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Messaggio |
FrenkPeretta utente
Iscritto: 19 Feb 2007 Messaggi: 185
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Inviato: Lun 25 Mgg, 2009 8:36 pm Oggetto: la Milano di Carrieri |
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Ultima modifica effettuata da FrenkPeretta il Lun 25 Mgg, 2009 11:45 pm, modificato 1 volta in totale |
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ventura utente attivo

Iscritto: 01 Mar 2004 Messaggi: 4177
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Inviato: Lun 25 Mgg, 2009 8:41 pm Oggetto: |
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Io vedo solo una foto
Non mi sembra sufficiente per una discussione in merito.
ciao, Angelo |
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FrenkPeretta utente
Iscritto: 19 Feb 2007 Messaggi: 185
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Inviato: Lun 25 Mgg, 2009 8:43 pm Oggetto: Re: la Milano di Carrieri |
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vi linko il sito perchè nbon riesco ad inserire le immagini:
http://bintphotobooks.blogspot.com/2008/12/milano-by-mario-carrieri-neo-realism.html
Oggi in biblioteca ho sfogliato Milano, italia fulminante libro fotografico di Carrieri, quasi sconosciuto. mi sono fatto qualche domanda.
Carrieri decide di rappresentare Milano senza il grigio che appartiene alla cita.
Contrasti molto alti
Usa una pellicola rapidissima con conseguente eccessiva grana.
Alcune stampe lith sembrano grafiche pubbliciarie.
I soggetti non sono a fuoco, spesso poco nitidi, mossi.
secondo voi in che modo le variazioni concesse dal bianco e nero diventano funzionale alla rappresntazione che si vuole dare in questo caso della città?mi spiego:perchè la grana grossa?se avesse usato una pellicola da 100 asa cosa sarebbe cambiato?
cosa vuole raccontare carrieri della città con foto sì fatte?
scattando a colori avrebbe raggiunto lo stesso risultato? |
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FrenkPeretta utente
Iscritto: 19 Feb 2007 Messaggi: 185
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Inviato: Mar 26 Mgg, 2009 3:22 pm Oggetto: |
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forse questo può essere utile:
Volevo produrre una città non riprodurla. Niente immagini autonome. Niente battute fotografiche. Niente formalismo. Niente inchieste. Solo scelta di un linguaggio e di un racconto che stiano al di la della realtà oggettiva; e vengano proposte da una particolare regia, in immagini meno lente possibili. All'origine una sorta di rabbia nei confronti di ciò che è scontato. Il mito della metropoli. Rabbia di fronte alle parvenze e rabbia anche per ciò che già sapevo sulle tecniche di ripresa.
Scoprire significa, credo, mettersi di fronte ad una realtà data senza difendersene con quello che già si conosce e senza coprirsi con un bagaglio professionale. Tornare indietro nelle cose, risalire all'origine, a quella dose di verità essenziale e scottante, per poi cercare di ricostruire e riproporre, al di la della velleità e della confessione, la propria piccola verità scottante. |
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