionale. In pratica, calibri il monitor e poi non ti serve più (dicono di rifarlo una volta al mese, mi sembra stra esagerato).
Sarebbe meglio che i negozi di fotografia lo mettessero a disposizione per 10 euro se vai da loro e ti arrangi, 20 se lo affitti un giorno.

Buoni metodi alternativi, ad es. un set di colori base e reali (cioè ad es un rosso, verde e blu puri, più un bianco e un nero) da affiancare al monitor per regolare manualmente i colori finché non combaciano non esistono?

Non sarà professionale, ma penso accettabile e meglio che niente.

Rawtherapee devo riprovarlo, ma mi sembrava pesante, macchinoso e lento. E se non ricordo male ogni tanto si impallava. Ufraw è un portento sotto questi aspetti, poi se lavora male non sono in grado di giudicarlo
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albatros_la
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MessaggioInviato: Lun 14 Giu, 2010 1:12 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Non so su che sistema lo usi, ma non ho l'ho mai trovato lento, RawTherapee. Piuttosto, l'ultima versione disponibile (3.0alpha1) - con GUI rifatta - è ancora allo stadio instabile; per la stabilità bisogna usare la vecchia 2.4.1. Sull'ultima versione stanno lavorando alacremente sul multi-threading, perciò la velocità di elaborazione subirà incrementi sensibili sulle macchine multi-core.
E' vero che "l'occhio del padrone ingrassa la bestia", comunque sul sito del programma c'è un'interessante comparativa sui risultati degli algoritmi usati da RawTherapee a confronto con quelli dei software commerciali più noti.

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pinok
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Iscritto: 01 Giu 2005
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MessaggioInviato: Lun 14 Giu, 2010 1:43 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

albatros_la ha scritto:
Non so su che sistema lo usi, ma non ho l'ho mai trovato lento, RawTherapee. Piuttosto, l'ultima versione disponibile (3.0alpha1) - con GUI rifatta - è ancora allo stadio instabile;

Devo provare la vecchia versione allora.
La gui della 3.01 è veramente brutta, tutta grigia, non si vedono al volo i menu, nelle barre di scorrimento non si capisce quale parte cliccare.
E' lento nell'apertura dell'immagine, è lento nello zoom con un bruttissimo squadrettamento intermedio, non dà feedback che sta ancora operando un'operazione (cambi ad es. l'highlight recovery e dici "bo' non cambia niente", poi passano 1-2 secondi e vedi che è cambiato; servirebbe per lo meno una clessidra).

Il sistema che uso è più che adeguato, con ufraw (che forse ha qualche opzione in meno) non ci sono problemi.
Uso Fedora 12 64bit su un Toshiba Tecra S11, core i5-520m, 4 Gb ram, Hd 320Gb@7200 rpm. Direi quasi al top delle prestazioni sul mercato attuale.
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pinok
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MessaggioInviato: Mar 15 Giu, 2010 7:54 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Provata la versione 2.4.1 di RawTherapee.
E' decisamente meglio (molto più veloce) e produce buoni risultati, forse un pelo meglio di ufraw (che mi pare condivida comunque lo stesso motore).

Unico problema: con i raw della Pentax k-x aggiunge una banda nera a destra, non supporta il formato.
Per ufraw ho applicato una patch e ricompilato, per questa dovrei trovare i sorgenti, ma poi in fase di salvataggio mi pare applichi comunque le sue dimensioni.

Ora sto usando Pentax Digital Camera Utility 4.
Per i miei usi alla fine forse è la versione più pratica, peccato che non vada sotto Linux (proverò con Wine e poi con vmware, ma ho dei dubbi...)
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albatros_la
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MessaggioInviato: Mar 15 Giu, 2010 9:26 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Rawtherapee è fatto in modo da poter selezionare il motore utilizzato per la demosaicizzazione; di default non mi pare ricorra a dcraw, sebbene permetta di utilizzare anche l'algoritmo di quest'ultimo (qui si possono vedere i confronti dei vari algoritmi disponibili e di quelli commerciali: http://www.rawtherapee.com/RAW_Compare/). La versione di sviluppo è ancora molto indietro: è appunto una versione alpha. Personalmente trovo migliore la GUI nuova (e sarà sicuramente molto migliore una volta completata), se è solo una questione di colori è sufficiente cambiare tema nel menu delle preferenze.
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MessaggioInviato: Mer 16 Giu, 2010 1:04 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

albatros_la ha scritto:
Personalmente trovo migliore la GUI nuova (e sarà sicuramente molto migliore una volta completata), se è solo una questione di colori è sufficiente cambiare tema nel menu delle preferenze.

L'ho visto nella versione vecchia, prima non l'avevo trovato, ma immagino sia nello stesso posto.
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