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Eliefra utente

Iscritto: 29 Apr 2009 Messaggi: 208
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Inviato: Gio 30 Lug, 2009 3:01 pm Oggetto: Nitidezza e tecniche di ripresa |
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Salve a tutti. Sono nuovo del forum quindi scusatemi se il tema è già stato trattato (ho cercato un po' ma non ho trovato nulla di specifico).
Il mio dilemma è questo: come creare un immagine la più nitida possibile (cioè se non mi sbaglio quella con la ricchezza di dettaglio maggiore nella zona a fuoco (o sbaglio?!)) ?
C'è una "tecnica" universale?
Nelle mie foto mi accorgo che c'è sempre poca nitidezza e anche contrastando poi digitalmente rimangono speso morbide e poco dettagliate.
Grazie |
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NOCTILUX utente attivo

Iscritto: 13 Lug 2007 Messaggi: 1229 Località: Vicenza
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Inviato: Dom 02 Ago, 2009 3:26 am Oggetto: |
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Ciao.
Beh, dalle foto che hai in galleria non direi che soffrano di scarsa nitidezza, anzi... anche il paesaggio giapponese è nitido a sufficienza, semmai è "morbido" perché non eccessivamente contrastato, ma ciò non può considerarsi un difetto.
Ho trovato poi un articolo in rete che mi è parso esplicativo e in cui ho un po' ritrovato alcune conclusioni a cui ero già giunto da tempo.
Te lo riporto:
"Quando si parla in generale di nitidezza mentalmente ci riferiamo ad un concetto piuttosto intuitivo, immaginiamo una figura ricca di dettagli tutti ben leggibili e distinguibili, ma in realtà ciò che stiamo apprezzando in questa situazione non è ciò che correttamente dovremmo definire con nitidezza, bensì con acutanza. I due concetti sono sensibilmente diversi, la nitidezza riguarda la capacità di rendendere in modo diverso due soggetti (o due punti del nostro soggetto) diversi, viceversa l'acutanza ci indica quanto contrasto, quanta differenza di "luminosità", c'è tra due soggetti (o punti del nostro soggetto) vicini. Un dettaglio potrebbe essere nitido ma non contrastato, come potrebbe essere contrastato ma meno nitido, purtroppo al crescere del contrasto diminuisce la nitidezza, ora vediamo perché.
Un esempio, il capello biondo su una guancia molto chiara: la differenza cromatica che ci può essere tra alcuni capelli biondi su una pelle chiara potrebbe essere molto poca, un obiettivo, ma in generale un qualsiasi sistema di acquisizione/rappresentazione, molto nitido restituirà un'immagine dove sono preservati gli esatti colori di ogni punto della guancia e di ogni passaggio tonale, in modo che anche i capelli più sottili e simili per colore siano, ad un'attenta osservazione, distinguibili.
Il fatto che siano distinguibili ad un'osservazione attenta, però, non significa che io li riesca ad apprezzare con semplicità, l'esempio eclatante per capire il concetto è dato dai capelli neri: se invece che bionda la mia modella fosse mora io non avrei alcuna difficoltà a distinguere facilmente il capello nero sulla guancia.
Cosa sta cambiando quindi tra le due situazioni? Certamente non la nitidezza, a parità di condizioni di acquisizione e rappresentazione, tuttavia per il mio occhio, che è sempre lo stesso, l'immagine con il capello nero appare più comprensibile, più facilmente apprezzabile, perché ciò che è cambiato è il contrasto tra il chiarore della pelle ed il nero del capello.
In sostanza quindi ciò che apprezziamo più facilmente e che ci offre la maggiore sensazione di "nitidezza" in realtà è il contrasto tra due punti/elementi/soggetti, mentre la nitidezza vera esula dal valore di contrasto, un obiettivo nitido mi rende leggibili dei passaggi tonali minimi, dove il contrasto è praticamente nullo. Questo aspetto è in generale sottovalutato o mal compreso ma ci sono degli ambiti fotografici dove invece è determinante: nelle riproduzioni d'arte noi non dobbiamo offrire una sensazione ma restituire nel modo più fedele immaginabile ciò che abbiamo davanti, se la "Starry Night" di VanGogh si presta con i suoi colori netti e brillanti ad una rappresentazione più contrastata, certamente quando dobbiamo riprodurre una "Gioconda" abbiamo invece la necessità di ritrovare tutta la nitidezza possibile per preservare ognuno dei delicatissimi passaggi di colore che Leonardo ha messo nel suo dipinto.
Facciamo un passo avanti ulteriore e passiamo dal capello, elemento dallo spessore nullo, ad oggetti adiacenti ma dalle dimensioni maggiori. Immaginiamo adesso un albero, pieno di foglie tutte verdi, illuminato dalla stessa luce, cosa ci permette di distinguere una foglia dall'altra? Il bordo. Il bordo di ogni singola foglia avrà una variazione tonale minima rispetto alla foglia adiacente, un obiettivo molto nitido ci restituirà queste variazioni tonali in modo fedele e noi, ad un'attenta osservazione, riusciremo a cogliere le singole foglie.
Tuttavia possiamo anche sforzarci molto meno: se aumentiamo il microcontrasto avremo che i passaggi tonali tra una foglia e l'altra diventeranno più decisi e percepibili, meno accurati, ma più facilmente percepibili, in sostanza andremo creare quell'effetto bordo che ci consentirà di individuare con maggiore immediatezza i confini delle singole foglie, avendo la percezione di una maggiore "nitidezza". Anche qui il concetto è fondamentalmente errato, maggiore nitidezza è avere un bordo foglia con tutti i suoi valori variabili in funzione della diversa incidenza della luce, variabili anche di pochissimo in funzione della variazione minima della luce che colpisce i diversi punti diversamente inclinati rispetto al sole, tuttavia ai fini della percezione di "limpidezza" dell'immagine avere un bordo foglia più netto, scuro, anche monocolore ma deciso, è preferibile.
Sono coniugabili i due aspetti? Posso avere un obiettivo nitido e contrastato contemporaneamente? Fino ad un certo punto si, oltre una certa misura di nitidezza e contrasto devo iniziare a sacrificare uno dei due aspetti per dare preferenza all'altro" |
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Granato utente attivo

Iscritto: 15 Giu 2006 Messaggi: 9591 Località: Roma
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Inviato: Dom 02 Ago, 2009 11:04 am Oggetto: |
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escluse le problematiche tecniche di scatto di una foto, la nitidezza si aumenta, ad esempio, con lo strumento maschera di contrasto di PS.
se la foto deve essere ridimensionata, si deve elaborare dopo il ridimensionamento
ovviamente serve anche un'ottica buona 
Ultima modifica effettuata da Granato il Dom 02 Ago, 2009 11:24 am, modificato 1 volta in totale |
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Anonimo. non più registrato
Iscritto: 14 Gen 2006 Messaggi: 6707
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Inviato: Dom 02 Ago, 2009 11:21 am Oggetto: |
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NOCTILUX ha scritto: | ...ciò che stiamo apprezzando in questa situazione non è ciò che correttamente dovremmo definire con nitidezza, bensì con acutanza. ... |
...grazie per la doverosa e chiarissima citazione, anche perchè l'acutanza si vende bene e costa poco, la nitidezza vuol dire vetro di qualità (tra le altre cose), è cara e a prima vista spesso deludente.
Alberto |
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Cosimo M. utente attivo

Iscritto: 03 Gen 2007 Messaggi: 4330 Località: Molfetta (Ba)
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Inviato: Dom 02 Ago, 2009 11:42 am Oggetto: |
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Molto bello il post di Noctilux.
Aggiungo che una buona fotografia non è una corsa al microdettaglio.
L'importante di nitidezza, risolvenza ed acutanza è che siano adeguate. Anzi in diversi tipi di foto si và volutamente a ridurre questi valori (effetto soft, mossi dinamici, etc). _________________ Cosimo Marino - La mia galleria su Flickr
"Avere una fotocamera non significa essere un fotografo" |
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NOCTILUX utente attivo

Iscritto: 13 Lug 2007 Messaggi: 1229 Località: Vicenza
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Inviato: Dom 02 Ago, 2009 11:55 am Oggetto: |
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Citazione: | ...grazie per la doverosa e chiarissima citazione, anche perchè l'acutanza si vende bene e costa poco, la nitidezza vuol dire vetro di qualità (tra le altre cose), è cara e a prima vista spesso deludente.
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Ehehehe... lo so Alberto, lo so... ma se per "tecnica universale" intendiamo solo le prestazioni di ottiche da nababbo e per "acutanza" invece la "nitidezza" dei poveri, la discussione è già chiusa in partenza, tuttavia credo che il nostro amico questo già lo sappia.
La nitidezza poi, al di fuori della bontà dell'ottica, vuol dire anche molte altre cose: precisione della messa a fuoco (e lì magari c'entra anche la fotocamera se non si lavora in manuale), impostazione di alcuni parametri rispetto a ciò che si vuole ottenere, sia in macchina che in post-produzione etc... Qui si sta parlando presumo di ottiche buone ma ancora in odore di normalità, dove l'intervento umano può servire anche se non copre tutte le eventuali carenze strutturali dell'ottica, su questo c'è poco da dire e sono d'accordo. |
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NOCTILUX utente attivo

Iscritto: 13 Lug 2007 Messaggi: 1229 Località: Vicenza
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Inviato: Dom 02 Ago, 2009 12:06 pm Oggetto: |
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Citazione: | Aggiungo che una buona fotografia non è una corsa al microdettaglio.
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Già, sarebbe riduttivo considerarla solo in questo modo. L'accento dell'autore poi, se non mi è sfuggito qualcosa, cadeva principalmente su quell'aspetto spesso ignorato che si chiama percezione è che costituito da un ventaglio di elementi veramente ampio, al di là del fatto di avere l'obiettivo da mille e una notte al posto di quello molto più "proletario" da kit... |
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