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2 SCUOLE DI PENSIERO SULLA STREET
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alxcoghe
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MessaggioInviato: Mer 03 Giu, 2009 11:48 am    Oggetto: 2 SCUOLE DI PENSIERO SULLA STREET Rispondi con citazione

E' chiaro che esistano 2 scuole di pensiero su come debba essere praticata la street:una in cui si interagisce coi soggeti rappresentati, si cerchi una comunicazione preventiva e chi è per il candid tout court.

Personalmente, sarà perchè sono davvero agli inizi in questo genere, trovo non poche difficoltà spesso a scattare pur immergendomi nell'azione con la mia LX3, che ho acquistato anche per questo. In tanti sono convinti che le reflex siano poco discrete e mettano in avviso i potenziali soggetti.

Chiedo lumi e considerazioni agli esperti e praticanti di questo genere che mi affascina moltissimo e che sento mio.

Come fare per arginare questa "timidezza" dello scattare?

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victor53
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MessaggioInviato: Mer 03 Giu, 2009 11:51 am    Oggetto: Rispondi con citazione

sposto in fotografia generale
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° Vittorio ° www.photovictor.it
EOS 7D-5D-40D-20D - 12/24 HSM -Canon 24/105 L f4 - 135 L f2 -70/200 L f4 -
...che meravigliosa opportunità ha un fotografo, con un gesto porta nel futuro un attimo del presente!
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claudiom
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MessaggioInviato: Mer 03 Giu, 2009 2:32 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Il termine "street" mette insieme generi molto diversi:

"la foto curiosa" (dove "curiosa" stà per situazione curiosa o composizione curiosa)
"ritratto"
"ritratto ambientato"

e già questo crea non poca confusione.

In ogni caso il destino delle belle foto è la pubblicazione, oggi non si può non chiedere, in Italia, il consenso agli interessati, nei casi e modi che sappiamo, se non ad alto rischio; negli USA presempio (dove la privacy vale solo, ma duramente, per casa propria) non è necessario.

Dunque il riconoscimento del fotografo deve avvenire, dopo, o meglio, prima; sta al fotografo rendersi invisibile anche a chi lo abbia riconosciuto come tale.

Tutto ciò a meno che le fotografie non siano fatte per ficcarle sul web e tentare (senza troppo sforzo) di farsi dire bravo.

ciao
c.
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AleZan
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MessaggioInviato: Mer 03 Giu, 2009 3:05 pm    Oggetto: Re: 2 SCUOLE DI PENSIERO SULLA STREET Rispondi con citazione

alxcoghe ha scritto:
Come fare per arginare questa "timidezza" dello scattare?

Premetto che in genere non apprezzo per nulla lo scatto rubato, anche se capisco che qualcuno lo preferisca.

Il tema della "timidezza". Probabilmente ognuno ha le sue strategie. Credo che il modo di stare nel mondo di ognuno si rifletta su questa facilità/difficoltà a fotografare.
Io personalmente non sono certo il tipo che si mette sempre in prima fila... e quindi mi sono dovuto "addestrare" nel tempo per superare questi ostacoli.
Ho notato due cose: primo, maggiore è la mia convinzione della importanza (per me!) di fotografare più mi sento legittimato a farlo. Quindi per me è più facile scattare davanti al naso di una persona se quella singola foto fa parte di un mio "progetto", piuttosto che per un semplice scatto al volo.
Secondo, entrare in relazione con il soggetto mi facilita moltissimo il compito. Per questo cerco di "rassicurare" sulle mie pacifiche intenzioni e se possibile faccio due chiacchiere con le persone che fotografo.

E' vero che in certi contesti un po' critici la reflex non passa inosservata e attira su di sé l'attenzione. Vale per tutti l'esempio di Alex Majoli che per diversi lavori ha usato alternativamente due compattine Olympus appese al collo.
In generale credo che "metacomunicare" un messaggio del tipo: "vedi, ho la compattina, non faccio le cose sul serio..." possa essere utile in situazioni speciali, ma magari non sia la via maestra per superare queste difficoltà che sono tutte dentro di noi e non negli altri.
Smile

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Michaeldesanctis
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MessaggioInviato: Mer 03 Giu, 2009 9:35 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Citazione:
Come fare per arginare questa "timidezza" dello scattare?

Tieni presente anche il luogo dove scatti.
In una metropoli come roma o milano, è difficile che qualcuno ti "calcoli", mentre in un paesino è piu facile trovare grattacapi, ma qui tocca a te saper "aggirare" l'ostacolo .
Magari facendo finta di fotografare un edificio o un monumento se il risultato sfrutta tecniche come il mosso, silouette, sfocato, tagli od altro.
Sulle "scuole di pensiero" avrei dei dubbi, esistono solo diversi modi di fotografare e sapersi approcciare.

ciao M.

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alxcoghe
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MessaggioInviato: Gio 04 Giu, 2009 5:04 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Grazie ragazzi per queste preziose argomentazioni sul tema. Le scuole di pensiero mi sembra evidente esistano: ho scaricato 2 tutorial sulla street. In una si consigliava di utilizzare esclusivamente reflex, nell'altra le compatte venivano suggerite come fotocamere da utilizzare per questo genere di fotografia.
Io mi son fatto la mia idea: non importa che macchina si usa, ma come la si usa e questo penso valga per tutta la fotografia. Certo, il sogno è la LEICA M8, la telemetro digitale che sembra perfetta per il genere.

La sensibilità nel fotografo è tutto, e questa deriva come espresso molto bene dal suo stare al mondo. Ma credo che questa timidezza sia derivata dall'inesperienza a fotografare persone che non si conoscono, e credo che ciò sia normale.

Ho letto anche i tutorial di p4u naturalmente ma a riguardo del dialogo "visivo" tra fotografo e soggetto rimango perplesso: se in quel momento chi viene fotografato "accetta" non significa che appone una firma di liberatoria della sua immagine. Forse ho capito male, ma sembra come se si voglia suggerire una cosa del genere.

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Michaeldesanctis
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MessaggioInviato: Gio 04 Giu, 2009 9:03 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Citazione:
Certo, il sogno è la LEICA M8, la telemetro digitale che sembra perfetta per il genere.

non penso esista una macchina perfetta, dipende dal fotografo .
Ormai le reflex le fanno piccolissime, un periodo portavo la 350d in una borsetta. Ce ne sono alcune anche piu piccole come le olympus.
Le compatte come la LX3 per quanto buone , sono ancora lontane dal sistema reflex , ed ecco perchè alcuni consigliano quest'ultime.
Citazione:
Le scuole di pensiero mi sembra evidente esistano: ho scaricato 2 tutorial sulla street

Le scuole esistono e va bene, anche Scientology però.

Io penso che quando si esce , non si deve andare in giro a fare "Street" , ma a fare "Foto", si vedono troppi fotografi provetti che scattano cagate e le postano in street o si proclamano tali.

Citazione:
Ho letto anche i tutorial di p4u naturalmente ma a riguardo del dialogo "visivo" tra fotografo e soggetto rimango perplesso: se in quel momento chi viene fotografato "accetta" non significa che appone una firma di liberatoria della sua immagine. Forse ho capito male, ma sembra come se si voglia suggerire una cosa del genere.

Questo è un altro tasto, sii tu a valutare la qualità della foto o la "volgarità" , sii capace ad essere il tuo editore e a pubblicare solo se veramente la foto merita, con i suoi Pro e Contro.
Ciao M.

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fast2
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MessaggioInviato: Sab 06 Giu, 2009 10:03 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

La street in Italia non è illegale.
Meno seghe mentali, una fotocamera vale l'altra Wink
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_NN_
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MessaggioInviato: Dom 07 Giu, 2009 2:29 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Noi si sta ancora aspettando di leggere una sola sentenza emessa da un giudice italiano che ha condannato un fotografo per una foto riconducibile a finalità "artistiche" (e non di cronaca) che sia non manifestamente lesiva della dignità delle persone ritratte e che sia stata pubblicata senza il consenso dell'interessato.

Detto questo ... la fotocamera migliore è quella che ti fa sentire meno in imbarazzo e quella che ti risulta più comoda ... La migliore per fare street non esiste in senso assoluto, ma esiste in relazione a chi la deve usare ...

Per le due scuole di pensiero ... Se chiedi il permesso prima fai un ritratto ambientato, un ritratto di strada, ma l'elemento che contraddistingue la maggior parte delle street è la capacità di cogliere una scena che spontaneamente si concretizza sotto gli occhi del fotografo. Se chiedi prima, la spontaneità si dissolve. (magari puoi sperare di emulare Doisneau che chiede ai due protagonisti del bacio famoso di ripetere la scena).

Come si supera la timidezza ? ... continuando a scattare e continuando a rendersi conto che non succede mai niente di male se si ha un minimo di tatto e di disponibilità verso il prossimo in caso di controversie o rimostranze. Penso che per fotografare la gente per strada prima che fotografo bisogna essere una persona che ama la gente per strada, che si sa mescolare alla gente, sa interagire serenamente, mosso dalla curiosità verso l'altro; la fotocamera viene dopo.
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alxcoghe
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MessaggioInviato: Dom 07 Giu, 2009 4:58 am    Oggetto: Rispondi con citazione

pocket ha scritto:
Noi si sta ancora aspettando di leggere una sola sentenza emessa da un giudice italiano che ha condannato un fotografo per una foto riconducibile a finalità "artistiche" (e non di cronaca) che sia non manifestamente lesiva della dignità delle persone ritratte e che sia stata pubblicata senza il consenso dell'interessato.

Detto questo ... la fotocamera migliore è quella che ti fa sentire meno in imbarazzo e quella che ti risulta più comoda ... La migliore per fare street non esiste in senso assoluto, ma esiste in relazione a chi la deve usare ...

Per le due scuole di pensiero ... Se chiedi il permesso prima fai un ritratto ambientato, un ritratto di strada, ma l'elemento che contraddistingue la maggior parte delle street è la capacità di cogliere una scena che spontaneamente si concretizza sotto gli occhi del fotografo. Se chiedi prima, la spontaneità si dissolve. (magari puoi sperare di emulare Doisneau che chiede ai due protagonisti del bacio famoso di ripetere la scena).

Come si supera la timidezza ? ... continuando a scattare e continuando a rendersi conto che non succede mai niente di male se si ha un minimo di tatto e di disponibilità verso il prossimo in caso di controversie o rimostranze. Penso che per fotografare la gente per strada prima che fotografo bisogna essere una persona che ama la gente per strada, che si sa mescolare alla gente, sa interagire serenamente, mosso dalla curiosità verso l'altro; la fotocamera viene dopo.


Ti ringrazio tantissimo per il tuo contributo, che mi sento di sottoscrivere (leggi quotare)... ragazzi a piccoli passi credo di iniziare a vincere questa timidezza, che peraltro è solo legata al fare foto per la prima volta a sconosciuti.
Perfettamente d'accordo pocket sulla differenza che intercorre tra street e ritratto ambientato e sulla positività con la quale si muove il fotografo nel contesto urbano e umano. La sensibilità è un requisito imprescindibile per ogni fotografo che si rispetti. Grazie a tutti ragazzi!

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claudiom
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MessaggioInviato: Dom 07 Giu, 2009 7:10 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Purtroppo Pocket non è così:
Se hai la ventura di esporre foto di persone in una galleria il responsabile ti chiede, per iscritto, di dichiarare che i soggetti sono consenzienti.
Se invece, ripeto, le foto son fatte per metterle sul web, allora il rischio è minimo, ma non inesistente.
Io stesso ho ingiunto (ma solo perchè imparasse la lezione) ad uno di 4U di ritirare una foto che mi ritraeva a spasso nella mia città, cosa che ha subito fatto, ma ammetto che il fotografo è stato davvero sfortunato.
A me è stato ingiunto, con lettera di avvocati, di non pubblicare una foto, cosa a cui mi attenni perchè avrei perso la causa.
Ad altri il pagamento di foto che avevano vinto concorsi.
Amici professionisti in un campo nomadi hanno fatto firmare tutti, previo compenso.
La giurisprudenza ha prodotto sentenze in merito e libroni di spiegazioni.

Ma sono d'accordo con te che un approccio come si deve salva da molte situazioni che possono diventare incresciose.
Mentre sono in disaccordo sulla vanificazione della foto se lo si dice prima, bisogna distinguere il soggetto, presempio se dico prima ad un lavoratore che ripara una strada che lo ritrarrò dopo un po' il tale neanche si ricorda più che son lì.
Sempre per foto inerenti il lavoro: provate a fotografare dipendenti di muratori, fabbrichette, ambulanti: sono tutti clandestini o fuori regola con le norme di sicurezza e contributive, vedrete che casino se vi vedono.
A me se non mi vedono mi sembra di essere un ladro, e personalmente se mi vedono ho in mano un argomento che mi mette al sicuro, ma è un argomento ricattatorio legato al mio lavoro.

ciao
claudiom
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alxcoghe
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MessaggioInviato: Dom 07 Giu, 2009 7:33 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Io dico che è un problema tutto italiano, perchè legati a delle leggi risalenti al regime fascista e proseguite con la paranoia da privacy. Per dar forza al concetto vi rimando a questo link:

http://www.markushartel.com/about.html

e a questo:

http://www.flickr.com/photos/mhartel/

Ve l'immaginate il grande Markus a chiedere di firmare liberatorie a tutti i soggetti ripresi?

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claudiom
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MessaggioInviato: Dom 07 Giu, 2009 8:39 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Già il termine "garante della privacy" è solo italiano e abbastanza ridicolo.
Spero che tutti ci ricordiamo perchè è venuta fuori 'sta storia, ma temo di no.

Ciò non toglie che è con questo che abbiamo da fare i conti: un conto è la foto agli innamoratini o al vecchino sulla panca, un altro avere a che fare col degrado, civico e morale e lì non basta la gentilezza del tratto.
A me stava per fottermi il barista sotto casa, fotografato in studio.
ciao
claudiom
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fast2
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MessaggioInviato: Dom 07 Giu, 2009 10:30 am    Oggetto: Rispondi con citazione

"...Molti poteri si rifiutano di dare informazioni giustificandosi con la legge sulla Privacy. Per il 99,98% delle volte è una balla..."
Mauro Paissan
Intervista al garante privacy Paissan su "fotografia, autorizzazioni, publicazioni"
http://www.bmconsulting.it/articolointervistapaissan.htm
La street ha finalità artistiche, illustra la poesia della vita nient'altro.
Su p4u mi son ritrovato in alcune immagini. Ma ho sorriso. Come è piccolo il mondo Smile

P.S. Se devi pagare degli attori per fare degli scatti fotografici, è meglio metterlo per iscritto. Doisneau insegna.
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_NN_
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MessaggioInviato: Dom 07 Giu, 2009 11:08 am    Oggetto: Rispondi con citazione

La legge sulla privacy è stata introdotta per finalità differenti rispetto alle normative che tutelano l'immagine personale. In primo luogo per la tutela dei dati sensibili, dei dati personali organizzati ed elaborati all'interno di banche dati.

E' abbastanza deprimente che a distanza di diversi anni dalla sua introduzione, avvenuta in ogni caso in tempi relativamente recenti si faccia coincidere a volte la tutela dell'immagine con la tutela della privacy.

(Ricordo che nel febbraio del 1996, mentre stavo sostenendo l'esame di informatica giurdica, il prof mi disse ... "proprio da poco hanno introdotto la normativa sulla tutela dei dati sensibili" - che noi studiammo quando ancora era un progetto di legge - il commento fu una disincantata risata ed un altrettanto disincantato commento: il legislatore come al solito arriva sempre dopo a capire la reale portata dei fenomeni - la prima versione della legge era piena di paradossi e incongruenze in parte sanati in seguito).

L'immagine dei soggetti ritratti, come bene della persona riceve una tutela nel nostro ordinamento sin dalla notte dei tempi. Il codice civile del 1942 (quello tutt'ora vigente con i rimaneggiamenti del caso) l'ha sempre tutelata. Stesso dicasi della normativa sul diritto d'autore che risale al 1941 (L.633).

Detto questo, è opportuno distiguere come giustamente affermava Claudio cosa si intende per Street. Se si tratta di un ritratto di strada è un conto, se si tratta di una scena che comprende ambiente e personaggi è un altro.

Nel primo caso è inequivocabile che il centro di interesse della scena non è che la persona ritratta e di conseguenza si sta utilizzando la sua immagine (che correttamente non può essere utilizzata a meno che non presti il consenso, salvo le eccezioni previste dalla legge sul diritto d'autore). Nel secondo caso, è necessario volta per volta, valutare sia la riconoscibilità, sia il peso che il personaggio ha nella scena.

E' però necessario anche comprendere le finalità per le quali quella normativa è nata (a chi si rivolge e quale spirito la anima). E' una normativa nata per disciplinare l'attività di reporter e freelance, per disciplinare cioè l'esercizio del diritto di cronaca ed ha ad oggetto scatti che finiranno pubblicati (lo scatto in se stesso è attività senza alcuna preclusione).

Già nella normativa sul diritto d'autore poi, nella sezione riferita ai ritratti (in senso stretto), il limite oltre il quale non si può andare, quello che limita anche le eccezioni all'obbligo di richedere il consenso della persona ritratta è la lesione della dignità dei soggetti..

A questo punto, la sintesi della discussione è ... se si è fuori dalle finalità perseguite dal reporter o dal freelance, ovvero finalità di cronaca, e si rientra nell'ambito di finalità "scientifiche", "didattiche" o "artistiche" (non rida qualcuno che conosco io, ma il concetto di arte se non rileva per i critici talvolta rileva per il legislatore), non si lede la dignità della persona ritratta e il soggetto è calato nella scena non è necessario un consenso scritto per la pubblicazione.

Sul punto sono pronto ad andare di fronte ad un giudice per dimostrarlo (se me pagate le spese legali è meglio).

Per quanto riguarda poi le vicende giudiziare.

Se non avete voglia e tempo di affrontare una causa (ma prima o poi sarebbe opportuno che qualcuno lo facesse per creare dei precedenti), la rimozione della foto sana ogni male.

Morale, per me si intende, se la foto non è offensiva ed è stata ottenuta senza nascondersi, senza nascondere quello che si fa, magari suggellando con un sorriso la fase successiva, dubito che qualcuno anche rivedendosi avrà qualcosa da ridire. Le foto andrebbero valutate, poi, singolarmente, caso per caso.

Per essere ancora più chiaro, questa mia foto stampata 70x100 è stata esposta pubblicamente nell'ambito di una mostra: se voi foste il personaggio della foto, vi sentireste offesi, presi in giro, ma soprattutto,, sareste in grado di riconoscervi ? ...

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claudiom
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MessaggioInviato: Dom 07 Giu, 2009 1:59 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Pocket ne sa più di me e ho solo da imparare, ma il datore di lavoro del marocchino di turno mi impedisce di fotografarlo sull'impalcatura perchè non è in regola sotto nessun aspetto... non mi fa causa, mi mena.

E ad ogni buon conto di andare in causa per cose come questa, anche se dopo anni magari vincessi preferirei evitarmelo.

ciao c.
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AleZan
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MessaggioInviato: Dom 07 Giu, 2009 3:42 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Non so come siamo finiti a parlare di privacy, comunque... il fatto è che, come in tante altre fattispecie, si fa fatica a dire con certezza come vanno davvero le cose.

Dico qualcosa di cui ho esperienza diretta.
- Ho parlato recentemente con alcune persone interne allo staff di Contrasto che mi hanno detto che ormai loro chiedono sempre al fotografo di produrre la liberatoria. Parlavamo del terremoto all'Aquila: se vai nei giorni immediatamente successivi niente liberatoria perché ti salvi con il diritto di cronaca (se sei giornalista o pubblicista), ma se vai all'Aquila oggi, il diritto di cronaca non vale più e la liberatoria ci vuole.... Mi chiedo se questo rigore valga anche per i bambini dell'Iraq o della Palestina... Ma sono persone quelle?
- Io lavoro per un ente pubblico e organizzo (anche) mostre fotografiche. Il nostro ufficio legale ci fa trattare la cosa da due punti di vista: 1) la liberatoria per la pubblicazione del ritratto (le foto con persone di sfondo non sono ritratti); 2) l'autorizzazione al trattamento dell'immagine come dato personale, con tutto l'iter abbastanza gravoso. Mi è capitato di trattare anche immagini che rimandavano a dati sensibili, e anche qui autorizzazione.
- Seguo da alcuni anni (sempre nell'ambito del mio lavoro) un progetto di documentazione fotografica delle attività di teatro all'interno del carcere minorile, e qui addirittura mi devo censurare in partenza facendo in modo che mai la mia fotografia renda riconoscibile i ragazzi "interni".

Morale: certe volte si esagera nel prendere precauzioni e forse davanti ad un giudice il fotografo avrebbe ragione. Ma nessuno ha voglia di mettersi a rischiare....

Smile

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MessaggioInviato: Dom 07 Giu, 2009 5:22 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Provocazione: e la legge di fronte ad un gruppo come questo,che frequento, come si pone:

http://www.flickr.com/groups/lx3_streetphotograhy/

???

Continuo a ripetere: quando nella foto ci sono 5-6-15, o moltitudini di persone e qualcuna di esse riconoscibile perfettamente, il fotografo come può far firmare liberatorie? Tenersi lo scatto x sè, solo in Italia però, o esporlo a suo rischio e pericolo?

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claudiom
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MessaggioInviato: Dom 07 Giu, 2009 5:54 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Nel link proposto, alle 18.46:
Waitress in alto a destra: perdi la causa e paghi, eccome se paghi, cosa puoi dire, che sei un'artista? contro quella che dice di non voler pubblicata la notizia che fa la cameriera?

aggiunta non irrilevante: ed è una foto fatta in un luogo "aperto al pubblico" cioè in un luogo in cui ci vuole sempre il permesso della proprietà!!.

I bambini di Strasburgo se fotografati in Italia: vieni schedato come pedofilo senza a nè bà (successo ad un amico mio davanti alla scuola di suo figlio e dove sua moglie insegna) e se gli girano finisci in galera per direttissima, se te ne trovano altre a casa; se sei dipendente pubblico, oggi perdi anche il lavoro, se privato trovi qualche papà che ti legna, così tanto per gradire.
Fotografare bambini è una pazzia.
E dunque cominciate con l'evitare proprio di fotografare bambini altrui senza permesso scritto, non a voce, il resto si può anche discutere, questo no.
Ciao
c.


Ultima modifica effettuata da claudiom il Dom 07 Giu, 2009 6:27 pm, modificato 1 volta in totale
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AleZan
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MessaggioInviato: Dom 07 Giu, 2009 6:15 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mannaggia.... mi metto a fotografare solo sassi..... Very Happy A peggiorare la situazione dico altre due cose:
1) la proprietà privata è protetta allo stesso modo del ritratto. Cioè se vuoi mettere in mostra la foto della mia macchina, mi devi chiedere il permesso. Ma io non ho la macchina....
2) mentre per ora stiamo parlando di diffusione del ritratto (quindi se io fotografo e non diffondo, non faccio nulla di male), c'è un articolo del c.p. (non mi ricordo quale) che dice che è vietato riprendere foto di persone "all'interno della propria dimora". Attenzione: non si tratta di qui di diffusione, ma dello scatto in sé. Quindi dalla vecchietta che sta alla finestra, alla festa a casa della morosa con cui poi litigate....
E' una delle ragioni per cui in questi giorni è nei guai un fotografo poco famoso che ha fotografato un personaggio molto famoso... Smile

Per quanto riguarda la diffusione del ritratto la buona notizia è che il giudice vi condanna al ritiro dell'immagine. Il "fotografato" per ottenere dei soldi da voi deve dimostrare di avere effettivamente ricevuto un danno oggettivo.
Certo ritirare la foto dal forum o dalla mostra del vs. circolo fotografico non costa nulla, ma se avete pubblicato sul CorSera.... è più complicato.

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