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le conseguenze spesso fan soffrire
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Autore Messaggio
claudiom
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MessaggioInviato: Lun 17 Ago, 2009 8:03 am    Oggetto: le conseguenze spesso fan soffrire Rispondi con citazione

rimosso

Ultima modifica effettuata da claudiom il Ven 25 Giu, 2010 10:31 am, modificato 1 volta in totale
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Axe!
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MessaggioInviato: Lun 17 Ago, 2009 9:05 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Mi ricordo un thread molto simile (e mooolto acceso).

Il confine era stato tracciato definendo gli interventi di aggiustamento leciti ed in parte condivisi con il chimico, crop, livelli, mdc, saturazione e poco altro.

Secondo me, nel momento in cui lo scatto elaborato risulta innaturale in qualsiasi aspetto è da classificare come artwork, senza che ciò significhi necessariamente un declassamento.

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... in principio era Minnie ...
Ho trattato positivamente con: Pickman, madking, husky73, Edo75
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AleZan
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MessaggioInviato: Lun 17 Ago, 2009 9:09 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Forse occorre precisare di più. Cosa significa "pesante e determinante"?

Provo a esemplificare, per capirci. Se ritaglio un'immagine oppure se apro un'ombra o abbasso una luce in camera oscura o con un editing digitale, queste sono operazioni ammissibili per non cadere, come tu dici, nell'artwork?
Questo tipo di interventi sono quelli che nel mondo del fotogiornalismo oggi sono per consuetudine ritenuti ammissibili con la fotografia digitale. Ci sono stati anche recentemente casi (citati qui) dove gli eccessi sono stati rigettati e duramente criticati.

Quando si tenta di tracciare questo tipo di confini non capisco mai se per accettabile si intenda quello che si farebbe in CO oppure quello che non falsifica la "verità" di ciò che stava davanti all'obiettivo. Oppure?

ciao Smile

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Alessandro - www.alessandrozanini.it
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giorgiospugnesi
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MessaggioInviato: Lun 17 Ago, 2009 9:37 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ai fini della fruizione dell'immagine è più rilevante quello che è stato fatto in ripresa o quello che è stato fatto in postproduzione?

Questo potrebbe essere il confine.

Giorgio

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claudiom
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MessaggioInviato: Lun 17 Ago, 2009 10:33 am    Oggetto: Rispondi con citazione

http://www.mattstuart.com/Photographs/Black-White/11-OXFORD-STREET

L'immagine è tutta solo nella bruciatura operata dentro il cappuccio: pesante e inaccettabile.

Sono discorsi già fatti, è più che vero, ma sono discorsi utili solo sul piano strettamente personale, di arricchimento personale e allora per quelle persone che hanno partecipato a dibattiti (quelli citati) precedenti è giusto che si ripropongano argomenti alla luce del percorso fatto (perchè un percorso per qualcuno c'è).
Come ricordate si era parlato di "testimonianza" e la definizione di Giorgio mi stà bene.

cià
c.
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AleZan
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MessaggioInviato: Lun 17 Ago, 2009 11:33 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Nella definizione di Giorgio sostituirei "fruizione" con "significatività". Riferendomi alle discussioni precedenti che cita Claudio.

Quindi, Claudio, l'ultimo esempio che citi "non va bene" perché non era "ciò che si vedeva" sul posto e nel momento dello scatto?

Parlo per domande perché non ho risposte. Da un lato sono convinto che ci possa essere un limite, dall'altro trovo che fissarlo sia alla fine una misura abbastanza soggettiva.

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claudiom
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MessaggioInviato: Lun 17 Ago, 2009 11:56 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Essenzialmente penso che la fotografia sia finita, a favore della pittura.
In realtà ci vorranno solo anni per non credere più alle immagini di tipo fotografico che ci vengono presentate, chi si interessa dell'arte figurativa contemporanea già lo fa.

Se è un mondo senza certezze, in cui vaghiamo impauriti, che volevano ("si può governare agevolmente solo un popolo impaurito") questo è un buon passo avanti.
Nella realtà già adesso ci aggiriamo in un insieme di immagini certificate dall'ente che le propone, credo di aver visto Bolt fare il rekord solo perchè mi fido dell'ente che me lo trasmette e perchè non è il solo che lo trasmette.

Come già detto mi gratto la testa pensando a quelli che ancora si sentono di organizzare concorsi "fotografici".

Ciò non toglie che si possa continuare a proporre immagini molto vicine a "quel che si vede" con piena soddisfazione e con un senso di, magari malcelata, onestà.

cià
c.
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AleZan
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MessaggioInviato: Lun 17 Ago, 2009 12:17 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

claudiom ha scritto:
Essenzialmente penso che la fotografia sia finita, a favore della pittura.
Qui però ritorniamo ad avere bisogno della definizione di fotografia o di "specifico fotografico", per potere sostenere la tua affermazione.
Che in ogni caso non mi pare indotta dall'avvento dell'immagine digitale.

P.S: in un "mondo senza certezze" si può anche vagare incuriositi, invece che impauriti... Smile

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claudiom
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MessaggioInviato: Lun 17 Ago, 2009 12:39 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Difatti ognuno, di definizione, si è tenuto la sua, o nessuna.
La mia, come già detto, prescinde dall'uso di una fotocamera, e ingloba la definizione di "fotografico".

Una cosa interessante è che all'interno dello stesso sito coesisto posizioni diametralmente opposte, a tutti livelli della gerarchia.
Che poi questa nostra posizione o approccio sia di assoluta marginalità non mi pare più granchè importante.

cià
c.
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Tomash
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MessaggioInviato: Lun 17 Ago, 2009 12:51 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

claudiom ha scritto:
Difatti ognuno, di definizione, si è tenuto la sua, o nessuna.
La mia, come già detto, prescinde dall'uso di una fotocamera, e ingloba la definizione di "fotografico".


Effettivamente un immagine artwork potrebbe anche nascere senza l'uso di una fotocamera, il fatto che spesso si parta da una o più fotografie è ininfluente.
Una fotografia invece presuppone che il tutto nasca da qualcosa ripreso da una macchina fotografica e che abbia una verosimiglianza con la realtà

Non riesco a dare una definizione della linea di confine tra i due generi.
E' però una diatriba più vecchia di quanto si immagini e che il digitale ha solo accentuato.
Dice tale Ansel Adams che quando era giovane andava di moda usare le fotografie per pitturare sopra dei quadri, tecnica antica, precedente alla nascita della pellicola (ricordate la camera obscura ?).
Ansel Adams e altri suoi compari, nella definizione del manifesto "gruppo f64" parlano invece di fotografia (intesa come arte) effettuata con soli mezzi "fotografici".
E' che oggi, i "mezzi fotografici" si sono fusi con i "mezzi informatici" ed è più difficile fare una distinzione.
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AleZan
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MessaggioInviato: Lun 17 Ago, 2009 12:55 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Però, se bene intendo il tuo primo intervento in questo topic, mi pare che di immagini che soddifano questi criteri ce ne siano ancora in circolazione.
Poi posso essere d'accordo, sempre seguendo lo sviluppo di quel topic, sul fatto che il "fotografico" non sia (e non lo sia stato anche nel passato) ad appannaggio esclusivo della fotografia.

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claudiom
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MessaggioInviato: Lun 17 Ago, 2009 1:11 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Di immagini che stanno in quella "definizione" ce ne sono caterve, quasi tutte quelle postate in tutte le sezoni di 4U, per esempio, é la sezione artwork che non ha ragione di esistere.
E forse anche "fotografia da studio", è pieno di paesaggi fatti in studio, di ritratti all'aperto fatti in studio, o meglio "a tastiera".
La scelta coraggiosa e al passo coi tempi sarebbe abolire quelle due sezioni, le uniche che riguardano il "come" e non il "cosa" viene proposto e riversarne tranquillamente i prodotti nelle altre.

cià
c.
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d23
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MessaggioInviato: Lun 17 Ago, 2009 1:42 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ma questo 3d parla di arti figurative o di informazione? Mandrillo
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"Qualsiasi tipo di fallimento ha bisogno della sua claque" F. De Gregori
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_NN_
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MessaggioInviato: Lun 17 Ago, 2009 2:08 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Per me il confine è piuttosto semplice.

Se il centro di interesse della foto (magari bisognerebbe trattare anche questo argomento) è presente nel mondo reale e io mi limito ad utilizzare solo lo strumento del "ritaglio del pezzo di realtà", ho ossequiato il vero (verosimile vah, visto l'incidenza del mezzo) e non ho fregato il prossimo.

Un modo diverso per dire che tutto deve essere fatto in ripresa ? Non proprio. In ripresa posso anche misurare in spot e chiudere completamente le ombre, producendo immagini che nella realtà non esistono.

Per dirla diversamente l'approccio giusto (per me) è quello scelto dalla straight photograpy (fotografia diretta) applicata al mezzo digitale e non solo alla pellicola.

La foto di Stuart non esiste nella realtà, l'ha inventata lui. A questo punto i confini non esistono più se si perde di vista il metro del reale. Non che si debba per forza rispettarla la realtà, ma quanto meno siamo consapevoli di fare altro.
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G-T
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MessaggioInviato: Lun 17 Ago, 2009 2:23 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Per amore della cronaca: l'autore del messaggio citato da Claudio (cioè io Very Happy ) voleva evidenziare la capacità del tal Matt Stuart di sottolineare la simbiosi tra elemnti diversi in un unico contesto. Che è cosa diversa dal dire "Mi! che belle foto!"
Per il resto, ritengo che la fotografia nel senso pieno del termine (come contenuto non come valore) resti una illusione, una mistificazione. Altro che moribonda: la fotografia non è mai esistita.
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Tomash
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MessaggioInviato: Lun 17 Ago, 2009 2:24 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ma ad esempio, una foto dove viene sostituito il cielo, ma ha l'aspetto e le caratteristiche di una foto al 100%, cioò il cielo "sostituito" è plausibile con l'illuminazione del resto e il tutto è coerente, come la considerate ?

Fotografia ?
Artwork ?
Frode ?
Ma frode di che se lo scopo della foto non è quello di documentare ?
E che artwork se riprende qualcosa di apparentemente reale ?

Per me è una fotografia.
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_NN_
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MessaggioInviato: Lun 17 Ago, 2009 2:40 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

La questione non diventa più fotografica, ma etica ...

Perchè coprire una nostra mancanza con un artificio, non è meglio cestinare e riscattare se abbiamo bruciato il cielo, oppure ancora tenerelo se il contenuto è così' forte da farlo passare in secondo piano ? ...

Se si va poi sempre avanti con il "parcadute" della post produzione, alla fine si diventa sempre meno bravi ... (tanto poi la sistemo al PC ... )
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Axe!
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MessaggioInviato: Lun 17 Ago, 2009 3:06 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Io preferisco (provare a) diventare brava con la cam.
Il bel panorama di mare con un bel cielo montano appiccicato alla perfezione non dice nulla a me in primis, e poi con il PC ci gioco già troppo tutto il giorno al lavoro O' cafè .

Ci sarà sempre chi preferirà la realtà alla plastica ...

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katia82
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MessaggioInviato: Lun 17 Ago, 2009 3:22 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Claudio, ma le foto analogiche in bianco e nero come le consideri?

Perchè a volte vado in crisi, e mi sembrano più artefatte certe foto analogiche in b&n che alcune in digitali, partendo già dal fatto che la realtà è a colori.
Voglio dire, se per artwork consideriamo la manipolazione della resa di una foto, allora è inutile discutere.
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Tomash
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Iscritto: 21 Giu 2005
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MessaggioInviato: Lun 17 Ago, 2009 3:39 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Salvatore Carrozzini ha scritto:
La questione non diventa più fotografica, ma etica ...

Perchè coprire una nostra mancanza con un artificio, non è meglio cestinare e riscattare se abbiamo bruciato il cielo, oppure ancora tenerelo se il contenuto è così' forte da farlo passare in secondo piano ? ...

Se si va poi sempre avanti con il "parcadute" della post produzione, alla fine si diventa sempre meno bravi ... (tanto poi la sistemo al PC ... )


Ma possibile che se voglio aggiungere qualche nuvoletta al cielo perché ci stanno meglio devo pomi problemi di etica ?
Se la foto ha pura valenza estetica, cioè non vuole documentare niente, io non ci vedo niente di male anche a fare sparire un palo della luce o un cavo telefonico (che sono sempre in mezzo alle @@).
Tanto il ritocco più o meno pesante delle foto è sempre esistito e sempre esisterà.

P.S. Caso diverso far sparire una persona per dimostrare che non c'era, ma questa è tutt'altra etica e problematica.
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