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Secondo voi, quale è la migliore tecnologia di stampa digit?
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Autore Messaggio
mrblue
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Iscritto: 30 Nov 2005
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MessaggioInviato: Gio 05 Nov, 2009 8:32 pm    Oggetto: Secondo voi, quale è la migliore tecnologia di stampa digit? Rispondi con citazione

Salve a tutti,
ipotizzando di non badare a spese (non è un'esigenza reale è solo una questione tecnica) quale è secondo voi il sistema di stampa digitale a colori adottato dai lab "molto professionali" che realizza il milgior risultato finale sotto più punti di vista?

Tralasciando il "manico" dello stampatore digitale, che ovviamente non può mancare, in pratica, tra i vari chromira, lightjet, lambda e altri quale sistema offre le migliori prestazioni in termini di "qualità di stampa"?

Perdonatemi, qualità di stampa vuol dire tutto e niente ma spero renda il senso del discorso il più generale possibile

Ovviamente immagino che il discorso si porti dietro qualche tipo/marchio di carta specifico ergo non siate timidi e raccontate ciò che sapete... Wink

Ciao a tutti.
Fabrizio
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AleZan
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MessaggioInviato: Dom 08 Nov, 2009 2:35 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Nella mia modesta esperienza, io per ora i migliori risultati di stampa digitale li ho visti con tecnologia InkJet su carte fine-art.
Sia a colori, sia in B/N, su qualsiasi dimensione.
Ma è un modo che evolve in fretta.

ciao

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Alessandro - www.alessandrozanini.it
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mrblue
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Iscritto: 30 Nov 2005
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MessaggioInviato: Lun 09 Nov, 2009 3:08 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ciao Alessandro,
grazie per il tuo contributo... in effetti era in parte ciò che mi aspettavo di sentire...
Non sono un professionista e non ho esperienza in merito, ma ho letto qui su 4U che alcuni lab "molto professionali" fanno pagare cifre abbastanza consistenti per un stampa di alta/indiscussa qualità (e ovviamente per la qualità del servizio offerto che DEVE fare parte del prezzo finale)... ora volevo capire su "cosa" stampassero e con quali apparati. Non per "replicare" o imitare o altro, solo per pura curiosità tecnica.

Avendo a disposizione i profili colore delle stampanti usate potrebbe essere interessante vedere il gamut delle periferiche utilizzate paragonate a quello delle comuni stampe casalinghe, chissà... credo potrebbero venirne fuori delle belle.

Saluti
Fabrizio
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Andrea Giorgi
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MessaggioInviato: Lun 09 Nov, 2009 3:29 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Non è tanto l'ampiezza del gamut in se a fare la differenza, in genere comunque si tratta di gamut abbastanza ampi grazie all'uso di numerosi inchiostri, quanto l'accuratezza dello stesso che permette di pilotare le macchine al meglio.
Un flusso di lavoro cosciente e scrupoloso permette di avere pieno controllo sui risultati ottenuti e di sfruttare al meglio le possibilità offerte dalle periferiche. E' questo che si paga caro nei servizi professionali, non tanto il gamut più o meno ampio. Wink

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AleZan
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MessaggioInviato: Lun 09 Nov, 2009 4:31 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Esatto. Proseguendo il discorso di Andrea, devi considerare che anche sulla stampa digitale (come nella fotografia tradizionale) a livelli alti esiste la figura dello stampatore. Cioè una persona fisica che fa quello di mestiere e parla con il fotografo per capire quale sia il risultato finale che desidera.
Tutto questo si paga, ma lo si fa solo per le cose davvero importanti. Una mostra ad esempio.
Un caro amico in occasione di una sua mostra ha valutato che era per lui più conveniente acquistare un'ottima stampante inkjet, piuttosto che rivolgersi ad uno stampatore. Con la mostra ha ammortizzato i costi della stampante.

Per tutto il resto ci sono anche buonissimi lab. online.

ciao

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mrblue
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Iscritto: 30 Nov 2005
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MessaggioInviato: Lun 09 Nov, 2009 5:03 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Bravissimi, avete colto nel segno. Una delle cose che mi sarebbe piaciuto evidenziare in questo thread è proprio che "non si vive di solo gamut" Wink
Nel senso, credo che nella valutazione di una stampa di "alto livello" (e di questo volevo parlare qui, produzioni per mostre/musei/esposizioni in genere), Ci siano anche altri aspetti più o meno importanti da tenere in conto.

E avete colto un aspetto sicuramente non trascurabile anche nella figura dello "stampatore", persona esperta nello "spremere" la tecnologia di stampa in suo possesso e nell'interpretare le esigenze del cliente. Tra uno stampatore "serio" e uno scarso c'è la stessa distanza che corre tra il possedere una fotocamera e il saperla usare. E su questo credo che il buon senso faccia da padrone.

Ma allora la mia domanda diviene più ampia, e forse (per ora) più generica... supponiamo di affidarci ad un service "importante", (un pezzo da novante nella stampa fine art a livello italiano) che cosa vi aspettate vi propongano in termini di "manufatto"? Conta ovviamente il supporto e il servizio che stiamo "chiedendo", bene, limitiamoci al caso di una produzione di stampe per l'esposizione e la vendita in serie limitata di dimensione non superiore al 30x40. Stampe di "gran valore": pezzi a carattere unico in pratica. Pezzi che devono rimanere in vita il più a lungo possibile in maniera stabile. Non consideriamone il prezzo di stampa, non è un discorso economico. Parliamo di cosa ogggi, nel finire del 2009 ci potremmo aspettare. (Io non ne ho la più pallida idea... ed è per questo che sono "curioso")

Andrea anticipa (forse) qualcosa parlando di "inchiostri", una stampa digitale fine-art è forse definitivamente inkjet?

Saluti a tutti
Fabrizio
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Andrea Giorgi
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MessaggioInviato: Lun 09 Nov, 2009 5:19 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

mrblue ha scritto:
Andrea anticipa (forse) qualcosa parlando di "inchiostri", una stampa digitale fine-art è forse definitivamente inkjet?

Parlando di bianco e nero direi proprio di si, l'inkjet la fa nettamente da padrona. Sul colore c'è chi preferisce le Lambda, chi le getto d'inchiostro, rimane una cosa soggettiva, dipende da cosa uno cerca.

Cosa intendi per "cosa vi aspettate vi propongano in termini di "manufatto"?

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mrblue
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MessaggioInviato: Lun 09 Nov, 2009 5:45 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Aaron80 ha scritto:

Cosa intendi per "cosa vi aspettate vi propongano in termini di "manufatto"?


Posta l'esigenza (ipotetica) tracciata nel mio precedente intervento:

Che tipo/marca/caratteristica di carta potrebbe (o dovrebbe...) proporre?
Che "tipo di tecnologia" di stampa ci aspettiamo ci proponga? Per realizzare il prodotto finale?

Uno stampatore "serio" nel bianco e nero tradizionale non proporrebbe una carta RC per una stampa fine-art da museo... ne un museo la accetterebbe Wink
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Andrea Giorgi
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MessaggioInviato: Lun 09 Nov, 2009 6:09 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ti parlo di inkjet perchè ho un po' di esperienza diretta con questo sistema. Di cartiere che fanno gran belle carte ce ne sono tante: la stra-citata Hahnemuhle, Crane, Harman, Innova, Moab, Pictorico, anche Ilford ha qualcosina di valido per l'inkjet. Ognuna di queste ha il suo catalogo e di carte "buone" ce ne sono quindi veramente parecchie, dipende poi dal gusto e dalle esigenze del committente la scelta di una piuttosto che un'altra.
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AleZan
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MessaggioInviato: Lun 09 Nov, 2009 7:27 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

La "stra-citata Hahnemuhle".... tieni conto che parliamo di un produttore di carta per arti grafiche che ha una storia dietro lunghissima... Insomma non è gente nata con il digitale.

Per il B/N in digitale, come dice Andrea, credo che oggi (oggi!) il top sia la tecnologia inkjet.
Come penso tu sappia, esistono anche stampanti inkjet modificate per utilizzare kit di inchiostri B/N a pigmenti di carbone. In questo caso, ad esempio, i sei colori si trasformano in sei grigi. Questo permette un gradazione di toni veramente molto estesa e neri veramente molto profondi. Così profondi sulle carte opache da essere già in diretta competizione con le carte baritate e il processo chimico.
Guarda il sito di Photoactivity, ad esempio.

Però.... occorre essere onesti: sul B/N il top della stampa digitale è ancora uno scalino sotto rispetto ad un livello ottimo (non eccellente!) della stampa chimica su carta baritata. Non c'è nulla da fare, ma la corposità dei grigi del B/N sulla baritata.... lì ancora con il digitale non ci si arriva.
E forse non ci si arriverà mai, nel senso che due tecnologie così diverse non possono portare a risultati "identici".

Per questo se parliamo di valutazioni sul mercato dell'arte, penso che il divario di quotazione resterà ancora a lungo nel tempo.

Ho visto che esistono laboratori che prendono un file e lo stampano su baritata che si sviluppa normalmente con procedimento chimico. Ma non ho li ho mai visti lavorare e nemmeno ho visto le stampe.


ciao

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Andrea Giorgi
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MessaggioInviato: Lun 09 Nov, 2009 8:30 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

AleZan ha scritto:
La "stra-citata Hahnemuhle".... tieni conto che parliamo di un produttore di carta per arti grafiche che ha una storia dietro lunghissima... Insomma non è gente nata con il digitale.

Non era una "critica" Ale, tuttavia ogni volta che si parla di una carta buona per l'inkjet salta sempre fuori Hahnemuhle. Ne sono un affezionato cliente anch'io. Wink

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mrblue
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MessaggioInviato: Lun 09 Nov, 2009 9:01 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Si si... sapevo della questione dei vari kit di conversione per le inkjet affinche' ci si stampi un bianco e nero decente... francamente non ho mai visto nessuna stampa fatta così e le stampe ovviamente vanno viste dal vivo, prese in mano e "toccate". Il bianco e nero a me piace "chimico", ma è un gusto personale nessuna crociata, non sono assolutamente un esclusivista. Mi piace la fotografia in tutte le sue forme,sfumature e tecniche disponibili, che abbiano 5 o 100 anni non mi interessa tanto...

In termini di stabilità temporale quale processo (digitale) dovrebbe garantire la migliore stabilità? Le varie stampe lambda o led alla fine non sono nulla di diverso da un processo tradizionale RA4 (in termini di carta e chimica) giusto?

Forse la questione della stabilità temporale è un po' meno importante in un contesto digitale... si perde un po' quel concetto di "unicità" e in parte irripetibilità associato ad una stampa chimica (in B/N soprattutto) e forse per questo non è necessario preoccuparsene tanto... Anzi, tendenzialmente, lo stesso file che stampo oggi con i limiti dettati dalla tecnologia attuale potrei stamparlo molto meglio fra qualche anno con una tecnologia futura...
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Shedar
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MessaggioInviato: Lun 09 Nov, 2009 9:42 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

mrblue ha scritto:

Forse la questione della stabilità temporale è un po' meno importante in un contesto digitale....



Prova a dirlo ad un collezionista disposto a spendere 2 - 3 mila euro per una serie limitata di un fotografo nemmeno tanto famoso. Very Happy

La durata e la corretta conservazione delle stampe è argomento ancora importante. Smile

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MessaggioInviato: Lun 09 Nov, 2009 9:55 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Aaron80 ha scritto:
Non era una "critica" Ale, tuttavia ogni volta che si parla di una carta buona per l'inkjet salta sempre fuori Hahnemuhle. Ne sono un affezionato cliente anch'io. Wink

Certo. Il mio non era un tono sarcastico. E' una carta straordinaria.... anche per i pittori... Smile

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AleZan
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MessaggioInviato: Lun 09 Nov, 2009 10:05 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Shedar ha scritto:
Prova a dirlo ad un collezionista disposto a spendere 2 - 3 mila euro per una serie limitata di un fotografo nemmeno tanto famoso. Very Happy

La durata e la corretta conservazione delle stampe è argomento ancora importante. Smile

Assolutamente d'accordo. E questo è uno dei motivi che concorrono alla diversa valutazione economica chimico vs. digitale.
In effetti i produttori "digitali" giurano su conservazioni ultracentenarie. Ma su quali basi empiriche? Ne riparleremo su P4U tra un paio di secoli.... Smile

Tanto per parlare di esempi che non stanno sulla luna, basta fare un giro "al piano di sopra" del Museo Alinari di Firenze per vedere esposti stampe e negativi che hanno abbondantemente superato il secolo, alcuni in uno stato di conservazione straordinario.
Ho sempre in mente il negativo di un ritratto di ragazza con i capelli lunghi (sarà un 6x9): non so cosa darei per poterlo stampare.....
Sono cose che provengono veramente da un altro mondo...

Potremo dire altrettanto delle stampe digitali?

ciao Smile

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MessaggioInviato: Lun 09 Nov, 2009 10:09 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Shedar ha scritto:
Prova a dirlo ad un collezionista disposto a spendere 2 - 3 mila euro per una serie limitata di un fotografo nemmeno tanto famoso. Very Happy

La durata e la corretta conservazione delle stampe è argomento ancora importante. Smile


Credo che il collezionista debba preoccuparsi della ripetibilità del processo più che della durata delle stampe... la stampa potrà essere sempre riprodotta tale e quale... e questo non è che sia proprio una manna per un collezionista...
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Andrea Giorgi
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MessaggioInviato: Lun 09 Nov, 2009 10:12 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Quella che pare essere la fonte più autorevole sulla durata delle varie stampe è questa:

http://www.wilhelm-research.com/

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MessaggioInviato: Lun 09 Nov, 2009 10:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

mrblue ha scritto:
Credo che il collezionista debba preoccuparsi della ripetibilità del processo più che della durata delle stampe...

Entrambe le cose. Ho un'amica che ha ereditato 6-7 stampe di Giacomelli originali e ti assicuro che non sarebbe felice di scoprirle tra pochi anni macchiate di fissaggio...

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MessaggioInviato: Lun 09 Nov, 2009 10:21 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

AleZan ha scritto:
Entrambe le cose. Ho un'amica che ha ereditato 6-7 stampe di Giacomelli originali e ti assicuro che non sarebbe felice di scoprirle tra pochi anni macchiate di fissaggio...


Oh yes... lasciamo perdere il chimico BN, di cui però siamo certi di una cosa, se correttamente trattato dura più di cent'anni... e soprattutto è unico, ogni pezzo stampato ha una propria vita. La stampa è come una firma, non esce mai due volte uguale proprio quando è autentica.

Il digitale supera in parte il problema della "permanenza" si puo' replicare a piacere, ma nel farlo si tira dietro il problema dell'unicità persa...
un bel problema...

I grandi autori stamperanno su filigrana numerata con tecniche simili a quelle della carta moneta...
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AleZan
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MessaggioInviato: Lun 09 Nov, 2009 10:35 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

mrblue ha scritto:
I grandi autori stamperanno su filigrana numerata con tecniche simili a quelle della carta moneta...

Qualche esperienza è già in atto.
La Hahnemuhle ha ideato un sistema che prevede di marcare una serie di copie di una fotografia con bollini numerati da loro forniti da applicare alle stampe che, sotto la loro garanzia, verrebbero emessi solo e soltanto in una quantità dichiarata, concordata con l'autore.
In pratica attraverso un loro database potresti sapere di una certa stampa di un certo autore quante sono le copie autenticate (dal bollino) in circolazione.
Una specie di evoluzione del concetto di numerazione del mondo della stampa d'arte.

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