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Lo specifico fotografico
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_NN_
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MessaggioInviato: Lun 27 Lug, 2009 11:56 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Un' osservazione.

Alla luce di quello che ha detto Claudio con una lucidità esemplare, posso allora affermare che il "combattimento per un'immagine" si è concluso con una semi disfatta per "fotografia" (nell'accezione comune del termine -> immagine eseguita con una macchina fotografica), visto che tutto o quasi tutto era già stato intuito e messo in pratica dalla pittura moderna ?

La critica contemporanea pare volerci convincere a tutti i costi che il combattimento in realtà non ci sia stato perchè "il mezzo" fotografico ha delle peculiarità sue proprie e delle potenzialità espressive sconosciute alla pittura, salvo ancorare poi alle successive correnti artistiche degli inizi del '900 quello che la fotografia ha da offrire sul piano del contenuto (visto che il "vecchio" modo di raccontare la realtà era già stato ampiamente sviscerato dall'arte moderna).

Altro elemento che mi sembra importante sottolineare, anche se a molti sembrerà ovvio, è la necessità di dare pienezza di significato al termine "immagine", che può essere distrattamente confuso con quello di "foto".
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claudiom
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MessaggioInviato: Lun 27 Lug, 2009 12:12 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Sono abbastanza vecchio da poter dire che al "Combattimento per una immagine" c'ero e ho sentito parlare Carluccio (il curatore).
Per me è andata così: tutta la storia delle immagini è attraversata dal fotografico, pensate al mito fondante:

La frutta dipinta dal greco Apelle tanto somigliante da ingannare i passeri che la beccano.
E le statue greche, non bianche, ma dipinte come le persone vere.
E i ritratti "al fayum"
E avanti avanti fino all'iperrealismo, fino alle statue di Segal.

...già...ha vinto la pittura e non il contrario...questa l'ho imparata ora.

grazie ciao
c.
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mrblue
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Iscritto: 30 Nov 2005
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MessaggioInviato: Lun 27 Lug, 2009 12:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

claudiom ha scritto:

La "creatività" è OT, non stiamo parlando di questo, teniamola fuori.

Per creatività intendovo la "creazione" di "qualche figura visibile" (il paesaggio che non c'era, quello da te citato come creato al pc/mac) con un processo/metodologia esterna ai tradizionali processi fotografici.
Ma va bene, teniamola fuori.

claudiom ha scritto:

Un ritratto di Van Eyck non si dice che è fotografico? e una veduta inglese di Canaletto?


Però non si dice da sempre, lo diciamo oggi (magari da un po') perchè la fotografia la conosciamo. Prima che la fotografia tradizionale esistesse che peculiarità aveva quel ritratto?


claudiom ha scritto:

Per me il nocciolo della questione è questo: il "fotografico", non c'entra con le macchine fotografiche.


Per me, nel fotografico, c'entra la luce.

claudiom ha scritto:

Il fotografico è un un modo di rappresentare le realtà che ti fa dire: "è stato"


Ma allora tutta la produzione fotografica pesantemente astratta, quella che non ti fa dire "è stato" diventa fotografia senza fotografico?
Questa cosa è molto interessante, non avevo mai pensato a questa scissione.

claudiom ha scritto:

Penso che la fotocamera sia uno dei mezzi per produrre "lo specifico fotografico", ma va bene anche una matita.


Non ne sono tanto convinto, della matita intendo, per una questione puramente cronologica allora lo specifico fotografico non dovrebbe esistere? Perchè esisteva già lo specifico pittorico, o incisorio (si dice così?) o simile e quindi nel "e' stato" porta nessun contributo?
Quindi il fotografico potrebbe non essere mai esistito?
Oppure esattamente al contrario, il fotografico è esistito "prima di tutto" ma le tecniche e le tecnologie per esprimerlo al suo massimo livello sono arrivate dopo?

L'uomo ha sempre cercato di raffigurare la realtà che ha trovato di fronte ai suoi occhi (a volte più o meno filtrata)... dalle scene di caccia dipinte nelle caverne almeno... anche un dipinto su una parete in una grotta mi farebbe dire "e' stato" senza ombra di dubbio.

Il tuo ragionamento lucido, preciso, sensato e coerente parte da quel "e' stato" che pero mi da da riflettere e mi lascia qualche perplessità, mi sembra che lo specifico fotografico non possa esaurirsi sull'"e' stato", mi sembra che manchi qualcosa ma non so ancora cosa... forse c'è solo il bisogno di una riflessione più attenta da parte mia.

Sicuramente il tuo ragionamento non fa una piega. Ma non riesco a condividerlo "tout court" anche se non ho chiaro (ancora) cosa non mi convinca pienamente. Ci penso.

saluti
fabrizio
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_NN_
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MessaggioInviato: Lun 27 Lug, 2009 12:23 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

claudiom ha scritto:


...già...ha vinto la pittura e non il contrario...questa l'ho imparata ora.



Mi sembrava di aver chiarito che da una parte ho collocato la pittura, dall'altra la fotografia (ripeto come la si intende volgarmente).

Non mi sembra di aver tirato in ballo il rapporto tra la rappresentazione e la realtà per stabilire quale dei due poli è più forte dell'altro.

O non ho capito cosa intendi oppure è accaduto il contrario.

Sull'arte come imitazione del reale, credo che non ci sia ormai da discutere molto.
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claudiom
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MessaggioInviato: Lun 27 Lug, 2009 12:29 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Penso che ti sei accavallato con la mia risposta, Fabrizio, una sola cosa (che è una posizione ideologica) considera quel pezzo di carta che hai di fronte e che sai essere fotografia: dov'è la luce? mica c'è.
E ormai sai che è una fotografia solo perchè ti fidi di chi l'ha fatta.

Se fosse una immagine qualunque non guarderesti solo se è """bella""" o no?
Cosa cambia se è o non è una foto?

Una cosa cambia, che in "paesaggio" di 4U pretendo di trovarci delle foto e non degli osanna a dei quadri fatti a computer.

ciao
c.

ps Salvatore: non ci avevo davvero pensato che aveva vinto la pittura, non ero ironico.
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_NN_
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MessaggioInviato: Lun 27 Lug, 2009 12:43 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

claudiom ha scritto:


Una cosa cambia, che in "paesaggio" di 4U pretendo di trovarci delle foto e non degli osanna a dei quadri fatti a computer.



Qui si prosepetta un altro bel topic ...

Poi, dopo una posizione ideologica (che condivido), mi sia consentita un'immagine metaforica (mi scuso per la ridicola banalizzazione):

L'immagine è una bella donna, corteggiata dalla pittura e dalla fotografia (e non solo). Un contendente la corteggiava da tempo e la conosceva molto bene, si trattava un rapporto maturo e consolidato , l'altro era più giovane e ardimentoso. Come nel mondo reale, alla fine della fiera, a vincere sono sempre le donne.

p.s. grazie per il chiarimento.
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mrblue
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Iscritto: 30 Nov 2005
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MessaggioInviato: Lun 27 Lug, 2009 2:22 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Salvatore Carrozzini ha scritto:
Qui si prosepetta un altro bel topic ...
L'immagine è una bella donna, corteggiata dalla pittura e dalla fotografia (e non solo). Un contendente la corteggiava da tempo e la conosceva molto bene, si trattava un rapporto maturo e consolidato , l'altro era più giovane e ardimentoso. Come nel mondo reale, alla fine della fiera, a vincere sono sempre le donne.


Questa mi riservo il diritto di riutilizzarla! Mi è piaciuta Smile

Citazione:
una sola cosa (che è una posizione ideologica) considera quel pezzo di carta che hai di fronte e che sai essere fotografia: dov'è la luce? mica c'è.


E si, Claudio, è proprio una pura posizione ideologica. Hai perfettamente ragione. La luce non c'è nella fotografia o nell'immagine... ma se di fotografia stiamo parlando sto dando per buono che la luce fosse quella e che quell'immagine sia il prodotto dell'interazione di quella luce con la materia reale (ovviamente qualcuno può imbrogliarmi e far credere ai miei sensi che quello sia un prodotto della luce... ma qui, allora, si sta "barando").

Ed hai proprio ragione, oggi è una questione di "fiducia". Ma a me va bene ugualmente, questo per me non è un problema, se di fotografie vogliamo parlare mi aspetto che ci sia "onestà" nel presentare fotografie e non "disegni fotorealistici" perchè? Perchè le sfide che si affrontano, le capacità necessarie per realizzare le due cose sono ben diverse.

Citazione:

Se fosse una immagine qualunque non guarderesti solo se è """bella""" o no?
Cosa cambia se è o non è una foto?


Per me cambia tantissimo. Cosa cambia se ti dico che ho fatto un viaggio da Torino a capo nord in motocicletta, in aereo oppure in pattini a rotelle?
Sono tutti "mezzi" ma ciascuno ha le sue capacità, potenzialità "espressive" e limiti.

Se il prodotto finale sara' una bella immagine (nel senso che incontrerà i miei gusti e stimolerà i miei sensi) lo sarà a prescindere dalla particolare tecnica artistica, su questo hai ragione, non ci piove, ma valutare come sia stata utilizzata la tecnica fotografica o altra tecnica credo abbia il suo peso.

Ma qui di specifico fotografico si parlava... e ora rimango un po' col dubbio, esiste o non esiste? Smile
Una vocina mi dice che esiste ed ha una certa autonomia... ma non mi basta ancora.
Che "l'istantanea" sia il prodotto più vero e genuino dello specifico fotografico?

La realtà della luce in un dato momento e in un dato spazio inquadrato, senza filtri e senza modifiche. Così come appare senza possibilità di interventi e mediazioni, quello che c'è lì e a quell'ora. Questa a me pare una caratteristica unica offerta dalla fotografia (segni della luce sul sensore o sulla pellicola).
Spiegherebbe non la parte artistica, ma almeno perchè venga usata come "prova" di fatti accaduti in termini oggettivi.

Fabrizio
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marco palomar
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MessaggioInviato: Mar 28 Lug, 2009 5:30 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Credo di essere abbastanza d'accordo con Claudio (M).

Che cosa sia lo specifico fotografico è qualcosa che oggi, con il digitale, risulta per contrasto più evidente di prima. Si va verso la perdite del cosiddetto "referente", o se vogliamo del valore di testimonianza della foto; o meglio almeno a me sembra che, con l'avvento del digitale, la maggior parte dei fotografi-consumatori non si ponga affatto il problema della testimonianza. Testimonianza che non deve necessariamente essere del tutto veritiera in quanto necessariamente espressione della parzialità di un punto di vista, ma è sempre riferita a un qualcosa che è realmente esistito dinnanzi all'obiettivo (immaginando di aver usato un obiettivo). Testimonianza che include una quantità di informazioni rigogliosa, cioè ridondante: sempre più di quelle che possiamo immaginare o di cui possiamo essere consapevoli al momento dello scatto; informazioni che si rendono disponibili a infinite letture.
Mi viene in mente il ritratto di Vittorio Emanuele nella serie delle verifiche di Mulas: l'istanza portata da quel doppio ritratto all'epoca era considerata libertaria, oggi trovo che abbia assunto un valore regressivo.
Aggiungo inoltre il valore, anche in caso di "fotografico" come aggettivo di altre discipline, della tecnica come mezzo di scardinamento delle modalità percettive legate alla visione "normale". Tecnica che può essere quella di utilizzare per un disegno una camera oscura o riferite a certe tecniche di disegno dal vero che, focalizzando l'attenzione sui rapporti tra le parti impedisce in qualche misura il riconoscimento dei soggetti e con esso la loro restituzione stereotipata, secondo quello che ci si aspetta e non secondo quello che è, distorsione che sperimentiamo nella visione quotidiana.
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mrblue
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Iscritto: 30 Nov 2005
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MessaggioInviato: Mar 28 Lug, 2009 6:28 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

marco palomar ha scritto:

Che cosa sia lo specifico fotografico è qualcosa che oggi, con il digitale, risulta per contrasto più evidente di prima.


Ciao Marco.
Questa cosa mi intriga, per prima cosa cosa era "prima" lo specifico fotografico?

marco palomar ha scritto:

Si va verso la perdite del cosiddetto "referente", o se vogliamo del valore di testimonianza della foto; o meglio almeno a me sembra che, con l'avvento del digitale, la maggior parte dei fotografi-consumatori non si ponga affatto il problema della testimonianza.


Interessante, non riesco però a seguirti del tutto, non riesco a cogliere il legame o il nesso causa effetto fra digitale e "abbandono della testimonianza", avrei detto quasi il contrario! Perchè a te pare che si perda questo aspetto?

Ciao,
Fabrizio
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claudiom
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MessaggioInviato: Mar 28 Lug, 2009 7:25 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

In merito all'ultimo capoverso di Marco, che invito a spiegare meglio magari alla luce dei suoi lavori professionali (che sarebbe interessante vedere): "L'uomo artigiano" di R. Sennet. Feltrinelli (consigliato da Stefanoraw).

ciao
claudio
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
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MessaggioInviato: Mar 28 Lug, 2009 7:36 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Il problema della testimonianza forse è fondante:

Vale per i disegni del protagonista de "I misteri del giardino di Compton House"...testimonianza di corna, ricordate?

Vale per il giudizio critico sulle immagini di tipo fotografico, giudicare come se fossero testimonianze (dunque quanto di testimonianza abbiano), non solo, scattare e produrre come se dovessimo portare una testimonianza.

Testimonianze da sottoporre all'occhio di Poirot, di Wallander, di Adamsberg...gente in grado di vedere i particolari minuti E l'insieme.

ciao
c.
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
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MessaggioInviato: Mar 28 Lug, 2009 7:40 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

La fotografia biancoenero costituisce il livello massimo di metafora consentito ad una testimonianza.

c.
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mrblue
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Iscritto: 30 Nov 2005
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MessaggioInviato: Mar 28 Lug, 2009 10:25 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Questo topic mi è piaciuto, non solo per il tema affrontato, ma per gli spunti.

"scattare e produrre come se dovessimo portare una testimonianza" ma sai Claudio che hai scritto proprio una bella cosa? Da da riflettere.

Grazie a tutti.
Fabrizio
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marco palomar
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MessaggioInviato: Mer 29 Lug, 2009 2:33 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

mrblue, molto semplicemente col digitale l'immagine è disponibile a una manipolazione infinita, compiuta attraverso operazioni alla portata di chiunque e virtualmente, se fatta appena decentemente, non rintracciabile.

La "fotografia" di una modella su una rivista di moda è in realtà una immagine in cui la manipolazione è talmente pesante che la modella che è stata davanti l'obiettivo è stata trasformata in una icona, idealizzata secondo i canoni estetici correnti (che, guarda caso, non contemplano la sensazione di fisicità e di tangibilità che può essere restituita da quel filo di pannicolo adiposo che invita al contatto e non solo alla visione. Ultimamente la materialità viene guardata con sospetto, si tratti di curve come di pellicole e carte).

Riguardo alle spiegazioni richieste da Claudio mi riferivo, per esempio, alla tecnica di disegno descritta nel "disegnare con la parte destra del cervello", che è una tecnica in un certo senso fotografica, perchè prevede una sorta di "scansione" della scena analizzata secondo forme, linee e rapporti e non secondo soggetti. Come alla tecnica di pittura che prevedeva la camera obscura, che ha permesso una reale innovazione nelle arti figurative, così come la prospettiva "scientifica" o lo studio dell'anatomia nel rinascimento .

Per fare un veloce esempio inerente alla professione di architetto (ma c'entra poco), diciamo che si può disegnare una casa come "la casa", una finestra come "la finestra", mentre sarebbe più proficuo andare o verso un descrittivismo spinto (materiali, sistemi costruttivi ecc.) o verso una astrazione spinta o entrambe le cose.
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Shedar
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MessaggioInviato: Mer 29 Lug, 2009 4:08 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

mrblue ha scritto:

"scattare e produrre come se dovessimo portare una testimonianza" ma sai Claudio che hai scritto proprio una bella cosa? Da da riflettere.



Ma se ai fotografi vietiamo di fare cosette cosi' ...




Forse dovremmo dire ai pittori di smetterla di dipingere robine come questa? Smile





E circa queste tre immagini cosa mi dite?












Ci vedete uno specifico fotografico? "Pittorico"? "Scultoreo"?

E se lo "specifico fotografico" esistesse gia' da prima della fotografia? Dovremmo ridurlo ad uno dei tanti strumenti a disposizione dell'arte...e smettere di chiamarlo "specifico fotografico" magari ...
Cosa c'e' di terribile in questo?

_________________
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mrblue
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MessaggioInviato: Mer 29 Lug, 2009 4:56 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Shedar ha scritto:

Ma se ai fotografi vietiamo di fare cosette cosi' ...
...
Forse dovremmo dire ai pittori di smetterla di dipingere robine c e come come questa? Smile


E perchè mai? Qui mica si discute su cosa si debba fare o non fare, su cosa fotografare e come farlo!
Hai forse letto che una fotografia ha valore o ha "più" valore solo se aderente allo "specifico fotografico" e idem per un quadro... o altro?

Si e' partiti solo da una coppia di parole: "specifico fotografico" e si è cercato di definirlo. Perchè può essere interessante farlo, non pretendo neanche che sia utile... dico solo che sia interessante.

Il fatto che poi esista e sia definibile in maniera precisa o meno non determina cosa debba esserci sulle foto o sui quadri, non si è mai parlato di "appartenenza esclusiva dello specifico" ad una tecnica e inconciliabilità di rappresentazione esterna allo specifico considerato...

Hai letto tutti gli interventi del thread? Perchè si è scritto in buona sostanza ciò che scrivi anche tu...

Saluti,
Fabrizio



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mrblue
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Iscritto: 30 Nov 2005
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MessaggioInviato: Mer 29 Lug, 2009 6:32 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

marco palomar ha scritto:
mrblue, molto semplicemente col digitale l'immagine è disponibile a una manipolazione infinita, compiuta attraverso operazioni alla portata di chiunque e virtualmente, se fatta appena decentemente, non rintracciabile.


Ora ho compreso a cosa ti riferissi. L'unica cosa su cui non sono troppo d'accordo Marco, è che per quanto la manipolazione "infinita" sia in effetti possibile quella "non rintracciabile" non sia per nulla alla portata di tutti (sto parlando di interventi piuttosto' più complessi che una spintarella con un click al contrasto, saturazione e nitidezza...) Ma in ogni caso, potenzialmente è così... e tanto basta.

Per il resto questa tua osservazione sulla "testimonianza" (che come sottolinei non esclude interpretazione personale, punto di vista dell'autore) come elemento caratteristico dello specifico fotografico mi piace e mi fa riconsiderare quel discorso introdotto da Claudio sull'"è stato"... riletto e integrato così, se questo era il senso, mi convince di più.

Devo dire che questo concetto, peraltro abbastanza ampio ed elastico, di testimonianza riesce a sintetizzare bene (e ad estendere) cio' che intendevo dire quando parlavo di "per me lo specifico fotografico ha a che fare con la luce": intendevo ancorare lo specifico fotografico alla realtà delle cose, un aspetto "fisico" e almeno apparentemente oggettivo, sufficientemente aderente al reale. Così pure quando scrivevo sull'istantanea, che ben risponde alla registrazione di quell'infinita quantità di particolari di cui parli anche tu.

Spero, con la mia interpretazione, di non aver stravolto il senso dei vostri interventi... se è stato così vi chiedo scusa Smile

E' solo colpa vostra: se io non ho capito, significa che voi avete fallito nel comunicare Smile scherzo ovviamente!! Very Happy Wink

Fabrizio
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marco palomar
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MessaggioInviato: Mer 29 Lug, 2009 7:49 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

]ot] il Bernini pittore è irresistibile...
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
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MessaggioInviato: Gio 30 Lug, 2009 8:03 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Il post di Shedar mi è oscuro, non capisco la relazione tra le prime due immagini e delle tre successive penso che tutti vediamo chiari i tre "specifici" anche nelle riproduzioni a video.

Dal vero la cassetta di Marat ammazza quasi tutte le foto analoghe fatte col banco 20x25.

c.
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