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La fotografia nel mondo che verrà

 
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Autore Messaggio
AleZan
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Iscritto: 16 Giu 2006
Messaggi: 11698
Località: Bologna

MessaggioInviato: Gio 16 Lug, 2009 8:51 am    Oggetto: La fotografia nel mondo che verrà Rispondi con citazione

Sempre per aggiungere carne al fuoco e continuare ad alimentare confusione e dubbi, cito il link ad una raccolta di nove brevi dichiarazioni di "personalità" della fotografia, raccolte sul numero di Polular Photography, del febbraio 1944.
Il tema è: il futuro della fotografia nel mondo nuovo dell'era post-bellica.
A parte qualche punta un po' ingenua di ottimismo yankee (tipo la diffusione mondiale della democrazia) mi è parsa una lettura interessante dal punto di vista storico. Mi ha sorpreso l'accento "positivista" sullo sviluppo dei mezzi tecnici.

Alcune citazioni:
- l'ottimismo sul ruolo del fotoamatore:
I feel that the great changes in postwar photography will come from the creative amateur, who is not bound by commercial conventions.

- su questa mi ritrovo:
Changes will come from within the photographer himself. I would like to see the discussions of the future center around the interpretation of the photographic idea and not on endless techniques which will be fairly easy to acquire anyway.

- visione estatica della fotografia digitale (ma cosa si era fumato...):
It is possible to perfect the camera to the point where it will become an automatic instrument which will focus, expose and process the film by the mere push of a button. In this way we will be able to realize a medium possessing an immediacy between seeing and recording unachieved by any other art.

Proseguo la lettura...

ciao

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Alessandro - www.alessandrozanini.it
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_NN_
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Iscritto: 04 Giu 2006
Messaggi: 7318

MessaggioInviato: Ven 17 Lug, 2009 12:47 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Per me un tratto comune è delineato da queste frasi:

Willard D.Morgan
"creative amateur photographer will learn to give a fuller interpretation to the people and places about him"

Eliot Elisofon
"(camera) .. I should like to see it develop until it takes its place with the pencil and the typewriter as an instrument of our everyday language"

Bernice Abbott
"Photography must realize its destiny as the "language" of the 20th century"

Moholy Nagy
"Without culture there is no photographer. Without understanding of man there is no photographer. There is just a clicker shutter snapper"

Johan S.Rowan
Because many of these photographers have been working under exciting conditions, they will not be satisfied to photograph only the more sentimental subjects. This will most likely be reflected in that great art, advertising photography.

Unquestionably, with the many improvements to come after the war, the thousands of war photographers will provide a combination which probably will develop a photography boom.

Arthur Rothstein
Better-trained photographers plus better equipment adds up to better pictures. We can expect higher aesthetic and technical standards for photographs....

Photography will find many uses in research along documentary lines such as in anthropology and sociology"

Qual'è il filo conduttore ? - almeno per me -

Dalla seconda guerra mondiale la fotografia ha ricevuto in eredità una nuova generazione di fotografi e una nuova generazione di mezzi.

Attraverso la conoscenza e l'evoluzione della tecnica la fotografia sarebbe divenuta (cosa che poi è divenuta, specie negli anni dell'immediato dopoguerra) lo strumento per registrare non più gli eventi che hanno sconvolto il mondo ma il quotidiano (le origini della fotografia di strada, di quella che persegue finalità sociologiche o antropologiche stanno qui).

La semplificazione del processo che porta a realizzare una foto non è fine a se stesso, ma serve a consentire a chiunque di raccontare il "nuovo mondo" quello post-bellico.

Trovo molto buon senso in quello che qui si scrive, salvo visioni particolari legate all'atttività svolta dagli autori dell'articolo. Conoscenza, tecnica non fine a se stessa, voglia di raccontare il mondo e la società che cambia, possibilità per tutti di utilizzare il nuovo linguaggio.

Interessanti anche i primi accenni del convincimento che il futuro sarebbe stato a colori .... Very Happy
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claudiom
non più registrato


Iscritto: 05 Lug 2004
Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Ven 17 Lug, 2009 1:03 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

atteggiamento fiducioso che ha avuto riscontri molto negativi col passar del tempo.
Ogni cosa facile da farsi rischia di banalizzarsi, così è stato.
Le cose alla portata di tutti se non sono sempre ben seguite diventano superficiali.
La fotografia come strumento di alienazione collettiva: la falsa sensazione di democraticità e di avere in pugno il mondo nelle proprie fotografie.

Per qualcuno già ben chiaro alla nascita della frase "voi scattate, Kodak fa il resto" diventata nel migliore dei casi "voi scattate Photoshop fa il resto".

la fotografia, come anche il cinema me li vedo molto molto male.

Le punte d'arte fotografica invece no, il combattimento per una immagine (http://www.schaden.com/book/Com05446.html) invece c'è stato (checchè ne straparli l mio onusto omonimo) ed è stato vinto per ko dalla fotografia, imprescindibile ormai in ogni raffigurazione.

L'arte vive, come sempre, i dilettanti boccheggiano sempre più, i fotografi domenicali son finiti imbalsamati.

ciao
claudiom (claudio marra di To)
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_NN_
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Iscritto: 04 Giu 2006
Messaggi: 7318

MessaggioInviato: Ven 17 Lug, 2009 1:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

diciamo che le premesse erano buone ma l'evoluzione non le ha soddisfatte ? (quanto meno per il fotoamatore medio), che la democraticità in fotografia è stata un po' come la democraticità negli assetti di uno stato ? (i diritti in democrazia sono come gli attaccapanni, tutti possono appendere teoricamente i propri abiti, ma se uno veste solo con una camicia stracciata che appende ? - mutatis mutandis, se uno non ha qualcosa da mostrare che mostra ?).
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