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Giuanniello utente attivo

Iscritto: 20 Dic 2006 Messaggi: 1565 Località: Capri
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Inviato: Ven 14 Mgg, 2010 9:33 pm Oggetto: San Costanzo |
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Il nostro Patrono
_________________ Uno stupendo figlio di diciassette anni!
Fuji X-Pro1 - Nikon D800 - Fuji S5Pro - Panasonic DMC-L1 - Fuji X-Pro1 - Nikon D2Xs
https://www.flickr.com/photos/giovanniaprea/ |
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Alessandro Scetta nuovo utente

Iscritto: 13 Mgg 2010 Messaggi: 49 Località: Nido del serpente
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Inviato: Ven 14 Mgg, 2010 10:24 pm Oggetto: |
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La croce fuori fuoco sulla sinistra rovina la visione, inoltre mi sembra un po grigia la foto.
_________________ Io non leggo libri sulla fotografia, semplicemente fotografo. |
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surgeon utente attivo

Iscritto: 20 Lug 2008 Messaggi: 3002 Località: Pistoia
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Inviato: Ven 14 Mgg, 2010 11:31 pm Oggetto: |
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L'istantanea presenta la statua di San Costanzo trasportata da alcuni uomini durante una processione. L'autore riprende la scena con una lunga focale tele concentrando l'attenzione sulla figura del simulacro. La luce del fotogramma è diffusa su tutta la scena. Le figure ijn primo piano appaiono sfuocate. L'idea di Giuanniello è quella di rappresentare l'evento storico della città di Capri, l'evento religioso che ricorda il Santo Protettore. Si sente la mancanza sotto un'ottica Life di una partecipazione maggiore della gente, dellle espressioni dei fedeli, dei numerosi fiori di rosa e di ginestra che vengono fatti cadere dai balconi delle strade in segno di ricordo del santo. Anche i colori mancano: avrebbe dato maggiori informazioni all'evento religiso e avrebbero restituito molte più emozioni. Il crocefisso sfuocato nel primo piano disturba la scena andando a coprire dei potenziali volti espressivi umani.
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Sab 15 Mgg, 2010 7:10 am Oggetto: |
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rimosso
Ultima modifica effettuata da claudiom il Ven 04 Giu, 2010 6:00 pm, modificato 1 volta in totale |
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Giuanniello utente attivo

Iscritto: 20 Dic 2006 Messaggi: 1565 Località: Capri
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Inviato: Sab 15 Mgg, 2010 12:12 pm Oggetto: |
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Avrei potuto tranquillamente mettere una banale foto a colori dove però, come appunto faceva notare Claudio, sarebbe venuto un po' a mancare il gioco di luci ed ombre, l'apparire del Santo dall'ombra retrostante.
Il punto di vista e la lunghezza focale (300mm x 1.5 del fattore di crop) non mi permettevano di meglio e la scelta di includere il crocifisso è voluta, appunto per dare un minimo di senso di profondità che altrimenti sarebbe venuta a mancare data la lunghezza focale.
Ne aggiungo un'altra, a colori, che non mi dice niente di particolare... scattate mentre nella ritrattistica la trovo un'accoppiata fenomenale.
Grazie per i commenti, ci tengo comunque a precisare che non c'è alcun intento artistico dietro i miei scatti, mi piace semplicemente immortalare un momento.
Buon fine settimana
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Sab 15 Mgg, 2010 1:57 pm Oggetto: |
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rimosso
Ultima modifica effettuata da claudiom il Ven 04 Giu, 2010 6:00 pm, modificato 1 volta in totale |
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surgeon utente attivo

Iscritto: 20 Lug 2008 Messaggi: 3002 Località: Pistoia
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Inviato: Dom 16 Mgg, 2010 1:18 am Oggetto: |
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Citazione: | “E' buona per le ragioni che al commentatore sembrano cattive…” |
La premessa del commento di claudiom è un’affermazione tendenziosa: non ho giudicato con il termine “cattivo” nessun elemento all’interno del precedente commento. La grammatica visiva della fotografia in questione è piuttosto semplice: la polarità topologica dei piani creata con l’utilizzo di una focale molto lunga crea una scansione nella visibilità dei piani e una conseguente gerarchia di lettura. Il simulacro rappresenta il punto più nitido del fotogramma e acquista in virtù anche della sua inequivocabile posizione centrale la maggior importanza compositiva e informativa rispetto a tutti gli altri elementi del testo visivo. L’elevato punto di vista ovvero la posizione sopraelevata con il quale l’autore ha voluto cogliere l’inquadratura, l’angolazione di “fronte” o di “faccia” al simulacro, alla stessa sua altezza, rafforzano il soggetto fotografico e le intenzioni dell’autore di metterlo in mostra. L’espressione del Santo ci mira e si impone allo sguardo. Tutto passa in secondo piano. Solo cinque i volti degli attanti raffigurati: quasi tutti gli sguardi sono abbassati, senza molta potenza performativa, senza la possibilità di poterne modalizzare le intenzioni secondo un volere e un potere. Non si potrebbe neppure parlare di “sguardo” per tre di questi, perché i rispettivi occhi che “vedono” sono invisibili, nascosti dalla posizione e dall’orientamento delle teste e dalle palpebre semichiuse. Discorso diverso per l’attante religioso con gli occhiali sotto il Santo e per l’uomo dietro alla sinistra del simulacro: si vedono i loro sguardi seri rivolti verso qualcosa fuori quadro che non è lo spettatore. Non ci sono “astanti” veri e propri Claudiom, intesi proprio nella loro accezione greimasiana del termine, ovvero personaggi che incarnano la figura dell’osservatore e guardano la scena rappresentata o indicano i centri di attenzione della rappresentazione e i suoi effetti emotivi. I volti affollati delle persone dietro il simulacro, esclusivamente quelle che riescono ad emergere dall’oscurità di destra ( poiché a sinistra sono totalmente occluse) possiamo intuire con buona probabilità che stiano guardando la stessa nostra scena ,dal punto di vista opposto, ma non riescono a vestire i panni dell’”astante” o prendere le veci di un “commentatore” o di un “indicatore” o di un “commentatore/indicatore”. Questa massa indistinta e sfuocata di persone, difficilmente interpretabile da un punto di vista patemico e che si ritrova volutamente per scelte tecnico-espressive dell’autore, ad un livello visivo di attenzione inferiore rispetto al Simulacro rende difficile arrivare alla conclusione di “non partecipazione di fondo all’evento religioso” visto altresì come “mondo di apparenze subito dimenticate”. Molto più semplicemente come già espresso nel precedente commento l’idea dell’autore è quella di rappresentare il simulacro di San Costanzo, il “suo Patrono” come sottolinea egli stesso in didascalia. E ci riesce bene: la fotografia è pregevole nella composizione e nel bianco e nero ( per quello che può essere il giudizio della visione virtuale al monitor). L’autore decide volontariamente di postare lo scatto in una sezione Street & Life e questo lo espone ad una critica specifica. La sua scelta di utilizzare la lunghissima focale, nota bene Claudiom un 300 x 1,5, cioè un 450 mm, gli ha permesso di portare a casa una buona immagine ma molto selettiva della rappresentazione Storica. Rappresentazione tradizionale che consta di un rito ben preciso. Il simulacro di San Costanzo conservato nella Cattedrale di Santo Stefano, viene trasportato con una caratteristica processione lungo le vie di Paese, nella Chiesa di Marina Grande, dove resterà una settimana, per essere poi ricondotto a Capri. Durante la processione, al passaggio del Santo,accadono fatti interessanti: i fedeli lasciano cadere dai balconi dei fiori di ginestra (il fiore di San Costanzo) o delle rose (il motivo per il quale sentivo la mancanza anche dei colori..) Sarebbe stato molto interessante eseguire degli scatti ravvicinati, fra la gente, durante questa intensa processione, magari utilizzando focali più consone alla fotografia street, tipo un 35mm o un buon 50mm, alla ricerca proprio di quelle sensazioni soggettive che giustamente ha sentito Claudiom, oppure per altri, nuovi e diversi spunti espressivi / gestuali , tipici della Street Photography. Se la stessa immagine veniva postata nella categoria “Varie” non ci sarebbe stato nessun appunto del genere. Per finire vorrei ricordare i limiti dei commenti alle immagini come queste. Il senso di un immagine, prende vita mediante l’interpretazione e l’attuarsi di specifici contesti di produzione e ricezione. Una stessa immagine possiede un senso diverso a seconda di dove la si trova e di come si trova. Espressioni come “Stampata, se fosse chimica, sarebbe uno schianto..” oppure “La croce in primo piano definisce anche meglio la distanza, nella stampa neppure ci si fa caso..” non rientrano nei limiti di una lettura oggettiva del caso specifico. Dolenti o volenti dobbiamo fare i conti con questo benedetto schermo di computer , con le risoluzioni limitate, e giocare qui la nostra partita. A casa, in privato, davanti ad una stampa, di qualsivoglia dimensione, sviluppata con una carta /procedimento particolare, il discorso cambia… Cambiano i “contesti interni”, quelli “esterni” le “pertinenze”….e le letture.
Il solito punto di vista di un fotoamatore...
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Alessandro Scetta nuovo utente

Iscritto: 13 Mgg 2010 Messaggi: 49 Località: Nido del serpente
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Inviato: Dom 16 Mgg, 2010 7:17 am Oggetto: |
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Vorrei dare un consiglio a Giuanniello...
Il tuo occhio viene prima dell'obiettivo della macchina fotografica, prima ancora di inquadrare la scena con la macchinetta, inquadrala con con i tuoi occhi. Nelle due foto postate specialmente nella seconda ho notato che spesso nel volere a tutti costi fotografare quello che ritieni il soggetto della foto...dimentichi il resto, tagliando teste e mettendo fuori fuoco oggetti che disturbano la visione etc etc.
_________________ Io non leggo libri sulla fotografia, semplicemente fotografo. |
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Giuanniello utente attivo

Iscritto: 20 Dic 2006 Messaggi: 1565 Località: Capri
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Inviato: Dom 16 Mgg, 2010 8:12 am Oggetto: |
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Alessandro Scetta ha scritto: | Vorrei dare un consiglio a Giuanniello...
Il tuo occhio viene prima dell'obiettivo della macchina fotografica, prima ancora di inquadrare la scena con la macchinetta, inquadrala con con i tuoi occhi. Nelle due foto postate specialmente nella seconda ho notato che spesso nel volere a tutti costi fotografare quello che ritieni il soggetto della foto...dimentichi il resto, tagliando teste e mettendo fuori fuoco oggetti che disturbano la visione etc etc. |
Beh, con 450mm equivalenti ad una distanza di 30-40 metri non credo si potesse fare di meglio come angolo inquadrato, purtroppo i mezzi di cui dispongo sono limitati.
Avessi avuto la possibilità di variare la focale me ne sarei andato sotto le scale a scattare e sicuramente la folla avrebbe fatto parte della scena inquadrata; ho fatto qualche scatto anche col 50mm ma in quel caso l'attenzione si è spostata altrove piuttosto che sul simulacro.
Complimenti a Surgeon sia per la dettagliata descrizione e conoscenza dello svolgersi della processione sia per la lettura della composizione; ripeto, io non cerco lo scatto artistico, sono un hobbista che cerca di imparare, almeno la tecnica, attraverso il trial and error, la composizione lascia a desiderare anche a causa dei mezzi disponibili (con obiettivi fissi e spazi angusti non si può fare molto meglio) ma, sopra tutto, per inesperienza, ben vengano critiche e commenti, aiutano solo a fare meglio la prossima volta.
Per inciso, questa volta la S5 mi ha un po' deluso ma il suo campo di battaglia sono i ritratti...
Grazie a tutti e buona domenica
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belgarath utente attivo

Iscritto: 21 Feb 2007 Messaggi: 12965
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Inviato: Dom 16 Mgg, 2010 11:40 am Oggetto: |
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A prescindere dal cosa ciascuno (autore compreso) cerca in questa immagine, e conseguentemente alla più adatta categoria interna di collocazione, provando a leggerla nella maniera più neutra possibile mi risulta subito indigesta la ripartizione dello spazio (troppo in alto, per me) e in seconda battuta la sensazione che il punto di fuoco cada leggermente più avanti di dove dovrebbe.
Un saluto
_________________ Link
A condurre la guerra era un gruppo di clown con quattro stelle che avrebbero finito per dar via tutto il circo. (Cap. Willard)
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