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Il giorno della memoria
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Autore Messaggio
nitalnital
bannato


Iscritto: 28 Apr 2009
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MessaggioInviato: Dom 31 Gen, 2010 8:54 am    Oggetto: Rispondi con citazione

.....condannare l'abitudine degli essere umani ad accettare "anche "le atrocita' come fossero normali....

Io non penso che "la mente degli italiani"sia sul pensiero della"normalita'" sia per quanto riguarda l'olocausto , sia per quanto riguarda tutte le atrocita' in generale,almeno le piu' cruente.

O almeno voglio sperare che non sia davvero cosi' questa "abitudine" a "normalizzare" tutto quello che si chiama ORRORE.

La normalita' e' un altra cosa e la troviamo in mille altre cose,ma non di certo in queste

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freddycream
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Località: Londra

MessaggioInviato: Dom 31 Gen, 2010 9:39 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

per chi volesse provare a capire come si é potuti arrivare ad una tragedia simile, consiglio di leggere "la repubblica di weimar" di Schulze

é abbastanza complicato da leggersi come libro che é un documento storico, non un romanzo - io lo lessi per l'esame di storia economica all'universitá, ma ha tutti i numeri

pensare ora come sia possibile che una nazione come la germania si sia resa protagonista di una simile tragedia sembra impossibile: l'errore é nel pensare alla germania di allora come quella di oggi.

la germania di allora é come lo zimbabwe di oggi: inflazione a 9 cifre, il prezzo del latte che cambiava da quando lo si prendeva dallo scaffale a quando si arrivava alla cassa etc etc la disperazione insomma

condivido il pensiero di nickfuji: ci vorrebbe una giornata della memoria complessiva, a 360 gradi giusto per evitare di pensare anche solo per sbaglio che esistano tragedie di serie A e tragedie di serie B

e per me non conta solo il numero dei morti o il fatto che il popolo che l'ha vissuta abbia il potere politico ed economico di non far scendere mai l'attenzione sulla tragedia che é successa

la pulizia etnica nella ex jugoslavia é qualcosa di inumano e disumano benché i numeri siano piú "piccoli" della shoa - e cito la exjugoslavia solo per citare qcsa che é successo di lá da casa nostra

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Marty McFly
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MessaggioInviato: Lun 01 Feb, 2010 9:30 am    Oggetto: Rispondi con citazione

sanpit ha scritto:
La strage degli ebrei perpetrata dai nazisti ha una componente di odio razziale che fa orrore e che, ad es., è estranea ai crimini del regime comunista sovietico.
Questo è il suo connotato e quindi ritengo che la riflessione che la riguarda debba avere una sua specificità e non possa essere confusa con altri fenomeni che dovranno essere oggetto della stessa esecrazione ma daranno luogo ad una diversa riflessione ed a diversi insegnamenti.

Quoto assolutamente questo pensiero.
Le leggi razziali emanate dal Reich hanno iniziato piano piano a togliere tutto (compreso il proprio nome) ad un intera razza, solo perché una mattina un popolo invasore si è svegliato ed ha deciso così. Cosa deve essere provare la sensazione del non poter più camminare sul marciapiede come ho fatto fino a ieri solo perché appartengo ad una razza differente? E' come se da domani ci dicessero: "a quelli della regione Lazio è assolutamente vietato fotografare e devono consegnare tutta l'attrezzatura al governo occupante". Scusate il paragone "stupido" ma è per rendere l'idea di come deve essere stata umiliante e senza motivo l'applicazione di assurde leggi razziali, iniziate così e finite in modo ancora più assurdo.
Io dico che "purtroppo" c'è solo questa come giornata della memoria ma ce ne vorrebbero tante altre. Sposo il pensiero che non ci sono tragedie di serie A e tragedie di serie B ma il ripetersi di situazioni cattive, ancora oggi nel 2010, non può che confermarmi che nel DNA dell'uomo c'è il germe dell'autodistruzione.
"Vivere in pace non è mai stata una caratteristica del genere unamo...", e così a naso, secondo me, mai lo sarà...
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Massimo Passalacqua
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Iscritto: 04 Dic 2005
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Località: Siena

MessaggioInviato: Lun 01 Feb, 2010 11:11 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Apprezzo molto il dibattito che si è creato sull'argomento, ma tengo a precisare che non era questo il mio scopo quando ho aperto questo post.
Lo scopo era quello di fermarsi e vivere la sofferenza per le atrocità terribili accadute.
Secondo me, di fronte a questi avvenimenti, purtroppo ormai così chiari nella loro indicibile efferatezza, prima di impegnare la nostra ragione, è opportuno recuperare l'indignazione primordiale che ogni persona di normale sensibilità deve provare.
Poi le disquisizioni se sia giusto indignarsi per questo piuttosto che per l'altro avvenimento o le classifiche di gravità dei fatti storici, ritengo che, in questa come in altre occasioni, siano fuorvianti.
Di fronte al male assoluto servono il dolore assoluto e l'indignazione assoluta, senza se e senza ma.
Non so se mi sono spiegato: non è per soffocare il dibattito, ma si tratta di recuperare l'emozione.
Ciao. Smile
Massimo

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massimo (già sanpit)
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nitalnital
bannato


Iscritto: 28 Apr 2009
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MessaggioInviato: Mar 02 Feb, 2010 12:05 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ti sei spiegato benissimo Massimo , fermarsi tutti a riflettere ,tutta l'umanita' deve e dovrebbe farlo ,riflettere,riflettere,riflettere e ancora riflettere.

Purtoppo quando si toccano certi argomenti cosi' delicati e atroci della nostra storia, l'emozione e lo sfogo prendo il soppravento ,ed e' difficile fermare queste emozioni,sincere e veritiere per tutto il male che e' stato fatto ,e che i suoi echi nel tempo,ne sta facendo ancora Wink

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Marty McFly
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Località: Roma

MessaggioInviato: Mar 02 Feb, 2010 12:30 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Il problema è che il tempo passa, la gente dimentica e riesce sempre meno, anche perché è impossibile, ad immaginarselo sulla propria pelle e quella dei propri cari... Sempre più distante nello spazio e nel tempo.
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freddycream
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MessaggioInviato: Gio 04 Feb, 2010 12:04 am    Oggetto: Rispondi con citazione

io non sono molto daccordo sull'uso dell'emozione: altrimenti ci si emoziona un giorno all'anno e via

qui bisogna usare la ragione e controllare che nella nostra vita di tutti i giorni non nascano i germi di un simile cancro

la germania in cui é nato il nazismo era sfasciata, ma la crisi economica che attraversava il mondo di allora, non é poi cosí piú pesante di quella di oggi: disoccupazione alle stelle, immigrati accusati di "rubare" il posto ai locali, insomma certi germi nel cervello della gente non sono spariti del tutto. Emozione é poi un concetto relativo, non tutti ci emozioniamo allo stesso modo o per le stesse cose: se i tedeschi non fossero dovuti tornare indietro dal fronte russo per aiutare gli italiani, chissá che cosa vorrebbe dire oggi "emozionarsi"

per questo dico usiamo la ragione e usiamola tutti i giorni, per non lasciar cadere nel vuoto o peggio ancora per non far ripetere il passato

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