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AleZan coordinatore

Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11698 Località: Bologna
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Inviato: Lun 13 Lug, 2009 12:58 pm Oggetto: Didattica della fotografia |
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Questo tema mi interessa molto.
Mi piacerebbe ragionare sia sui contenuti (la formazione del fotografo), sia sulla metodologia.
Intanto butto lì una cosa forse evidente: come in ogni campo del sapere, essere un esperto (nel nostro caso un bravissimo e affermato fotografo) non significa essere capace di insegnare /trasmettere quello che si sa.
Un conto sono i contenuti, un conto è la didattica di quei contenuti.
Quanti di noi sono stati contenti/scontenti allievi di corsi, workshop, ecc...? E perché?
Come dovrebbe essere la "formazione" ideale? _________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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StefanoR utente
Iscritto: 17 Giu 2005 Messaggi: 407
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Inviato: Lun 13 Lug, 2009 1:14 pm Oggetto: |
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Mai insegnato fotografia, per qualche anno però ho insegnato altro. Nel mio piccolo ho capito che bisogna tentare di essere sinceri verso quelle che sono le nostre convinzioni, bisogna raccontare quello in cui si crede e si conosce bene, non quello che pensiamo possano essere le preferenze di chi ci ascolta.
Di conseguenza sono sempre rimasto impressionato da chi insegna ciò che ama, e al contrario ho sempre trovato una perdita di tempo seguire chi racconta ciò che pensa possa piacere.
ciao |
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Lun 13 Lug, 2009 1:14 pm Oggetto: |
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Mi interesso solo di fotografia B/N e i corsi di incisione a cui per tanti anni ho partecipato sono stati fondamentali per capire cosa sia la visione B/N anche in fotografia.
Corsi di fotografia mai fatti, non ne ho visto il motivo.
Penso che un corso serva a sbrigare in una mezzoretta le nozioni tecniche (diaframma/tempi e loro effetti) e poi a insegnare cosa è una fotografia, come si decifrano le foto che ci stanno intorno, che effetto facciano agli occhi e alla mente gli effetti ottenibili e spiegare a grandi linee, sul campo, come si ottengono.
Ogni allievo, con in mano queste nozioni estetiche di base se vorrà si aggiusterà lui a trovare le tecniche più adatte e ad approfondirle.
Se non vorrà approfondire avrà comunque in mano gli strumenti per non farsi fregare dalla televisione.
Così faccio nei mei modesti corsi.
ciao
claudiom |
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_NN_ non più registrato

Iscritto: 04 Giu 2006 Messaggi: 7318
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Inviato: Lun 13 Lug, 2009 2:11 pm Oggetto: |
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Mai frequentato un corso, nè tanto meno insegnato.
Se dovessi immaginare un corso ideale le parole di Claudio le prenderei come modello. Chi insegna deve offrire gli strumenti minimi necessari per comprendere di cosa si sta parlando e gli stimoli adatti per fare in modo che il partecipante possa far sviluppare all'esterno, nel proprio percorso di crescita, quel seme di conoscenza che gli è stato dato.
Una cosa di cui si parla molto poco sul web è tutto l'insieme di nozioni che Claudio ha identificato con la frase "come si decifrano le foto che ci stanno intorno". E' uno degli strumenti fondamentali che chi insegna dovrebbe dare, perchè è l'unico che consente di sviluppare lo spirito critico verso se stessi e verso gli altri. Non sono regole assolute, ma nozioni ormai più o meno consolidate.
Credo che sia importante, specie in contesto moderno in cui il "come" è molto facile (basta affidarsi agli automatismi di una fotocamera moderna), spiegare il "perchè" e soprattutto "cos'è" la fotografia. |
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moebius64 utente attivo

Iscritto: 04 Nov 2008 Messaggi: 1247
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Inviato: Lun 13 Lug, 2009 2:23 pm Oggetto: |
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Si parla di didattica.
Interessante.
Non sono andato oltre le superiori, quindi magari chi ha avuto la fortuna di frequentare una università e scoprire un diverso modus operandi nello studio, potrà dare maggiore contributo ma provo a dire la mia lo stesso, anche perché una delle poche cose che la mia azienda non ha lesinato è stata la formazione.
Se si fa didattica attiva (quindi con gli allievi davanti, come spiegava Nencioni, ) si dovrebbe tener sempre presente ciò che anima sia la propria partecipazione come docente ma anche analizzare le motivazioni di chi alla lezione si è posto come alunno.
stefanoR ha scritto: | Di conseguenza sono sempre rimasto impressionato da chi insegna ciò che ama, e al contrario ho sempre trovato una perdita di tempo seguire chi racconta ciò che pensa possa piacere. |
Verissimo.
La base, per entrambe le figure è l'INTERESSE, la PASSIONE.
Quella vera, quella che al docente fa perdere nottate per studiare il miglior modo di presentare un argomento e quella che allo studente fa rimuginare perchè pensava tutt'altro o perchè quello che ha appreso lo ha colpito in maniera anche emotiva.
Parlando di fotografia, come non quotare claudiom quando dice che alla "mera" tecnica dedicare 1/2 ora è sufficiente.
Poi ci lancia nello studio estetico e semantico.
C'è solo un rischio, che il docente smaliziato non dovrebbe MAI trascurare, ed è quello di portare insieme alla propria passione anche le proprie convinzioni. Mentre sono gli "strumenti" quelli che un docente dovrebbe trasmettere in maniera decisa.
Insomma l'alunno ideale non è quello che ha imparato la lezione, ma quello che ha imparato come impararla...
Saluti.
Claudio _________________ Pentax K-x | 50 FA 1.4 smc | DA L 18-55 AL | DA L 50-200 ED | Zenit 122 | Helios 55mm M42 | Lomo Vosckhod | Sony NEX-3NL 16-50 | Huawei P9 Plus
C'è chi ha l'àuto e chi l'ha aùto...(Anonimo)
Quelli che s’innamoran di pratica sanza scienzia son come ‘l nocchier ch’entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada(Leonardo Da Vinci)
Moderatore di videomakers.net |
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bird101 utente attivo

Iscritto: 27 Lug 2005 Messaggi: 1286
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Inviato: Lun 13 Lug, 2009 2:24 pm Oggetto: |
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io ho fatto due workshop:
il primo con Gerd Ludwig e Kent Kobersteen: un primo approccio alla fotografia di reportage con visione molto (...troppo) National G.
bravi insegnanti ma il loro genere è quello: NG
il secondo con Alex Majoli: un grande! ottimo insegnante, onesto e chiaro; sei mesi in contatto dove si è parlato di tutto e in primis della visione personale.
in quanto a workshop mi hanno parlato benissimo di Chrisopher Anderson e di Anders Petersen.
Per quanto riguarda la formazione ideale credo proprio che la soluzione adottata da Majoli (vedi Cesuralab e Magnumphotos) sia vincente: non fa workshop di una settimana e basta. Organizza die settimane di corso a distanza di 5-6 mesi durante i quali svluppare dei progetti personali e si è sempre in contatto. Funziona bene e i risultati si vedono. _________________ Ciao |
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StefanoR utente
Iscritto: 17 Giu 2005 Messaggi: 407
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Inviato: Lun 13 Lug, 2009 2:40 pm Oggetto: |
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Tanto per chiarire: per passione non intendo indottrinamento, ma anzi lasciare spazio alle curiosità personali, fornire spunti, lasciare intatto il mistero ... che tanto di mistero si tratta ...
ciao |
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moebius64 utente attivo

Iscritto: 04 Nov 2008 Messaggi: 1247
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Inviato: Lun 13 Lug, 2009 2:46 pm Oggetto: |
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StefanoR ha scritto: | Tanto per chiarire: per passione non intendo indottrinamento, ma anzi lasciare spazio alle curiosità personali, fornire spunti, lasciare intatto il mistero ... che tanto di mistero si tratta ...
ciao |
Esatto
ti ho quotato proprio per quello. _________________ Pentax K-x | 50 FA 1.4 smc | DA L 18-55 AL | DA L 50-200 ED | Zenit 122 | Helios 55mm M42 | Lomo Vosckhod | Sony NEX-3NL 16-50 | Huawei P9 Plus
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marco64 utente attivo

Iscritto: 09 Lug 2007 Messaggi: 12875 Località: Milano
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Inviato: Lun 13 Lug, 2009 6:04 pm Oggetto: Re: Didattica della fotografia |
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AleZan ha scritto: | essere un esperto (nel nostro caso un bravissimo e affermato fotografo) non significa essere capace di insegnare /trasmettere quello che si sa.
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Quello che dici non è sbagliato, ma forse non è giusto
Nella trasmissione di un sapere non è solo chi insegna ad essere parte attiva, anche chi impara ( perchè vuole sapere ) ha un ruolo non trascurabile.
La passione ci deve essere da entrambe le parti , la curiosità e le capacità di critica di chi impara sono un stimolo per tutti, anche per chi insegna.
Trovo poco utili i corsi di pura tecnica di base: non insegnano nulla che non si possa imparare anche da soli leggendo libri e/o riviste. Molto tempo fa ho frequentato un corso promosso da un'associazione culturale, che aveva l'ambizione di far nascere un gruppo stabile di persone che fosse in grado di produrre qualcosa. Si produsse poco, ma mi sono divertito molto
Da qualche parte ho ancora le foto per una finta pubblicità di un mago ( di quelli che vedono passato, presente, futuro, anche il gerundio ).
Passione e divertimento vanno a braccetto secondo me.
Ciao  _________________ Libertà l'ho vista dormire nei campi coltivati a cielo e denaro, a cielo ed amore, protetta da un filo spinato.
La mia galleria su Streephers |
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sulfurea sospeso

Iscritto: 22 Ago 2008 Messaggi: 1440
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Inviato: Lun 13 Lug, 2009 7:13 pm Oggetto: |
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insegno editoria da cinque anni nei corsi accademici, insegno dalla a alla z come si fa e di cosa è fatto il libro.
faccio un parallelo su quanto ho letto nell'altro post a proposito dell'inutilità di insegnare la camera oscura e parlare di pellicola in rapporto alle mie conoscenze professionali:
so che se non tornassi indietro nel tempo fino al torchio e ai caratteri di piombo precluderei agli allievi un modo per ripensare oggi un qualsiasi prodotto editoriale paradossalmente innovativo.
ormai si crede che la creatività e l'originalità sia solo ormai nelle mani del digitale.
un semplice bigliettino da visita composto in piombo e stampato su una mulinello heidelberg è meravigliosamente diverso al tatto da uno composto al computer e stampato in offset. un biglietto da visita che torna ad avere un valore artigianale, oggi quasi di prestigio.
io credo che nessun allievo si romperebbe le balle se qualcuno gli insegnasse la camera oscura. questo lo vedo nei corsi di fotografia dell'accademia dove insegno, la camera oscura c'è ed è pienamente frequentata. |
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fast2 utente attivo

Iscritto: 10 Set 2006 Messaggi: 2082 Località: underground
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Inviato: Lun 13 Lug, 2009 7:20 pm Oggetto: |
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Mai fatti e non credo di farne in futuro. Quello che mi interessa delle fotografia l'ho già amalgamato per bene e vivo a campà.
Saluti a tutti |
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AleZan coordinatore

Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11698 Località: Bologna
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Inviato: Lun 13 Lug, 2009 9:51 pm Oggetto: |
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Anche la mia formazione personale è "autocostruita".
Devo dire che mi è sempre piaciuto approfondire anche gli aspetti tecnici. Mi fa amichevolmente sorridere leggere qui di più di uno che minimizza la tecnica, quando poi nelle foto che mostra (anche "stampe alla mano") dimostra di conoscerla molto ma molto bene e di dominarla perfettamente... Vero, Claudio...
Siamo perfettamente d'accordo: gli aspetti più importanti della "formazione di un fotografo" sono altri, e concordo con quanto detto ad esempio da Claudio e da Pocket. Non c'è la tecnica al centro.
Diversi anni fa ho avuto anche alcune esperienze di docenza, non in Italia, e di recente una breve collaborazione con l'Università.
Fotograficamente non mi sento certo soddisfatto e "arrivato". Credo che non lo sarò mai. Ho quindi un problema, come dire, di autoformazione.
Va bene continuare a leggere libri e riviste, va bene continuare a vedere (belle) mostre. Ma sento che mi piacerebbe avere anche un confronto più diretto e personale.
L'esperienza "lunga" che riporta Salvatore parlando del masterclass con Majoli, mi attira metodologicamente.
Credo che anche il confronto costante entro un piccolo gruppo di fotografi con i quali si hanno molte affinità possa essere utile.
Per il genere fotografico che pratico io, molto spostato sul reportage, probabilmente mi servirebbe anche un confronto con la "controparte": i photoeditor.
Qualcun altro sente esigenze di autoformazione (o ci sentiamo tutti bravissimi e satolli come impiegati al 40esimo anno di ufficio...) ?
Se invece c'è questa esigenza, come pensate concretamente di affrontarla? _________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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federico utente

Iscritto: 08 Lug 2005 Messaggi: 130 Località: lago di como
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Inviato: Mar 14 Lug, 2009 7:34 am Oggetto: |
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Ho imarato a scattare fotografie, ma soprattutto a sviluppare e stampare, da mio padre. Tante nozioni tecniche.
Non credo che la tecnica si impari in mezz'oretta, sono convinto che dopo mezz'ora si conoscano le regole, ma poi le si devono utilizzare e questo comporta il lavoro di una vita.
La tecnica va di pari passo con l'espressività e più si mette a fuoco cosa si vuole raccontare, più la tecnica ci aiuta a farlo.
Mi riferisco più che altro alle tecniche di stampa.
La capacità di critica sulla fotografia li sto acquisendo da un gruppetto di amici fotografi con cui condivido alcune esperienze, ma non si tratta di una scuola. E' puramente passione.
Ciao. _________________ federico |
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Mauroq utente attivo

Iscritto: 14 Apr 2006 Messaggi: 26033 Località: Lido di Ostia
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Inviato: Mar 14 Lug, 2009 7:36 am Oggetto: |
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Non ho mai fatto corsi, figuriamoci insegnare ...ho letto un paio di libri per avere una traccia sull'esposizione, poi mi sono fermato.
Ho sempre pensato ad una sorta di inquinamento, relativamente ad un corso fotografico, nel senso che il rischio di perdere il proprio punto di vista c'e', ci vuole forse un po' di autocontrollo per estrapolare cio' che serve e tenere alla larga le influenze, soprattutto compositive.
Il resto mi sembra si possa apprendere sul campo, a seconda poi del genere fotografico, per foto in studio qualcosina devi studiare (credo), comunque preferisco scattare in modo istintivo/controllato, che rappresenta per me il metodo piu' soddisfacente.
Alla fine rimane sempre la cosa piu' importante, cosa vuoi dire e come lo dici, e non puo' essere "degli altri", pertanto rifuggo da qualsiasi insegnamento, perche' almeno per me sapere e' fuorviante.
Oppure e' necessario sapere tutto, dove e' pure compresa la consapevolezza di rimanere fedeli al proprio punto di vista. _________________ il mio sito
La perfezione ha un grande difetto, ha la tendenza ad essere noiosa. |
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bird101 utente attivo

Iscritto: 27 Lug 2005 Messaggi: 1286
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Inviato: Mar 14 Lug, 2009 11:54 am Oggetto: |
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AleZan hai ragione sul confronto, infatti uno dei meriti dei workshop è anche quello di conoscere e confrontarsi con altri fotografi. Tutti diversi, con trascorsi e formazione diversa, nazionalità e approccio diverso e si impara molto oltre che dall'insegnante anche dai "colleghi" di corso.
Sui fotoeditor... in particolare quelli italiani... stendiamo un velo pietoso. Basta guardare i principali magazine: tutte foto con i colori "alla moda", storie senza "corpo" etc etc
Per la tecnica ok, conoscerla bene e usarla ci sta... ma spendere dei soldi (...tanti) per imparare a fare cose che puoi apprendere guardando bene le foto che ti intrigano tecnicamente... beh, io non ne spenderei. Uno dei vantaggi del digitale è proprio la rapidità di sperimentazione tecnica, infatti in giro si vedono tante foto vuote ma tecnicamente perfette: cosa ce ne facciamo? in quanto tempo saranno dimenticate?
I migliori insegnanti ti aiutano a trovare la tua via personale, il miglior modo di espressione di sé senza dire "la foto la vorrei così" o "qui avrei scattato in questo modo"... il fotografo sei tu e l'insegnante cerca le foto dove tu ci sei dentro.
Se da un corso si cerca altro, beh... allora basta copiare, ma non credo serva a molto.
Copiare delle foto di Erwitt o Webb o altri non è impossibile (con pazienza ci si fa) ma a chi serve? Nelle foto di Webb c'è Webb, nelle copie chi c'è??
La formazione dovrebbe proprio aiutare a mettere se stessi nelle proprie foto; ovvio che ognuno ha il proprio background tecnico, culturale, sociale etc ma il "perché" scatto la foto non può solo essere un esercizio di stile (per giunta emulativo) o un tecnicismo fine a se stesso.
...almeno per come la vedo io  _________________ Ciao |
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AleZan coordinatore

Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11698 Località: Bologna
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Inviato: Mar 14 Lug, 2009 12:02 pm Oggetto: |
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bird101 ha scritto: | La formazione dovrebbe proprio aiutare a mettere se stessi nelle proprie foto; ovvio che ognuno ha il proprio background tecnico, culturale, sociale etc ma il "perché" scatto la foto non può solo essere un esercizio di stile (per giunta emulativo) o un tecnicismo fine a se stesso. |
Condivido  _________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Mar 14 Lug, 2009 12:48 pm Oggetto: |
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Su questo argomento sono perplesso, non vorrei che ci si sentisse artisti a sproposito...il proprio modo di esprimersi, il proprio stile...quasi non li vedo nei grandi (tutti sicuri di distinguere sempre HCB da Doisneau?).
Personalmente uso un metodo opposto: accanto al water ho un libro di un grande fotografo di ritratti in studio, mi siedo lì, lo sfoglio e dico: Adesso faccio questa; poi cerco soggetto e luci per fare quella e così capire come si fa.
ciao
claudiom |
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mattgior utente attivo

Iscritto: 03 Set 2007 Messaggi: 541
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Inviato: Mar 14 Lug, 2009 1:37 pm Oggetto: |
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claudiom ha scritto: | Su questo argomento sono perplesso, non vorrei che ci si sentisse artisti a sproposito...il proprio modo di esprimersi, il proprio stile...quasi non li vedo nei grandi (tutti sicuri di distinguere sempre HCB da Doisneau?).
claudiom |
a me pare che i grandi abbiano il tema ricorrente, non il soggetto o uno "stile", ma l'ossessione. Non ci sarà in tutti gli scatti, ma credo nella maggior parte.
R. Adams chiedeva ai suoi studenti che cosa non potessero fare a meno di fotografare.
Forse sta qui il punto.
ciao
matteo |
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Mar 14 Lug, 2009 1:53 pm Oggetto: |
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Penso alle copie di Tiziano fatte da Rubens: c'è dentro tutto Rubens e penso a Picasso che dice: quando disegni un cerchio non cercare di fare il tuo cerchio, ma sforzati di farlo il più somigliante possibile, le differenze riveleranno il tuo cerchio.
c. |
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StefanoR utente
Iscritto: 17 Giu 2005 Messaggi: 407
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Inviato: Mar 14 Lug, 2009 1:55 pm Oggetto: |
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Ma poi tutta questa storia dell'insegnare è forse pure un falso problema, cioè la condizione necessaria è che ci sia la voglia di imparare. Sarà banale ma quando uno è roso dalla curiosità impara dovunque e con chiunque ...
A volte basta poco, gli spunti sono dovunque, basta saperli vedere e avere poi la voglia di approfondire.
Sono quindi daccordo con il libro vicino al WC
ciao |
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