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Riflessioni su ciò che rende "bella" una foto
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Autore Messaggio
katia82
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Iscritto: 12 Gen 2007
Messaggi: 3324

MessaggioInviato: Sab 01 Ago, 2009 2:18 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Salvatore Carrozzini ha scritto:
Non vedo perchè non si possa sostituire la ragazza con un edificio.



Mi risulta piu' forzato.

Forse è solo piu' difficile.
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Teo76
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Iscritto: 23 Ago 2004
Messaggi: 4807
Località: Torino

MessaggioInviato: Sab 01 Ago, 2009 3:58 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Di un edificio, posso farne vedere la nuda forma, la sua funzione, i suoi occupanti, l'ambiente in cui è costruito, come ha modificato l'ambiente circostante, renderlo astratto o terribilmente concreto... spostandomi un po' a dx o un po' a sx, aspettando la luce giusta per l'idea di edificio che voglio trasmettere.
_________________
Matteo www.matteonobili.com
Sono ottimista: un giorno la Terra servirà a concimare un pianeta lontano [Altan]
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Sab 01 Ago, 2009 4:51 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ma perchè per dire se una foto è "bella" o no non guardate la foto e cercate di capire NELLA FOTO cosa c'è che vi pare la renda bella?
Perchè parlate d'altro, di arte, di artisti...cosa c'entra?

..però può essere che tutti pensate che la bellezza stia fuori dal manufatto....eccola l'italica anima crociana che affiora...e mi pareva strano...siamo in Italia, tutti idealisti.

ciao
c.
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ignaro
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Iscritto: 15 Dic 2006
Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Sab 01 Ago, 2009 5:40 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

claudiom ha scritto:
Delle 23 persone intervenute fin qui alcune non hanno neanche capito la domanda, però parlano, perbacco se parlano...

Io sono uno di quelli tra i 23 ed i 44.000 del forum, che semplicemente lurka; cioè mi limito a leggere perchè so perfettamente che non riuscirei a dire sul tema qualcosa di sensato in un modo compiuto.
Però leggo, e son sicuro di non essere il solo... Ciao
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fast2
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Iscritto: 10 Set 2006
Messaggi: 2082
Località: underground

MessaggioInviato: Sab 01 Ago, 2009 5:47 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Oja ha scritto:
Non so dare indicazioni
Ma se penso che l' architettura è già di per se, un prodotto dell' ingegno dell' uomo (l' architetto)
Mi risulta estremamente difficile valutare una fotografia
Mi sembra emerga il progetto dell' architetto, non del fotografo

La foto può "venire" bene o male, d' accordo
Ma la bellezza, se c'è, è nell' opera architettonica

A meno che, con la fotografia si stravolga completamente l' opera architettonica
Ma a questo punto, l' architetto potrebbe anche incavolarsi

Sbaglio qualcosa?




Ciao


...Thomas Struth arriva nella Napoli degli anni Ottanta sulla scorta di Janice Guy, una amica di Lia Rumma, la gallerista partenopea; doveva restarci una settimana, ne rimane dieci e fotografa. Solo scatti in bianco e nero, non ha soldi per permettersi il colore (oggi alcuni scatti di Struth sono stati battuti a mezzo milione di euro)...(Panorama)



Thomas Struth.jpg
 Descrizione:
 Dimensione:  60.06 KB
 Visualizzato:  File visto o scaricato 2376 volta(e)

Thomas Struth.jpg


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Max35
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Iscritto: 21 Gen 2007
Messaggi: 2810
Località: Mo

MessaggioInviato: Sab 01 Ago, 2009 6:12 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

C'e' un errore di base in questo topic : il cercare di correlare in modo univoco bello e artistico .
Non e' una mera proporzione , una equazione risolvibile con qualche regolina o comandamento .

Ha senso invece chiedersi quanto artisticamente valida sia un'opera .
Possiamo studiare il passato , analizzare il presente , valutare la storia , i corsi e i ricorsi e poi nutrirci di parole che descrivano al meglio le sensazioni che quell'opera o quell' altra opera ci trasemttono .
Creare un vademecum della perfetta opera artisitca , della "bella" opera artisitica , lo facciamo , ed e' spesso importante farlo , ma senza mai perdere di vista che l'opera artistica possa varcare tutte le regole dall' uomo impostate e redatte , per essere magari svilite all' inverosimile , contestate , esaltate, rimescolate , storpiate e riporposte .

Lo studio e' imprtante , ma il discostarsi da esso lo diventa in egualmisura (se non superiore in quanto essenziale all' espressione di ogni individuo).
Come quando si impara a suonare uno strumento musicale , lo studio certo e' importantissimo , ma poi quando si suona e' necessario lasciare spazio a noi stessi , svincolarsi dallo studio che resta e rimane bagaglio mediatico , ma solo al servizio e non vincolo . La cosa piu' difficile da fare quando appunto si affronta un processo formativo scolastico e' quello di svincolarsi.
Gli artisti bravi lo fanno sempre , e la storia ci insegna che sempre lo hanno fatto !
E' quella nota distintiva che ti pervade , spesso c'e' a prescindere , al di la del tipo di formazione didattica , chi vede o ascolta le tue opere non puo' fare a meno di notarla , sentirla e farla propria .

Trovo infine mortificante il dover per forza suddividere i generi come se fossimo dal macellaio a dividere i pezzi di carne , e quindi parlare di archiitettura come genere svincolato dal' espressione artistica .. piuttosto che la street .. o il ritratto .. il paesaggio e via dicendo .
Non si puo' forse fare Street con una vena archietettonica(o viceversa,..o architettura con una vena malinconica , o solare ecc.. ) ? .. o includere un ritratto , o forse un paesaggio , ecc .. ??

Analizziamo pure , creiamo sezioni come e' stato fatto e sempre si fara' , ma non vincoliamo troppo la fantasia umana dietro mere regoline che si prestano solo alle contestazioni sterili o alle mode.

Vediamo piuttosto di evolvere le nostre letture , l'atteggiamento e' importantissimo . Amare e capire l'arte significa avere un atteggiamento disponibile e tollerante, troppo facile cadere nelle regoline nello studio.

Ho visto gente postare in street,.. che dopo innumerevoli contestazioni sul genere si e' messa a postare tutto in varie , e la cosa mi fa sorridere.. , fa riflettere , anche se in altri topic un commentatore in seguito ad un mio intervento ha risposto , ma questo e' un forum con un target amatoriale .. come dire .. meglio non spingersi troppo in la dalla regolina .. e bona le' ...

apprezzare l'arte non significa essere degli intellettuali che si nascondono dietro i 10 o 1000 libri che hanno studiato , per poi sfoggiare superbia e puzzette .., ma saper vedere con umanita' e liberta' il mondo che ci circonda .
E' un percorso personale fatto di umilta' e curiosita' , anche di studio , ma non solo !
Ci sono cose che non si possono imparare , ma bisogna sperimentare in noi stessi . La vita e' una di queste cose .

citando jimi , lui diceva ma infine .. but .. are you experienced ?

Puoi aver fatto mille cose essere stato in mille posti .. aver visto tutto .. but in the end , are you experienced . .. ?

la traduzione letterale in italiano ha poco senso .. sarebbe ma sei esperienziato .. che e' un'altra cosa rispetto a dire hai fatto delle esperienze .

Tu puoi essere vissuto in prigionia tutta la tua esistenza , torturato , massacrato .. ma puoi avere in te quella cosa che nessuno ti potra' mai portare via . che ti fa essere libero sulserio .

Possiamo chiamarla Arte , Dio , Dignita' , Amore , Luce ,Ispirazione, o non chiamarla prorpio , ma si tratta di quella cosa che da senso alla vita , alla vita di ognuno di noi .

MAssi
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Sab 01 Ago, 2009 7:05 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

"Ha senso invece chiedersi quanto artisticamente valida sia un'opera . "

Insisto, è una bella cosa, ma è OT qui.
Perchè voi che parlate di arte non aprite un topic apposta e lasciate quelli che, più in basso, discorrono su quel che pare solo bello?

ciao
c.

ps "C'e' un errore di base in questo topic : il cercare di correlare in modo univoco bello e artistico . "...difatti è l'errore che state facendo.
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Max35
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Iscritto: 21 Gen 2007
Messaggi: 2810
Località: Mo

MessaggioInviato: Sab 01 Ago, 2009 7:29 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

caro caludio , cio' che ho detto qui su , sta proprio a sottolineare quanto pure l'estetica infine abbia a che fare con la materia artistica .
L'estetica fine a se stessa non esiste , oppure esiste ma potra' essere al limite una nomenclatura di caratterisitche piu' o meno discutibili e pure variabili nel tempo a seconda delle epoche e dei gusti .

Possiamo dire che un vino e' buono , descriverne tutti i sapori , gli odori , abituarvi il palato , e cosi' in fotografia , disquisire sulla realizzazione tecnica , l'inquadratura , il soggetto , la luce , la corretta esposizione .. ma parlare di bello stop cosa significa ?

La parola bello include tanti altri apsetti legati appunto all' opera , che vanno al di la dell' estetica , la quale tutto sommato non e' mai sola , ma e' contenuta e spesso sopraffatta .

oppure siamo qua a discutere se il gelato e' buono o cattivo ?
o a quanti direbbero che e' buono , e quindi lo e' ?
O a quanti sono stati educati a quel sapore ecc..

ciao Smile
MAssi
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NOCTILUX
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Iscritto: 13 Lug 2007
Messaggi: 1229
Località: Vicenza

MessaggioInviato: Dom 02 Ago, 2009 1:19 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Citazione:
senza sapere niente di storia della fotografia, dell'arte, della composizione tutte quelle situazioni concrete.

Non ci credo; dietro quegli scatti c'è molta più premeditazione e conoscenza di alcuni dettami di quanto si possa credere.
Forse è la Battaglia a soffrire delle carenze che attribuisce alla Golding, ma osservando gli scatti della Golding è difficile pensare che ve ne siano. La Golding è abile, è una di quelle che fingono di non sapere.

Citazione:
Ma per l'architettura? Una foto di architettura, in base a quanto sostenuto in più parti, non rientra nei canoni della bellezza?

Dipende: per un amante dell'architettura sì, per il resto ci sono altre priorità; ciò ci riporta sempre e comunque a quel "rapporto di sistemi" di cui si parlava.
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NOCTILUX
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Iscritto: 13 Lug 2007
Messaggi: 1229
Località: Vicenza

MessaggioInviato: Dom 02 Ago, 2009 1:42 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Citazione:
però può essere che tutti pensate che la bellezza stia fuori dal manufatto

No no, è dentro. Tutta dentro.
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Axe!
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Iscritto: 25 Ott 2006
Messaggi: 815
Località: Termoli -CB- [Italia??]

MessaggioInviato: Lun 03 Ago, 2009 12:00 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ignaro ha scritto:
claudiom ha scritto:
Delle 23 persone intervenute fin qui alcune non hanno neanche capito la domanda, però parlano, perbacco se parlano...

Io sono uno di quelli tra i 23 ed i 44.000 del forum, che semplicemente lurka; cioè mi limito a leggere perchè so perfettamente che non riuscirei a dire sul tema qualcosa di sensato in un modo compiuto.
Però leggo, e son sicuro di non essere il solo... Ciao


Infatti non sei il solo Smile

La statistica è una scienza utilizzata ad arte per ottenere i risultati desiderati ... Rolling Eyes

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FUJI: Maiale X-100s X-T3 + 18F2 35f1.4 60f2.4 10-24 18-55 55-200 Maiale
... in principio era Minnie ...
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AleZan
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Iscritto: 16 Giu 2006
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MessaggioInviato: Lun 03 Ago, 2009 2:41 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

...azz... vado in ferie e parte questo densissimo thread...
Mi è toccato leggere 11 pag. Smile

Buffo perché in vacanza mi sono appena riletto un vecchio libro di un notissimo psicoanalista, Franco Fornari, che alla fine degli anni '70 proponeva una nuova (secondo lui) lettura dell'oggetto artistico. Il testo si chiama "Coinema e Icona".

C'entra con quanto sin qui detto poiché Fornari pone alla base del meccanismo della produzione artistica (e di successiva fruizione) un processo di costruzione di significato (ecco un'altra accezione del termine) che si basa su "unità minimali di competenza affettiva" che lui chiama appunto coinemi, che appartengono al nostro mondo profondo e che sono comuni a tutti..
Banalizzando, la produzione di un manufatto artistico sarebbe la proiezione su un oggetto esterno significante di significati profondi riconducibili ai coinemi. Mentre "l'emozione" della fruizione dell'opera starebbe in una sorta di processo inverso, dove il fruitore inconsapevolmente riconosce e attiva queste stesse energie affettive dentro di se. Affettive nel senso psicoanalitico del termine.

Non vado oltre, perché sulla presunta "universalità" dei concetti psicoanalitici ci sarebbe già molto da dire.
Era solo per dare un ulteriore contribuo al discorso sulla "significatività" e sull'"emozione" che sempre spunta fuori.

Smile

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Alessandro - www.alessandrozanini.it
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NOCTILUX
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MessaggioInviato: Mar 04 Ago, 2009 11:21 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Citazione:
che appartengono al nostro mondo profondo e che sono comuni a tutti..

Quindi le sue considerazioni un po' coincidono con quegli archetipi di cui avevamo discusso!
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ganassa
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Iscritto: 30 Mgg 2008
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MessaggioInviato: Ven 07 Ago, 2009 3:46 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Citazione:
Banalizzando, la produzione di un manufatto artistico sarebbe la proiezione su un oggetto esterno significante di significati profondi riconducibili ai coinemi. Mentre "l'emozione" della fruizione dell'opera starebbe in una sorta di processo inverso, dove il fruitore inconsapevolmente riconosce e attiva queste stesse energie affettive dentro di se. Affettive nel senso psicoanalitico del termine.


Quindi, banalizzando: il concetto di "bello" relativamente alla percezione di una rappresentazione artistica si delinea nel momento in cui si attiva questo processo inverso durante la fruizione dell'opera, e la comprensione del significato è ciò che la rivela piacevole.
Ovvero: ciò che è significativo dal punto di vista razionale finisce per essere bello dal punto di vista del nostro inconscio.

Non so, forse ho ripetuto concetti già espressi.

_________________
Canon EOS 40D + EF 17-55 F/2.8 IS +EF 18-55 f/3.5-5.6 IS + EF 28mm f/2.8 + EF 50mm f/1.8 MKI + Ef 70-210 f/4 + Sigma 70-300 DG Macro
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
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MessaggioInviato: Sab 08 Ago, 2009 7:15 am    Oggetto: Rispondi con citazione

http://www.nikonclub.it/forum/lofiversion/index.php/t73883-0.html

visto che vi siete imbarcati in questioni come coinemi archetipi e altre belle cose inesistenti il link riportato a un certo punto presenta un diffusore per metz 45, usato con Hass, bene, la seconda foto esplica uno dei perchè diciamo che una foto è bella.

Non lo spiego perchè avete solo da leggere libri non di "religione"e lo capirete.

:-) ciao
claudiom
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Oja
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Iscritto: 22 Lug 2006
Messaggi: 869

MessaggioInviato: Sab 08 Ago, 2009 10:15 am    Oggetto: Rispondi con citazione

@ fast2

Nella foto di Struth che hai postato, vedo lenzuola, antenne ed automobili
Il tutto in un contesto un po' disordinato
A me sembrerebbe un paesaggio urbano

Conosco uno studio d' architettura, il quale progetta opere stradali
Vedo fotografie grandi, su pannelli, dove non compare il nome del fotografo, ma quello dell' architetto

Anche Gursky ha molte riprese architettoniche: L' oppressione sull' uomo ad opera delle moderne cattedrali
Ma non ce le vedo classificate nella fotografia d' architettura

Ciao

_________________
PaP - VaV
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fast2
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MessaggioInviato: Lun 10 Ago, 2009 7:49 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Gabriele Basilico...forse forse Wink
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Daniele Nesi
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Iscritto: 19 Gen 2005
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MessaggioInviato: Mer 16 Set, 2009 9:34 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

per capire cosa rende una foto bella avete scritto 11pagine e mostrato una foto (capa) da commentare

Trattieniti Trattieniti Trattieniti Trattieniti Trattieniti Trattieniti
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fast2
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Iscritto: 10 Set 2006
Messaggi: 2082
Località: underground

MessaggioInviato: Mer 16 Set, 2009 9:44 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Se fosse stata scattata ad una esercitazione, ne rimaneva traccia? Wink
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Daniele Nesi
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Iscritto: 19 Gen 2005
Messaggi: 805

MessaggioInviato: Gio 17 Set, 2009 11:25 am    Oggetto: Rispondi con citazione

*Se fosse stata scattata ad una esercitazione, ne rimaneva traccia?*
scusa, ma questo cosa c'entra?

qualcuno puo spiegare perchè nei circoli, questo compreso, non si mettono in tavola foto dei maestri dalla fotografia, foto vincitrici di concorsi, libri fotografici di immagini ecc.. e su questi discutere sul cosa rende una foto bella ???
ho letto le prime due pagine poi ho cominciato a scorrere sperando di trovare foto e relativi commenti, ma niente...

perchè si preferiscono sempre interminabili discussioni/riflessioni come queste?
Nel pensiero di San Tommaso si fa riferimento ad una concezione di bellezza "oggettiva" che si determina sulla base di precisi criteri (così' come un buon BN non si crea dal nulla, ma rispettando una determinata struttura funzionale al messaggio).

I criteri, visto che credo che l'uomo sia molto meno imprevedibile nei suoi giudizi,di quanto si pensa, non sono misteriosi, basterebbe fare una sorta di reverse engineering osservando quello che è assodato sia ritenuto bello, magari avendo come linea guida alcuni criteri.

Per i criteri di cui sopra, possono anche essere mescolati, si possono ricavare dei corollari, delle regole per differenza, sono molto meno rigidi di quanto non appaiono ... è questo specifico e non generico aspetto quello su cui ...

Il discorso sul "significativo" si può fare, secondo me, quello sul "bello" è fuori tempo massimo.

Sapere del "significativo" ci può servire, sapere del "bello" ci serve a un tubo.

Ho scritto "significativo", non "interessante

Forse incasino impropriamente il thread ma io non riesco a scindere la questione del "significativo" dal contesto "del dove" e "del quando" tanto per chi produce il fotogramma quanto per chi lo "riceve" nel senso dell'osservare... del fruire dell'immagine.

Cioè, secondo voi possiamo usare la parola "significativo" scindendola dai contesti d fruizione o produzione dell'immagine stessa? Cio' che è significativo qui in Italia nel 2009 forse non lo sarà nel 2100 o magari non lo è oggi in Nepal...

Beh, mi verrebbe da scomodare un pensatore come Martin Buber più che quelli finora citati, non fosse altro che per un motivo: si è giunti a parlare di "significato" e ciò impone dei distinguo; innazitutto Buber intende il significato come un risultato e allo stesso tempo intende il risultato come la "sommatoria delle facoltà che il soggetto si è sforzato di allineare per il conseguimento del risultato". Dunque scattare non basta, trovare l'occasione fortuita non è sufficiente, è necessario andarselo a cercare il risultato, e se ciò non avviene è perché viviamo in una sorta di disallineamento, le nostre facoltà risultano slegate e ciò che ne esce è la naturale conseguenza. Banalmente si darà la colpa a qualche feticcio posto al di fuori di noi, alla circostanza e a quant'altro, ovviamente sbagliando.

Fin qui l'oggettività del risultato (ammesso sia tale) che in sé non avrebbe bisogno di approvazioni di alcun tipo, ma che succede se ci cerca un riscontro al di fuori di noi, o anche solo al di fuori del processo in sé?
Ciò che ha significato viene percepito come tale solo da chi ha la stessa consapevolezza di chi ha scattato, chiamatelo "processo di riconoscimento" o come più vi aggrada (fino all'odiosissimo termine "transfert" tanto invocato da certa psicologia), e ciò a prescindere dal risultato più o meno estetizzante (che rispetto a quello estetico impone sempre una certa dose di forzatura). Da qui a creare dei CIRCUITI che conducano alla condivisione delle varie tipologie di significati (ed è per forza così, altrimenti dovremmo giungere alla conclusione che c'è un unico significato per tutti) il passo è breve, anzi va da sé e infatti questo è il percorso che la fotografia sta imboccando.
Alla fine sarà chiaro che non può esistere riconoscimento al di fuori di un circolo chiuso che prevede lo sviluppo di una certa tematica, che ciò poi possa piacere o meno è un altro discorso, ma lo scatto che vive di sé e per sé, vagabondando per il cosmo in attesa che qualcuno lo riconosca come singolo atto (nelle varie forme di proposizione), appartiene a un processo che sta andando alla

Si era partiti dal discorso sul "bello", abbiamo preferito parlare di "significativo" perchè più "attuale".

Chi più, chi meno quando ha cercato di definire il concetto di "significativo" ha fatto riferimento ad elementi esterni allo scatto (la foto indicata, senza titolo, senza il commento di apertura dell'autore, sarebbe stata altro - un cane che dorme tra una folla indistinta, pochi indizi che si trattasse di un assembramento di forze armate che hanno "braccato" il cane - questa è un'interpretazione che viene dall'esterno. Noctilux invece fa riferimento a "Ciò che ha significato viene percepito come tale solo da chi ha la stessa consapevolezza di chi ha scattato, chiamatelo "processo di riconoscimento" , la stessa consapevolezza di chi ha scattato non può che essere un elemento esterno allo scatto stesso.
ecc...
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