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Gregory Colbert, qualcuno lo conosce?

 
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aptonomica
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MessaggioInviato: Mar 06 Apr, 2010 10:18 am    Oggetto: Gregory Colbert, qualcuno lo conosce? Rispondi con citazione

Vorrei chiedere a voi cosa ne pensate di questo fotografo; io non ho mai visto niente di simile!...


http://lanerapecora.blogspot.com/2008/07/un-tempo-i-cieli-erano-popolati-di.html

http://www.ashesandsnow.org/vision/biography.php

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claudiom
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MessaggioInviato: Mar 06 Apr, 2010 7:59 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Senza voler discutere se queste son foto, cosa ormai al di sopra delle mie poche forze, mi pare un simbolista di serie B.
(serie C perchè in B ci sta l'amatissimo Toro).
Le trovo bruttissime e lui lontano dall'essere un fotografo, non ci risparmia neanche il pargolo con le ali.

Ma l'importante è vendere, se vende vuol dire che è bravo e poi chi sono io per dire che son brutte, che non le so neanche fare e non ho uno straccio di galleria?

Troppo facile criticare, si critica solo se si sanno fare cose migliori, cribio.
c.
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aptonomica
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MessaggioInviato: Mer 07 Apr, 2010 8:26 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Neanch'io posso esprimermi in merito di bravo o non, forse non ho neanche lo sgurdo sufficientemente cinico e distaccato per pensare allo scopo vendita e basta, dato che personalmente le trovo molto poetiche, ma mi ha colpito il fatto che non ci siano fotoritocchi!
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LorenzaF
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MessaggioInviato: Mer 07 Apr, 2010 4:33 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ma no claudio, sono bellissime invece, bellissime e ruffiane, facili facili, il leopardo giace con l'agnello, pardon, con il bambino, e tutti insieme fanno la nanna; del resto, non è che uno vuole tornare a casa la sera dopo una giornata di lavoro e vedersi davanti appeso in salotto un poster della foto di una bambina idrocefalica o Tomoko Uemura rattrappita nel bagno; il bambino che legge le favole all'elefante è senza dubbio piu rassicurante, piu rilassante, indistintamente da Città del Messico a Tokio

aptonomica, per quel che dicono queste foto, poteva benissimo farle con photoshop, ci metteva meno tempo e meno fatica, sono comunque rappresentazioni del tutto fasulle; nella vita reale, ammesso che il leopardo sia sfuggito ai bracconieri, il bambino se lo mangia, mica gli fa le fusa; se invece uno le guarda come illustrazioni favolistiche, come le abbia ottenute mi pare irrilevante, sono indubbiamente decorative e ho visto di peggio quanto a illuminazione dramatic

vi prego poi di notare una cosa (abbiate pazienza, io ho la passione per confrontare foto simili): guardate queste due immagini, una di gotthard schuh, un fotografo svizzero, anno 1938, e una del nostro; sono praticamente la stessa foto, diciamo quella di colbert un omaggio a schuh; in quella di schuh il bambino sta giocando a biglie in un posto normale, reale, ed è molto piu poetica perché vera o per lo meno realistica (e a me non importa sapere se il bambino faceva davvero cosi per conto suo o se l'ha messo in posa il fotografo); faceva parte di the family of man, mostra considerata da molti nel complesso vomitevolmente retorica; in quella di colbert il bambino è in un posto irriconoscibile ma comunque molto poco realistico, ha in mano una piuma e non si capisce perché sia messo li cosi e cosa stia facendo; pero' tutto è circonfuso da una luce sognante, non è nemmeno piu' retorica, è tutto bello bellissimo meraviglioso fantastico e tanto deve bastare, ma francamente a me questo genere di cose non interessa proprio, troppo furbastre
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aptonomica
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Iscritto: 08 Gen 2007
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MessaggioInviato: Gio 08 Apr, 2010 8:44 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Grazie di aver detto la vostra. Acuta l'osservazione sull'accostamento delle due foto anche se appunto anche lì non se ne comprende il contesto. Che Colbert abbia un'eccessiva ricerca dell'effetto in un contesto irreale, dove sembra voler rivisitare il rapporto uomo/animale? Può essere, ma a mio modestissimo parere non è detto che la fotografia debba per forza essere realistica (vedi le teste d'agnello sqoiate per le festività pubblicate qualche pagina fa, che l'autore non me ne voglia) per comunicare o anche emozionare. Forse faccio parte anch'io della schiera "favolistica", che cerca la bellezza nella vita e nelle sue espressioni. In finale, il mondo è bello perchè è "vario", non "avariato"; così ben vengano le idee contrarie, anzi se ce ne fossero altre....
Patrizia

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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
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MessaggioInviato: Gio 08 Apr, 2010 8:59 am    Oggetto: Rispondi con citazione

L'idea sarebbe, in altri termini, che il mondo che presenta è funzionale a questo mondo, non ad un altro, diverso e forse migliore.
L'altra idea è che utilizza un modo finto, un conto sono le favole, un conto è fingere.

Un conto Moccia, un conto Vittorio Alfieri.

ciao
c.
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LorenzaF
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MessaggioInviato: Gio 08 Apr, 2010 9:43 am    Oggetto: Rispondi con citazione

mah, personalmente se la fotografia (o la pittura, o la letteratura, o i film, ...) non ha un riscontro nel reale (un riscontro che puo' benissimo essere metaforico, mediato, concettuale o anche solo suggerito, sfumato) mi pare che la cosa si traduca in un mero esercizio di stile, che personalmente mi pare inutile se non a fini riempitivi (di una parete, di una serata)

per dirti, la foto di schuh so che è stata fatta a giava nel 1938, stop; vedo un pavimento di lastre di pietra ben posate, pulito; anche il bambino è pulito; è scalzo e senza pantaloni pero' pare ben nutrito e sano; mi dà l'impressione di un contesto non ricco ma dignitoso;
poi mi colpisce la grazia e l'equilibrio con cui se ne sta in quella posizione (e lasciamo perdere aspetti come il modo in cui il fotografo l'ha inquadrato, posizionandolo dentro il fotogramma e scegliendo di mettersi in una posizione piu elevante ed obliqua rispetto al bambino); mi domando che stia facendo, e poi noto quelle piccole palline nere che tiene in mano; a quel punto capisco il senso del gesto della mano destra e noto il modo in cui il suo sguardo è allineato alla biglia; e noto infine (e mi risulta chiara, adesso) la serietà e la concentrazione con cui il bambino si prepara a lanciarla; a questo punto, la foto non è piu un bambino giavanese degli anni 30, paese e tempo di cui io non so nulla, diventa la concentrazione, l'importanza e la serietà assoluta con cui i bambini - con cui tutti i bambini, me inclusa a suo tempo - giocano; è la maestria e l'abilità che bambini anche piccoli possono dimostrare nel fare le cose a cui tengono; questa espressione di umanità per me è bellissima e lo è tanto di piu perchè i dettagli (pochi) che compongono l'immagine messi insieme mostrano qualcosa che io riconosco, che ho sperimentato e che so essere una delle forme piu felici dell'esperienza umana

la foto di colbert, al di là di essere scenografica ed evocativa, non riesco a capire cosa voglia dirmi; il soggetto sta in un non-luogo, compie un'azione che non comprendo; desumo che l'autore non mi voglia dire niente di specifico, solo mostrare un'allegoria della presenza dell'essere umano in armonia con il mondo (e con gli animali, nelle altre); col fatto di astrarle da un contesto specifico sembra voler fare un'affermazione di carattere generale che pero' non ha riscontro nella realtà, se non come utopia un po' semplicistica; non è tanto il fatto che il tema del rapporto uomo/animali/ambiente sia affrontato in maniera utopistica, quanto il fatto che si tratti di un esercizio un po' solleticante, consentimelo, un certo gusto popolare per le cose univoche e appiattite, che fanno pensare il meno possibile, che evitano accuratamente le complessità e contraddittrietà della vita reale

poi non c'è bisogno di dirlo, ciascuno ha attitudini e sensibilità diverse e cerca ed apprezza cose diverse per ragioni diverse, e ci mancherebbe; e certo rispetto a tanta fotografia basata su effettacci pesantemente photoshoppati queste sono molto ma molto meglio, almeno sono ben fatte, sono gradevoli
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Shedar
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MessaggioInviato: Gio 08 Apr, 2010 10:00 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Senza entrare nel merito delle foto proposte ...o dei nostri gusti personali:

C'e' la cosa e c'e' il simbolo.
C'e' l'immanente e c'e' il trascendente (o razionale e irrazionale).
C'e' l'Io e c'e' l'inconscio.
C'e' l'istinto e c'e' la ragione.
Esiste l'uomo e non esiste la realtà.


P.S: Perche' il bimbo "i cui abiti e contesto" ci sono familiari puo' giocare con le palline .....ed il bimbo che ci parla di un'altra cultura non puo' giocare con una penna fingendo che voli, in un grande salone, ed alla luce?

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LorenzaF
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MessaggioInviato: Gio 08 Apr, 2010 10:59 am    Oggetto: Rispondi con citazione

il punto è che non mi pare proprio che stia giocando, è rigido, la postura è bizzarra e stereotipata, non è in equilibrio, è semplicemente in posa; tu l'hai mai visto un bambino giocare mentre con la mano fa il gesto del buddha? chi lo sa, potrebbe essere una posa yoga, magari sta meditando; a me continua a dare l'impressione di un'immagine costruita del piccolo graziosissimo monaco nel grande tempio in penombra in armonia con il tutto e l'universo e lo yin e lo yang, e tutti gli animali etc etc come tutte le altre della serie; quel che penso di questo genere di fotografia l'ho già detto e non tedio ulteriormente

sul fatto che la realtà non esista avrei invece qualche dubbio
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Shedar
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MessaggioInviato: Gio 08 Apr, 2010 12:14 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

LorenzaF ha scritto:
tu l'hai mai visto un bambino giocare mentre con la mano fa il gesto del buddha?


Basta guardare la foto da te portata a paragone. Smile
Ma ovviamente questo è un dettaglio marginale. Anche se il monachello stesse giocando, la foto è fortemente simbolica..... ma non per questo surreale.


Citazione:
sul fatto che la realtà non esista avrei invece qualche dubbio


Si è vero, mi sono espresso troppo semplicisticamente.
Diciamo che l'uomo puo' interagire e conoscere la realtà solo secondo il suo punto di vista (che è fatto anche di simboli, inconscio, irrazionale, credenze, istinto ecc. ecc.).
La realtà a prescindere dall'uomo non ci è dato di coglierla. E, tra l'altro, nemmeno ci interessa. Smile

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LorenzaF
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MessaggioInviato: Gio 08 Apr, 2010 12:37 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

perdona shedar ma se per te non c'è differenza tra il gesto della mano dell'uno e dell'altro, e tra l'una foto e l'altra, è inutile continuare a discutere
ciao
L
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Shedar
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MessaggioInviato: Gio 08 Apr, 2010 3:42 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

La differenza nel gesto è evidente. Ma è anche palese che la mano del bimbo di colore avrebbe tranquillamente, per caso, aprirsi di piu' fino ad emularlo.
Non ' è impossibile ed irrealistico che un bimbo che gioca tenga la mano in quella posizione .......non è che si contorca in movimenti assurdi. Che poi il gesto sia fatto volontariamente per parlarci d'altro, sfruttando un'iconografia consolidata, non ci piove.

Quel che voglio dire è che nella seconda foto, considerando gli elementi che la compongono, non ci leggo nulla di favolistico ed irreale o forzatamente ed evidentemente artificioso.
E' l'autore che sfrutta questi elementi per chiamarci alla mente altri concetti.

Non credo che la fotografia, per essere apprezzata e compresa, anche dal punto di vista esclusivamente estetico, debba necessariamente parlare di occidente e positivismo.

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MessaggioInviato: Gio 08 Apr, 2010 4:17 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

il problema è appunto quando la fotografia è fatta da occidentali per il mercato globale usando a bella posta stilemi tanto stereotipati da poter essere riconosciuti indistintamente da Mexico City a Tokyo, quando l'atteggiarsi viene contrabbandato per autenticità e l'affettazione per impegno

peraltro, se a te questo simbolismo convince mentre a me pare un dozzinale e facile ammiccamento non c'è niente di sconveniente; io non vedo altro significato in queste foto ulteriore a quello che ho indicato sei post fa, ma non è che penso di avere una sensibilità fotografica infallibile, se mi fai vedere un aspetto di questo progetto che io non vedo te ne saro' grata
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MessaggioInviato: Gio 08 Apr, 2010 8:54 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Shedar mi trovi d'accordo con quanto dici, specialmente sull'accenno alla trascendenza, sull'"interno e l'esterno"; trovo utili le divergenze, ma seguendo il forum in generale mi chiedo se ci siamo tutti induriti un pò o "cinicizzati"dalla realtà di tutti i giorni. E se quelle di Colbert, Lorenza, fossero anche immagini impostate sull' idea di armonia, io la delicatezza la leggo in quegli scatti che non ha niente di surreale ma vero il simbolico. E se un uomo riesce a nuotare con una balena, o una vecchia abbracciare una lince e un bambino leggere inginocchiato davanti ad un elefante, perchè non lasciarsi trasportare dall'effetto (se c'e'), dentro o fuori che sia. Io personalmente non ci trovo niente di stereotipato, una foto è solo uno stimolo, il resto è nostro.
Patrizia

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claudiom
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MessaggioInviato: Ven 09 Apr, 2010 5:01 am    Oggetto: Rispondi con citazione

una sfida catturare ciò che gli occhi vedono

c.
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MessaggioInviato: Ven 09 Apr, 2010 8:21 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Certo!..Forse non ho capito il senso, ma non mi sembra una frase controversa. Quando osserviamo una foto la percezione è filtrata dal nostro mondo, dalla nostra coscenza dal nostro sentire, che ce la fa interpretare in un modo o in un altro, vedi sopra ad esempio. Lo stesso è il nostro "sguardo" sulle cose..
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claudiom
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MessaggioInviato: Ven 09 Apr, 2010 8:53 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Il senso della tua frase è chiaro: fare il contrario dell'autore che hai proposto, esattamente il contrario.

c.
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