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anicca utente attivo

Iscritto: 04 Ago 2004 Messaggi: 3178
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notchosen non più registrato
Iscritto: 20 Mar 2007 Messaggi: 2632
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Inviato: Ven 18 Set, 2009 10:57 am Oggetto: |
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Mai pensato niente di buono su quell'agenzia, certo che dispiace per chi si troverà senza lavoro. |
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Cosimo M. utente attivo

Iscritto: 03 Gen 2007 Messaggi: 4330 Località: Molfetta (Ba)
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Inviato: Ven 18 Set, 2009 11:38 am Oggetto: |
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notchosen ha scritto: | Mai pensato niente di buono su quell'agenzia. |
Come mai?
Comunque la liquidazione di un'agenzia di queste dimensioni è un segnale nitido delle trasformazioni in corso nel mondo della comunicazione/editoria. _________________ Cosimo Marino - La mia galleria su Flickr
"Avere una fotocamera non significa essere un fotografo" |
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katia82 utente attivo
Iscritto: 12 Gen 2007 Messaggi: 3324
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Inviato: Ven 18 Set, 2009 1:17 pm Oggetto: |
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secondo me c'è qualcosa sotto, non credo sia colpa delle trasformazioni editoriali contemporanee. |
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AleZan coordinatore

Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11698 Località: Bologna
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Inviato: Ven 18 Set, 2009 2:50 pm Oggetto: |
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Pare che anche la VII sia in difficoltà. La Greenfield la sta già lasciando, si mette in proprio. _________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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Cosimo M. utente attivo

Iscritto: 03 Gen 2007 Messaggi: 4330 Località: Molfetta (Ba)
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Inviato: Ven 18 Set, 2009 5:42 pm Oggetto: |
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katia82 ha scritto: | secondo me c'è qualcosa sotto, non credo sia colpa delle trasformazioni editoriali contemporanee. |
Il punto è che gli "addetti ai lavori", dicono esattamente il contrario.
Sia su internet che in alcuni contatti che ho avuto personalmente.
Il discorso è lungo e on ho la pazienza di farlo.
Un ottimo punto di partenza per capire le problematiche del fotogiornalismo è il sito www.fotinfo.net. Che non è un sito "tanto per", ma edito dall' Associazione Italiana Giornalisti Dell'Immagine.
Purtroppo oggi solo una minoranza di persone sono interessate a spendere per ottenere vera informazione.
Questa carenza di domanda, si ripercuote a cascata su tutta la filiera dell'offerta, spingendo assolutamente verso soluzioni low-cost, ma anche no-cost.
(Cioè lo studente che gratis ti fa l'articoletto e le foto con la compatta, così può fare il figo con gli amici e dire che lui "scrive sul giornale") _________________ Cosimo Marino - La mia galleria su Flickr
"Avere una fotocamera non significa essere un fotografo" |
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anicca utente attivo

Iscritto: 04 Ago 2004 Messaggi: 3178
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Inviato: Ven 18 Set, 2009 5:48 pm Oggetto: |
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Cosimo M. ha scritto: | spingendo assolutamente verso soluzioni low-cost, ma anche no-cost.
(Cioè lo studente che gratis ti fa l'articoletto e le foto con la compatta, così può fare il figo con gli amici e dire che lui "scrive sul giornale") |
esattamente. |
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notchosen non più registrato
Iscritto: 20 Mar 2007 Messaggi: 2632
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Inviato: Ven 18 Set, 2009 5:58 pm Oggetto: |
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Cosimo M. ha scritto: | Come mai?
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Parlavo tempo fa con un fotoreporter che gestiva un'agenzia fotografica che operava nel triveneto negli anni 80 (o giù di li) e non mi aveva raccontato cose molto simpatiche...poi GN pare avere le mani in pasta ovunque, una sorta di monopolio; non ultimo la bellissima figura fatta con il concorso della National Geographic |
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anicca utente attivo

Iscritto: 04 Ago 2004 Messaggi: 3178
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Inviato: Ven 18 Set, 2009 6:08 pm Oggetto: |
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notchosen ha scritto: | GN pare avere le mani in pasta ovunque, una sorta di monopolio |
anche a me da' questa idea, rappresenta (anzi ormai rappresentava) varie agenzie straniere in italia.
il monopolio quindi sembra sia finito....chissà cosa succederà. |
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AleZan coordinatore

Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11698 Località: Bologna
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Inviato: Ven 18 Set, 2009 6:15 pm Oggetto: |
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go ha scritto: | anche a me da' questa idea, rappresenta (anzi ormai rappresentava) varie agenzie straniere in italia. | Non era l'unica. E poi si tratta di rapporti di reciprocità che aiutano i fotografi ad essere rappresentati in più paesi.
Citazione: | il monopolio quindi sembra sia finito....chissà cosa succederà. |
Più che un monopolio, c'era un duopolio. Semmai il monopolio comicia ora, ma non credo che siano momenti facili per nessuno... _________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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katia82 utente attivo
Iscritto: 12 Gen 2007 Messaggi: 3324
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Inviato: Ven 18 Set, 2009 6:57 pm Oggetto: |
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Cosimo M. ha scritto: | (Cioè lo studente che gratis ti fa l'articoletto e le foto con la compatta, così può fare il figo con gli amici e dire che lui "scrive sul giornale") |
questo è fuori da ogni dubbio, anche perchè fare foto di stampo giornalistico al comizio di Tizio o all'incidente di Caio non richiede nessunissima professionalità, alla fine sono foto che sanno fare anche i bambini appena nati.
Il fatto è che agenzie che oramai hanno una certa "storia" inevitabilmente sono invischiate con politica, affari ecc ecc ecc.
Quindi mi pare poco verosimile che il problema sia, diciamo.. economico.
Però può essere che mi sbagli... |
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AleZan coordinatore

Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11698 Località: Bologna
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Inviato: Ven 18 Set, 2009 8:37 pm Oggetto: |
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katia82 ha scritto: | questo è fuori da ogni dubbio, anche perchè fare foto di stampo giornalistico al comizio di Tizio o all'incidente di Caio non richiede nessunissima professionalità, alla fine sono foto che sanno fare anche i bambini appena nati. | No Katia, scusami....
Non so cosa tu intenda per "foto di stampo giornalistico", ma che il fotogiornalismo non richieda alcuna professionalità... è un'affermazione davvero difficile da accettare.
Basta che tu faccia il giro dei siti delle maggiori agenzie per trovare le immagini di fotografi che tutti i giorni con il loro lavoro costruiscono un pezzo della fotografia contemporanea ai massimi livelli.
E non ti parlo per forza di Magnum, ma di Seven (VII Photo), Noor, Vu, per arrivare a Contrasto in Italia. Sono solo i primi nomi che mi vengono in mente.
Conosci i loro migliori fotografi? Dai almeno un'occhiata.....
Citazione: | Il fatto è che agenzie che oramai hanno una certa "storia" inevitabilmente sono invischiate con politica, affari ecc ecc ecc.
Quindi mi pare poco verosimile che il problema sia, diciamo.. economico.
Però può essere che mi sbagli... | Anche questo è un luogo comune. I fotogiornalisti, come i giornalisti, sono spesso il bersaglio del potere. Non solo nelle dittature, ma anche in democrazie "avanzate". Vedi il recente scontro tra il governo USA e Associated Press per una foto ad un marine morente.
Il motivo invece è proprio economico.
Anche nel settore della distribuzione delle immagini sono in atto processi di concentrazione economica. Si sono ormai formati colossi che controllano di fatto il mercato mondiale.
Parlo ad esempio di Corbis (Bill Gates) e di Getty. Questi hanno ormai tanto potere da potersi permettere di andare dai grandi editori nazionali di quotidiani e periodici e di trattare contratti multimilionari per ottenere l'esclusiva nella fornitura delle foto, a prezzi stracciati. In questo modo i photoeditor sono costretti dai loro editori a comprare da un'unica fonte. Questo sta schiacciando tutti gli altri. Altro che la concorrenza dei ragazzini con il foto-telefonino....
Queste cose, mi pare, le dovremmo sapere tutti. Visto che sono un pezzo di quel mondo della fotografia di cui ingenuamente anche noi facciamo parte....
O no?
Mano a mano che la ricchezza espressa dalle tante agenzie fotogiornalistiche scompare, procediamo in quel processo che ci porta verso il pensiero unico.....
C'è qualcuno a cui importa?
ciao _________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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katia82 utente attivo
Iscritto: 12 Gen 2007 Messaggi: 3324
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Inviato: Ven 18 Set, 2009 9:07 pm Oggetto: |
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AleZan ha scritto: | Anche questo è un luogo comune. I fotogiornalisti, come i giornalisti, sono spesso il bersaglio del potere. Non solo nelle dittature, ma anche in democrazie "avanzate". Vedi il recente scontro tra il governo USA e Associated Press per una foto ad un marine morente.
Il motivo invece è proprio economico.
Anche nel settore della distribuzione delle immagini sono in atto processi di concentrazione economica. Si sono ormai formati colossi che controllano di fatto il mercato mondiale.
Parlo ad esempio di Corbis (Bill Gates) e di Getty. Questi hanno ormai tanto potere da potersi permettere di andare dai grandi editori nazionali di quotidiani e periodici e di trattare contratti multimilionari per ottenere l'esclusiva nella fornitura delle foto, a prezzi stracciati. In questo modo i photoeditor sono costretti dai loro editori a comprare da un'unica fonte. Questo sta schiacciando tutti gli altri. Altro che la concorrenza dei ragazzini con il foto-telefonino....
Queste cose, mi pare, le dovremmo sapere tutti. Visto che sono un pezzo di quel mondo della fotografia di cui ingenuamente anche noi facciamo parte....
O no?
Mano a mano che la ricchezza espressa dalle tante agenzie fotogiornalistiche scompare, procediamo in quel processo che ci porta verso il pensiero unico.....
C'è qualcuno a cui importa?
ciao |
Voglio crederti .
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Cosimo M. utente attivo

Iscritto: 03 Gen 2007 Messaggi: 4330 Località: Molfetta (Ba)
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Inviato: Ven 18 Set, 2009 9:57 pm Oggetto: |
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Leggendo l'intervento di Alezan - che condivido - noto che a chi legge appare una contraddizione tra il suo riferisi ai grandi fotogiornalisti, con il riferirmi mio , allo "studente che scrive sul giornale".
In realtà i nostri due interventi sono relativi a due aspetti diversi del mondo del fotogiornalismo, seppur accomunati da alcune dinamiche simili.
Il mio intervento era pensato prevalementemente sull'editoria locale o nazionale specializzata. Un settore più vicino a noi fotografi-fotoamatori.
Il giornale locale (o anche il web magazine) sono impostati su qualità fotografica minima indispensabile a costo zero.
L'intervento di Alezan è invece incentrato su realtà nazionali e - credo - soprattutto estere. Dove i discorsi sulla professionalità sono ben diversi, ma purtroppo, sono simili i discorsi economici. _________________ Cosimo Marino - La mia galleria su Flickr
"Avere una fotocamera non significa essere un fotografo" |
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bird101 utente attivo

Iscritto: 27 Lug 2005 Messaggi: 1286
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Inviato: Ven 18 Set, 2009 11:28 pm Oggetto: |
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eh Ale, è un mondo difficile...
ho sentito che VU valuta nuovi fotografi anche in base a quali/quanti clienti il fotografo porta all'agenzia... ma quale fotografo con dei clienti che siano "interessanti" per VU, va da VU per farsi rappresentare e dividere 50/50 il guadagno???
e, ancora peggio, quanti giovani talenti saranno persi perché poco capaci "nell'arte oratoria" della vendita delle proprie foto?
credo che il mondo della rappresentanza dei fotografi cambierà proprio perché è cambiato moltissimo il mercato e la potenzialità del singolo fotografo di auto-proporsi alle redazioni di tutto il mondo.
mi è arrivata voce che anche Magnum non navighi nell'oro... è dura anche per coloro che sono riferimento di qualità mondiale.
PS: da "sfigato" fotogiornalista dico che magari la concorrenza venisse dai ragazzini col cellulare!!! ovvio se parliamo di quello che pubblicano in italia... spari sulla crocerossa! http://www.fotoinfo.net/articoli/detail.php?ID=818
purtroppo l'editoria italiana "sopravvive" e la cultura fotografica italiana (nelle redazioni) è in mano a soli 3-4 photoeditor competenti, gli altri seguono le mode, imitano se non copiano direttamente. all'estero si riesce ad avere un contatto e dialogo diretto con molte redazioni e c'è interesse a conoscere nuovi fotografi. osano, vogliono conoscere, magari non pubblicano ma rispondono, tengono il contatto e voglio essere aggiornati sulla tua produzione.
beh, come PS mi fermo qui  _________________ Ciao |
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AleZan coordinatore

Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11698 Località: Bologna
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Inviato: Sab 19 Set, 2009 10:39 am Oggetto: |
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bird101 ha scritto: | e, ancora peggio, quanti giovani talenti saranno persi perché poco capaci "nell'arte oratoria" della vendita delle proprie foto? |
Non ho idea di come vada realmente (dal punto di vista della sostenibilità economica) il piccolo mondo dei "collettivi fotografici". Ho visto siti francesi soprattutto.
L'idea è buona: pochi fotografi "svegli" di pari livello, tutto on line, niente strutture di staff che costano...
Ma non so se sia sufficiente.
Peccato. Perché anche senza sbattere in faccia alla gente fiumi di sangue che vengono da altri mondi, di storie interessanti che ne sarebbero tante da raccontare anche dietro l'angolo.  _________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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fast2 utente attivo

Iscritto: 10 Set 2006 Messaggi: 2082 Località: underground
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Inviato: Sab 19 Set, 2009 10:53 am Oggetto: |
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E pensare che si buttano milioni di euro per finanziare giornaletti che non vendono una cippa.  |
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anicca utente attivo

Iscritto: 04 Ago 2004 Messaggi: 3178
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Inviato: Sab 19 Set, 2009 12:37 pm Oggetto: |
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AleZan ha scritto: | di storie interessanti che ne sarebbero tante da raccontare anche dietro l'angolo.  |
vende meglio il gossip........ |
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Marco Scotto operatore commerciale

Iscritto: 18 Dic 2004 Messaggi: 5969 Località: Cagliari
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Inviato: Gio 01 Ott, 2009 5:20 pm Oggetto: |
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Tiro su questo topic, per comunicarvi che anche Omega fotocronache chiuderà i battenti al 31/12. Altra agenzia storica nel panorama fotogiornalistico italiano. _________________ Canon Eos 7D, Canon Powershot G12 , lenti varie. |
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gaetano_df utente attivo
Iscritto: 01 Feb 2007 Messaggi: 820
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Inviato: Ven 02 Ott, 2009 4:31 pm Oggetto: |
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Ragazzi, che Grazia Neri chiuda è un (triste ma naturale) segno dei tempi.
I giornali costano sempre di più (agli editori) e si vendono sempre di meno, la pubblicità ha drogato a lungo il mercato ed ora lo condiziona fortemente, se accade che - per fare un esempio - un femminile come D di Repubblica non esca proprio, quando non riesce a raccogliere pubblicità sufficiente (ed è successo anche nel periodo natalizio l'anno scorso, il che la dice lunga).
Inoltre, almeno in Italia, i giornali si accontentano e pubblicano merda (scusate, lo metto di proposito senza %&$@, perché di quello si tratta) in seconda-terza-quarta-quinta battuta, quand'anche non utilizzano i frames della televisione.
Le cose poi stanno cambiando velocemente e sulle piattaforme non cartacee (quelle che costano moooolto meno della carta e che sono accessibili a tutti) che si profilano all'orizzone ancora non si sa chi è che pagherà i contenuti.
Voi vi abbonereste oggi, pagando dei soldi, ad un quotidiano on-line che siete abituati a consultare gratis? E per leggere quali contenuti? perché anche questo è un problema.
La situazione è complessa e ancora è lungi dall'arrivare una soluzione che garantisca tutti gli operatori del settore.
Per tornare a Grazia Neri o ad Omega, visto l'ultimo intervento, non riesco a capire alcuni interventi astiosi quanto (mi viene il sospetto) per sentito dire: queste strutture sono state l'ossatura della distribuzione fotografica in anni anche molto lontani in cui il fotogiornalismo in Italia era una cosa per pochi, ed hanno consentito lo sviluppo e la crescita di generazioni di fotografi. Molti li hanno anche tritati, su questo posso essere d'accordo, ma il loro ruolo è innegabile e incontrovertibile.
Grazia Neri in particolare ha aperto da pioniera una strada estremamente importante ed è durata quarant'anni grazie alla sua lungimiranza nell'importare un modello nuovo per quei tempi, che garantiva il fotografo sullo sfruttamento commerciale del proprio materiale.
Oggi, quella logica è perdente perché è perdente la tutela del diritto d'autore: come posso pensare di cedere i diritti di riproduzione del mio copyright al prezzo di uno dei tanti listini che circolano nel settore giornalistico, quando Getty o Istockphoto cedono immagini a pochi centesimi di euro? E se io agenzia sono costretto a cedere il copyright di un fotografo a pochi euro quanto posso soddisfare il mio e suo tornaconto?
Perché questo è il nodo fondamentale.
Poi se vogliamo dimenticare che le agenzie fotografiche sono imprese che producono utili per credere che siano invece mecenati disinteressati di sfaccendati creativi che vanno in giro con una fotocamera, possiamo pur farlo ma diventa tutto un altro discorso, secondo me un (bel) po' fuori dalla realtà.
Il grande problema delle agenzie, con l'avvento della fotografia digitale è stato anche il loro ruolo di mediazione commerciale, messo in discussione laddove tanti fotografi hanno cominciato a produrre servizi e a far uscire il loro materiale senza bisogno di intermediari; questo, almeno a grandi linee, insieme alla crisi che ormai da anni attraversa l'editoria, schiava dei contributi statali e della pubblicità, con il conseguente crollo dei prezzi delle fotografie, ha prodotto di fatto la fine queste strutture.
Diverso per esempio (forse) sarà il caso di Contrasto che ha ormai talmente ramificato le proprie attività che - a mio avviso - ha molto maggiori possibilità di sopravvivenza.
Mi permetto un ultimo appunto sulla professionalità: la cronaca e la politica hanno bisogno di professionalità come ogni altro settore della fotografia.
Anni fa, quando le fotografie dei comizi uscivano sui giornali (vedete, ora la politica passa in altri luoghi e i giornali le usano sempre meno) era facile potersi interrogare sul perché venisse scelta una foto piuttosto che un altra dello stesso avvenimento.
La "bambinaggine" sta proprio nel pensare che le fotografie di un comizio possano risolversi in una serie di ritratti "spallati" di un uomo che parla, magari con la faccia "sporcata" dal microfono e una luce pessima, nel non riconoscere cioè che queste fotografie non possano avere una loro dignità e che un comizio politico o una manifestazione politica debbano essere raccontati anche attraverso altre immagini. Esempi banali? l'accoppiata di due politici, magari dello stesso partito, che scambiano due parole dopo un periodo in cui sono stati in rotta tra loro, oppure l'atteggiamento particolare di un personaggio tra la folla.
Per far questo occorre documentazione, rapidità, intuizione, sapere cosa si sta facendo e trovarsi al posto giusto nel momento giusto, insomma, per un fotografo di politica: Professionalità, con la P maiuscola, e posso garantire che pochi sono in grado di proporre ad un giornale un racconto dell'avvenimento siffatto e che contenga fotografie significative e buone da impaginare in copertina, doppia pagina con titolo, verticale a pagina intera, ottavo e quarto di pagina orizzontale e verticale, testina, ritratto ambientato, ecc. ecc.
Credo che chi non conosce queste cose non possa permettersi di generalizzare al ribasso un genere di fotografia che richiede una grande predisposizione e competenza specifica.
A me personalmente tutto questo ed in particolare che Grazia Neri e Omega chiudano e che altri necessariamente chiuderanno, dispiace per vari motivi, uno fra tutti perché è un mondo di cui ho fatto parte a pieno titolo e che ha reso possibile la crescita del fotogiornalismo in questo Paese almeno fin dove è potuto arrivare, perché poi le storie di quelli che emergono dicono che poi bisogna andarsene da qui.
Mi dispiace anche perché tra le cause fondamentali c'è molto il profondo imbarbarimento e la progressivamente sempre più profonda banalizzazione dell'informazione in Italia, che hanno relegato in un angolo sempre più ristretto la fotografia giornalistica e di documentazione.
Scusate il fervore
Gaetano |
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